Ragazza violentata sul treno: tra il problema delle molestie e quello del sensazionalismo mediatico: differenze tra le versioni

Da Tematiche di genere.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
(30 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
'''Io:''' hey! ho realizzato una cosa assurda sulla manipolazione della popolazione però non so se ti va di sentirla perché.. l'esempio che ho trovato.. inizia da una svista in cui cadono le donne (aiuto non picchiarmi 🙈)[[File:Meme sulla ragazza violentata su un treno.png|miniatura|Il meme recita: L'urgenza tipicamente femminile di mettere in atto un'autolimitazione delle proprie libertà quando viaggia da sola per abbassare le probabilità di essere stupr4t4 mentre aspetta che tutti i maschi etero cis vengano educati al rispetto delle donne e a non essere molesti e/o violenti verso di esse.]]Una mia amica ha condiviso questo meme, ''a te'' non dovrebbe sembrare esagerata o fastidiosa, anzi, dovresti percepirla come giustificata e utile, mentre ''a me'' ha suscitato una reazione emotiva abbastanza forte. E il punto è questo, a te la mia reazione emotiva potrebbe sembrare sbagliata, e potresti provare a spiegarla pensando che io sia stronzo o redpill o che non capisca come si sentono le donne, ma se vuoi capire cosa cerco di dire devi "uscire dal tuo corpo" 😬, distaccarti dalle tue emozioni e sforzarti di non cercare spiegazioni al mio comportamento e di continuare a voler capire anche se provi emozioni negative.
'''Lei:''' Non è che la percepisco forzata/ utile/giustificata..ecc è che la leggo come se mi trasmettesse le cose cose che leggessi in "l'acqua è liquida e trasparente" 😂. Cioè, la percepisco come vera in primis perché sono meccanismi che attivo, ma non capisco sinceramente, non penso tu sia stronzo ma è come se io ''provassi un'emozione forte davanti un ragazzo nero che mi racconta del suo bullismo da bambino per il colore della pelle e che per paura oggi eviti di dare confidenza alle persone bianche; in quanto bianca non avrei alcuna reazione forte perché mi sento a posto, so quello che lui vive è un meccanismo di protezione e dunque impreciso per forza, perché non potrà calarsi nella soggettività di ogni bianco per scoprire se è razzista o no. Ma io starei tranquilla affinché possa scoprire in me, una persona che appunto non gli fa del male, se vuole e ne ha piacere ovviamente.'' <u>Non riesco ad immaginare in questo contesto di avere IO una reazione forte</u>, se non fossi una di quelle persone che hanno fatto bullismo in passato 🙄.


'''Io:''' ok... il problema è che mi vengono mille esempi per mostrarti nella storia come la situazione che descrivi (che non ti suscita preoccupazioni) si è trasformata in drammatica. Ma il problema è che nel momento in cui te le faccio notare ti potresti trovare ad avere due idee in contrasto.. E genera una sensazione di fastidio molto forte<ref>Dissonanza cognitiva</ref>. Quindi io temo che tu mi dirai che il paragone è esagerato, che non posso mettere le due cose sullo stesso piano. Ma il punto è che la reazione giusta sarebbe cercare tu stessa altri esempi meno gravi (da notare la mia paranoia, ho paura di essere allontanato).
{{DISPLAYTITLE:Violenza sul treno: reazione social e un meme "divisivo"}}
== Risonanza Sociale e Media della Violenza sul Treno: Analisi di un Meme Divisivo ==
''"Due violenze sessuali nell’arco di un quarto d’ora, una in treno e l’altra in stazione''<ref>https://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/violenza-treno-1.7112788</ref>", si legge sulla stragrande maggioranza dei rotocalchi italiani il 4 Dicembre 2021, riferendosi ai fatti accaduti la sera prima in provincia di Varese, episodi che hanno giustamente suscitato un'ondata di indignazione anche sui social, in virtù della tremenda [[Machismo, una problematica italiana|diffusione delle molestie nel Bel paese]], tematica a cui la popolazione intera sembra essere molto sensibile.


'''Lei:''' Bon vediamo Sono curiosa 😂
Tuttavia, è inevitabile notare il modo in cui i '''mass media''' strumentalizzino, spettacolarizzino la violenza (si vedano i [[Mass Media e rischio di imitazione#Versione Integrale|danni causati da tale comportamento]]), cavalchino l'indignazione e pratichino del sensazionalismo in maniera ancor più eclatante su questi temi sensibili per ottenere maggior riscontro, e gli studi confermano che tutto ciò genera un ritorno economico per gli editori e le piattaforme social<ref>https://www.italian.tech/2021/10/04/news/facebook_incoraggia_l_hate_speech_per_il_profitto_esce_allo_scoperto_l_ultima_whistleblower_che_accusa_il_social-320708940/</ref>. La domanda è: tutto questo è positivo per la causa femminile?


'''Io:''' Pensa alle guerre fatte dagli USA. Il meccanismo è: crollano le twin towers, la gente prova emozioni negative, viene fatta passare una legge<ref>https://it.wikipedia.org/wiki/USA_PATRIOT_Act</ref> che restringe molto le libertà e i diritti dei cittadini e viene mossa guerra contro l'Iraq. Gli iraqueni non terroristi potevano dire: «Non riesco ad immaginare in questo contesto di avere IO una reazione forte, se non fossi un terrorista». Nella storia è accaduto molto spesso, quasi sistematicamente. Si provoca e si usano le reazioni come casus belli.  
Lo scontro, il fraintendimento, la frattura di opinioni suscitano emozioni forti che spesso fungono da motivazione a trascorrere ore e ore sui social, creando interazioni con like e commenti, favorendo le profilazioni e, soprattutto, generando profitto per queste piattaforme. Anche questa non è un'opinione, ma quanto emerso da rapporti interni alla compagnia di Zuckerberg.
=== Un meme "divisivo"? ===
[[File:Meme sulla ragazza violentata su un treno.png|miniatura|"L'urgenza tipicamente femminile di mettere in atto un'autolimitazione delle proprie libertà quando viaggia da sola per abbassare le probabilità di essere stupr4t4 mentre aspetta che tutti i maschi etero cis vengano educati al rispetto delle donne e a non essere molesti e/o violenti verso di esse."|436x436px]]Un esempio significativo è il ''meme'' in foto pubblicato su Instagram, che <u>ha suscitato diverse reazioni critiche</u>. Sono convinto che tanti, in particolar modo le donne, potrebbero ritenere tali commenti finalizzati a sminuire la gravità di un problema diffuso come quello delle molestie e della violenza sulle donne.
Questa interpretazione genera per ovvi motivi una profonda divisione. Molte ragazze infatti hanno vissuto in prima persona episodi di molestie o violenze più o meno gravi e molto spesso è difficile chiedere ad una vittima di ascoltare (si veda ascolto attivo) la nostra opinione su determinati temi o il motivo per cui ci siamo offesi leggendo un tale meme (che va contestualizzato al bombardamento mediatico che maschi e femmine tendono a vivere in maniera diversa).  


Ne parla anche Orwell se non erro, ad ogni modo l'idea di superiorità morale che si ha da giovani è ciò che impedisce di capire che le persone spesso non sono peggio di noi, sono come noi e stanno reagendo. Anche il docufilm [https://it.wikipedia.org/wiki/Fahrenheit_9/11 Fahreneit 9/11] e il libro [https://it.wikipedia.org/wiki/Shock_economy Shock Economy] parlano di queste cose, anche le dinamiche tra Israele e Palestina ne sono un altro esempio.
La difficoltà di confronto che porta alla polarizzazione non è causata da una mancanza di empatia o di scarsa coscienziosità, è un discorso complesso. La psicologia chiama "errori di attribuzione" i tentativi di spiegarci le ragioni per cui l'interlocutore "non ci capisce" o urta le nostre emozioni. Esperimenti hanno infatti dimostrato che più un discorso è complesso più aumentano le possibilità che venga visto come astruso, lontano dalla realtà e addirittura "una presa in giro". Purtroppo il mondo è complesso.
=== Esempi di reazioni divisive e contrarie: considerazioni a riguardo ===
[[File:Reazioni antipatiche da polarizzazione.png|miniatura|437x437px|Uno dei commenti al meme.]]
* Come si può essere ancora al punto che le colpe dei singoli le debbano pagare tutti gli uomini? Sono le stesse persone che poi accusano Salvini di generalizzare sui migranti; praticamente, generalizzare sugli stranieri è razzismo, farlo sugli uomini è femminismo. Ma seriamente?
* Educare i maschi, per queste fasciste, significa quindi che le mamme quando vedono i loro figli sviluppare le loro prime infatuazioni adolescenziali devono punirli per debellare la remota possibilità che possano diventare stupratori seriali?
*La maggior parte delle petizioni sono partite proprio da Milano, una delle città ai [https://lab24.ilsole24ore.com/indice-della-criminalita/ primi posti in Italia per tasso di criminalità]<ref>https://lab24.ilsole24ore.com/indice-della-criminalita/</ref>; perché non si nota questo anziché accanirsi nei confronti del sesso maschile in generale?
== C'è davvero un tentativo di "Sminuire la violenza sulle donne"? ==
Per quanto possa sembrare assurdo dubitare delle nostre interpretazioni, non è assolutamente detto che chi ''si esprime male intenda negare o sminuire le violenze di cui sono vittime le donne'', anzi, non è nemmeno automatico dare per scontato che l'errore comunicativo sia stato solo da una parte; gli altri potrebbero essere passati troppo in fretta alle conclusioni. spesso chi commenta si sente accusato di aver sottolineato il concetto di "''[[wikipedia:NotAllMen|not all men"]]'' o tende a reagire dopo aver subito aggressioni e reazioni spropositate per aver criticato il sensazionalismo mediatico. Secondo la ''psicologia,'' la spiegazione di questi fraintendimenti può dipendere da vari elementi, il primo è che la spiegazione che ci diamo di fronte ad un evento che ci suscita emozioni negative è quella di attribuire al nostro interlocutore una personalità negativa ([https://it.wikipedia.org/wiki/Errore_fondamentale_di_attribuzione errore fondamentale di attribuzione]), di etichettarlo come diverso da noi e di ricondurre le sue idee a stereotipo ([[In-group e out-group, teoria dell'identità sociale|in-group e out-group]]). Vedi anche la pagina [[Opinione di una sociologa sul maschilismo oggi]].  


Nel caso dei maschi una studentessa di giurisprudenza diceva così: <blockquote>«Sono d'accordo. Con la Convenzione di Lanzarote non si è capito più niente e il furore repressivo è alle stelle, si va a colpire [...] in puro stile diritto penale del nemico»</blockquote><blockquote>'''Femminicidi e Stalking'''
Spesso la chiave sono le incomprensioni che si generano tra le due parti del discoro, quella che è stata vittima potrebbe percepire un tentativo di sminuire eventi traumatici, anche se de facto non è quello il punto, di conseguenza la discussione si fa più accesa, subentrano emozioni forti in gioco e il tentativo di dialogo degenera.
È normale che siano solo supposizioni. È sempre difficile individuare la causa di un crimine e si procede sempre per teorie e per tentativi. Il fatto è che a seconda della teoria che si è elaborata sulla causa del crimine si decide quale strategia applicare per prevenirlo, quindi purtroppo dalla qualità di questa teoria dipende molto... a volte si vince, a volte si perde. Concordo sull'uso sbagliato del termine femminicidio, che dovrebbe essere impiegato con molta più precisione.
====== Commenti e reazioni costruttive ======
Ma non sempre questo si verifica, fortunatamente: ho più volte letto riflessioni e commenti posti in maniera più opportuna, senza provocare e con empatia, che, pur sottolineando come i mass media non abbiano sempre favorito la causa femminile, sono riusciti ad ottenere un maggior numero di riscontri e soprattutto un dialogo costruttivo. Di seguito un esempio di un commento di una ragazza sui social: <blockquote>"È davvero brutto come i media hanno parlato di questa vicenda con i soliti toni divisori (uomo violento/donna vittima). Seppur è giusto riconoscere che le donne siano le maggiori vittime nelle violenze sessuali (ovviamente anche gli uomini lo possono essere), la vicenda della ragazza stuprata sul treno non riesco a non vederla se non in un'ottica di perpetrare un danno a una "preda". La ragazza, il genere non c'entra, era una preda: da sola e impegnata in un'altra attività. Purtroppo poi, culturalmente, le donne vengono viste spesso come esseri deboli, fragili e a cui scassare il cazzo facilmente perché considerate più tranquille e quindi ecco il tassello che chiude il tutto per quei due balordi.  
Ma cosa sarebbe cambiato se, al posto di quella ragazza, ci fosse stato un uomo anziano o un altro uomo ritenuto da questi stronzi come preda?


Ma il problema è anche che '''il nostro legislatore è sciatto, frettoloso e parla alla pancia delle persone'''. Crede di aver fatto bene con la '''legge sullo stalking'''. Ha agito in buona fede? Forse ma bella merda che ha partorito. L'uso distorto della categoria femminicidio è UN fattore ma non è l'unico
Cosa cambia quando gli aggressori sono le baby gang di ragazzi e ragazze? La vittima è sempre una persona ritenuta fragile e in estremo svantaggio. (Antisessismo tempo fa pubblicò diverse fonti di come le aggressioni sessuali, fisiche ecc. Siano una prova della dominanza di una persona verso un'altra.)"</blockquote>Si potrebbe replicare che bisogna sempre schierarsi dalla parte delle vittime, che essere pignoli a fare analisi distaccate con una persona che ha subito traumi e violenze sia cinico e da evitare, ma uno dei problemi fondamentali è che tante volte non ci si rende conto che [[Anche i nostri interlocutori sono vittime|anche molti dei nostri interlocutori sono vittime.]] Il patriarcato<ref>Che tra l'altro non vuol dire "è colpa dei maschi".</ref> ha creato [[Perché alcune persone coscienziose si triggerano per il femminismo|immensi problemi anche ai maschi]] di cui tra l'altro si parla molto poco.


beh posso sicuramente dire che la norma incriminatatrice gli atti persecutori, il 612 bis, già di per sé è indeterminata, è poco chiara, per due motivi.
L'intento dell'articolo è proprio quello di evidenziare come questa <u>polarizzazione</u> vada a discapito della causa femminile, e come la spettacolarizzazione operata dai mass media nel riportare le notizie sui social sia solo finalizzata ad ottenere maggiore visibilità. Un altro commentatore anticipa proprio questa tematica: <blockquote>"Il problema di cui mi lamento non è generico, è estremamente specifico. Mi lamento di come i mass media sfruttino un episodio singolo di violenza gravissimo (stupro/femminicidio) in una popolazione vessata da diffusi episodi di violenza a danno dei più deboli (molestie tipo pacca sul sedere / alzare gonne / scoprire i genitali) che interessano più volte nel corso della loro vita una enorme percentuale di donne (italiane sembra in particolar modo) per generare un'ondata di sdegno e indignazione fortissima che sfocia in affermazioni talmente emotive e giustizialiste da generare una controreazione." </blockquote>Un altro commento si lamenta invece di coloro che sostengono il concetto di educazione a riguardo: «Ma cosa vuol dire educare? Se si dice ad uno stupratore di non stuprare (che come fai a sapere in anticipo se qualcuno è lo è poi è un altro programma) gli viene un illuminazione e non stupra più?». E a proposito di ciò mi chiedo: gli stupratori sono persone con un problema culturale o educativo? Sono criminali? Vanno educati o gli va fatta psicoterapia? Non sarebbe ora che qualcuno al governo si occupasse seriamente di indagare a riguardo?
====== La mia opinione ======
Discutere sui social cercando neutralità e dialogo mi ha portato a tanta frustrazione, ma mi ha permesso anche di capire che basta una minoranza ''rumorosa'' per causare una percezione distorta.  


Per prima cosa parla di condotte reiterate. Sì, ma reiterate quanto? Due volte già basta. Già basta chiamare due volte il proprio ex per integrare un comportamento reiterato. Non dirmi che tu non hai mai telefonato o mandato due volte un messaggio ad una tua ex dopo una litigata...
Queste problematiche di comunicazione non vanno assolutamente a negare o sminuire l'esistenza di problemi a danno delle donne, ma spesso rimangono invisibili offline ed appaiono quasi eccessive online: molte volte il problema non è legato né alla personalità né alla cultura del mio interlocutore o all'opinione in questione, quanto invece una risposta al modo in cui mi sono posto o al fatto di essere subentrato in una discussione già calda (esattamente ciò che ribadisce l'errore fondamentale di attribuzione). Le azioni giudicate come eccessive, per assurdo, sarebbero causate proprio dal tentativo di conciliare le due parti. A tal riguardo ho esposto qui [[Teoria sulla polarizzazione e dialogo con una ragazza|una riflessione riguardo la polarizzazione]] .


In secondo luogo la norma parla di comportamenti idonei a provocare uno stato di turbamento o comunque tali da costringere a mutare le abitudini di vita. Ma cosa vuol dire? Che hai cambiato nome, casa, stato? O che magari hai semplicemente deciso di cambiare edicola o bar? Converrai con me che l'offensività dei (numerosissimi!) Comportamenti che possono essere sussunti nella fattispecie astratta è talmente eterogenea che la norma assume contorni sfumati, vaghi, e come sempre in questi casi diventa terreno dell'arbitrio del giudice.
La conseguenza sembra essere una sempre maggior polarizzazione.
== Responsabilità di mass media e social network sulla polarizzazione del tema ==
[[File:L'era della suscettibilità - Guia Soncini.png|miniatura|253x253px|L'era della suscettibilità - Guia Soncini]]
Le molestie e il sessismo sono una ferita aperta nella nostra società e quasi ogni ragazza ne ha fatto esperienza almeno una volta nel corso della vita, anche gli abusi da parte di familiari e conoscenti, ma la stampa non parla mai di tutto questo, preferisce temi su cui sia possibile fare sensazionalismo parlando solo di femminicidi, stupri violenti, tutte notizie che possano provocare ondate di indignazione enorme ma della durata di pochi giorni.  


Ma questo e niente... divertiti
Nel saggio ''[[L'era della suscettibilità]],'' di [https://g.co/kgs/LqmJEM Guia Soncini], sono esplorate le conseguenze dell'uso mediatico dell'indignazione, della frustrazione e della rabbia della popolazione, una dinamica osservata nei media degli USA e che si sta diffondendo anche in Italia. Alcune ricerche suggeriscono che i media e le piattaforme social, come Facebook, potrebbero aver contribuito alla diffusione di ''''hate speech''' e le '''polarizzazioni''' per finalità di carattere profittuale, sfruttando il fenomeno del clickbait, senza contribuire concretamente alla risoluzione o alla sensibilizzazione su queste problematiche.  


<nowiki>https://www.ordineavvocatitrani.it/pubblica/articolo.php?articolo=2316</nowiki>
Al di là delle finalità, a lungo si è creduto che tutta questa risonanza mediatica potesse comunque andare a favore delle donne nella battaglia contro le violenze sessuali; ma si è visto che non è così, e ciò non è una novità: ne sono un esempio, gli [[Mass Media e rischio di imitazione#Versione Integrale|effetti di imitazione causati dai mass media]] negli ambiti più disparati, dai suicidi agli avvelenamenti di cibo.  


Dico che forse bisognerebbe rivedere l'idea della rilevanza penale del comportamento di chi manda due messaggi consecutivi alla ex fidanzata dopo che si sono lasciati
La costante esposizione a notizie sensazionalistiche che suscitano indignazione, spesso seguite da gogne mediatiche o comunque richieste di giustizia che a volte possono inclinare verso il [https://www.treccani.it/vocabolario/giustizialismo/ giustizialismo], alla lunga può risultare frustrante per diversi motivi, sia perché essi sono parimenti vittime di numerose altre ingiustizie di cui ancora l'opinione pubblica non ha preso coscienza, sia perchè ci sono molte imprecisioni in diverse narrazioni su temi sociali e la situazione sembra peggiorare verso polarizzazioni sempre maggiori<ref>Se è indubbio che esistano molte problematiche che vedono le donne come vittime, al tempo stesso la nascita di attivisti per i diritti maschili (MRA), Antisessisti, documentari come The Red Pill (di una ex femminista, non c'entra nulla con i redpill), segnalano che le vessazioni colpiscono anche gli uomini.</ref>, di seguito alcuni esempi:
* [[Femminicidi]]: disinformazioni e sensazionalismo mediatico
* [[Questione iva sui prodotti mestruali: gli errori da entrambe le parti]]
* [[DDL Zan, argomentazioni fantoccio, premesse implicite e bullismo nelle scuole|DDL Zan e indignazione]]
* [[Molestie ad una giornalista in diretta]]
* [[Novax come capro espiatorio]][[File:Misperception Index by Ipsos - 2018.png|miniatura|L'Italia è al 18° posto tra i paesi con una percezione della realtà più distorta dai mass media.|381x381px]]
====== Alcuni commenti dal web a riguardo ======
<blockquote><small>"Siccome il tema è "caldo", a loro conviene gettare benzina sul fuoco, come facevano anni fa con gli immigrati, in cui si soffiava sul fuoco quando avvenivano furti in casa. I nostri giornalisti sono particolarmente bravi a esasperare i fatti di cronaca, fai attenzione a cosa succede nei giorni successivi ad un importante incidente stradale o aereo, magicamente gli incidenti simili si moltiplicano. Lo abbiamo visto anche con i vaccini, alcuni giornalacci online erano persino riusciti a pubblicare la notizia di una persona che era "morta dopo il vaccino".. investita da un autobus."</small>


Quando le leggi sono così sfuggenti, sei nelle mani del guide. Magari x che ha mandato due messaggi alla ex fidanzata viene condannato. Y che ha fatto la stessa cosa o cose più gravi invece no perché magari il giudice non riscontra il nesso causale, perché il turbamento non è abbastanza prolungato ecc. Non so se mi spiego</blockquote>Inoltre la percezione di tante ragazze che stupri e [[femminicidi]] siano qualcosa di frequente è distorta. È studiato e dimostrato (vedi [https://it.wikipedia.org/wiki/Euristica_della_disponibilit%C3%A0 euristica della disponibilità] e [[Percezione distorta dei pericoli|percezione del pericolo]]). Siamo 60 milioni, i numeri di <u>ogni cosa</u> che accade sono elevati. Non si può ottenere 0 casi di cosa brutta che ci spaventa, non ci riusciremmo neppure usando metodi nazisti. Per fare un esempio ogni giorno muoiono 1700 persone. Emotivamente, a causa del martellamento mediatico, ad una ragazza può sembrare che un omicidio per gelosia sia un fenomeno culturale, ma non è così<ref>Si veda l'articolo sui [[Femminicidi]]</ref>.
<small>"In ogni caso io continuo a chiedermi perché quando succedono episodi razzisti e omofobi si dà la colpa, giustamente, ai razzisti e agli omofobi (non ai generici bianchi o eterosessuali), mentre con i crimini a danno delle donne, spesso si parla in termini generali di maschi/uomini. Potrebbe essere utile avere un termine per definire più precisamente questo genere di uomini? Gli attivisti spesso introducono nuovi termini per definire diverse situazioni, forse potrebbero aiutare anche in questo caso. Ma è possibile che ci sia resistenza, poiché talvolta sembra che ci sia un desiderio di colpevolizzare tutti gli uomini, alimentando reazioni negative. Già di norma esiste un [[gap empatico a danno degli uomini]], figurarsi quanto è facile incolparli tutti di qualcosa indiscriminatamente. E ciò che alcuni uomini vedono sono donne che chiedono leggi più severe, probabilmente influenzate dalla paura."</small></blockquote>
E ciò che vedono i maschi sono ragazze che chiedono leggi mostruosamente severe e populiste perché hanno paura
== Conclusioni ==
Identifico tra i principali problemi sui social:
* scarso interesse dei più soprattutto verso temi impegnati → minoranze rumorose monopolizzano il dialogo → paura (o disinteresse) a esporsi per tante persone bilanciate
* fraintendimenti e attribuzione delle cause dell'aggressività altrui alla personalità/idee dell'altro → conseguente chiusura al dialogo e frustrazione
* motivazioni egoistiche, dal volersi sentire migliori, al diffondere norme comportamentali ideali per noi, allo sfogarsi arrivando a ferire gli altri interlocutori.
non basta la riflessione, la conoscenza o un'analisi basata su elementi razionali o scientifici, è fondamentale l'ascolto e le modalità con cui si comunica, in quanto le emozioni sono centrali nell'essere umano e basta un fraintendimento per suscitare meccanismi di difesa nell'interlocutore. Queste incomprensioni spesso avviano fraintendimenti a cascata ed un climax ascendente di aggressività nella conversazione.


'''Lei:''' Ma la domanda è '''perché i maschi dovrebbe temere di leggi che tutelano da un omicidio o che le inasprisce? Perché questo dovrebbe essere un problema se si ha la coscienza a posto?''' 😅 non arrivo a capire ciò sinceramente
Riguardo le motivazioni, molte persone forse finiscono per adattarsi a questo clima di impossibilità al dialogo, fomentandosi e scadendo in provocazioni. In generale comunque tanti sono interessati ad un confronto competitivo più che al dialogo costruttivo in cui si scambiano opinioni: il contesto culturale emula i modelli televisivi imposti da trasmissioni (come l'Arena), e tanti cercano di rimarcare il proprio senso di superiorità morale, forse cercando validazioni esterne e appartenenza; del resto molti passano il tempo sui social come distrazione o sfogo, non sono realmente interessate al confronto o alla riflessione.


'''Io:''' Un po' perché se le ragazze sono così emotive non gli basterà inasprire le pene sugli omicidi e perché il legislatore è superficiale. Lo vedi dalle parole dell'avvocatessa
In aggiunta a ciò, in Italia si nota un forte populismo da parte di alcuni politici. Anche coloro che promuovono valori progressisti, "di sinistra", e sostengono la giustizia sociale, potrebbero essere visti come parte del sistema, così come la loro controparte: Jean-Pierre Faye, filosofo francese, espose a riguardo la «Teoria del ferro di cavallo» secondo cui, come i due punti finali dello zoccolo del cavallo, le posizioni d’estrema destra e d’estrema sinistra sono vicine tra loro più di quanto lo siano rispettivamente alla destra e alla sinistra.
 
== Note ==
La metto in maniera scherzosa: siamo umani, le ragazze sono considerate il gentil sesso, se qualcosa le spaventa le leggi cercano (giustamente) di tutelarle
 
Voi pensate così:
 
Tizio ha dato una pacca sul sedere alla giornalista, ah si crede divertente 😡😡😡😡😡😤😤😤🤬🤬🤬🤬🤬👹👺👹👹👹👹👿👿👿👿👿
 
Deve morireeeee 👹👹👹👹
 
'''Lei:''' No allora, non è che le ragazze sono emotive, è che se mi succede qualcosa e mi incazzo, e non posso provvedere a farmi giustizia da sola, pretendo allora, come giusto sia, che sia la giustizia a placare questa sete di riscatto. Perché la giustizia passa anche da ciò, sebbene non si dica.
 
'''Io:''' Però ritieni che 12 anni di carcere siamo giusti?
 
'''Lei:''' 12 anni no, Ma 1 anno o 6 mesi sì (da notare che la stessa ragazza qualche giorno fa era favorevole ai 12 anni)
 
'''Io:''' Sì, ma più sei sensibile e più la condanna deve diventare severa? Io pure sono molto sensibile.
 
'''Lei:''' Non è un discorso di sensibilità, più è grosso il danno più la condanna è severa.
 
'''Io:''' Per una falsa denuncia di stalking? Come plachiamo la mia sete di giustizia?
 
'''Lei:''' Col carcere. Idem
 
'''Io:''' Ok e nei casi in cui non c'è certezza? Tipo il figlio di Grillo?
 
'''Io:''' E inoltre la psicologia dice chiaro e tondo che la percezione del danno è molto soggettiva..<ref>'''Traumi''': «Se ci riferiamo, ad esempio, alla Terapia Cognitiva, assumiamo che gli '''stati emotivi''' e '''comportamentali''' di una persona '''non siano determinati dagli eventi in sé''', '''quanto''' piuttosto '''dal modo in cui la persona interpreta soggettivamente la situazione''' e quindi dai propri convincimenti e dalle proprie credenze. Alla luce di questo assunto, se analizziamo le credenze, avremo la spiegazione del perché un individuo si è comportato in un determinato modo in una data circostanza»
Epiteto. “L’uomo non soffre per le '''cose in sé''', ma per le '''opinioni''' che egli ha di quelle cose”
“Se una cosa esterna ti tormenta, non soffri per quella cosa in sé, ma per il giudizio che hai su di essa. Ed è in tuo potere spazzar via subito quel giudizio” '''Marco Aurelio'''
“Non c’è niente di buono o di cattivo, è il pensiero che lo rende tale” '''William Shakespeare'''
Vedi anche Criminalizzazione in giurisprudenza</ref>
 
'''Lei:''' Il danno oltre alla pacca, è che lei greta si è ritrovata disturbata nel posto di lavoro, ed è stata messa in una situazione di soggezione nei confronti di colleghi e superiori. Soggezione è dire poco perché per queste cose una volta ti licenziavano
'''Io:''' Ok, ma.. anche mille eventi completamente diversi possono causare rischi analoghi. Un superiore o un collega che ti rimprovera ad esempio, ma soprattutto cosa dovremmo dire di tutti quelli che '''hanno partecipato alla <u>gogna mediatica</u> contro il molestatore'''? Per la legge non si poteva, è <u>diffamazione</u>, non puoi umiliare qualcuno.<blockquote>Articolo 595 del codice penale
Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente [ndr. reato di ingiuria], comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1032 euro.
 
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2064 euro.
 
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa [57-58bis] o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro.
 
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio [342], le pene sono aumentate.</blockquote>'''Lei:''' Penso sia giusto, perché così una persona prima di fare certe cose entra in paranoia e si mette le mani in tasca (effetto dissuasivo della legge, si chiama così?). Se lo ha fatto è che perché non aveva la minima percezione di cosa stesse facendo, oppure pensava di farla liscia come chissà quante altre volte!
'''Io:''' Qui ti volevo, quindi deve pagare perché MAGARI l'aveva fatto altre volte? O deve pagare per tutti quelli che molestano delle ragazze? O sono ragionamenti emotivi? Ora mettiti nei panni di un maschio
 
'''Lei:''' Non ti sto dicendo che deve pagare perché magari l'ha fatto altre volte, ti sto dicendo che probabilmente lui ha fatto quel gesto lì con una tale noncuranza perché evidentemente si sentiva sicuro che facendo quella cosa nessuno lo avrebbe fermato e non avrebbe pagato niente. Sarebbe passata, pensava di avere il coltello dalla parte del manico. Potrebbe essere anche la prima volta per lui, ok, però io ne dubito perché un gesto del genere non lo fai se non sei abituato a farlo. Cioè io una pacca sul non c*** così a un ragazzo non l'ho mai data, non mi è mai capitato per nessun motivo. Non mi è mai passato per l'anticamera del cervello, questo perché ho un concetto molto belle rigoroso di cosa sia il rispetto nei confronti di un corpo che non è il mio appunto.
 
'''Io:''' ok, però ti voglio far riflettere su un'altra cosa. Quello che manca tantissimo ai più giovani è l'aver visto com'era la società 10 - 15 - 20 anni fa. Prima ad esempio tutte le donne volevano sposarsi, tutte le donne si sentivano super in colpa alla sola idea di abortire, si sentivano assassine. Cosa c'entra con ciò che dicevi sulla tua moralità? Volevo sottolineare che i valori di cui ti vanti, non è che li hai perché sei tu, ma anche perché la società inculca questi valori. Molto spesso questi valori sono come una medaglia: hanno pro e contro, se portati all'estremo diventano disfunzionali. Un esempio era la visione dell'aborto che c'era in passato. Molto spesso sento le donne dire che si stanno liberando da questi valori patriarcali e anche io lo ritengo un bene. Quindi bisogna stare attenti e non abbassare mai lo spirito critico anche quando si parla di cose che noi non faremmo mai perché sì, è vero che dare una pacca sul c*** e qualcosa è bruttissimo, ma è vero anche che 10 anni fa parlavano di omicidio per una donna che sceglieva di interrompere una gravidanza. Quindi attenzione a dare per scontate affermazioni che ci sembrano totalmente sensate (es. l'aborto è un omicidio, una manata è violenza sessuale da punire con 12 anni di carcere).
 
'''Lei:''' Il tema sull'aborto comunque è stato ripreso dagli anni 60-70 quando è entrato in gioco con le femministe radicali. Anche il discorso della pillola anticoncezionale. Lì comunque sicuramente la maggior parte non era femminista, era contro, però poi comunque l'opinione pubblica si plasma anche sentendo altre campane. Quindi boh.
 
È quello che voglio dire è che a me ad esempio non importa se sinceramente se 10-20-30 anni fa ragionavano in modo diverso, mi interessa capire perché ragionano in quel modo Vabbè e mi chiedo soprattutto hanno gli stessi strumenti che io oggi per aggiungere alla risposta a cui io sono giunta, oppure no? Perché in quel caso non possiamo mettere le cose sullo stesso piano. Banalmente prima c'era molto più l'idea di ascoltare una morale religiosa, che oggi non c'è più e quella è una cosa che comunque incide perché fa leva sul peccato e sai queste stronzate.
 
'''Io:''' Guarda.. purtroppo fino a 10 - 15 anni fa le mie coetanee (cioè ragazze di 30 anni) lo vivevano ancora come infiniti sensi di colpa...
----Lo stupro di una ragazza sul treno è un episodio isolato, è qualcosa di episodico, non culturale. La stampa dei regimi totalitari esalta la cronaca nera. Ad opera di un extracomunitario che tu non vuoi condannare perché ti farebbe sentire cattiva..
Se le ragazze non capiscono che su 60 milioni di persone accade tutto per me significa che c'è un problema con scuola, famiglia, ecc
 
Perché in quello stesso giorno ci saranno stati 10 incidenti per cause ingiuste, 500 errori di malasanità, gente che è rimasta sfigurata per le ragioni più disparate
 
Ma l'euristica della disponibilità chiarisce bene che la gente percepisce come probabile ciò di cui sente parlare
 
Inoltre in italia c'è tanto edonismo, tanta protezione e un'adolescenza molto lunga. Questo non aiuta.
 
Il tipo crea il meme per ottenere visibilità, una ragazza lo condivide, le viene fatto notare che si è resa un po' ridicola.
 
Invece di accettare la cosa alza il tiro, così appare isterica ma:
#i suoi amici per empatia lasciano perdere
#chi la deride/cerca di farla ragionare viene etichettato come redpill
# sui social lei appare supergnocca e tantissimi ragazzi se ne sbattono proprio di andarci a discutere
Però dire le cose in faccia è difficile, limitarsi a pensarle è facilissimo.
 
Stereotipo che le donne sono isteriche rinnovato
 
 
C'è veramente un problema educativo, ma è di machismo...
 
come tu hai una reazione emotiva di fronte alla vicenda, molti maschi l'avranno di fronte alle tue reazioni emotive
 
 
Euristica della disponibilità
 
 
Ad ogni modo un maschio legge il tuo post e pensa: "mio dio che fifone le ragazze 😂"
 
Lui non è così masochista da dirtelo in faccia, io purtroppo devo essere ritardato
 
La realtà è che su 60 milioni di persone accade TUTTO
 
Se i TG ci riportassero lo 0,1% delle cose brutte che sono successe ieri, vomiteremmo per una settimana di seguito
<references />
<references />
{{DEFAULTSORT:Violenza_sul_treno:_reazione_social_e_un_meme_"divisivo"_}}
[[Categoria:Polarizzazione]]
[[Categoria:Molestie]]
[[Categoria:Violenza]]
[[Categoria:Social network]]
[[Categoria:Mass Media]]

Versione attuale delle 00:35, 1 ott 2023


Risonanza Sociale e Media della Violenza sul Treno: Analisi di un Meme Divisivo[modifica | modifica sorgente]

"Due violenze sessuali nell’arco di un quarto d’ora, una in treno e l’altra in stazione[1]", si legge sulla stragrande maggioranza dei rotocalchi italiani il 4 Dicembre 2021, riferendosi ai fatti accaduti la sera prima in provincia di Varese, episodi che hanno giustamente suscitato un'ondata di indignazione anche sui social, in virtù della tremenda diffusione delle molestie nel Bel paese, tematica a cui la popolazione intera sembra essere molto sensibile.

Tuttavia, è inevitabile notare il modo in cui i mass media strumentalizzino, spettacolarizzino la violenza (si vedano i danni causati da tale comportamento), cavalchino l'indignazione e pratichino del sensazionalismo in maniera ancor più eclatante su questi temi sensibili per ottenere maggior riscontro, e gli studi confermano che tutto ciò genera un ritorno economico per gli editori e le piattaforme social[2]. La domanda è: tutto questo è positivo per la causa femminile?

Lo scontro, il fraintendimento, la frattura di opinioni suscitano emozioni forti che spesso fungono da motivazione a trascorrere ore e ore sui social, creando interazioni con like e commenti, favorendo le profilazioni e, soprattutto, generando profitto per queste piattaforme. Anche questa non è un'opinione, ma quanto emerso da rapporti interni alla compagnia di Zuckerberg.

Un meme "divisivo"?[modifica | modifica sorgente]

"L'urgenza tipicamente femminile di mettere in atto un'autolimitazione delle proprie libertà quando viaggia da sola per abbassare le probabilità di essere stupr4t4 mentre aspetta che tutti i maschi etero cis vengano educati al rispetto delle donne e a non essere molesti e/o violenti verso di esse."

Un esempio significativo è il meme in foto pubblicato su Instagram, che ha suscitato diverse reazioni critiche. Sono convinto che tanti, in particolar modo le donne, potrebbero ritenere tali commenti finalizzati a sminuire la gravità di un problema diffuso come quello delle molestie e della violenza sulle donne.

Questa interpretazione genera per ovvi motivi una profonda divisione. Molte ragazze infatti hanno vissuto in prima persona episodi di molestie o violenze più o meno gravi e molto spesso è difficile chiedere ad una vittima di ascoltare (si veda ascolto attivo) la nostra opinione su determinati temi o il motivo per cui ci siamo offesi leggendo un tale meme (che va contestualizzato al bombardamento mediatico che maschi e femmine tendono a vivere in maniera diversa).

La difficoltà di confronto che porta alla polarizzazione non è causata da una mancanza di empatia o di scarsa coscienziosità, è un discorso complesso. La psicologia chiama "errori di attribuzione" i tentativi di spiegarci le ragioni per cui l'interlocutore "non ci capisce" o urta le nostre emozioni. Esperimenti hanno infatti dimostrato che più un discorso è complesso più aumentano le possibilità che venga visto come astruso, lontano dalla realtà e addirittura "una presa in giro". Purtroppo il mondo è complesso.

Esempi di reazioni divisive e contrarie: considerazioni a riguardo[modifica | modifica sorgente]

Uno dei commenti al meme.
  • Come si può essere ancora al punto che le colpe dei singoli le debbano pagare tutti gli uomini? Sono le stesse persone che poi accusano Salvini di generalizzare sui migranti; praticamente, generalizzare sugli stranieri è razzismo, farlo sugli uomini è femminismo. Ma seriamente?
  • Educare i maschi, per queste fasciste, significa quindi che le mamme quando vedono i loro figli sviluppare le loro prime infatuazioni adolescenziali devono punirli per debellare la remota possibilità che possano diventare stupratori seriali?
  • La maggior parte delle petizioni sono partite proprio da Milano, una delle città ai primi posti in Italia per tasso di criminalità[3]; perché non si nota questo anziché accanirsi nei confronti del sesso maschile in generale?

C'è davvero un tentativo di "Sminuire la violenza sulle donne"?[modifica | modifica sorgente]

Per quanto possa sembrare assurdo dubitare delle nostre interpretazioni, non è assolutamente detto che chi si esprime male intenda negare o sminuire le violenze di cui sono vittime le donne, anzi, non è nemmeno automatico dare per scontato che l'errore comunicativo sia stato solo da una parte; gli altri potrebbero essere passati troppo in fretta alle conclusioni. spesso chi commenta si sente accusato di aver sottolineato il concetto di "not all men" o tende a reagire dopo aver subito aggressioni e reazioni spropositate per aver criticato il sensazionalismo mediatico. Secondo la psicologia, la spiegazione di questi fraintendimenti può dipendere da vari elementi, il primo è che la spiegazione che ci diamo di fronte ad un evento che ci suscita emozioni negative è quella di attribuire al nostro interlocutore una personalità negativa (errore fondamentale di attribuzione), di etichettarlo come diverso da noi e di ricondurre le sue idee a stereotipo (in-group e out-group). Vedi anche la pagina Opinione di una sociologa sul maschilismo oggi.

Spesso la chiave sono le incomprensioni che si generano tra le due parti del discoro, quella che è stata vittima potrebbe percepire un tentativo di sminuire eventi traumatici, anche se de facto non è quello il punto, di conseguenza la discussione si fa più accesa, subentrano emozioni forti in gioco e il tentativo di dialogo degenera.

Commenti e reazioni costruttive[modifica | modifica sorgente]

Ma non sempre questo si verifica, fortunatamente: ho più volte letto riflessioni e commenti posti in maniera più opportuna, senza provocare e con empatia, che, pur sottolineando come i mass media non abbiano sempre favorito la causa femminile, sono riusciti ad ottenere un maggior numero di riscontri e soprattutto un dialogo costruttivo. Di seguito un esempio di un commento di una ragazza sui social:

"È davvero brutto come i media hanno parlato di questa vicenda con i soliti toni divisori (uomo violento/donna vittima). Seppur è giusto riconoscere che le donne siano le maggiori vittime nelle violenze sessuali (ovviamente anche gli uomini lo possono essere), la vicenda della ragazza stuprata sul treno non riesco a non vederla se non in un'ottica di perpetrare un danno a una "preda". La ragazza, il genere non c'entra, era una preda: da sola e impegnata in un'altra attività. Purtroppo poi, culturalmente, le donne vengono viste spesso come esseri deboli, fragili e a cui scassare il cazzo facilmente perché considerate più tranquille e quindi ecco il tassello che chiude il tutto per quei due balordi.

Ma cosa sarebbe cambiato se, al posto di quella ragazza, ci fosse stato un uomo anziano o un altro uomo ritenuto da questi stronzi come preda?

Cosa cambia quando gli aggressori sono le baby gang di ragazzi e ragazze? La vittima è sempre una persona ritenuta fragile e in estremo svantaggio. (Antisessismo tempo fa pubblicò diverse fonti di come le aggressioni sessuali, fisiche ecc. Siano una prova della dominanza di una persona verso un'altra.)"

Si potrebbe replicare che bisogna sempre schierarsi dalla parte delle vittime, che essere pignoli a fare analisi distaccate con una persona che ha subito traumi e violenze sia cinico e da evitare, ma uno dei problemi fondamentali è che tante volte non ci si rende conto che anche molti dei nostri interlocutori sono vittime. Il patriarcato[4] ha creato immensi problemi anche ai maschi di cui tra l'altro si parla molto poco. L'intento dell'articolo è proprio quello di evidenziare come questa polarizzazione vada a discapito della causa femminile, e come la spettacolarizzazione operata dai mass media nel riportare le notizie sui social sia solo finalizzata ad ottenere maggiore visibilità. Un altro commentatore anticipa proprio questa tematica:

"Il problema di cui mi lamento non è generico, è estremamente specifico. Mi lamento di come i mass media sfruttino un episodio singolo di violenza gravissimo (stupro/femminicidio) in una popolazione vessata da diffusi episodi di violenza a danno dei più deboli (molestie tipo pacca sul sedere / alzare gonne / scoprire i genitali) che interessano più volte nel corso della loro vita una enorme percentuale di donne (italiane sembra in particolar modo) per generare un'ondata di sdegno e indignazione fortissima che sfocia in affermazioni talmente emotive e giustizialiste da generare una controreazione."

Un altro commento si lamenta invece di coloro che sostengono il concetto di educazione a riguardo: «Ma cosa vuol dire educare? Se si dice ad uno stupratore di non stuprare (che come fai a sapere in anticipo se qualcuno è lo è poi è un altro programma) gli viene un illuminazione e non stupra più?». E a proposito di ciò mi chiedo: gli stupratori sono persone con un problema culturale o educativo? Sono criminali? Vanno educati o gli va fatta psicoterapia? Non sarebbe ora che qualcuno al governo si occupasse seriamente di indagare a riguardo?

La mia opinione[modifica | modifica sorgente]

Discutere sui social cercando neutralità e dialogo mi ha portato a tanta frustrazione, ma mi ha permesso anche di capire che basta una minoranza rumorosa per causare una percezione distorta.

Queste problematiche di comunicazione non vanno assolutamente a negare o sminuire l'esistenza di problemi a danno delle donne, ma spesso rimangono invisibili offline ed appaiono quasi eccessive online: molte volte il problema non è legato né alla personalità né alla cultura del mio interlocutore o all'opinione in questione, quanto invece una risposta al modo in cui mi sono posto o al fatto di essere subentrato in una discussione già calda (esattamente ciò che ribadisce l'errore fondamentale di attribuzione). Le azioni giudicate come eccessive, per assurdo, sarebbero causate proprio dal tentativo di conciliare le due parti. A tal riguardo ho esposto qui una riflessione riguardo la polarizzazione .

La conseguenza sembra essere una sempre maggior polarizzazione.

Responsabilità di mass media e social network sulla polarizzazione del tema[modifica | modifica sorgente]

L'era della suscettibilità - Guia Soncini

Le molestie e il sessismo sono una ferita aperta nella nostra società e quasi ogni ragazza ne ha fatto esperienza almeno una volta nel corso della vita, anche gli abusi da parte di familiari e conoscenti, ma la stampa non parla mai di tutto questo, preferisce temi su cui sia possibile fare sensazionalismo parlando solo di femminicidi, stupri violenti, tutte notizie che possano provocare ondate di indignazione enorme ma della durata di pochi giorni.

Nel saggio L'era della suscettibilità, di Guia Soncini, sono esplorate le conseguenze dell'uso mediatico dell'indignazione, della frustrazione e della rabbia della popolazione, una dinamica osservata nei media degli USA e che si sta diffondendo anche in Italia. Alcune ricerche suggeriscono che i media e le piattaforme social, come Facebook, potrebbero aver contribuito alla diffusione di 'hate speech e le polarizzazioni per finalità di carattere profittuale, sfruttando il fenomeno del clickbait, senza contribuire concretamente alla risoluzione o alla sensibilizzazione su queste problematiche.

Al di là delle finalità, a lungo si è creduto che tutta questa risonanza mediatica potesse comunque andare a favore delle donne nella battaglia contro le violenze sessuali; ma si è visto che non è così, e ciò non è una novità: ne sono un esempio, gli effetti di imitazione causati dai mass media negli ambiti più disparati, dai suicidi agli avvelenamenti di cibo.

La costante esposizione a notizie sensazionalistiche che suscitano indignazione, spesso seguite da gogne mediatiche o comunque richieste di giustizia che a volte possono inclinare verso il giustizialismo, alla lunga può risultare frustrante per diversi motivi, sia perché essi sono parimenti vittime di numerose altre ingiustizie di cui ancora l'opinione pubblica non ha preso coscienza, sia perchè ci sono molte imprecisioni in diverse narrazioni su temi sociali e la situazione sembra peggiorare verso polarizzazioni sempre maggiori[5], di seguito alcuni esempi:

Alcuni commenti dal web a riguardo[modifica | modifica sorgente]

"Siccome il tema è "caldo", a loro conviene gettare benzina sul fuoco, come facevano anni fa con gli immigrati, in cui si soffiava sul fuoco quando avvenivano furti in casa. I nostri giornalisti sono particolarmente bravi a esasperare i fatti di cronaca, fai attenzione a cosa succede nei giorni successivi ad un importante incidente stradale o aereo, magicamente gli incidenti simili si moltiplicano. Lo abbiamo visto anche con i vaccini, alcuni giornalacci online erano persino riusciti a pubblicare la notizia di una persona che era "morta dopo il vaccino".. investita da un autobus." "In ogni caso io continuo a chiedermi perché quando succedono episodi razzisti e omofobi si dà la colpa, giustamente, ai razzisti e agli omofobi (non ai generici bianchi o eterosessuali), mentre con i crimini a danno delle donne, spesso si parla in termini generali di maschi/uomini. Potrebbe essere utile avere un termine per definire più precisamente questo genere di uomini? Gli attivisti spesso introducono nuovi termini per definire diverse situazioni, forse potrebbero aiutare anche in questo caso. Ma è possibile che ci sia resistenza, poiché talvolta sembra che ci sia un desiderio di colpevolizzare tutti gli uomini, alimentando reazioni negative. Già di norma esiste un gap empatico a danno degli uomini, figurarsi quanto è facile incolparli tutti di qualcosa indiscriminatamente. E ciò che alcuni uomini vedono sono donne che chiedono leggi più severe, probabilmente influenzate dalla paura."

Conclusioni[modifica | modifica sorgente]

Identifico tra i principali problemi sui social:

  • scarso interesse dei più soprattutto verso temi impegnati → minoranze rumorose monopolizzano il dialogo → paura (o disinteresse) a esporsi per tante persone bilanciate
  • fraintendimenti e attribuzione delle cause dell'aggressività altrui alla personalità/idee dell'altro → conseguente chiusura al dialogo e frustrazione
  • motivazioni egoistiche, dal volersi sentire migliori, al diffondere norme comportamentali ideali per noi, allo sfogarsi arrivando a ferire gli altri interlocutori.

non basta la riflessione, la conoscenza o un'analisi basata su elementi razionali o scientifici, è fondamentale l'ascolto e le modalità con cui si comunica, in quanto le emozioni sono centrali nell'essere umano e basta un fraintendimento per suscitare meccanismi di difesa nell'interlocutore. Queste incomprensioni spesso avviano fraintendimenti a cascata ed un climax ascendente di aggressività nella conversazione.

Riguardo le motivazioni, molte persone forse finiscono per adattarsi a questo clima di impossibilità al dialogo, fomentandosi e scadendo in provocazioni. In generale comunque tanti sono interessati ad un confronto competitivo più che al dialogo costruttivo in cui si scambiano opinioni: il contesto culturale emula i modelli televisivi imposti da trasmissioni (come l'Arena), e tanti cercano di rimarcare il proprio senso di superiorità morale, forse cercando validazioni esterne e appartenenza; del resto molti passano il tempo sui social come distrazione o sfogo, non sono realmente interessate al confronto o alla riflessione.

In aggiunta a ciò, in Italia si nota un forte populismo da parte di alcuni politici. Anche coloro che promuovono valori progressisti, "di sinistra", e sostengono la giustizia sociale, potrebbero essere visti come parte del sistema, così come la loro controparte: Jean-Pierre Faye, filosofo francese, espose a riguardo la «Teoria del ferro di cavallo» secondo cui, come i due punti finali dello zoccolo del cavallo, le posizioni d’estrema destra e d’estrema sinistra sono vicine tra loro più di quanto lo siano rispettivamente alla destra e alla sinistra.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. https://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/violenza-treno-1.7112788
  2. https://www.italian.tech/2021/10/04/news/facebook_incoraggia_l_hate_speech_per_il_profitto_esce_allo_scoperto_l_ultima_whistleblower_che_accusa_il_social-320708940/
  3. https://lab24.ilsole24ore.com/indice-della-criminalita/
  4. Che tra l'altro non vuol dire "è colpa dei maschi".
  5. Se è indubbio che esistano molte problematiche che vedono le donne come vittime, al tempo stesso la nascita di attivisti per i diritti maschili (MRA), Antisessisti, documentari come The Red Pill (di una ex femminista, non c'entra nulla con i redpill), segnalano che le vessazioni colpiscono anche gli uomini.