Gli ideatori del Duluth Model ammettono di aver sbagliato: differenze tra le versioni

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La stessa '''fondatrice''' di questo modello, [[wikipedia:Ellen_Pence|Ellen Pence]], '''dichiarò''' nel 1999 che questo '''modello''' è stato '''frutto''' di una serie '''di [https://it.wikipedia.org/wiki/Bias_di_conferma Bias di Conferma]''', che l'hanno portata a credere molto più facilmente a ciò che già credeva (ovvero il classico patriarcato come primo e principale motivo delle violenze domestiche)<blockquote>Determinando che il bisogno o il desiderio di potere fosse la forza motivante dietro i maltrattamenti, <u>abbiamo creato un quadro concettuale che, in effetti, non si adattava all'esperienza vissuta di molti degli uomini e delle donne con cui stavamo lavorando.</u> Lo staff DAIP [...] è rimasto imperterrito dalla differenza tra la nostra teoria e le esperienze reali di coloro con cui stavamo lavorando [...] Sono stati i casi stessi a creare la fessura in ciascuna delle nostre armature teoriche. Parlando per me, <u>ho scoperto che molti degli uomini che ho intervistato non sembravano esprimere un desiderio di potere sul proprio partner</u>. Anche se ho colto incessantemente ogni occasione per far notare agli uomini nei gruppi che erano così motivati ​​e semplicemente negatori, <u>il fatto che pochi uomini abbiano mai articolato un tale desiderio è passato inosservato a me e a molti dei miei colleghi</u>. Alla fine, ci siamo resi conto che stavamo trovando ciò che avevamo già predeterminato di trovare.<ref>{{cite book|last=Pence|first=Ellen|chapter=Some Thoughts on Philosophy|title=Coordinating Community Responses to Domestic Violence: Lessons from Duluth and Beyond|chapter-url=https://archive.org/details/coordinatingcomm00mela|chapter-url-access=registration|location=Thousand Oaks, CA.|publisher=Sage|date=1999|pages=[https://archive.org/details/coordinatingcomm00mela/page/29 29–30]|editor1-first=Melanie|editor1-last=Shepherd|editor2-last=Pence|editor2-first=Ellen}}</ref></blockquote>La '''realtà''' si dimostra '''spesso più complessa''' di quella che sembra. Sarebbe necessario prendere in considerazione tantissime '''variabili''', tra cui banalmente '''litigi''' pregressi e '''situazione''' della coppia, il modo in cui si è stati '''educati''', fattori '''culturali''' interiorizzati, situazione '''economica''', situazione '''psicologica''', stabilità '''emotiva''', eventuali '''propensioni''' o '''disturbi''' individuali, problemi '''relazionali''', fattori sociali, '''gelosia''', eventuali propensioni ereditate, condizione sociale, solitudine, e si, decisamente ANCHE fattori dovuti a ruoli di genere, senza dubbio influiscono.  
La stessa '''fondatrice''' di questo modello, [[wikipedia:Ellen_Pence|Ellen Pence]], '''dichiarò''' nel 1999 che questo '''modello''' è stato '''frutto''' di una serie '''di [https://it.wikipedia.org/wiki/Bias_di_conferma Bias di Conferma]''', che l'hanno portata a credere molto più facilmente a ciò che già credeva (ovvero il classico patriarcato come primo e principale motivo delle violenze domestiche)<blockquote>Determinando che il bisogno o il desiderio di potere fosse la forza motivante dietro i maltrattamenti, <u>abbiamo creato un quadro concettuale che, in effetti, non si adattava all'esperienza vissuta di molti degli uomini e delle donne con cui stavamo lavorando.</u> Lo staff DAIP [...] è rimasto imperterrito dalla differenza tra la nostra teoria e le esperienze reali di coloro con cui stavamo lavorando [...] Sono stati i casi stessi a creare la fessura in ciascuna delle nostre armature teoriche. Parlando per me, <u>ho scoperto che molti degli uomini che ho intervistato non sembravano esprimere un desiderio di potere sul proprio partner</u>. Anche se ho colto incessantemente ogni occasione per far notare agli uomini nei gruppi che erano così motivati ​​e semplicemente negatori, <u>il fatto che pochi uomini abbiano mai articolato un tale desiderio è passato inosservato a me e a molti dei miei colleghi</u>. Alla fine, ci siamo resi conto che stavamo trovando ciò che avevamo già predeterminato di trovare.<ref>{{cite book|last=Pence|first=Ellen|chapter=Some Thoughts on Philosophy|title=Coordinating Community Responses to Domestic Violence: Lessons from Duluth and Beyond|chapter-url=https://archive.org/details/coordinatingcomm00mela|chapter-url-access=registration|location=Thousand Oaks, CA.|publisher=Sage|date=1999|pages=[https://archive.org/details/coordinatingcomm00mela/page/29 29–30]|editor1-first=Melanie|editor1-last=Shepherd|editor2-last=Pence|editor2-first=Ellen}}</ref></blockquote>La '''realtà''' si dimostra '''spesso più complessa''' di quella che sembra. Sarebbe necessario prendere in considerazione tantissime '''variabili''', tra cui banalmente '''litigi''' pregressi e '''situazione''' della coppia, il modo in cui si è stati '''educati''', fattori '''culturali''' interiorizzati, situazione '''economica''', situazione '''psicologica''', stabilità '''emotiva''', eventuali '''propensioni''' o '''disturbi''' individuali, problemi '''relazionali''', fattori sociali, '''gelosia''', eventuali propensioni ereditate, condizione sociale, solitudine, e si, decisamente ANCHE fattori dovuti a ruoli di genere, senza dubbio influiscono.  
Ridurre tutto a "Uomini violenti per colpa del patriarcato che gli dice di far così" capite che è riduttivo?
Ridurre tutto a "Uomini violenti per colpa del patriarcato che gli dice di far così" capite che è riduttivo?
== Vedi anche ==
* [[Violenza domestica]]


== Note ==
== Note ==