Riflessioni sulla sessualizz. femm. collegate - bozza: differenze tra le versioni

Da Tematiche di genere.
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=== Io: ===
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premetto che non ci sono tutti gli elementi per formulare una teoria. Ci sono dei salti.
Mentre non dispongo di tutte le informazioni necessarie per proporre una teoria completa, ci sono alcuni dati che risultano interessanti. Uno studio ha esaminato l'autostima di uomini e donne in 40 nazioni, rivelando che le donne tendono ad avere un'autostima più bassa degli uomini. Questa differenza è particolarmente pronunciata nelle nazioni occidentali.
Ad esempio abbiamo uno studio immenso che mostra come in "tutte" (in 40 nazioni in realtà) le culture le donne abbiano un'autostima più bassa dei maschi, ma anche come la forchetta sia più ampia nei paesi occidentali e (non vorrei dire una cavolata, in quelli con più parità di genere, ma ignoralo perché è di gran lunga secondario).


Dall'altro lato la psicologia sociale ci racconta come la tendenza a omologarsi è tanto più forte quanto più l'autostima è bassa.
La psicologia sociale ci dice che le persone con autostima bassa hanno una maggiore tendenza a conformarsi alle aspettative altrui. Questo potrebbe spiegare perché le ragazze spesso si mostrino più conformiste, cercando l'approvazione, in particolare quella maschile. Per anni mi sono domandato perché molte di loro non si ribellino a questo schema.


Questo spiega a mio avviso molto bene perché le ragazze siano più obbedienti e perché arrivino a fare qualsiasi cosa pur di piacere ai ragazzi. Adesso le ragazze stanno bene, ma per tanti anni mi chiedevo ogni giorno chi cacchio glielo facesse fare di non ribellarsi..
Essere malleabili ha i suoi vantaggi e svantaggi. Mentre l'adattabilità può essere vista come una qualità positiva da molti psicologi, c'è il rischio di non affermarsi. Se tutti si adattano e lo considerano positivo, coloro che non lo fanno potrebbero trovarsi in difficoltà.


Non è assolutamente una colpa essere più malleabili, però sai la storia che chi non si spezza si piega? Piegarsi ha pro e contro. Per gli psicologi sapersi adattare è fondamentale per la sopravvivenza dell'individuo, ma al tempo stesso si rischia anche di non farsi valere. Il problema è che qui non parliamo del comportamento di un singolo individuo, ma di tutta la popolazione... se non ci si adatta mentre tutte le altre lo fanno e anzi lo vedono come empowering (nonostante i casi estremi a cui porta) inizia ad esserci un doppio problema...
Riguardo alla situazione in Italia, ritengo che vi sia stata una transizione dal modello cattolico tradizionale al "modello velina". Questo cambio ha avuto un impatto significativo sulla percezione delle donne nella società. C'è da considerare l'influenza della televisione, in particolare programmi come quelli trasmessi da Mediaset, che hanno potenziato l'immagine della "donna-oggetto". Credo che questo cambiamento abbia avuto effetti negativi sulla percezione delle donne nella società italiana.


Secondo me però non è questo che crea casino, il casino l'ha creato il passaggio da modello cattolico a modello velina. In una popolazione anche maleducata.. in russia e in austria ad esempio, ma anche in spagna, le dinamiche sono diverse... io credo che in Italia sia partito dal modello cattolico che imponeva alle ragazze di essere l'angelo del focolare unito al trattamento che subivano se facevano sesso prematrimoniale. Questo, quando i tempi sono cambiati, potrebbe aver causato sia frustrazione nei maschi, sia un istinto di caccia. Qui apro una parentesi.. è vero che certe cose sono universali, però è anche vero che il marketing le esaspera... un discorso è se una cosa è 3 su 10 e un altro è se lo portiamo a 9 su 10.  
Inoltre, noto che molte giovani ragazze, già da piccole, affrontano sfide riguardanti la loro immagine e il loro ruolo. Ma superare queste sfide può rivelarsi benefico se ricevono il supporto adeguato.


Ad ogni modo l'emancipazione delle donne dai dictat cristiani è iniziata più tardi, anche perché le donne sono meno propense al rischio, sono giudici più severi e il secolo scorso era quello del tenersi tutto dentro fino anche a svenire (l'isteria).
Riguardo alla sessualizzazione e ipersessualizzazione, concordo con te sulla pericolosità di esagerare, specialmente quando influisce sul benessere di bambine molto giovani. Tuttavia, nella giusta misura, può avere un valore positivo.
 
Mentre il modello cattolico si andava affievolendo, il modello americano (donna oggetto a go go) si andava pompando per arrivare ai "meravigliosi" anni di mediaset. La trasmissione si chiamava proprio "Non è la rai"... ma ce n'erano una marea in cui le donne erano oggetti. Prima di questo, col patriarcato, c'era una logica molto utilitaristica e bigotta da parte delle famiglie*, ma secondo me estremamente diversa da quella machista. Secondo me è stato berlusconi con mediaset a cambiare le cose in peggio e a causare ciò di cui parlavi (devo chiedere). Un'altra cosa che noto è che le ragazze soffrono da piccole, ma questo le porta a sviluppare contromisure molto presto. E qui c'è un'altra cosa interessante... evitare i rischi, evitare la sofferenza ha un costo.. da un certo punto di vista, se poi vengono dai i giusti strumenti, affrontare sfide impegnative non è affatto negativo...
 
Parentesi... mi sono accorto di non aver centrato il punto.
 
Ci devo riflettere. Cioè tu parli di sessualizzazione, io di ipersessualizzazione o comunque di valorizzazione maniacale e purtroppo avviene anche tantissimo da parte delle più carine secondo me. Colpisce le bambine di 4 anni, crea DCA, però nella giusta misura credo tu abbia ragione piena.


=== Ragazza: ===
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Certo, anche le più carine lo fanno, penso per omologazione e perché comunque i canoni sono molto restrittivi e irraggiungibili e quindi anche le donne molto belle spesso non ci rientrano totalmente, ma in generale perché anche loro, forse più delle altre, interiorizzano l'idea che il primo valore di una donna sia la sua bellezza
Certo, anche le più carine lo fanno, penso per omologazione e perché comunque i canoni sono molto restrittivi e irraggiungibili e quindi anche le donne molto belle spesso non ci rientrano totalmente, ma in generale perché anche loro, forse più delle altre, interiorizzano l'idea che il primo valore di una donna sia la sua bellezza


Detto questo, hai fatto un discorso variegato e articolato e quindi dovrei prendermi del tempo per rispondere punto per punto, ma quello che mi viene da dire subito è che, oltre a non condividere molto il quadro teorico del patriarcato neanche in riferimento alle società passate (ma penso che qui sia solo una questione linquistica), non penso sia troppo calzante l'idea del passaggio dai dettami cattolici alla donna oggetto. Per me la donna era oggettificata (nel senso che il suo ruolo nella sessualità e nel desiderio era totalmente passivo e funzionale all'uomo) anche prima. Doveva coprirsi proprio per preservare la sua purezza a beneficio del marito o futuro marito, visto praticamente come proprietario della sua sessualità e del suo corpo, quindi l'idea era che la sessualità e il corpo femminili fossero totalmente a disposizione dell'uomo che le manteneva, coprirsi serviva solo a garantire l'esclusività di questo possesso. Ora l'oggettificazione è diventata pubblica, quindi il corpo e la sessualità femminile sono concepite come a disposizione di tutti gli uomini, non solo di coloro con cui la singola donna entra in intimità, ma il fulcro della questione è invariato: la donna non è mai soggetto ma solo oggetto della sessualità
Detto questo, hai fatto un discorso variegato e articolato e quindi dovrei prendermi del tempo per rispondere punto per punto, ma quello che mi viene da dire subito è che, oltre a non condividere molto il quadro teorico del patriarcato neanche in riferimento alle società passate (ma penso che qui sia solo una questione linguistica), non penso sia troppo calzante l'idea del passaggio dai dettami cattolici alla donna oggetto. Per me la donna era oggettificata (nel senso che il suo ruolo nella sessualità e nel desiderio era totalmente passivo e funzionale all'uomo) anche prima. Doveva coprirsi proprio per preservare la sua purezza a beneficio del marito o futuro marito, visto praticamente come proprietario della sua sessualità e del suo corpo, quindi l'idea era che la sessualità e il corpo femminili fossero totalmente a disposizione dell'uomo che le manteneva, coprirsi serviva solo a garantire l'esclusività di questo possesso. Ora l'oggettificazione è diventata pubblica, quindi il corpo e la sessualità femminile sono concepite come a disposizione di tutti gli uomini, non solo di coloro con cui la singola donna entra in intimità, ma il fulcro della questione è invariato: la donna non è mai soggetto ma solo oggetto della sessualità


Pensiamo per esempio all'Islam, in cui il velo è anche visto come forma di valorizzazione della donna al di là del suo aspetto fisico e sessuale (oltre che come garanzia della proprietà esclusiva del marito): l'idea è che se gli uomini hanno a disposizione la bellezza di una donna sono portati a considerare solo quello, lasciando da parte qualsiasi altra sua possibile qualità e pensando a lei solo dal punto di vista sessuale. Non direi che nell'Islam la donna è meno oggettificata che nella cultura occidentale attuale. Direi che lo è in entrambe in modo diverso.
Pensiamo per esempio all'Islam, in cui il velo è anche visto come forma di valorizzazione della donna al di là del suo aspetto fisico e sessuale (oltre che come garanzia della proprietà esclusiva del marito): l'idea è che se gli uomini hanno a disposizione la bellezza di una donna sono portati a considerare solo quello, lasciando da parte qualsiasi altra sua possibile qualità e pensando a lei solo dal punto di vista sessuale. Non direi che nell'Islam la donna è meno oggettificata che nella cultura occidentale attuale. Direi che lo è in entrambe in modo diverso.


=== Io: ===
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ci sono delle cose su cui non mi trovo tantissimo, però non è così importante
Ci sono certi argomenti sui quali non concordo pienamente, ma non ritengo sia fondamentale. Originariamente, per "donna oggetto" si faceva riferimento principalmente all'uso dell'immagine femminile nei manifesti pubblicitari per promuovere prodotti.
Però credo che per donna oggetto si intendesse originariamente l'uso dell'immagine femminile nei manifesti pubblicitari per vendere prodotti
 
l'altra cosa che un po' mi fa riflettere è che se penso a mia mamma o alle mie nonne..
 
non era proprio così
 
cioè non mi ricordo se lo raccontavo a te.. i miei nonni materni erano contadini, eppure la gente elemosinava un pezzo di pane
 
è un contesto molto diverso da quello attuale, è difficile da immaginare davvero
 
fino a una 15ina di anni fa tutte le narrazioni attuali quasi non esistevano. Consenso, possesso, mai sentite.
 
Le donne erano quelle considerate gelose, l'astio verso le prostitute era perché erano "concorrenti".
 
Cioè secondo me dipende tantissimo anche dalle zone di cui parliamo e lo vedo tantissimo perché abito sul confine che c'era tra il regno pontificio e quello borbonico.
 
se guardi il mio albero genealogico (mi sono divertito a farlo nell'ultimo anno) vedrai che tantissime donne sono rimaste vedove e si sono risposate.
 
Che senso ha? Se la donna fosse stata una proprietà dell'uomo...
 
le mie nonne e anche molte zie donne non sono affatto sottomesse.. ma proprio per niente
 
mia nonna materna ad esempio urlava sempre a mio nonno, io infatti pensavo che gli uomini fossero santi..
 
episodi di donne sminuite in pubblico dal marito ne ho visti ma pochissimi in tutto il mio parentato, veramente pochissimi. Anche solo in presenza di parenti stretti.
 
Mia mamma invece dice che "prima gli uomini erano cattivi", in particolare non tanto il marito quanto il più anziano.


Però nella mia famiglia anche nelle generazioni prima c'erano donne molto forti
Pensando alla mia storia familiare, come alle figure di mia mamma e delle mie nonne, le cose sembravano diverse. Per fare un esempio, i miei nonni materni erano contadini, eppure nelle loro storie emergono episodi di persone che chiedevano loro del cibo. È un contesto ben diverso dall'attuale e difficile da concepire oggi.


cioè non immagino il patriarcato esattamente come viene descritto, perlomeno non dagli inizi del 1900 e nelle regioni più evolute.
Solo fino a circa 15 anni fa, molte delle discussioni odierne riguardo al consenso e al possesso erano praticamente assenti. Le donne venivano spesso viste come gelose, e l'astio verso le prostitute era motivato dalla percezione di loro come "concorrenti".


Una mia amica invece mi raccontava che a casa sua è ancora oggi molto "patriarcale" la cosa...
La mia impressione è che la situazione vari notevolmente a seconda delle aree geografiche. Per esempio, vivendo in un'area al confine tra il regno pontificio e quello borbonico, ho notato molte differenze culturali. Dalla mia ricerca genealogica, ho scoperto che molte donne nella mia famiglia sono rimaste vedove e si sono poi risposate. Questo va contro l'idea che la donna fosse vista solo come una "proprietà" dell'uomo. Molte donne nella mia famiglia, inclusa mia nonna materna, erano tutt'altro che sottomesse.


però io credo che sia solo una sfumatura a cambiare: in un mondo dove la donna si risposava se vedova, dove si facevano più figli perché erano forza lavoro, ecc... le madri cosa avranno raccomandato alle figlie?
Mia madre ha sempre sostenuto che "un tempo gli uomini erano più duri", riferendosi particolarmente ai maschi più anziani. Eppure, nella mia famiglia, le donne erano figure forti e determinate. Non vedo il patriarcato come viene spesso descritto, almeno per quanto riguarda le regioni più avanzate dal XX secolo in poi.


una mia ex collega diceva che in passato una donna prima di concedersi ad un uomo chiedeva in cambio un contratto scritto di mantenimento.
Una mia amica, al contrario, dice che nella sua famiglia il modello patriarcale è ancora molto radicato. Tuttavia, penso che ci siano solo sfumature che cambiano in questi contesti. In un'epoca in cui le donne vedove spesso si risposavano e le famiglie erano numerose per necessità lavorative, mi chiedo quali consigli le madri avrebbero dato alle loro figlie.


Una mia amica che studia filosofia dice che è una supercazzata. Però magari è una via di mezzo tra le nostre idee. Probabilmente era come dici tu al 100% al sud (spero di non aver fatto una gaffe immensa 🙈🙈🙈, ho visto che studi a torino ma non mi ricordo se sei di lì, nel caso perdonami...) e una via di mezzo altrove..
Ho sentito dire che in passato alcune donne, prima di concedersi, chiedevano agli uomini un contratto scritto di mantenimento. Una mia amica filosofa sostiene che ciò sia un mito, ma penso che la verità possa situarsi da qualche parte tra queste due visioni. Potrebbe effettivamente esserci stata una differenza tra il sud e altre parti d'Italia, e mi scuso se ho fatto confusione riguardo alle tue origini!

Versione attuale delle 00:18, 7 ott 2023

Io:[modifica | modifica sorgente]

Mentre non dispongo di tutte le informazioni necessarie per proporre una teoria completa, ci sono alcuni dati che risultano interessanti. Uno studio ha esaminato l'autostima di uomini e donne in 40 nazioni, rivelando che le donne tendono ad avere un'autostima più bassa degli uomini. Questa differenza è particolarmente pronunciata nelle nazioni occidentali.

La psicologia sociale ci dice che le persone con autostima bassa hanno una maggiore tendenza a conformarsi alle aspettative altrui. Questo potrebbe spiegare perché le ragazze spesso si mostrino più conformiste, cercando l'approvazione, in particolare quella maschile. Per anni mi sono domandato perché molte di loro non si ribellino a questo schema.

Essere malleabili ha i suoi vantaggi e svantaggi. Mentre l'adattabilità può essere vista come una qualità positiva da molti psicologi, c'è il rischio di non affermarsi. Se tutti si adattano e lo considerano positivo, coloro che non lo fanno potrebbero trovarsi in difficoltà.

Riguardo alla situazione in Italia, ritengo che vi sia stata una transizione dal modello cattolico tradizionale al "modello velina". Questo cambio ha avuto un impatto significativo sulla percezione delle donne nella società. C'è da considerare l'influenza della televisione, in particolare programmi come quelli trasmessi da Mediaset, che hanno potenziato l'immagine della "donna-oggetto". Credo che questo cambiamento abbia avuto effetti negativi sulla percezione delle donne nella società italiana.

Inoltre, noto che molte giovani ragazze, già da piccole, affrontano sfide riguardanti la loro immagine e il loro ruolo. Ma superare queste sfide può rivelarsi benefico se ricevono il supporto adeguato.

Riguardo alla sessualizzazione e ipersessualizzazione, concordo con te sulla pericolosità di esagerare, specialmente quando influisce sul benessere di bambine molto giovani. Tuttavia, nella giusta misura, può avere un valore positivo.

Ragazza:[modifica | modifica sorgente]

No no io parlo di ipersessualizzazione Certo, anche le più carine lo fanno, penso per omologazione e perché comunque i canoni sono molto restrittivi e irraggiungibili e quindi anche le donne molto belle spesso non ci rientrano totalmente, ma in generale perché anche loro, forse più delle altre, interiorizzano l'idea che il primo valore di una donna sia la sua bellezza

Detto questo, hai fatto un discorso variegato e articolato e quindi dovrei prendermi del tempo per rispondere punto per punto, ma quello che mi viene da dire subito è che, oltre a non condividere molto il quadro teorico del patriarcato neanche in riferimento alle società passate (ma penso che qui sia solo una questione linguistica), non penso sia troppo calzante l'idea del passaggio dai dettami cattolici alla donna oggetto. Per me la donna era oggettificata (nel senso che il suo ruolo nella sessualità e nel desiderio era totalmente passivo e funzionale all'uomo) anche prima. Doveva coprirsi proprio per preservare la sua purezza a beneficio del marito o futuro marito, visto praticamente come proprietario della sua sessualità e del suo corpo, quindi l'idea era che la sessualità e il corpo femminili fossero totalmente a disposizione dell'uomo che le manteneva, coprirsi serviva solo a garantire l'esclusività di questo possesso. Ora l'oggettificazione è diventata pubblica, quindi il corpo e la sessualità femminile sono concepite come a disposizione di tutti gli uomini, non solo di coloro con cui la singola donna entra in intimità, ma il fulcro della questione è invariato: la donna non è mai soggetto ma solo oggetto della sessualità

Pensiamo per esempio all'Islam, in cui il velo è anche visto come forma di valorizzazione della donna al di là del suo aspetto fisico e sessuale (oltre che come garanzia della proprietà esclusiva del marito): l'idea è che se gli uomini hanno a disposizione la bellezza di una donna sono portati a considerare solo quello, lasciando da parte qualsiasi altra sua possibile qualità e pensando a lei solo dal punto di vista sessuale. Non direi che nell'Islam la donna è meno oggettificata che nella cultura occidentale attuale. Direi che lo è in entrambe in modo diverso.

Io:[modifica | modifica sorgente]

Ci sono certi argomenti sui quali non concordo pienamente, ma non ritengo sia fondamentale. Originariamente, per "donna oggetto" si faceva riferimento principalmente all'uso dell'immagine femminile nei manifesti pubblicitari per promuovere prodotti.

Pensando alla mia storia familiare, come alle figure di mia mamma e delle mie nonne, le cose sembravano diverse. Per fare un esempio, i miei nonni materni erano contadini, eppure nelle loro storie emergono episodi di persone che chiedevano loro del cibo. È un contesto ben diverso dall'attuale e difficile da concepire oggi.

Solo fino a circa 15 anni fa, molte delle discussioni odierne riguardo al consenso e al possesso erano praticamente assenti. Le donne venivano spesso viste come gelose, e l'astio verso le prostitute era motivato dalla percezione di loro come "concorrenti".

La mia impressione è che la situazione vari notevolmente a seconda delle aree geografiche. Per esempio, vivendo in un'area al confine tra il regno pontificio e quello borbonico, ho notato molte differenze culturali. Dalla mia ricerca genealogica, ho scoperto che molte donne nella mia famiglia sono rimaste vedove e si sono poi risposate. Questo va contro l'idea che la donna fosse vista solo come una "proprietà" dell'uomo. Molte donne nella mia famiglia, inclusa mia nonna materna, erano tutt'altro che sottomesse.

Mia madre ha sempre sostenuto che "un tempo gli uomini erano più duri", riferendosi particolarmente ai maschi più anziani. Eppure, nella mia famiglia, le donne erano figure forti e determinate. Non vedo il patriarcato come viene spesso descritto, almeno per quanto riguarda le regioni più avanzate dal XX secolo in poi.

Una mia amica, al contrario, dice che nella sua famiglia il modello patriarcale è ancora molto radicato. Tuttavia, penso che ci siano solo sfumature che cambiano in questi contesti. In un'epoca in cui le donne vedove spesso si risposavano e le famiglie erano numerose per necessità lavorative, mi chiedo quali consigli le madri avrebbero dato alle loro figlie.

Ho sentito dire che in passato alcune donne, prima di concedersi, chiedevano agli uomini un contratto scritto di mantenimento. Una mia amica filosofa sostiene che ciò sia un mito, ma penso che la verità possa situarsi da qualche parte tra queste due visioni. Potrebbe effettivamente esserci stata una differenza tra il sud e altre parti d'Italia, e mi scuso se ho fatto confusione riguardo alle tue origini!