Declino Demografico tra i Giovani in Italia: Un’Analisi Statistica

Da Tematiche di genere.
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L'articolo del sole 24[1] ore riporta che l’inverno demografico non abbandona il nostro paese e quest’anno l’Istat ha contato circa 10 milioni e 200mila giovani in età 18-34 anni, con una diminuzione di oltre 3 milioni (-23,2%) dal 2002. La situazione è ancora più pesante al Sud, con un calo del 28% negli ultimi 20 anni.

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Il rapporto Istat "I giovani del Mezzogiorno" svela dettagli significativi sulla situazione demografica e sociale dei giovani in Italia. Nel 2022, il 71,5% dei giovani tra 18 e 34 anni nel Mezzogiorno viveva ancora in famiglia, un dato superiore rispetto al 64,3% nel Nord Italia e al 49,4% nell'Ue a 27. Questo rappresenta un notevole aumento rispetto al 2001, quando la percentuale era del 62,2% (vedi Tavola 1).

Nel 2023, l'Italia contava circa 10,2 milioni di giovani tra 18 e 34 anni, evidenziando una riduzione di oltre 3 milioni di individui da questa fascia di età dal 2002, equivalente a un calo del 23,2% (vedi Tavola 2). Il declino demografico giovanile è particolarmente pronunciato nel Mezzogiorno, nonostante vi sia una quota maggiore di giovani rispetto al Centro-nord.

Questo fenomeno, denominato "inverno demografico", mostra un aumento della popolazione totale del 3,3% dal 2002, ma una riduzione dei giovani. Questo trend demografico, iniziato con i "baby-boomers" (nati tra il 1956 e il 1965), ha visto un'accelerazione con i "millennials" (nati tra il 1981 e il 1995). Secondo le previsioni Istat, nel 2061, il Mezzogiorno vedrà gli ultra-settantenni rappresentare il 30,7% della sua popolazione (vedi Tavola 3).

La tendenza alla riduzione della propensione al matrimonio e alla procreazione è un altro dato preoccupante. L'età media al primo matrimonio e alla prima procreazione per le donne è in crescita, potenzialmente influenzando la fertilità (vedi Tavola 4).

Le sfide economiche e lavorative nel Mezzogiorno sono palpabili, soprattutto tra i "millennials". La mancanza di opportunità di lavoro stabili ha portato a un declino nel tasso di attività e occupazione, mentre la disoccupazione rimane alta (vedi Tavola 5).

Inoltre, alcune regioni con elevata disoccupazione e un debole sistema produttivo, come Sardegna, Calabria e Campania, mostrano un marcato declino demografico tra i giovani, con molti ancora che vivono con le loro famiglie in età avanzata (vedi Tavola 6).

Infine, la qualità della vita per i giovani meridionali sembra essere influenzata negativamente da questa transizione lavorativa incerta, con molti che esprimono insoddisfazione per la loro situazione economica e apprensione per il futuro, soprattutto nelle regioni con basso Pil pro-capite e alta disoccupazione (vedi Tavola 7).

Tavolo 1: Percentuale di giovani (18-34 anni) che vive in famiglia (2022 rispetto al 2001)

Regione/Area 2022 2001
Mezzogiorno 71.5% 62.2%
Nord Italia 64.3% -
Ue a 27 49.4% -

Tavolo 2: Statistiche sulla popolazione giovanile (18-34 anni) in Italia

Anno Popolazione giovanile Perdita da 2002 Incidenza sulla popolazione
2002 13,200,000 - -
2023 10,200,000 3,000,000 (-23.2%) 17.5% (Italia) / 19.6% (Ue)

Tavolo 3: Statistiche sull'età media al primo matrimonio e alla prima procreazione in Italia

Anno Età media al primo matrimonio (sposo) Età media al primo matrimonio (sposa) Età media alla prima procreazione (donne)
2004 32 29 30.5
2021 36 33 32.4

Tavolo 4: Statistiche sull'occupazione e attività giovanile nel Mezzogiorno

Anno Tasso di attività (20-34 anni) Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione
- 60.3% 45.3% -
- 54.4% 41.6% 23.6% (Mezzogiorno) / 9.1% (Centro-nord)

Tavolo 5: Cambiamenti demografici dei 18-34enni nelle regioni dal 2002 al 2022

Regione Cambiamento demografico % di 30-39 anni che vivono in famiglia % di Neet
Sardegna -39.8% 37.8% -
Calabria -32.2% 34.6% 35.5%
Campania - 35.1% 34.7%
Sicilia - - 33.8%

Tavolo 6: Percezione sulla qualità della vita nei giovani del Mezzogiorno

Descrizione % nel Mezzogiorno % nel Centro-nord
Insoddisfatti della situazione economica 51.5% 40.7%
Considerano la situazione economica peggiorata 35.6% -
Si sentono insicuri verso il futuro 21.8% 15%

Note[modifica | modifica sorgente]