Riflessioni sulla sessualizz. femm. collegate - bozza

Da Tematiche di genere.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Io:[modifica | modifica sorgente]

Mentre non dispongo di tutte le informazioni necessarie per proporre una teoria completa, ci sono alcuni dati che risultano interessanti. Uno studio ha esaminato l'autostima di uomini e donne in 40 nazioni, rivelando che le donne tendono ad avere un'autostima più bassa degli uomini. Questa differenza è particolarmente pronunciata nelle nazioni occidentali.

La psicologia sociale ci dice che le persone con autostima bassa hanno una maggiore tendenza a conformarsi alle aspettative altrui. Questo potrebbe spiegare perché le ragazze spesso si mostrino più conformiste, cercando l'approvazione, in particolare quella maschile. Per anni mi sono domandato perché molte di loro non si ribellino a questo schema.

Essere malleabili ha i suoi vantaggi e svantaggi. Mentre l'adattabilità può essere vista come una qualità positiva da molti psicologi, c'è il rischio di non affermarsi. Se tutti si adattano e lo considerano positivo, coloro che non lo fanno potrebbero trovarsi in difficoltà.

Riguardo alla situazione in Italia, ritengo che vi sia stata una transizione dal modello cattolico tradizionale al "modello velina". Questo cambio ha avuto un impatto significativo sulla percezione delle donne nella società. C'è da considerare l'influenza della televisione, in particolare programmi come quelli trasmessi da Mediaset, che hanno potenziato l'immagine della "donna-oggetto". Credo che questo cambiamento abbia avuto effetti negativi sulla percezione delle donne nella società italiana.

Inoltre, noto che molte giovani ragazze, già da piccole, affrontano sfide riguardanti la loro immagine e il loro ruolo. Ma superare queste sfide può rivelarsi benefico se ricevono il supporto adeguato.

Riguardo alla sessualizzazione e ipersessualizzazione, concordo con te sulla pericolosità di esagerare, specialmente quando influisce sul benessere di bambine molto giovani. Tuttavia, nella giusta misura, può avere un valore positivo.

Ragazza:[modifica | modifica sorgente]

No no io parlo di ipersessualizzazione Certo, anche le più carine lo fanno, penso per omologazione e perché comunque i canoni sono molto restrittivi e irraggiungibili e quindi anche le donne molto belle spesso non ci rientrano totalmente, ma in generale perché anche loro, forse più delle altre, interiorizzano l'idea che il primo valore di una donna sia la sua bellezza

Detto questo, hai fatto un discorso variegato e articolato e quindi dovrei prendermi del tempo per rispondere punto per punto, ma quello che mi viene da dire subito è che, oltre a non condividere molto il quadro teorico del patriarcato neanche in riferimento alle società passate (ma penso che qui sia solo una questione linguistica), non penso sia troppo calzante l'idea del passaggio dai dettami cattolici alla donna oggetto. Per me la donna era oggettificata (nel senso che il suo ruolo nella sessualità e nel desiderio era totalmente passivo e funzionale all'uomo) anche prima. Doveva coprirsi proprio per preservare la sua purezza a beneficio del marito o futuro marito, visto praticamente come proprietario della sua sessualità e del suo corpo, quindi l'idea era che la sessualità e il corpo femminili fossero totalmente a disposizione dell'uomo che le manteneva, coprirsi serviva solo a garantire l'esclusività di questo possesso. Ora l'oggettificazione è diventata pubblica, quindi il corpo e la sessualità femminile sono concepite come a disposizione di tutti gli uomini, non solo di coloro con cui la singola donna entra in intimità, ma il fulcro della questione è invariato: la donna non è mai soggetto ma solo oggetto della sessualità

Pensiamo per esempio all'Islam, in cui il velo è anche visto come forma di valorizzazione della donna al di là del suo aspetto fisico e sessuale (oltre che come garanzia della proprietà esclusiva del marito): l'idea è che se gli uomini hanno a disposizione la bellezza di una donna sono portati a considerare solo quello, lasciando da parte qualsiasi altra sua possibile qualità e pensando a lei solo dal punto di vista sessuale. Non direi che nell'Islam la donna è meno oggettificata che nella cultura occidentale attuale. Direi che lo è in entrambe in modo diverso.

Io:[modifica | modifica sorgente]

Ci sono certi argomenti sui quali non concordo pienamente, ma non ritengo sia fondamentale. Originariamente, per "donna oggetto" si faceva riferimento principalmente all'uso dell'immagine femminile nei manifesti pubblicitari per promuovere prodotti.

Pensando alla mia storia familiare, come alle figure di mia mamma e delle mie nonne, le cose sembravano diverse. Per fare un esempio, i miei nonni materni erano contadini, eppure nelle loro storie emergono episodi di persone che chiedevano loro del cibo. È un contesto ben diverso dall'attuale e difficile da concepire oggi.

Solo fino a circa 15 anni fa, molte delle discussioni odierne riguardo al consenso e al possesso erano praticamente assenti. Le donne venivano spesso viste come gelose, e l'astio verso le prostitute era motivato dalla percezione di loro come "concorrenti".

La mia impressione è che la situazione vari notevolmente a seconda delle aree geografiche. Per esempio, vivendo in un'area al confine tra il regno pontificio e quello borbonico, ho notato molte differenze culturali. Dalla mia ricerca genealogica, ho scoperto che molte donne nella mia famiglia sono rimaste vedove e si sono poi risposate. Questo va contro l'idea che la donna fosse vista solo come una "proprietà" dell'uomo. Molte donne nella mia famiglia, inclusa mia nonna materna, erano tutt'altro che sottomesse.

Mia madre ha sempre sostenuto che "un tempo gli uomini erano più duri", riferendosi particolarmente ai maschi più anziani. Eppure, nella mia famiglia, le donne erano figure forti e determinate. Non vedo il patriarcato come viene spesso descritto, almeno per quanto riguarda le regioni più avanzate dal XX secolo in poi.

Una mia amica, al contrario, dice che nella sua famiglia il modello patriarcale è ancora molto radicato. Tuttavia, penso che ci siano solo sfumature che cambiano in questi contesti. In un'epoca in cui le donne vedove spesso si risposavano e le famiglie erano numerose per necessità lavorative, mi chiedo quali consigli le madri avrebbero dato alle loro figlie.

Ho sentito dire che in passato alcune donne, prima di concedersi, chiedevano agli uomini un contratto scritto di mantenimento. Una mia amica filosofa sostiene che ciò sia un mito, ma penso che la verità possa situarsi da qualche parte tra queste due visioni. Potrebbe effettivamente esserci stata una differenza tra il sud e altre parti d'Italia, e mi scuso se ho fatto confusione riguardo alle tue origini!