Modifica di Whashing e Brand activism

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*economica (politiche retributive)
*economica (politiche retributive)
*giuridica (come le leggi sulle tasse o sulla cittadinanza).
*giuridica (come le leggi sulle tasse o sulla cittadinanza).
==Nike just did it==
Kaepernick viene attaccato da Trump, non si vede rinnovato il contratto dai San Francisco 49ers e non viene preso da nessun’altra squadra. Nel 2018, ormai disoccupato, in causa con l’intera Nfl e in rotta con l’uomo più potente del mondo, viene scelto dalla Nike per uno spot rimasto nella storia. Nel giro di poche ore dalla pubblicazione della pubblicità sul profilo Twitter dello stesso Kaepernick, l’adv diventa virale, viene commentata in ogni trasmissione sportiva e divide gli appassionati. Nelle ventiquattro ore successive alla pubblicazione dell’adv, secondo Bloomberg l’azienda ottiene un’esposizione mediatica quantificabile in oltre quarantatré milioni di dollari.


Questo capitolo affronta diversi argomenti relativi al brand activism e il ruolo delle aziende nell'avanzamento di problemi sociali e civili.
Se prendiamo i consumatori Nike negli Usa, «due terzi di loro sono under 35». Possono permettersi un paio di Flyknit da centocinquanta dollari, probabilmente dispongono di un reddito medio-alto, ambiscono a vivere in città, alla ricchezza e al progresso. Progressista.» Quindi a favore di Kaepernick. » Su trentacinque miliardi di ricavi, ne restano appena cinque a rischio, ovvero quelli spesi da clienti Usa che potrebbero sentirsi offesi dalla campagna. »


Nel 2018, l'atleta Kaepernick, critico di Trump e senza squadra, è stato scelto da Nike per uno spot storico. La pubblicità è diventata virale, portando un'esposizione mediatica di oltre 43 milioni di dollari all'azienda. Nike ha rischiato di perdere il 5-10% dei suoi clienti, ma ha rafforzato il legame con il restante 90-95%, in gran parte giovani progressisti e benestanti.
«Realisticamente Nike ha rischiato solo due-tre miliardi di dollari.» Ha rischiato di alienarsi il 5-10% dei suoi clienti, rafforzando però la propria relazione con il restante 90-95%. » I consumatori più coscienziosi, dice, quelli con il più alto tenore di vita e capaci di orientare i propri acquisti, sono in fondo quelli più progressisti e attenti a determinati temi. » I patrioti «che hanno bruciato le loro Nike» sono quelli che forse «dovranno ricomprarsele a rate». » Quelli che possono permettersi di comprarsele, sono già contro il razzismo e per Colin Kaepernick. »


Nel 2020, il CEO di Goldman Sachs ha dichiarato che la banca non collaborerà più con le aziende senza almeno una donna nel consiglio di amministrazione. Tuttavia, le aziende dello Standard & Poor 500 avevano già una donna nel loro board da almeno un anno. La decisione di Goldman Sachs riguarda solo gli Stati Uniti e l'Europa.
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==Yep, occhio ai dettagli==
Quando nel 2020 il Ceo di Goldman Sachs annuncia in pompa magna che la banca d’affari non lavorerà più con aziende che non abbiano almeno una donna nel loro consiglio d’amministrazione, da almeno un anno tutte le aziende dello Standard & Poor 500 hanno almeno una donna nel loro board. Tanto più che la nuova regola di Goldman Sachs riguarderà soltanto gli Stati Uniti e l’Europa. Farvi dimenticare le polemiche di qualche mese prima, quando Amazon aveva licenziato alcuni lavoratori che avevano osato parlare sui social media delle condizioni di lavoro nei magazzini della società». » » Il punto è che il mondo è complicato, con le sue differenze, i suoi valori, le sue suscettibilità e i suoi orrori. »


Nel 2018, Google ha subito proteste interne quando ha offerto un accordo di 90 milioni di dollari a Andy Rubin, co-fondatore di Android, accusato di violenza sessuale. Circa 20.000 dipendenti hanno chiesto la fine delle disuguaglianze di genere e la pubblicazione di un rapporto sulle molestie sessuali in azienda. Inoltre, Google ha licenziato l'ingegnere James Damore per aver criticato le politiche di diversità dell'azienda, sostenendo che erano troppo inclinate rispetto a certe ricerche psicologiche sulle differenze biologiche tra uomini e donne.
È ancora più complicato per il Ceo di un’azienda che deve soddisfare contemporaneamente le legittime aspettative degli azionisti sul fatturato e quelle dei suoi consumatori sui valori. » » Un colosso come la Disney, al momento di lanciare un prodotto dall’esperienza univoca come un cartone o un film, dovrà valutare attentamente le ragioni di opportunità di quel prodotto tanto in Francia quanto in Cina. » Nel 2016, quando con la sua Marvel Comics lavorava alla versione cinematografica del fumetto «Doctor Strange», si ritrovò davanti a un dilemma. » Tra i personaggi più amati del fumetto c’è infatti L’Antico, un monaco tibetano. »


Le elezioni del 2020 hanno portato a proteste da parte dei dipendenti delle aziende della Silicon Valley, come Twitter, Facebook, e Amazon, che hanno esercitato pressioni sui loro leader per prendere posizioni più attive sui problemi sociali. Tuttavia, le azioni delle aziende sono state criticate come forme di censura e interferenza con la democrazia.
» La Disney poteva aderire al fumetto e rinunciare al mercato cinese , oppure "ritoccare" il fumetto e conquistare quel mercato. »
==Il limite del brand activism==
Quei lavoratori fino ad allora fedeli alle loro aziende e convinti sostenitori della cultura aziendale vedono improvvisamente i propri dirigenti confrontarsi, se non ammiccare, con il nuovo presidente, l’uomo che rappresenta la distruzione di ogni loro valore. Nel 2018, quando i dipendenti Google scoprono che l’azienda avrebbe offerto una buonuscita da novanta milioni di dollari al cofondatore del software Android, Andy Rubin, accusato di violenza sessuale, in ventimila escono dai propri uffici di tutto il mondo e chiedono la fine delle disuguaglianze di genere e la pubblicazione di un rapporto sulle molestie sessuali in azienda. È la prima volta che i dipendenti di un colosso tech si ribellano apertamente contro la gestione interna della propria azienda. Come quando sempre Google licenzia l’ingegnere James Damore, in quello che a mio parere è a tutti gli effetti un caso di discriminazione politica.


Infine, l'autore del testo sostiene che, sebbene le aziende possano riflettere e amplificare le tendenze sociali, non dovrebbero essere considerate motori del cambiamento su questioni sociali e civili. Le aziende rispondono alle preferenze dei consumatori e se domani tutti dovessero tornare ad amare la plastica, le aziende inizierebbero probabilmente a commercializzare i loro prodotti in confezioni di plastica.
Il buon James va ad ascoltare un meeting aziendale sulla diversity e l’inclusione in Google. Finito l’evento, gli organizzatori gli chiedono un feedback. Scrive una riflessione piuttosto lunga dal titolo «Le echo chamber ideologiche di Google» e la manda agli organizzatori. Dice che riconosce la discriminazione delle donne nel mondo tech, ma sostiene che le politiche di assunzione e promozione di Google sono tarate in maniera eccessiva rispetto a quello che sostengono altri paper psicologici a proposito delle differenze biologiche innate tra donne e uomini.
 
James è in fondo uno di quei liberali citati dall’«Economist», che vogliono sì pari opportunità ma non necessariamente pari risultati. «Il mio punto è semplicemente che abbiamo un’intolleranza per le idee e le prove che non confermano la nostra ideologia.» Dopo non aver ricevuto risposta dagli organizzatori del seminario, James condivide il suo memo nel gruppo dei dipendenti di Google. Molti dipendenti lo criticano, un altro spiffera il memo ai media, che lo pubblicano. Accusano il povero James di aver sostenuto che alcuni sono biologicamente meno adatti a determinati lavori .
 
Il management di Google li accontenta. Mette da parte ogni valore di diversity e inclusione e lascia a casa il ventottenne, senza che gli venga mossa un’accusa specifica. Diversity sì, ma non d’opinione. In fondo Google, con quel licenziamento, aveva provato il punto di James a proposito dell’intolleranza interna della stessa Google.
==Attivismo o censura?==
Con l’avvicinarsi delle elezioni 2020 e la nascita di nuovi movimenti , i dipendenti della Silicon Valley iniziano a protestare contro l’impatto che le aziende per cui lavorano possono avere sul mondo e sulla società. Centinaia di impiegati di Twitter e Facebook pressano per mesi i loro capi perché sospendano l’account di Donald Trump. E centinaia di lavoratori Amazon si rivolgono a Jeff Bezos perché spenga i server a cui si appoggia il social media Parler. È considerata alternativa a Twitter per le sue politiche meno rigide nella moderazione dei commenti.
 
In seguito alla rivolta avvenuta a Washington a inizio 2020, l’app viene bloccata dai Play Store di Google, sospesa dall’App Store di Apple, e vede i suoi server di Amazon Web Services bloccati dalla stessa Amazon. Hanno bruciato tutte le edicole per non fare uscire più nessun giornale. Esclusivamente per preferenze politiche, si sono sostituite al potere esecutivo e a quello giudiziario. Airbnb ha bannato Ronald Gaudier.
 
Autoproclamatosi "Proud Boy", aveva annunciato la sua partecipazione a un evento per Trump a Washington, e aveva invitato altre persone a unirsi a lui nel suo appartamento affittato su Airbnb. «Quando le società usano il loro potere sul mercato per stabilire delle regole sociali», ha scritto l’economista di Harvard Greg Mankiw «minano il diritto di altri cittadini di avere la propria voce in una democrazia.» Il rischio del corto circuito micidiale è un triangolo che comprende consumatori, aziende e azionisti. Questi ultimi, pur essendo dei geni del management, non sono necessariamente dotati di abilità e competenze per servire la società, non sono votati, non sono controllati e non hanno un contrappeso. Personalmente, credo sarebbe illusorio e forse ingiusto considerare le aziende come motore del cambiamento su temi sociali e civili.
 
Molto più probabilmente, le aziende potranno essere sempre più un riflettore e al massimo catalizzatore di cambiamenti che potrebbero essere invocati dai cittadini o dai loro dipendenti in determinate aree del mondo. Accompagneranno e amplificheranno determinate scelte e tendenze che noi stessi creeremo, sui social come nella vita reale. Ma difficilmente traineranno scelte in base a loro impeti di giustizia. Probabile che se domani dovessimo tutti tornare ad amare la plastica, molte aziende inizierebbero a commercializzare i loro prodotti in mega-confezioni di "pura, massiccia plastica".


== Note ==
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