Politically Correct: differenze tra le versioni

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Il “dog whistle”, come suggerisce il nome, è un segnale, un messaggio che solo un pubblico ben preciso è in grado di recepire. Per esempio i neonazisti, per non essere riconosciuti come tali, hanno a disposizione una vasta gamma di termini, gesti e simboli. Inseriti in un discorso, solo altri neonazisti coglieranno il vero significato del messaggio, che passerà invece inosservato agli occhi degli altri.</ref> e aggiunge una riflessione sul rischio di polarizzazioni:
Il “dog whistle”, come suggerisce il nome, è un segnale, un messaggio che solo un pubblico ben preciso è in grado di recepire. Per esempio i neonazisti, per non essere riconosciuti come tali, hanno a disposizione una vasta gamma di termini, gesti e simboli. Inseriti in un discorso, solo altri neonazisti coglieranno il vero significato del messaggio, che passerà invece inosservato agli occhi degli altri.</ref> e aggiunge una riflessione sul rischio di polarizzazioni:
<blockquote>Il “politically correct”, dunque, <u>non è efficace contro i target della sua attività</u>, ma non solo. Esso è <u>controproducente</u>, in quanto contribuisce alla formazione di nuovi fanatici e zeloti. Questo meccanismo è diabolico nella sua estrema semplicità.
<blockquote>Il “politically correct”, dunque, <u>non è efficace contro i target della sua attività</u>, ma non solo. Esso è <u>controproducente</u>, in quanto contribuisce alla formazione di nuovi fanatici e zeloti. Questo meccanismo è diabolico nella sua estrema semplicità.
I <u>veri bersagli dalla “cultura del politicamente corretto”</u>, infatti, sono <u>persone che hanno idee più conservatrici rispetto alla massa</u>, specie in ambito sociale. Ma ''non sono jihadisti, neonazisti o ultraconservatori. Sono solo persone normali un po’ più all’antica, che non vogliono imporre agli altri le loro idee, ma non vogliono neanche rinunciarvi.''
I <u>veri bersagli dalla “cultura del politicamente corretto”</u>, infatti, sono <u>persone che hanno idee più conservatrici rispetto alla massa</u>, specie in ambito sociale. <u>Ma ''non sono''</u> ''jihadisti, <u>neonazisti o ultraconservatori</u>. <u>Sono solo persone normali un po’ più all’antica, che non vogliono imporre agli altri le loro idee, ma non vogliono neanche rinunciarvi.</u>''


Questo è inaccettabile per i paladini del “politically correct”, per i quali il mondo si divide in progressisti (loro) e non progressisti (tutti gli altri). Ma se non sei un progressista, allora devi essere automaticamente un nazista/omofobo/sessista. Di conseguenza, o rinneghi in toto le tue idee, o diventi un paria 》</blockquote>
Questo è inaccettabile per i paladini del “politically correct”, per i quali il mondo si divide in progressisti (loro) e non progressisti (tutti gli altri). Ma se non sei un progressista, allora devi essere automaticamente un nazista/omofobo/sessista. Di conseguenza, o rinneghi in toto le tue idee, o diventi un paria 》</blockquote>
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[[File:Chimamanda Aidichie.png|miniatura|443x443px|Chimamanda Aidichie]]
[[File:Chimamanda Aidichie.png|miniatura|443x443px|Chimamanda Aidichie]]
[https://www.corriere.it/esteri/21_giugno_17/chimamanda-contro-cancel-culture-politicamente-corretto-osceno-7a62ea74-cfa2-11eb-9af8-7f6e706f5289_amp.html Articolo del corriere.it - giugno 2017, Chimamanda contro il politicamente corretto]
[https://www.corriere.it/esteri/21_giugno_17/chimamanda-contro-cancel-culture-politicamente-corretto-osceno-7a62ea74-cfa2-11eb-9af8-7f6e706f5289_amp.html Articolo del corriere.it - giugno 2017, Chimamanda contro il politicamente corretto]
L’autrice di «[https://g.co/kgs/gBCCXc Dovremmo essere tutti femministi]», Chimamanda Adichie (43 anni, scrittrice famosa), accusata di transfobia da un’ex amica e allieva Akwaeke Emezi (34 anni).
L’autrice di «[https://g.co/kgs/gBCCXc Dovremmo essere tutti femministi]», Chimamanda Adichie (43 anni, scrittrice famosa), accusata di transfobia da un’ex amica e allieva Akwaeke Emezi (34 anni).


Da premettere che l'articolo ha un tono molto polemico, ma i concetti che sottolinea e gli spunti di riflessione che porta sono interessanti e ribaditi anche da diversi autori:<blockquote>Il bullismo via social media (con il pretesto della difesa dei diritti) e la cosiddetta «cancel culture» che commina pene gravissime a chiunque non si dimostri abbastanza fedele alla linea (come sempre succede tra moralisti inflessibili poi, alla fine arriva qualcuno più puro di te che ti mette sotto accusa, ma è un altro discorso).</blockquote>
Da premettere che l'articolo ha un tono molto polemico, ma i concetti che sottolinea e gli spunti di riflessione che porta sono interessanti e ribaditi anche da diversi autori:<blockquote>Il bullismo via social media (con il pretesto della difesa dei diritti) e la cosiddetta «cancel culture» che commina pene gravissime a chiunque non si dimostri abbastanza fedele alla linea (come sempre succede tra moralisti inflessibili poi, alla fine arriva qualcuno più puro di te che ti mette sotto accusa, ma è un altro discorso).</blockquote>
=== I precedenti ===
=== I precedenti ===
È una storia semplice: ''Adichie aiuta la giovane Emezi all’inizio della carriera'', diventano amiche, ma quattro anni fa Adichie dice alla Bbc che «le donne trans sono donne trans» all’interno di un discorso leggermente più complesso <blockquote>(«Penso che se hai vissuto nel mondo come uomo, con i privilegi che il mondo accorda agli uomini, e poi cambi genere, diventa difficile per me equiparare la tua esperienza con l’esperienza di una donna che ha vissuto fin dall’inizio nel mondo come donna, donna alla quale non sono stati concessi i privilegi degli uomini»).</blockquote>Una ''posizione sulla quale si può'' legittimamente ''discutere in modo civile'', o che si può usare come '''pretesto''' per lanciarsi in ''accuse di transfobia''.  
''Adichie aiuta la giovane Emezi all’inizio della carriera'', diventano amiche, ma quattro anni fa Adichie dice alla Bbc che «le donne trans sono donne trans» all’interno di un discorso leggermente più complesso <blockquote>(«Penso che se hai vissuto nel mondo come uomo, con i privilegi che il mondo accorda agli uomini, e poi cambi genere, diventa difficile per me equiparare la tua esperienza con l’esperienza di una donna che ha vissuto fin dall’inizio nel mondo come donna, donna alla quale non sono stati concessi i privilegi degli uomini»).</blockquote>Una ''posizione sulla quale si può'' legittimamente ''discutere in modo civile'', o che si può usare come '''pretesto''' per lanciarsi in ''accuse di transfobia''.  
<u>Emezi</u> (non binaria, identifica se stessa usando il pronome «they») criticò immediatamente Adichie sui social, attirando su di lei l’ira funesta dei follower.  
<u>Emezi</u> (non binaria, identifica se stessa usando il pronome «they») criticò immediatamente Adichie sui social, attirando su di lei l’ira funesta dei follower.  


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* «Dovremmo essere tutti femministi»  
* «Dovremmo essere tutti femministi»  
finisca tacciata di crimini orrendi contro l’umanità? Sì, ma è come lamentarsi del maltempo.  
finisca tacciata di crimini orrendi contro l’umanità? Sì, ma è come lamentarsi del maltempo.  
<u>Adichie</u> si è ribellata, ha spiegato che la <u>cultura del bullismo a fin di bene</u> è «oscena», e ha fornito la definizione finora più bella mai data dei social media (Emezi usa con abilità le storie di Instagram) usati come manganelli: <blockquote>«Ci sono molte persone, sui social media, <u>piene d’ipocrisia</u> e <u>prive di compassion</u>e, capaci di <u>pontificare</u> con facilità su Twitter <u>se si parla di</u> gentilezza <u>ma non sono in grado di mostrare vera gentilezza</u>.
<u>Adichie</u> si è ribellata, ha spiegato che la <u>cultura del bullismo a fin di bene</u> è «oscena», e ha fornito la definizione finora più bella mai data dei social media (Emezi usa con abilità le storie di Instagram) usati come manganelli: <blockquote>«Ci sono molte persone, sui social media, <u>piene d’ipocrisia</u> e <u>prive di compassion</u>e, capaci di <u>pontificare</u> con facilità su Twitter <u>se si parla di</u> gentilezza <u>ma non sono in grado di mostrare vera gentilezza</u>.
Persone le cui vite sui social media sono casi di studio di aridità emotiva. Persone per le quali l’amicizia – e le sue aspettative: lealtà, compassione e sostegno – non contano più».</blockquote>
Persone le cui vite sui social media sono casi di studio di aridità emotiva. Persone per le quali l’amicizia – e le sue aspettative: lealtà, compassione e sostegno – non contano più».</blockquote>

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