Bozza riflessione

Da Tematiche di genere.
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Considera questa descrizione: Nel contesto della percezione interpersonale e delle dinamiche relazionali, esiste un fenomeno peculiare in cui la convinzione ferma e sostanziale di un individuo circa una specifica dinamica o caratteristica degli altri si rivela essere diametralmente opposta alla realtà empirica del fenomeno in questione. Questo fenomeno può essere osservato, ad esempio, quando una persona attribuisce una determinata caratteristica o tendenza comportamentale a un gruppo di individui con cui è in relazione, interpretando tale tendenza come una caratteristica intrinseca di quel gruppo, mentre in realtà essa è il risultato della propria selezione o predilezione per individui con tale caratteristica. Un esemplificativo caso paradigmatico è quello di una giovane donna che percepisce i propri partner romantici come narcisisti e deduce, sulla base di tale percezione, che vi sia una prevalenza di individui narcisistici nel contesto delle relazioni affettive. Tuttavia, con una più attenta analisi riflessiva e introspezione, emerge che è la giovane donna stessa ad avere una predilezione, conscia o inconscia, per individui con tratti narcisistici, e che tale predilezione è il vero motore sottostante la prevalenza percepita di tali individui nelle sue relazioni. Questa dinamica può essere compresa e analizzata attraverso il prisma di diversi costrutti psicologici, tra cui i bias cognitivi, le distorsioni cognitive, e i meccanismi di difesa, che possono interagire e convergere nel modellare le percezioni e le convinzioni dell'individuo in maniera talvolta distorta e incongruente con la realtà oggettiva. Sapresti generalizzarla ad altri ambiti che non riguardano gruppi / predilezione? Voglio una definizione che riesca a catturare anche fenomeni come l'attribuzione della colpa del gender wage gap o delle problematiche legate all'oggettificazione o altri ambiti all'altro gruppo.

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Il fenomeno descritto può essere generalizzato come un caso di “bias di conferma” o “effetto di auto-selezione”, in cui le convinzioni preesistenti di un individuo o le sue preferenze influenzano la sua percezione della realtà, portandolo a notare e ricordare informazioni che confermano le sue idee preconcette, mentre ignora, non riconosce o svaluta le informazioni che le contraddicono.

Questo può essere applicato a una varietà di contesti oltre alle dinamiche interpersonali. Ad esempio, nel contesto del gender wage gap, un individuo potrebbe attribuire la colpa esclusivamente all’altro sesso per la persistenza del divario salariale di genere, ignorando altri fattori strutturali o sistemici che potrebbero contribuire al problema. Allo stesso modo, nel contesto dell’oggettificazione, un individuo potrebbe attribuire la colpa esclusivamente all’altro sesso per la perpetuazione dell’oggettificazione, trascurando il ruolo che i media, la cultura e altri fattori sociali possono svolgere in questo fenomeno.

In entrambi i casi, l’individuo sta selezionando e interpretando le informazioni in modo tale da confermare le sue convinzioni preesistenti, piuttosto che considerare l’intera gamma di fattori che potrebbero contribuire a questi problemi complessi. Questo è un esempio di come i bias cognitivi e le distorsioni cognitive possono influenzare la nostra percezione della realtà e portarci a conclusioni che possono non essere completamente accurate o complete.

È importante notare che riconoscere e affrontare questi bias può essere una parte fondamentale del processo di apprendimento e crescita personale, così come della promozione di una maggiore equità e comprensione nelle nostre società.

1di30responses

Però bias di conferma è troppo generico e le convinzioni potrebbero non essere preesistenti. Siamo più vicini alle teorie sull'attribuzione

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Hai ragione, le teorie dell’attribuzione sembrano essere più pertinenti in questo contesto. Queste teorie, sviluppate da psicologi come Fritz Heider, Harold Kelley e Edward E. Jones, cercano di spiegare come gli individui interpretano le cause degli eventi e dei comportamenti1.

In particolare, la teoria dell’attribuzione distingue tra attribuzioni interne ed esterne2. Un’attribuzione è interna quando si attribuisce la causa all’individuo e ad aspetti caratteriali e intenzionali. Un’attribuzione è esterna quando si attribuisce la causa alla situazione in cui si trova l’individuo, ossia l’ambiente con i suoi fattori2.

Nel tuo esempio, la giovane donna potrebbe fare un’attribuzione interna, pensando che i suoi partner siano narcisisti a causa dei loro tratti di personalità. Tuttavia, una visione più riflessiva potrebbe rivelare che la causa è esterna: la giovane donna stessa seleziona partner con tratti narcisistici.

Questo può essere esteso ad altri contesti. Ad esempio, nel caso del gender wage gap o dell’oggettificazione, potrebbe esserci una tendenza a fare attribuzioni interne (“gli uomini sono ingiusti” o “le donne sono oggetti”), quando in realtà ci sono fattori esterni complessi a giocare (come le strutture sociali, culturali e istituzionali).

Tuttavia, è importante notare che gli individui tendono sistematicamente a preferire l’attribuzione interna, sia quando le informazioni a disposizione per compiere un’inferenza non sono sufficienti per compiere un’attribuzione sicura, sia quando le informazioni a disposizione indicano l’opposto2. Questa tendenza a sopravvalutare i fattori disposizionali degli individui che compiono un’azione ed ignorare invece i fattori ambientali che quindi non sono sotto controllo di chi compie un’azione, viene chiamata errore fondamentale di attribuzione2.

Altre informazioni:

1. womanityworld.com2. it.wikipedia.org3. lamenteemeravigliosa.it4. it.sainte-anastasie.org

2di30responses

come si può riassumere in maniera concisa questa classe di esempi? Si può formalizzare in un linguaggio simile alla matematica?

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Certamente, possiamo cercare di formalizzare questo fenomeno in un linguaggio simile alla matematica.

Consideriamo un individuo I e un gruppo di individui G. I attribuisce una caratteristica C a G. Tuttavia, la presenza di C in G non è intrinseca a G, ma è piuttosto il risultato della selezione o predilezione di I per individui con la caratteristica C.

Possiamo esprimere questo come:

C(G) = f(S(I))

Dove:

  • C(G) rappresenta la caratteristica C attribuita al gruppo G.
  • S(I) rappresenta la selezione o predilezione dell’individuo I.
  • f è una funzione che mappa la selezione o predilezione dell’individuo I alla caratteristica C attribuita al gruppo G.

In altre parole, la caratteristica che l’individuo I percepisce nel gruppo G è una funzione della selezione o predilezione dell’individuo I.

Questa formalizzazione può essere applicata a una varietà di contesti, come l’attribuzione della colpa del gender wage gap o delle problematiche legate all’oggettificazione. In questi casi, la “colpa” percepita o il problema è una funzione delle convinzioni preesistenti dell’individuo, piuttosto che una rappresentazione accurata della realtà.

3di30responses

come si generalizza la cosa ad un gruppo più ampio di persone? Ad esempio se non è il singolo individuo ad avere stereotipi o ad essere paranoico, ma è una tendenza della società. Oppure per fare un altro esempio se le donne tendono al vittimismo tenderanno a vedersi come vittime. Come si può tradurre in formule?

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Se vogliamo estendere la formalizzazione a un gruppo più ampio di individui, possiamo considerare un gruppo di individui I e un gruppo di individui G. Il gruppo I attribuisce una caratteristica C al gruppo G. Tuttavia, la presenza di C in G non è intrinseca a G, ma è piuttosto il risultato della selezione o predilezione del gruppo I per individui con la caratteristica C.

Possiamo esprimere questo come:

C(G) = f(S(I))

Dove:

  • C(G) rappresenta la caratteristica C attribuita al gruppo G.
  • S(I) rappresenta la selezione o predilezione del gruppo di individui I.
  • f è una funzione che mappa la selezione o predilezione del gruppo di individui I alla caratteristica C attribuita al gruppo G.

In altre parole, la caratteristica che il gruppo di individui I percepisce nel gruppo G è una funzione della selezione o predilezione del gruppo di individui I.

Questa formalizzazione può essere applicata a una varietà di contesti, come l’attribuzione della colpa del gender wage gap o delle problematiche legate all’oggettificazione. In questi casi, la “colpa” percepita o il problema è una funzione delle convinzioni preesistenti del gruppo di individui, piuttosto che una rappresentazione accurata della realtà.

Ad esempio, se un gruppo di donne tende al vittimismo, tenderanno a vedersi come vittime. Questo può essere espresso come:

Vittima(Donne) = f(Vittimismo(Donne))

Dove:

  • Vittima(Donne) rappresenta la percezione delle donne come vittime.
  • Vittimismo(Donne) rappresenta la tendenza al vittimismo tra le donne.
  • f è una funzione che mappa la tendenza al vittimismo tra le donne alla percezione delle donne come vittime.

In altre parole, la percezione delle donne come vittime è una funzione della tendenza al vittimismo tra le donne.

4di30responses

Quali sono le limitazioni di questa formalizzazione?

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La formalizzazione proposta ha diverse limitazioni:

  1. Semplificazione eccessiva: La realtà è complessa e multifattoriale, e ridurla a una singola funzione può essere una semplificazione eccessiva. Ci sono molteplici fattori che possono influenzare la percezione di un individuo o di un gruppo, e questi fattori possono interagire tra loro in modi complessi.
  2. Assunzione di linearità: La funzione f nella formalizzazione assume una relazione lineare tra la selezione o predilezione dell’individuo o del gruppo e la caratteristica attribuita. Tuttavia, questa relazione potrebbe non essere lineare, ma potrebbe essere più complessa o addirittura non funzionale.
  3. Mancanza di feedback: La formalizzazione non tiene conto del fatto che la percezione può influenzare la selezione o predilezione, creando un ciclo di feedback. Ad esempio, se un individuo percepisce un gruppo in un certo modo, potrebbe essere più propenso a selezionare individui da quel gruppo che confermano la sua percezione.
  4. Mancanza di contesto: La formalizzazione non tiene conto del contesto in cui si verifica la percezione. Il contesto può avere un impatto significativo sulla percezione e sulla selezione o predilezione.
  5. Mancanza di dinamicità: La formalizzazione è statica e non tiene conto del fatto che le percezioni e le preferenze possono cambiare nel tempo.
  6. Assunzione di razionalità: La formalizzazione assume che gli individui siano razionali e facciano scelte consapevoli sulla base delle loro preferenze. Tuttavia, molte decisioni sono influenzate da fattori irrazionali o inconsci.

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