Guerra Ucraina Russia: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Guerra in Ucraina, gli eventi in ucraina che hanno preceduto il conflitto}}
{{Vedi anche|Guerra in Ucraina, gli eventi in ucraina che hanno preceduto il conflitto}}
* [https://www.la7.it/nonelarena/video/ho-addestrato-i-soldati-ucraini-il-battaglione-azov-sono-nazisti-lintervista-di-danilo-lupo-06-03-2022-427231 "Ho addestrato i soldati ucraini. Il battaglione Azov? Sono nazisti": l'intervista di Danilo Lupo]  
* [https://www.la7.it/nonelarena/video/ho-addestrato-i-soldati-ucraini-il-battaglione-azov-sono-nazisti-lintervista-di-danilo-lupo-06-03-2022-427231 "Ho addestrato i soldati ucraini. Il battaglione Azov? Sono nazisti": l'intervista di Danilo Lupo]  
* [[File:Risoluzione contro nazisti.png|miniatura]][Importante] Un utente sul web [https://www.facebook.com/patrick1184/posts/10228502222919644 fa notare che] Nel '''2018''' la '''Russia''' di Putin '''propose all'ONU una mozione che condannava la glorificazione del nazismo''' e mettesse al bando le organizzazioni politiche apertamente nazi fasciste. '''Gli unici due Paesi che votarono contro: UCRAINA e USA.'''<ref>[https://www.facebook.com/patrick1184/posts/10228502222919644 All’Onu l’Italia si astiene sul nazismo - Il Manifesto]
L'arte della guerra. Il significato politico di tale votazione è chiaro: i membri e partner della Nato hanno boicottato la Risoluzione che, pur senza nominarla, chiama in causa anzitutto l’Ucraina, i cui movimenti neonazisti sono stati e sono usati dalla Nato a fini strategici</ref>  Il primo (l'Ucraina) ha battaglioni neonazisti inquadrati nell'esercito, celebra pubblicamente le SS ucraine e ha come eroe nazionale ex collaboratori di Hitler come [https://it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera Stefan Bandera] <blockquote>(Bandera aderiva all'ideologia fascista<ref name="washington2">{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/world/a-ghost-of-world-war-ii-history-haunts-ukraines-standoff-with-russia/2014/03/25/18d4b1e0-a503-4f73-aaa7-5dd5d6a1c665_story.html|titolo=A ghost of World War II history haunts Ukraine’s standoff with Russia|accesso=19 dicembre 2019}}</ref>, Nel gennaio 2010 Stepan Bandera fu insignito, postumo, dell'onorificenza di [https://it.wikipedia.org/wiki/Eroe_dell'Ucraina Eroe dell'Ucraina] dal presidente [https://it.wikipedia.org/wiki/Viktor_Ju%C5%A1%C4%8Denko Viktor Juščenko], alla presenza del nipote Stepan Bandera jr, con la condanna del Parlamento europeo,<ref>{{Cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2010-0035+0+DOC+XML+V0//EN|titolo=European Parliament resolution of 25 February 2010 on the situation in Ukraine|sito=europarl.europa.eu|data=25 febbraio 2010}}</ref> e le proteste del governo russo, oltre che della comunità ebraica. Il Consiglio di Stato della Repubblica di Crimea ha annunciato ricorso alla Corte Costituzionale dell'Ucraina contro la decisione, ma tale ricorso è stato dichiarato inammisibile il 5 aprile 2010.<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/constitutional-court-refuses-to-consider-case-on-b-63715.html|titolo=Constitutional Court refuses to consider case on Bandera's title of Hero of Ukraine|sito=Kyiv Post|data=2010-04-12|accesso=}}</ref>)</blockquote><u>Gli altri 29 membri della Nato</u>, tra cui l’Italia, si sono <u>astenuti</u>. Lo stesso hanno fatto i 27 membri dell’Unione europea, 21 dei quali appartengono alla Nato. Tra i 53 astenuti vi sono anche Australia, Giappone e altri partner della Nato.  Scambio di opinioni tra autore del post e un lettore<ref>A: Gli Stati Uniti hanno votato contro questa risoluzione perché la stessa è semplicemente contraria al Primo Emendamento della loro costituzione, quindi per loro sarebbe atato anticostituzionale applicarla. Per quello che riguarda l'Ucraina, i gruppi neo-nazisti sono formati sia da ucrainofoni che russofoni e storicamente se la prendevano con gli zingari, gli ebrei e le altre minoranze presenti nel Paese. Quando le provincie del Dombas hanno dichiarato la loro indipendenza, ovviamente i neo-nazisti russofoni sono passati dalla parte di queste, mentre quelli ucrainofoni (che ci sono e sono stati anche foraggiati dal governo, inutile negarlo) si sono armati per combattere i separatisti. I neo-nazisti ci sono anche in Russia e appoggiano Putin e il suo progetto della Grande Russia. Il tema non è la presenza dei neo-nazisti in Ucraina, ma, come ha ribadito anche oggi il ministro degli esteri russo, il tema è che per i russi l'Ucraina non esiste: l'Ucraina è sempre stata e sempre sarà terra russa.
Author: Ma in che senso? Secondo te perseguire i nazisti lederebbe la libertà di parola e di organizzazione? Alquanto discutibile.
Si, gruppi di nazisti ci sono un po' in tutto il mondo, ma il tema è che Ucraina e USA hanno votato contro, la Russia invece a favore. Quindi chi appoggia acriticamente la nato dovrebbe prima farsi un esame di coscienza su chi ha voluto preservare i nazisti per i propri fini. O i nazisti sono il male, sempre, o allora non ha più alcun senso tutta la retorica antinazista dal dopoguerra fino ad oggi. Bisogna un attimo mettersi d'accordo.
A: gli USA, come ho spiegato, non potevano votate a favore per ragioni costituzionali. Il Primo Emendamento garantisce l'assoluta libertà di pensiero, parola e associazione. Per intenderci anche il Ku Klux Klan negli Stati Uniti è legale, come lo sono le Pantere Nere. Per l'Ucraina non so, ma il sospetto che non si volesse votare un provvedimento che andasse contro chi faceva il lavoro sporco per il governo dichi Kiev c'è.
Author: sì ho capito, ma visto il caso, avrebbero potuto considerare un' eccezione verso il nazismo, mi sembra una cosa ragionevole, anche perché ci hanno fatto una guerra contro... Ma comunque hanno fatto la loro scelta, io la sto solo diffondendo, poi ognuno si farà la sua opinione.
Ma quindi se qualcuno facesse un' associazione Pro Putin non gli succederebbe niente a livello legale ? Interessante.
Comunque che cosa strana, hanno assoluta libertà di espressione e da loro importiamo politically correct e cancel culture.</ref>
*[Attendibilità bassa]Il Ministero della Difesa russo pubblica documenti che confermano la preparazione da parte di Kiev di una "offensiva in Donbass nel marzo 2022"<ref>https://t.me/lantidiplomatico/15905</ref>, traduzione<ref>ORDINE DEL COMANDANTE DELLA GUARDIA NAZIONALE DELL'UCRAINA 22.01.2022 Tasm Nota.  № 1 m.  Kiev n. 4T Sull'organizzazione dell'addestramento del gruppo tattico del battaglione della 4a brigata operativa per svolgere compiti di combattimento (speciali) nell'operazione delle forze congiunte come parte della brigata delle forze armate dell'Ucraina 3 al fine di attuare le misure.  determinato dall'ordine del comandante in capo delle forze armate dell'Ucraina del 19.01.2022 №39 / 304/78/1 3 al fine di aumentare le capacità delle forze congiunte nelle regioni di Donetsk e Luhansk I ORDINE: 1 (di seguito - BTgr 4 brop), che si allega.  2. Al Primo Vice Comandante della Guardia Nazionale dell'Ucraina (Capo di Stato Maggiore) per organizzare: entro il 23 gennaio 2022, l'attuazione di misure volte a mantenere la capacità di combattimento, l'uso efficace di BTTr 4 brop nei settori dell'intelligence, delle comunicazioni, rilevamento, ingegneria.  Supporto RHB: fino al 24 gennaio 2022, cooperazione con il Comando delle truppe d'assalto delle forze armate ucraine (di seguito - DShV ZSU) sul trasferimento di 4 BROP alla subordinazione operativa del BTGr e all'ordine di combattimento (speciale) compiti in 80 DShV DShV ZSU.  3. Al vice comandante della Guardia nazionale ucraina per organizzare: fino al 03.02.2022 interazione con il comando delle truppe da sbarco e d'assalto delle forze armate ucraine sul coordinamento del combattimento sull'ICMB (STARICHI) Come parte di 80 distaccamenti bocca inclusa su proprio educativo - materiale 3 (su Guardia Nazionale dell'Ucraina);  fino al 05.02.2022 trasferimento di BTGR 4 brop all'ICMS delle forze terrestri delle forze armate dell'Ucraina (STARICHI);  06.02.2022 trasferimento di BTGr 4 brop alla subordinazione operativa del comandante dell'80 ° DShR DShV ZSU per il coordinamento del combattimento e l'ulteriore esecuzione del combattimento (operazioni speciali delle forze congiunte:
*[Attendibilità bassa]Il Ministero della Difesa russo pubblica documenti che confermano la preparazione da parte di Kiev di una "offensiva in Donbass nel marzo 2022"<ref>https://t.me/lantidiplomatico/15905</ref>, traduzione<ref>ORDINE DEL COMANDANTE DELLA GUARDIA NAZIONALE DELL'UCRAINA 22.01.2022 Tasm Nota.  № 1 m.  Kiev n. 4T Sull'organizzazione dell'addestramento del gruppo tattico del battaglione della 4a brigata operativa per svolgere compiti di combattimento (speciali) nell'operazione delle forze congiunte come parte della brigata delle forze armate dell'Ucraina 3 al fine di attuare le misure.  determinato dall'ordine del comandante in capo delle forze armate dell'Ucraina del 19.01.2022 №39 / 304/78/1 3 al fine di aumentare le capacità delle forze congiunte nelle regioni di Donetsk e Luhansk I ORDINE: 1 (di seguito - BTgr 4 brop), che si allega.  2. Al Primo Vice Comandante della Guardia Nazionale dell'Ucraina (Capo di Stato Maggiore) per organizzare: entro il 23 gennaio 2022, l'attuazione di misure volte a mantenere la capacità di combattimento, l'uso efficace di BTTr 4 brop nei settori dell'intelligence, delle comunicazioni, rilevamento, ingegneria.  Supporto RHB: fino al 24 gennaio 2022, cooperazione con il Comando delle truppe d'assalto delle forze armate ucraine (di seguito - DShV ZSU) sul trasferimento di 4 BROP alla subordinazione operativa del BTGr e all'ordine di combattimento (speciale) compiti in 80 DShV DShV ZSU.  3. Al vice comandante della Guardia nazionale ucraina per organizzare: fino al 03.02.2022 interazione con il comando delle truppe da sbarco e d'assalto delle forze armate ucraine sul coordinamento del combattimento sull'ICMB (STARICHI) Come parte di 80 distaccamenti bocca inclusa su proprio educativo - materiale 3 (su Guardia Nazionale dell'Ucraina);  fino al 05.02.2022 trasferimento di BTGR 4 brop all'ICMS delle forze terrestri delle forze armate dell'Ucraina (STARICHI);  06.02.2022 trasferimento di BTGr 4 brop alla subordinazione operativa del comandante dell'80 ° DShR DShV ZSU per il coordinamento del combattimento e l'ulteriore esecuzione del combattimento (operazioni speciali delle forze congiunte:
fabrizio, [09/03/2022 11:05]
fabrizio, [09/03/2022 11:05]
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*[https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-ucraina-bombe-sui-civili-33980 Speciale Ucraina: bombe sui civili]
*[https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-ucraina-bombe-sui-civili-33980 Speciale Ucraina: bombe sui civili]
*Roberto Paura - [https://www.facebook.com/roberto.paura.1/posts/10227023794491040 link] - Esiste un principio su cui si basa tutto il fragile equilibrio internazionale del secondo dopoguerra, ed è l'illegittimità di una guerra di annessione da parte di uno Stato nei confronti dei territori di un altro Stato. Principio rivoluzionario perché fino al 1945 rappresentava invece la prassi ed è stato causa di centinaia di guerre nella storia della civiltà umana. Non si tratta di un principio meramente giuridico, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite; si tratta di un principio essenziale, perché ogni annessione territoriale compiuta con la forza dopo il 1945 o è stata invalidata da un'azione militare decisa dall'ONU (è il caso esemplare della Guerra del Golfo contro l'annessione del Kuwait da parte dell'Iraq) o non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale e pertanto resta illegittima e provvisoria fino a un accordo definitivo (è il caso dell'annessione del Sinai da parte di Israele, che infine lo riconsegnò all'Egitto, o dell'occupazione delle alture del Golan siriane e di aree dell'ex mandato britannico palestinese, oggetto ancora di contenziosi internazionali). Se, come sostengono i fautori della resa dell'Ucraina, la comunità internazionale dovesse riconoscere l'annessione della Crimea e del Donbass da parte della Russia (per non parlare del rischio di annessione di tutta la sponda sinistra del Dnepr), di fatto si dichiarerebbe la fine dell'ordine internazionale del secondo dopoguerra e si entrerebbe in un territorio inesplorato dove nuovamente la forza tornerebbe ad avere la supremazia sul diritto e sulla diplomazia internazionale. A questo punto dovrebbe essere chiaro che non si tratta solo di evitare un allargamento del conflitto che porterebbe di fatto alla terza guerra mondiale, ma anche di evitare uno scenario in cui qualsiasi Stato potrebbe pretendere di risolvere le proprie dispute territoriali con la forza o dare libero sfogo alle proprie mire espansionistiche. Abbiamo dunque bisogno di una soluzione a questo conflitto diversa da quella semplicistica di un riconoscimento delle condizioni di Mosca; poiché, come nel tragico caso della Cecoslovacchia del 1938, l'appeasement non eviterebbe una guerra mondiale, ma la rinvierebbe solo di qualche mese o anno, perché quando si consente alla forza di dettare legge non esistono alternative alla guerra.
*Roberto Paura - [https://www.facebook.com/roberto.paura.1/posts/10227023794491040 link] - Esiste un principio su cui si basa tutto il fragile equilibrio internazionale del secondo dopoguerra, ed è l'illegittimità di una guerra di annessione da parte di uno Stato nei confronti dei territori di un altro Stato. Principio rivoluzionario perché fino al 1945 rappresentava invece la prassi ed è stato causa di centinaia di guerre nella storia della civiltà umana. Non si tratta di un principio meramente giuridico, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite; si tratta di un principio essenziale, perché ogni annessione territoriale compiuta con la forza dopo il 1945 o è stata invalidata da un'azione militare decisa dall'ONU (è il caso esemplare della Guerra del Golfo contro l'annessione del Kuwait da parte dell'Iraq) o non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale e pertanto resta illegittima e provvisoria fino a un accordo definitivo (è il caso dell'annessione del Sinai da parte di Israele, che infine lo riconsegnò all'Egitto, o dell'occupazione delle alture del Golan siriane e di aree dell'ex mandato britannico palestinese, oggetto ancora di contenziosi internazionali). Se, come sostengono i fautori della resa dell'Ucraina, la comunità internazionale dovesse riconoscere l'annessione della Crimea e del Donbass da parte della Russia (per non parlare del rischio di annessione di tutta la sponda sinistra del Dnepr), di fatto si dichiarerebbe la fine dell'ordine internazionale del secondo dopoguerra e si entrerebbe in un territorio inesplorato dove nuovamente la forza tornerebbe ad avere la supremazia sul diritto e sulla diplomazia internazionale. A questo punto dovrebbe essere chiaro che non si tratta solo di evitare un allargamento del conflitto che porterebbe di fatto alla terza guerra mondiale, ma anche di evitare uno scenario in cui qualsiasi Stato potrebbe pretendere di risolvere le proprie dispute territoriali con la forza o dare libero sfogo alle proprie mire espansionistiche. Abbiamo dunque bisogno di una soluzione a questo conflitto diversa da quella semplicistica di un riconoscimento delle condizioni di Mosca; poiché, come nel tragico caso della Cecoslovacchia del 1938, l'appeasement non eviterebbe una guerra mondiale, ma la rinvierebbe solo di qualche mese o anno, perché quando si consente alla forza di dettare legge non esistono alternative alla guerra.
*[https://www.facebook.com/Agitazionepropaganda/posts/490512685777598 Agitazione e Propaganda - Domenico Cortese] - (anche i commenti sono molto interessanti) - LE BASI NATO IN ITALIA E L’IPOCRISIA DELLE ISTITUZIONI CHE CI RENDONO UN BERSAGLIO  Il decreto del CdM che garantisce aiuti militari al governo di Kiev, oltre essere un aiuto più alle industrie delle armi che ai cittadini Ucraini, stretti sempre più nella morsa tra un invasore cruento e un nazionalismo retrogrado classista pro-Nato, mette a serio rischio l’incolumità della popolazione italiana.  In Italia ci sono basi Usa/Nato (la cui differenza è labile, visto che dentro le basi Nato ci sono settori riservati agli Usa) il cui numero oscilla, a seconda di quale infrastruttura si considera “base”, tra circa 60 e circa 120. La Sicilia, in particolare, è di fatto una colossale portaerei americana. I russi hanno dei missili balistici intercontinentali che possono eludere i più moderni radar americani, possono partire dal territorio russo, cambiate direzione dove non ci sono radar di nessun paese (ad esempio nei poli) e colpire. Posso viaggiare anche per oltre 18000 km e sganciare testate nucleari.  La stessa esistenza di queste basi e le modalità giuridiche con le quali sono state istituite mette in luce l’ipocrisia delle istituzioni italiane e dei fautori del rispetto della Costituzione borghese del 1948, notoriamente frutto di un compromesso di classe tra istanze dei partiti operai e dei partiti padronali, la quale viene invocata quando l’obiettivo è fare rispettare il diritto di proprietà, i trattati europei e il pareggio di bilancio (aggiunto in Costituzione dieci anni fa) e viene ignorata quando vengono invocati il diritto alla salute universale, alla rimozione degli ostacoli sociali, al lavoro ben retribuito. E quando si riflette sulla legittimità dell’instaurazione delle basi militari.  Nell’ordinamento italiano esistono, infatti, due procedure per la stipulazione degli accordi internazionali. Una procedura solenne ed una procedura semplificata. La prima – la procedura solenne – comporta che l’accordo venga sottoposto al Parlamento (art. 80 Cost.), al quale spetta autorizzare il presidente della Repubblica alla ratifica (art. 87, 8° comma) mediante una legge ad hoc. La procedura semplificata – che non è prevista esplicitamente dalla Costituzione ma che è invalsa nella prassi – comporta invece che l’accordo entri immediatamente in vigore non appena sottoscritto dai rappresentanti dell’esecutivo. La L. 11 dicembre 1984, n. 839, prescrive comunque la pubblicazione degli accordi, inclusi quelli in forma semplificata.  Mentre per quanto riguarda i quartieri interealleati si è sempre proceduto mediante la stipulazione prescritta dagli artt. 80 e 87, 8° comma, Cost., per quanto riguarda le basi tale procedura è stata spesso DISATTESA e taluni accordi non sono stati resi pubblici o sono stati resi pubblici tardivamente. Il trattato fondamentale che disciplina lo status delle basi americane in Italia è l’Accordo bilaterale sulle infrastrutture (Bia), stipulato tra Italia e Stati Uniti il 20 ottobre 1954. Tale trattato, noto agli specialisti come ‘Accordo ombrello’, non è mai stato pubblicato. Secondo un autorevole commentatore, esso fu firmato dall’allora ministro italiano degli esteri (Giuseppe Pella) e dall’ambasciatrice Usa in Italia (Clara Booth Luce): si tratta quindi di un accordo in forma semplificata. Tra l’altro, esso stabilisce il tetto massimo delle forze Usa che possono stazionare in Italia. L’accordo è inoltre corredato di annessi tecnici, relativi alle singole basi. L’altro accordo che disciplina la presenza dei contingenti militari in Italia e l’uso delle basi è il Memorandum d’intesa tra il ministero della difesa della Repubblica italiana ed il dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, relativo alle installazioni/infrastrutture concesse in uso alle forze statunitensi in Italia (c.d. Shell Agreement). Tale accordo è stato concluso il 2 febbraio 1995 ed è stato sottoscritto dal sottocapo di Stato maggiore della difesa e dal vice-comandante delle Forze armate statunitensi in Europa. Anche in questo caso si tratta di un accordo in forma semplificata, che non fu pubblicato, nonostante la vigenza della L. 839/1984. L’accordo in questione e i relativi annessi furono resi pubblici soltanto nel 1998, dopo la tragedia del Cermis, dall’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Lo stazionamento dei contingenti Nato e americani si situa dunque fuori da qualsiasi procedura costituzionalmente prevista.  Inoltre, la compatibilità tra Nato e il noto art. 11 della Costituzione che vieta la guerra come strumento non di difesa deve essere valutata non solo in relazione al trattato Nato, ma anche agli sviluppi posteriori, in particolare tenendo conto del Documento di Washington del 1999 e della nuova dottrina strategica. Il Documento del 1999, pur non essendo un trattato in senso formale, ma un semplice strumento di soft law non giuridicamente vincolante, amplia i poteri della Nato e codifica le missioni “fuori area”. Secondo il Documento di Washington, le operazioni che possono essere intraprese e che sono chiamate “operazioni non-Articolo 5”, per distinguerle da quelle in legittima difesa collettiva a favore di uno stato membro, comprendono: • il peace-keeping; • altre operazioni sotto “l’autorità” del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o sotto la “responsablità” dell’Osce; • le peace support operations (comprensive sia del peace-keeping sia del peaceenforcement); • gli interventi umanitari; • gli interventi a favore di uno stato non membro della Nato, che sia stato oggetto di attacco armato; • anche il post-conflict peace building è ormai entrato a far parte delle competenze non- Articolo 5.  Tutti questi elementi riflettono chiaramente il carattere ipocrita delle istituzioni nazionali borghesi che utilizzano da sempre il doppio binario quando c’è da accondiscendere le esigenze coloniali o imperialistiche di chi ha il potere economico dentro la propria sfera d’influenza.
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