Ingiustamente condannato per stalking: una testimonianza

Da Tematiche di genere.
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Riassunto per punti:

  1. L'individuo ha ricevuto una sentenza definitiva di condanna a un anno e sei mesi di reclusione, dopo il rigetto del ricorso per cassazione. La condanna è per "stalking aggravato".
  2. Le azioni che hanno portato alla condanna includono una serie di contatti sporadici e non minacciosi con la vittima e la sua famiglia nel corso di due anni. Questi contatti includono una e-mail, commenti a foto su Facebook, una lettera anonima, un contatto con la madre della vittima e un messaggio alla sorella della vittima su Facebook.
  3. L'individuo ha anche fatto un video su YouTube in cui leggeva la sentenza, che è stata rimossa dopo una denuncia.
  4. L'individuo si sente ingiustamente trattato dal sistema giudiziario, ritenendo che la sua condanna sia sproporzionata rispetto alle sue azioni. Confronta la sua pena con quelle di crimini più gravi, come omicidi o stupri.
  5. Oltre alla condanna, l'individuo è tenuto a pagare 15mila euro di risarcimento, oltre alle spese legali proprie e della parte offesa e una multa dello stato. Questo lo sta portando a una situazione economica difficile, con il rischio di perdere la propria auto, i conti bancari e forse la sua casa.
  6. L'individuo esprime rimpianto per le sue azioni, pur ritenendo di non meritare la pena ricevuta. Inoltre, mette in guardia gli altri sulla gravità delle conseguenze legali che possono derivare da tali comportamenti.

Narrazione integrale[modifica | modifica sorgente]

Ho apportato solo alcune minime modifiche grammaticali e di punteggiatura, mantenendo inalterato il contenuto:

Oggi mi è arrivata la sentenza definitiva, il rigetto del ricorso per cassazione. Condannato ad un anno e sei mesi di reclusione (in primo grado ero stato condannato a TRE ANNI, ridotti a due per il rito abbreviato in cui ho rinunciato a difendermi), che sconterò perché non sono incensurato, per "stalking aggravato".

Motivazioni:

  • numero uno, un'email in cui chiedevo perché mi avesse fatto del male ed esprimevo il mio dolore per la situazione vissuta, niente altro, nessuna minaccia né insulto;
  • numero due, commenti a foto su Facebook dal contenuto banale e non minatorio, di cui uno soltanto sarcastico, un "ciao come stai?";
  • una letterina anonima (nessuna prova che fosse mia) che diceva "non può finire così, il tempo chiarirà ogni cosa";
  • un contatto alla madre della ragazza chiedendole informazioni sui corsi di zumba che faceva (lo so, non aveva senso ma di certo non era una minaccia);
  • ed un "ciao, per caso sei la sorella di ...?" alla sorella su Facebook.
  • Dimenticavo: anche un messaggio con una gif animata e anche un commento sotto uno dei suoi video YouTube in cui le dicevo qualcosa di sgradevole, tipo "cessona priva di talento e maniaca di protagonismo".

Tutti contatti spaziati nell'arco di circa due anni, non certo ogni giorno o settimana, con intervalli di circa 4-8 mesi l'uno dall'altro a seconda dei casi.

Hanno fatto analisi complicate per rintracciare ogni singolo commento o messaggio, perché giustamente era loro priorità rintracciare un pericoloso criminale come me. Nessun appostamento o contatto di persona in anni, nonostante sapessi il suo indirizzo. Nessun contatto aveva contenuti minacciosi, anche se per quello che quella ragazza aveva fatto (lunga storia, ma in pratica mi aveva rovinato la vita già in passato) sarebbe stato più che comprensibile.

Per chi volesse in privato posso documentare ciò che ho detto nel dettaglio, ho riportato tutti i singoli elementi su cui si è fondata l'accusa.

Avevo fatto un video su YouTube in cui mi limitavo a leggere le assurdità della sentenza (pubblica quindi era un mio diritto), in cui hanno scritto palesi assurdità e mi ha ridenunciato pure per quello, costringendomi a toglierlo.

Hanno preso per buono ciò che la ragazza, che si è fatta consigliare da avvocati dei centri antiviolenza, ha detto, ovvero che si sentiva perseguitata e aveva cambiato le sue abitudini. Hanno preso qualsiasi contatto, fino al più infimo "ciao", considerandolo "persecutorio" senza degnarsi di motivare in che modo potesse esserlo.

Domandatevi pure se a sessi invertiti avrebbero condannato una donna in primo grado a tre anni di reclusione per queste cose.

Vi riporto la mia esperienza per mettervi in guardia e dirvi di stare estremamente attenti a qualsiasi cosa diciate o peggio scriviate ad una qualsiasi donna. Se fossi stato messo in guardia non sarei finito così. Non pensavo onestamente che il sistema giudiziario fosse così assurdo. Ho controllato e lo stesso tribunale che mi ha condannato, ha condannato almeno un assassino (un tizio che ha sparato ad un ladro da dietro mentre questo scappava) a pena inferiore alla mia. Per non parlare di stupratori condannati a pene molto simili (tribunale di Bologna, potete controllare). Messo alla pari di stupratori ed assassini, insomma. Se questa è giustizia.

Ovviamente, oltre alla pena dovrò pagare 15 mila euro di risarcimento, spese legali mie e della parte offesa, multa dello stato. Quindi sono rovinato anche economicamente, dal momento che probabilmente quella ragazza mi farà sequestrare macchina, conti e forse ipotecare la casa.

Sono stato un ingenuo e uno stupido a non rendermi conto della situazione in cui viviamo e me ne pento amaramente, ma so di non aver meritato tutto ciò.

Vedi anche[modifica | modifica sorgente]