DDL Zan e polarizzazioni

Da Tematiche di genere.
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Introduzione[modifica | modifica sorgente]

In questo articolo analizzeremo in modo critico e bilanciato le diverse posizioni e argomentazioni relative al DDL Zan e alla sua recente bocciatura in Senato. Lo scopo è quello di comprendere razionalmente i diversi punti di vista sul tema, evitando di cadere in una sterile polarizzazione tra opposte fazioni. Esamineremo quindi i fatti essenziali, le motivazioni addotte dai sostenitori e dagli oppositori della legge, e le possibili implicazioni etiche e sociali della mancata approvazione di questa proposta.

Contesto e cronistoria degli eventi[modifica | modifica sorgente]

Il Disegno di Legge Zan, dal nome del deputato Alessandro Zan primo firmatario, è stato presentato alla Camera nel maggio 2020 con l'obiettivo di contrastare l'omotransfobia. Il testo prevedeva l'estensione dei cosiddetti “reati d’odio” per discriminazione e violenza anche sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere. Dopo l'approvazione alla Camera nel novembre 2020, il DDL è passato al Senato dove si è arenato. Il 27 ottobre 2021, il Senato ha votato a scrutinio segreto affossando di fatto il DDL Zan con 154 voti contrari, 131 favorevoli e 2 astenuti. In seguito al voto, si sono scatenate numerose polemiche: i sostenitori del DDL hanno criticato l'esito come una sconfitta per i diritti civili, mentre gli oppositori hanno espresso soddisfazione, rivendicando la bocciatura come una vittoria del "buonsenso". Le immagini di esultanza di alcuni senatori subito dopo il voto hanno amplificato le tensioni.

Il post su instagram di tlon.it[modifica | modifica sorgente]

Come evidenziato in un post Instagram pubblicato dalla pagina di Tlon, la bocciatura del DDL Zan è stata percepita da molti come "la negazione dei diritti altrui" e ha suscitato forti reazioni emotive.

“Festeggiare la negazione dei diritti altrui è stupido e autolesionista. Un diritto negato a un'altra persona è un pezzo di senso in meno per tutta la comunità; non accorgersene è da irresponsabili. Negare i diritti previsti dell'ex ddl Zan è una forma di violenza sociale. Tutelare una serie di categorie di persone significa agire per il bene comune. Impegnarsi per non tutelarle e gioire per aver avuto successo nell'impresa non rivela soltanto il disinteresse verso gli altri, ma anche l'incapacità di accorgersi di starsi facendo del male da soli.”

Perché questo articolo: Approccio razionale ad un tema controverso[modifica | modifica sorgente]

La recente bocciatura del DDL Zan ha sollevato accese polemiche e reazioni contrastanti nell'opinione pubblica. È un tema che sta particolarmente a cuore all'autore, il quale ritiene importante poter analizzare la questione con razionalità, senza farsi trascinare nella polarizzazione ideologica che spesso domina il dibattito.

Obiettivo di questo articolo è quindi quello di valutare i vari punti di vista sul DDL Zan con equilibrio e spirito critico. Verranno presi in esame i fatti, le argomentazioni e le implicazioni etiche da diverse angolazioni, nel tentativo di comprendere a fondo un tema complesso e controverso che ha profondamente segnato il tessuto sociale e civile del Paese.

La polarizzazione del dibattito pubblico[modifica | modifica sorgente]

L'ondata di indignazione sui social seguita al voto in Senato mette in luce la forte polarizzazione che si è creata intorno al DDL Zan. Da un lato, i sostenitori della legge hanno criticato duramente l'esito, definendolo, come fa Tlon in un post Instagram, una "negazione dei diritti". Dall'altro, gli oppositori hanno festeggiato la bocciatura come una vittoria.

Queste reazioni emotive contrapposte sono indicative di come il dibattito sul DDL Zan si sia trasformato in una battaglia ideologica tra schieramenti opposti. L'obiettivo di questo articolo è invece quello di analizzare la questione con razionalità, senza farsi trascinare nella polarizzazione. Cercheremo quindi di valutare in modo equilibrato e critico i diversi punti di vista, nel tentativo di comprendere a fondo un tema complesso che ha profondamente diviso l'opinione pubblica.

L'utilizzo del termine "diritti negati"[modifica | modifica sorgente]

Nel post su Instagram, Tlon descrive la bocciatura del DDL Zan come una "negazione dei diritti". Questa terminologia è stata criticata da alcuni come inappropriata e potenzialmente polarizzante.

Effettivamente, il concetto di "diritto" ha una definizione legale precisa che fa riferimento a "facoltà e pretese tutelate dalla legge". Non è chiaro in che senso Tlon applichi tale termine al DDL Zan, suscitando l'impressione di un utilizzo più retorico che giuridico del linguaggio.

Il rischio di polarizzazione sui social media[modifica | modifica sorgente]

Le reazioni al voto sul DDL Zan sui social media hanno messo in luce i rischi di polarizzazione insiti nei dibattiti online. Secondo alcuni studi [1], la natura immersiva dei social tende ad alimentare la radicalizzazione delle posizioni attraverso l'indignazione. Consiglio di leggere l'articolo sui danni della polarizzazione.

Aggressioni omofobe e possibile ruolo dei mass media[modifica | modifica sorgente]

Il fatto che il sensazionalismo con cui i mass media parlano di fenomeni quali le aggressioni possa dar luogo a fenomeni imitatori è ben noto e tanto preoccupante da aver portato ad una forte regolamentazione nell'ambito dei suicidi (regolamentazione che manca purtroppo per tutto il resto).

La forte tendenza all'imitazione fu infatti notata inizialmente in riferimento ai suicidi (si veda l'espressione effetto Werther), ma si applica a tutto (per un approfondimento vedi Mass media e imitatori).

Giustizialismo?[modifica | modifica sorgente]

Un parere preso da instagram: "Scusate ma si parla di diritti e qui dove sarebbero i diritti? Il diritto a gioire per vedere un individuo con il doppio della pena?". L'autore del commento si chiede se davvero la pena prevista per un'aggressione (che è di anni) non sia sufficiente.

La Costituzione Italiana già stabilisce che non devono essere fatte distinzioni per nessun motivo e la legge è uguale per tutti. E le priorità? affrontare rincari delle bollette, il lavoro precario, il caos del green pass, caro carburante, ecc. non sono una priorità? Personalmente sono contrario a questa legge non per il fine, ma perché se dobbiamo realmente fare un passo avanti più grande dobbiamo modificare la nostra Costituzione e integrare ciò che si buono c'è nella proposta del DDL.

Riflessione sul "Bullismo" a scuola[modifica | modifica sorgente]

Io ho 40 anni e ho studiato nel far west (nel senso che c'era parecchio bullismo), a quei tempi ovviamente se qualcuno fosse stato gay, probabilmente avrebbe evitato di dirlo, non perché ci fosse il rischio di aggressioni, ma perché il rischio di subire bullismo (già elevato a prescindere) sarebbe aumentato ancora. Ma il rischio era soprattutto nelle scuole. I minori non sono perseguibili come gli adulti, quindi non ci servono leggi repressive e campagne elettorali, ma un'educazione seria. Poi esiste un bullismo di serie A e uno di serie B? Se volete vi giro un articolo di uno psicologo che avvisa quanto sia pesante il danno causato dal bullismo.

Tra l'altro la mia ex faceva sostegno alle elementari, e la situazione odierna nelle scuole è allucinante. Tra i insegnanti, la cui autorità è messa sempre più in discussione, e che di fatto non possono difendersi neppure da calci e altri attacchi fisici, la costante e patologica mancanza di sostegni adeguati (psicoterapeutici) e l'ossessiva ricerca di fare scaricabarile da parte di psichiatri e di ogni professionista in questa terra giustizialista sempre in cerca di capri espiatori e ancora, considerando il fatto che il posto pubblico viene spesso utilizzato come forma di assistenzialismo per garantire un lavoro (è opinione piuttosto diffusa che sia ormai un refugium peccatorum), come possiamo fingere che il DDL Zan stesse affrontando correttamente il problema? Le aggressioni omofobe? Se volete ho del materiale anche su quello, tratto da Aronson, sull'influenza che potrebbero aver avuto i mass media nel causarle.

Le conseguenze della polarizzazione (come vengono riportate da martaforfew e da tlon)[modifica | modifica sorgente]

Questi fenomeni aumenteranno sempre di più. La gente non è mai stata omofoba. L'Italia era uno dei paesi più gayfriendly al mondo con una percentuale di aggressioni omofobe bassissima rispetto alla media mondiale. Quando però stordisci il popolo a son di propagande che non rappresentano la persona media e le imposizioni di idee, il popolo finisce per esasperarsi e si incazza e così generi il fenomeno oppostoNon c'è mai stato un nemico naturale dei gay, le imposizioni a senso unico lo creano

Vedi Critiche ai progressisti da parte di influencer