La teoria della comunicazione umana e i sistemi di retroazione

Teoria della comunicazione umana, i diversi livelli

Paul Watzlawick è stato uno psicologo, filosofo e scrittore austriaco noto per il suo contributo alla teoria della comunicazione umana. In effetti, ha scritto un libro intitolato "Pragmatica della comunicazione umana" in cui afferma che esistono due livelli di comunicazione:

  • Il contenuto è ciò che viene detto o scritto, ovvero il significato delle parole utilizzate.
  • Il metalinguaggio, invece, è il linguaggio utilizzato per parlare del linguaggio stesso, ovvero il modo in cui le parole vengono utilizzate e interpretate.

Watzlawick sostiene che la comunicazione paradossale si verifica quando le due parti coinvolte nella comunicazione si trovano in una situazione di impasse a causa di un conflitto di interessi o di una divergenza di opinioni. In questi casi, per risolvere il paradosso è necessario utilizzare il metalinguaggio per cercare di comprendere le ragioni delle posizioni contrastanti e trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti.

"si basa sulla diversità dei modi in cui possiamo interpretare uno stesso messaggio. Dubitiamo delle intenzioni dell'altra persona e optiamo per interpretare ciò che ci dice nel modo che più ci conviene o secondo ciò che crediamo ci voglia dire." - lamenteemeravigliosa.it, comunicazione paradossale

Sistemi complessi in retroazione

 

Come si può riassumere il concetto di retroazione secondo Watzlawick?

La retroazione è un concetto chiave della teoria della comunicazione di Watzlawick. In breve, è il processo attraverso il quale una persona riceve un feedback dall'ambiente o dalle altre persone e utilizza queste informazioni per adattare il proprio comportamento o le proprie azioni.

Watzlawick sostiene che la retroazione è un elemento essenziale della comunicazione umana e che tutte le azioni umane sono in qualche modo influenzate dal feedback ricevuto dall'ambiente. Inoltre, afferma che la retroazione può essere positiva o negativa a seconda che essa incoraggi o scoraggi un comportamento specifico.

Secondo Watzlawick, la retroazione è un processo continuo e bidirezionale che può essere utilizzato per modificare il comportamento di una persona e migliorare la qualità della comunicazione tra le persone. Spero di aver risposto alla tua domanda. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o hai altre domande, non esitare a chiedere.

 

Io: Questo libro (Pragmatica della comunicazione umana di Watzlawick) ad esempio parla di sistemi con feedback in retroazione, spiega di come la psicologia sia passata dallo studiare gli individui come "monadi" (guardando solo alle dinamiche intrapsichiche) al prendere in prestito elementi di ingegneria per studiare gli effetti della "comunicazione". Per fare un esempio di comunicazione l'autore, che è uno psicologo di fama mondiale, porta l'esempio di una persona che dà un calcio ad un cane (comunica) e il cane che lo morde (altra comunicazione)

I sistemi senza retroazione sono abbastanza lineari, semplici da modellare, quelli in retroazione non lo sono assolutamente. Esistono due tipi di retroazione:

  • la retroazione positiva che tende all'instabilità (ed è usata ad esempio nei caccia militari per le virate)
  • la retroazione negativa che tende all'omeostasi, alla stabilità.

Noi umani ricadiamo in questa seconda su un'infinità di aspetti. (vedi Sistemi di controllo e cibernetica)

È sufficiente demonizzare le molestie

Mi riferisco all'episodio di Greta Beccaglia e all'ondata di indignazione e al giustizialismo che ne è conseguito. Parlare delle reazioni alle molestie, demonizzare il gesto è qualcosa a cui arrivano tutti, anche i bambini di 10 anni. Eppure Manzoni nel 1800 metteva in guardia dalle Grida del 1600, accorgersi che 500 anni dopo abbiamo gli stessi problemi fa intuire che forse il problema è proprio quello che dovremmo essere noi a piegarci alla realtà, non cercare di piegare la realtà ai nostri schemi cognitivi semplicistici

Lui: Posso farti riflettere su una cosa?

Come comunicare

Tu hai ragione su molti punti ma ti sfugge una cosa che secondo me è fondamentale: le persone hanno un grado di consapevolezza variabile e ognuno si comporta e ragiona in base al suo grado. Se provi a parlare con un pastore di massimi sistemi, probabilmente non ti capirà, perché non fa parte della sua realtà.Ovviamente per il progresso della società è importante ragionare su come determinati nuovi strumenti, se non usati correttamente, possano creare distorsioni cognitive. Il problema è che per la persona media è tutto troppo veloce. Come hai detto tu, hai studiato tanto questi argomenti, ma quando mancano tempo, interesse o altro, non è facile arrivarci perché gli insight sono un misto fra istinto ed esperienza Quindi la cosa migliore che può fare una persona intelligente e istruita come te, è scendere un gradino ed accompagnare gli altri, ovviamente se ne hai voglia e mi sembra che tu ne abbia. Chiaramente la frustrazione che a volte proviamo nel non essere compresi, è figlia di un meccanismo del cervello, ma quello che per noi è ovvio, può essere tranquillamente oscuro, se non hai avuto quell'intuizione. Ed è sempre da lì che dovremmo partire dalla consapevolezza che esiste una linea che divide buio da luce (inteso come comprensione) e che ci riguarda tutti, anche se in maniera diversa Comunque comprerò il libro perché sembra molto interessante! Grazie😊

Io: Hai perfettamente ragione. Ho creato il wiki proprio con l'intento di andare oltre le mie (purtroppo scarsissime) capacità comunicative (soprattutto con più persone). Però mi fa brutto sai? Inizio a riflettere su alcuni dettagli che stonano e a poco a poco le riflessioni diventano più definiti e alla fine scopro che qualcuno ha parlato estesamente di ciò che cercavo di dire.

Ad esempio "politically correct"? inclusività?

No... ipocrisia, farisei, ragionamenti di facciata, gogne mediatiche e poi da lì si inizia ad aprire il vaso di pandora Io: https://it.wikipedia.org/wiki/Panico_morale il male non è un'etichetta che si appioppa alle persone... quello che viene fatto oggi è mostruoso e i cattivi siamo tutti noi nel disinteressarci delle 4000 donne che muiono di anoressia, delle 3 milioni che ne soffrono, mentre diventiamo isterici per una pacca sul sedere o per 50 omicidi l'anno di donne. Essere ignoranti uccide, essere egoisti e centrati su sé stessi uccide. Io vorrei parlare a persone che sono mezzo gradino sotto di me, sperando che loro parlino a loro volta a chi è l'altro mezzo gradino sotto

Lui: Eh, ma non sempre ciò che vogliamo è possibile quindi dovremmo adattarci noi al contesto, no? Poi io sono convinto che se considerassimo l'ignoranza come uno stato non disdicevole, molti eviterebbero di essere arroganti, fingendo, perché alla fine è anche quello un meccanismo di difesa, no?