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No, si chiama de escalation: evitare che milioni debbano scappare. Evitare che migliaia debbano morire, salvare il salvabile, le idee e le persone che si fa in tempo a salvare. Però ormai lo scelgono loro. Per quel che riguarda noi, risparmiamoci almeno la retorica. | No, si chiama de escalation: evitare che milioni debbano scappare. Evitare che migliaia debbano morire, salvare il salvabile, le idee e le persone che si fa in tempo a salvare. Però ormai lo scelgono loro. Per quel che riguarda noi, risparmiamoci almeno la retorica. | ||
== [https://www.facebook.com/dalvostroinviato/posts/506833884176190 Post del 16 Marzo 2022] == | |||
QUALE TABU' SFATARE | |||
[[File:Imageqwdrfwerfe.png|miniatura]] | |||
Ci sarà pure qualcuno che non si rassegna al fatto che la brava giornalista [[google:Marina+Ovsyannikova&oq=Marina+Ovsyannikov|Marina Ovsyannikova]], che ha mostrato un cartello contro la guerra in diretta al telegiornale, sia stata ''condannata'' solo ''a una multa'' e ''non inviata in un gulag''. | |||
C’è ovviamente da non perderla di vista, ma <u>il suo gesto restituisce intanto l’onore al popolo russo</u>. <u>Che può essere sotto il dominio di un autocrate</u>, che ai loro occhi ha il merito di aver restituito orgoglio alla nazione russa, che tanti volevano oltre che vinta, stravinta e umiliata. <u>Ma resta un grande popolo, per storia, cultura, carattere</u>. | |||
Fa male vedere tanti scomodare i paragoni con Hitler – sì, lo so, sono dedicati a Putin il pazzo, il malato, il gonfio distante… - '''<u>davanti a un popolo che ha sconfitto il nazismo pagando il prezzo di 25 milioni di morti. Dovremmo stare zitti, noi, sul tema.</u>''' | |||
E forse, per quel che riguarda il passato, dovrebbero astenersi da quel paragone gli ucraini, per la cui sorte oggi trepido, ma che a [https://it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera Stepan Bandera], volenteroso collaboratore del nazismo, hanno dedicato un francobollo. | |||
Lo chiamino nuovo Stalin, se vogliono. E del resto il controllo russo sui propri stessi cittadini è capace di ridicolizzarsi da solo: basta vedere come hanno dato notizia della sentenza, sbianchettando il cartello, lo vedete in foto, così che il SENZA PAROLE diventa ancora più efficace della scritta originale. | |||
Ma '''la notizia del giorno è un’altra''': quel<u>l’ammissione a mezza bocca del presidente Zelensky. Sì, lo so, non faremo mai parte della Nato.</u> Suona un po’ come un innamorato respinto, '''ma perché non farla venti giorni fa?''' | |||
Sì, mi dite che Putin avrebbe invaso lo stesso, perché ha in odio la democrazia ai suoi confini, perché il suo sguardo punta alla Polonia e ai paesi baltici. Intanto sarebbe stato una piccola molotov nei cingoli dei carriarmati russi, quell’impegno rassegnato di neutralità, <u>si trovassero altri alibi</u>. | |||
Già, la parola neutralità, che improvvisamente è diventata vigliaccheria, e untuosa equidistanza, e comodo equilibrismo tra la vittima e l’aggressore. Ma è un’offesa alla libertà dell’Ucraina, alla sua democrazia, al futuro dei suoi bambini essere neutrali? E’ una libertà vigilata non ''ospitare esercitazioni Nato come quelle dello scorso anno'', e ''basi come quella bombardata l’altro giorno'', ai confini della Nato, come sottolineano preoccupati i titoli dei giornali? | |||
Non mi sembra, e comunque meglio che lo stillicidio di vite umane, e il massacro dell’assalto finale, pur di stare nella Nato. '''Vedo che a molti prudono le mani''', e ti danno facile del disertore, anche se siamo tutti in infermeria, fureria, permessino e licenza ordinaria. Vedo che perfino l’idea della ''no fly zone'' incomincia a essere descritta come un tabù, e davanti a una situazione più intollerabile anche i tabù sono meno solidi. | |||
''L’Estonia è il primo paese a chiederla.'' '''Non cambierebbe moltissimo, sul teatro di battaglia''': i missili sulla caserma in cui sono morti anche tre ex parà britannici - lo leggo sui giornali inglesi - sono stati lanciati da aerei che volavano su territorio russo. | |||
In più, una no fly zone equa impedirebbe di alzarsi in volo anche ai droni ucraini, che hanno seminato distruzioni sulle colonne russe. Cambierebbe che bisognerebbe ingaggiare duelli con gli aerei russi, e <u>'''il sogno di Zelensky sarebbe realtà: tutti in guerra'''</u>. | |||
Ma il nemico vero, nei prossimi giorni non sono i cieli. E’ '''l’artiglieria'''. La macchina militare russa è tra le poche a contare su obici imponenti, fatti apposta per l’assedio alle città, forse è la memoria storica di Stalingrado, non lo so. Gli assaggi dell’orrore della guerra di Putin sono sotto i nostri occhi: ospedali assediati, anziani che lasciano il posto ai giovani nella fuga, bambini che subiscono amputazioni. | |||
'''La resistenza rallenta l’avanzata, ma non diminuisce l’orrore''', lo rinvia, lo prolunga, lo trasforma in costo della vittoria. Le città, e Kiev in particolare, saranno la foresta di cemento in cui avanzare e in cui difendersi. '''Costi altissimi, per i combattenti e per i civili.''' Per contenerli chi attacca deve spianare, prima. Chi si difende potrà contare, sembra, su mitragliatrici Beretta MG 42/59, inviate da noi. Credo saremmo stati più decisivi giocando un altro ruolo, e '''lavorando attorno a un’altra parola tabù: la pace, subito.''' |