The Good Lobby

The Good Lobby: L'Associazione che Combatte la Corruzione

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Misurare la corruzione: difficoltà di quantificare il fenomeno e indice di percezione della corruzione

Misurare il livello di corruzione di un Paese e i suoi effetti nefasti in termini economici, politici e sociali è un’impresa complessa.

Tangenti, favori e malaffare, infatti, brulicano in quella terra di mezzo dove tutto è ambiguo e scarsamente quantificabile.

Tuttavia, ogni anno, l’indice di percezione della Corruzione di Transparency International (CPI) ci offre una visuale globale di come evolve questo fenomeno, tra le principali cause della mancata crescita economica e delle ingiustizie sociali. Lo fa basandosi su indicatori “di percezione” ma è comunque una cartina tornasole attendibile per capire come stanno le cose.

Il miglioramento dell'Italia: Conquista del 41esimo posto su 180 Stati

Nell’edizione 2022 dell’indice, uscita proprio in questi giorni, l’Italia conferma un miglioramento di +14 punti (su una scala da 1 a 100) dal 2012 ad oggi, con cui conquista il 41esimo posto su 180 Stati analizzati. È ancora lontana dalle eccellenze dei Paesi Scandinavi che guidano la classifica ma il dato dimostra alcuni aspetti positivi.

Da Terzultimi in Europa: La situazione dell'Italia nel 2012

Ad esempio il fatto che la società civile abbia avuto e possa avere un ruolo fondamentale in questo percorso in ascesa: esattamente 10 anni fa, infatti, iniziava la nostra battaglia anticorruzione dal basso per promuovere la trasparenza e difendere il bene comune. Allora si chiamava Riparte il futuro (diventata poi The Good Lobby Italia nel 2019).

La corruzione, un problema talmente radicato da essere definito “endemico” dagli organi di controllo nazionali e internazionali.
A quei tempi il CPI ci dava terzultimi in Europa, davanti solo a Bulgaria e Grecia, e 72esimi nel mondo.

Ruolo fondamentale della società civile: The Good Lobby inizia la battaglia anticorruzione

Un nuovo Parlamento stava per insediarsi e mancavano ancora degli strumenti indispensabili anche solo per provare a definirci un Paese civile.

Promuovere la trasparenza: Battaglie chiave per la legalità

Riparte il futuro si è rimboccata le maniche e ha promosso in prima linea battaglie chiave come quella per una legge sull’accesso agli atti (Freedom of Information Act) ottenuta nel 2015, insieme alla coalizione FOIA4Italy. Prima di allora - incredibile a dirsi - i cittadini non avevano la facoltà di richiedere informazioni e dati sull’operato delle Pubbliche amministrazioni.

Proteggere chi segnala la corruzione: Legge importante per la denuncia del fenomeno.

Nel 2019 siamo riusciti, insieme a Transparency International stessa, a far colmare un’altra gravissima carenza normativa, ovvero l’assenza di una legge per proteggere chi segnala la corruzione. Grazie alla mobilitazione dei cittadini, l’Italia oggi ha una legge sul whistleblowing (nella foto sotto la consegna delle firme alla Camera) e il nostro impegno è ancora in corso per ottenere l’introduzione della Direttiva europea.

Inoltre siamo riusciti nel 2014 a migliorare la legge sul 416ter, il voto di scambio politico-mafioso e a promuovere l’abolizione del vitalizio agli ex parlamentari condannati per reati gravi contro la Pubblica amministrazione.

Ma molto altro resta da fare.

La legge sulla trasparenza sul lobbying, ad esempio, e quella sul conflitto di interessi sono passi indispensabili per proteggere le risorse pubbliche (come quelle del PNRR) e rendere il nostro Paese più affidabile, agli occhi dei cittadini e degli investitori, soprattutto stranieri.
La strada è in salita ma la stiamo percorrendo insieme a te, sostenendo e partecipando alle nostre battaglie, con una firma o con una donazione, stai creando un impatto che è destinato a fare la differenza, anno dopo anno.