Spinti dalla pretesa di avere ragione, rinunciamo al confronto per imporci sugli altri

Da Tematiche di genere.
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L'articolo: https://thevision.com/attualita/avere-ragione/

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Forse è perché viviamo in un’epoca dalle coordinate esistenziali sempre più confuse, ma è indubbio che qualcosa, dentro di noi, ci spinga a voler avere sempre l’ultima parola, affermarci durante qualsiasi scambio o addirittura nelle semplici chiacchierate informali fra amici. Nonostante il confronto sia alla base di ogni tipo di scambio comunicativo, siamo sempre meno disposti a metterci in discussione, proprio per cercare di non andare in pezzi, mentre tutto intorno a noi già sembra disgregarsi e crollare. L’ansia di vedere confermate le nostre idee, infatti, è una sorta di meccanismo di difesa e di sopravvivenza che ci risulta sempre più difficile abbandonare.

Così, il desiderio di avere ragione – imponendo la propria visione del mondo – a volte diventa una vera e propria pulsione irrefrenabile, tanto che quando la nostra parola viene messa in dubbio, o fatta vacillare, ci infastidiamo immediatamente fino ad arrivare a vere e proprie crisi di rabbia. Finiamo per confondere la nostra identità con le nostre idee e quindi quando veniamo smentiti, o si apre la possibilità di dover cambiare posizione, sentiamo messo in pericolo il nostro senso del sé, perché siamo insicuri, ma vogliamo dimostrare invece di non esserlo.

Questo modo sgangherato e violento di far valere a tutti i costi le proprie convinzioni, però, corrisponde all’affermazione della propria autorità, e quindi a un meccanismo di potere, dominio e sopraffazione sull’altro tutt’altro che positivo e costruttivo. Quindi, se in un primo momento questo comportamento farà sì che alcune persone ci ammirino, o ci considerino forti, alla fine non farà altro che allontanarci dagli altri.

Il sentimento che innesca il voler avere sempre ragione è molto simile alla paura del fallimento. Per questo l’unico modo per uscire da questo circolo vizioso è mettere al vaglio, scartare, modificare, perfezionare, e magari anche cambiare diametralmente le proprie idee, rafforzando però il sistema interno di verifica del valore di quegli oggetti astratti che ci popolano la mente. E questo farà la differenza a livello sociale tra il regredire e l’evolvere.

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I commenti[modifica | modifica sorgente]

Elisasob_ ci ricorda che l'aggressività nel far valere le proprie idee può essere il riflesso di una bassa autostima. Dottoralexsky ci porta all'attenzione che il problema più grande è quando le persone negano l'evidenza scientifica senza vergogna. Tibor_tsz propone una riflessione più profonda sulla dimensione psico-pedagogica della teoria del conflitto. Brucehtetiger si chiede perché si parli al plurale, sottolineando che non tutti condividono le stesse opinioni. Shishinxiii critica l'approccio semplificato di alcuni, che credono che tutto possa essere spiegato con poche parole. Claudio__bernardi__ promette di passare tutto a sua moglie, forse per una seconda opinione, mentre Ilgiardinofatatodieda elogia l'articolo per la sua realtà e profondità.

Due commenti appaiono invece legati all'amore e alla sua complessità. Santos660_se471 parla di un amore bruciante e della sua lotta per riaccendere la fiamma con l'aiuto di @doctor_sambola_. In modo simile, Larinhazx_08 condivide il suo dolore per un amore perduto e come, grazie all'intervento di @doctor_sambola_, è riuscita a riavere il suo partner. Entrambi ringraziano @doctor_sambola_ per il suo aiuto, facendoci capire l'importanza del sostegno emotivo nel riparare le relazioni spezzate.