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Col termine ''polarizzazione'' si identifica, in fisica, qualsiasi processo in seguito al quale un ente fisico presenta una proprietà che individua una orientazione privilegiata; se estendiamo il termine alla sociologia, identifica la concentrazione di valori ed idee opposti in seno alla società, dunque la tendenza della popolazione a schierarsi per uno dei due poli. Negli ultimi anni questo processo ha coinvolto in maniera massiva social network e mass media come strumenti di polarizzazione sociale e propaganda politica. | |||
== La polarizzazione come propaganda politica: l'esempio della Primavera Araba == | |||
Tra fine 2010 e inizio 2011 cominciano una serie di proteste, raccolte successivamente col termine ''Primavera Araba''<ref>https://it.wikipedia.org/wiki/Primavera_araba</ref>, che vedono come principali protagonisti i paesi del mondo arabo, geolocalizzati in Medio Oriente e Nord Africa; tra i fattori che hanno portato alle proteste iniziali si annoverano corruzione, assenza di libertà individuali, violazione dei diritti umani, mancanza di interesse per le condizioni di vita, fame e soprattutto povertà che hanno colpito larghe fasce della popolazione nelle nazioni coinvolte. Iniziate come moti di resistenza civile con scioperi, manifestazioni, cortei, presto le proteste si sono trasformate in vere e proprie guerre civili e colpi di Stato, causando una forte instabilità in queste regioni e profondi stravolgimenti geopolitici nell'assetto internazionale: ciò ha avuto una conseguenza significativa sui flussi migratori, migliaia di persone sono entrate in Europa per fuggire a guerra e persecuzioni, aggiungendosi ai migranti economici che almeno dagli anni ’90 del Novecento attraversano il Mediterraneo in fuga dalla povertà. | |||
Siamo entrati nel secondo decennio degli anni Duemila in piena crisi economica, con conseguenze già evidenti sui consumatori e dunque un clima di insicurezza generalizzato; questi flussi hanno inasprito le tensioni all’interno della società, con il colpo finale dato dagli attacchi terroristici su suolo europeo a partire dal 2015: la paura costante nella vita quotidiana di prendere i mezzi pubblici, viaggiare, recarsi in qualsiasi luogo affollato, ha sancito lo spostamento definitivo di intere porzioni di votanti verso retoriche semplicistiche, il cui cardine è quello di recuperare la sicurezza perduta. | |||
É questo un chiaro esempio di ''polarizzazione'' a tutto tondo: cittadini europei cadono nella propaganda del reclutamento jihadista, nelle tendenze populistiche, generando vettori "emotivi" che li hanno orientati lontano dall'origine e dalla realtà dei fatti, assumendo come indiscutibile il loro nuovo punto di vista.[[File:Vignetta Our blessed homeland.png|miniatura|376x376px]] | |||
===Politici e polarizzazione=== | ===Politici e polarizzazione=== | ||
É risaputo che gli schieramenti politici di destra sfruttino la paura dei migranti come tematica fondamentale nelle proprie campagne elettorali. Ma i progressisti, gli schieramenti di sinistra, sono completamente esenti da tale discorso? | |||
Secondo questa visione i partiti spesso non sarebbero realmente vicini alle ideologie che professano, ma corresponsabili di una politica di tipo [https://it.wikipedia.org/wiki/Divide_et_impera divide et impera] | La mia tesi è che la distorsione della realtà non avvenga solo unilateralmente, ma che le parti apparentemente contrapposte adottino meccanismi studiati per polarizzare l'impressione, l'opinione pubblica e che invece di cercare di risolvere le problematiche sociali, '''esasperino e fomentino le divisioni'''. Secondo questa visione i partiti spesso non sarebbero realmente vicini alle ideologie che professano, ma corresponsabili di una politica di tipo [https://it.wikipedia.org/wiki/Divide_et_impera divide et impera], offrendo soluzioni non realmente sostenibili sul lungo termine, con il preciso scopo di trarne profitto. | ||
A mio avviso questo ''modus operandi'' potrebbe essere una delle cause principali dei danni al sistema Italia. | |||
==Social e sfruttamento dell'indignazione== | |||
Di recente, sempre più fonti e anche alcuni [https://it.wikipedia.org/wiki/Segnalatore_di_illeciti whistleblower], segnalano che i maggiori social network scelgano di mostrare i contenuti più divisivi al fine di '''sfruttare l'indignazione''' dei lettori per catturarne l'attenzione e ottenere così che passino più tempo sulle loro piattaforme<ref>https://www.linkiesta.it/2017/11/molestie-cosi-i-media-sfruttano-lindignazione-per-fare-soldi/</ref><ref>https://www.giornalettismo.com/algoritmo-facebook-contenuti-rabbia-indignazione/</ref>. Tra i tanti a far luce sulla vicenda in questione, il documentario di Netflix [https://it.wikipedia.org/wiki/The_Social_Dilemma The Social Dilemma] è tra quelli che ha ricevuto maggiori conferme ed encomi<ref>Mark Kennedy di ABC News ha definito il film "uno sguardo illuminante sul modo in cui i social media sono progettati per creare dipendenza e manipolare il nostro comportamento, raccontato da alcune delle stesse persone che hanno supervisionato i sistemi in luoghi come Facebook, Google e Twitter". " e ha dichiarato che "ti farà immediatamente desiderare di gettare il tuo smartphone nel bidone della spazzatura e poi gettare il bidone della spazzatura attraverso la finestra di un dirigente di Facebook".</ref>, raccontando il modo in cui Facebook abbia sfruttato e favorito la disinformazione, soprattutto in tema di terrapiattismo, di [https://it.wikipedia.org/wiki/Suprematisti_bianchi suprematismo bianco], di genocidio in [https://it.wikipedia.org/wiki/Birmania Birmania] e per ultimo, ma non meno importante, di [https://it.wikipedia.org/wiki/COVID-19 Covid], arrivando quindi a mettere in pericolo la verità oggettiva e rischiando di portarci verso la '''disgregazione sociale'''<ref>In un articolo di recensione di [https://it.wikipedia.org/wiki/Vanity_Fair_(rivista_statunitense) Vanity Fair], affermano " Il dilemma sociale potrebbe finalmente convincerti che siamo osservati, manipolati e fuorviati da piattaforme senza scrupoli e algoritmi che attirano l'attenzione".), i documenti visionati dal Wall Street Journal. In generale, la compagnia di Zuckerberg non si è fatta problemi a perseguire le proprie finalità usando tecniche che sapeva essere fortemente dannose per i propri utenti.</ref>; dopotutto, il New York Times ha commentato l'argomento affermando che la perniciosità delle piattaforme social sia una loro caratteristica intrinseca, non un bug. | |||
Non solo i social, ma anche i TG sfruttano l'indignazione, non è solo Facebook a giocare sulle emozioni per ottenere visibilità: si parla ormai da anni del fenomeno del [https://it.wikipedia.org/wiki/Clickbait '''clickbait'''] e, più di recente, anche giornali e mass media sono diventati molto attivi nel generare e sfruttare sensazionalismo, curiosità e soprattutto inganno pur di ottenere visualizzazioni e maggiori introiti. | |||
==È davvero possibile che la percezione soggettiva sia distorta?== | ==È davvero possibile che la percezione soggettiva sia distorta?== | ||
Se ammettiamo che vi sia un forte interesse a fare quanto detto finora, si potrebbe argomentare che '''paura e indignazione''' potrebbero essere cercate, se non addirittura causate, dalla percezione falsata diffusa dai mass media, con una conseguente polarizzazione della popolazione. Un esempio viene dalle [[DDL Zan e polarizzazioni#Aggressioni omofobe e possibile ruolo dei mass media|Aggressioni omofobe, il ruolo dei mass media]] dove uno psicologo mondiale di fama mondiale, Aronson, riporta studi relativi alla violenza causata dall'imitazione di altra violenza spettacolarizzata dai mass media. | Se ammettiamo che vi sia un forte interesse a fare quanto detto finora, si potrebbe argomentare che '''paura e indignazione''' potrebbero essere cercate, se non addirittura causate, dalla percezione falsata diffusa dai mass media, con una conseguente polarizzazione della popolazione. Un esempio viene dalle [[DDL Zan e polarizzazioni#Aggressioni omofobe e possibile ruolo dei mass media|Aggressioni omofobe, il ruolo dei mass media]] dove uno psicologo mondiale di fama mondiale, Aronson, riporta studi relativi alla violenza causata dall'imitazione di altra violenza spettacolarizzata dai mass media. | ||
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[[nota per me: Possibile suddivisione <nowiki>#</nowiki> introduzione <nowiki>#</nowiki> Polarizzazione <nowiki>#</nowiki> Efficienza degli investimenti <nowiki>#</nowiki> Senso di appartenenza e intrattenimento <nowiki>#</nowiki> Il politically correct nella storia]] | [[nota per me: Possibile suddivisione <nowiki>#</nowiki> introduzione <nowiki>#</nowiki> Polarizzazione <nowiki>#</nowiki> Efficienza degli investimenti <nowiki>#</nowiki> Senso di appartenenza e intrattenimento <nowiki>#</nowiki> Il politically correct nella storia]] | ||
== Note == | == Note == | ||
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