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Riassunto tesi Tra antifemminismo e antisessismo. Come cambia l'attivismo per i diritti maschili in Italia
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== '''2. Femministe e maschiosfera: i due poli in Italia''' == ==== '''2.1 YouTube e Twitch: le piattaforme del dibattito''' '''2.1.1 Il fenomeno “Marco Crepaldi”''' ==== In Italia una delle figure che ha provocato più dibattito è stato [[Tutti gli articoli di Marco Crepaldi|Marco Crepaldi]], fondatore di [https://www.hikikomoriitalia.it/ Hikikomori Italia] ed esperto di psicologia sociale. Egli si ritiene un sostenitore del femminismo storico, cioè quello che ha permesso alle donne di ottenere pari diritti dal punto di vista legislativo; tuttavia, è contrario al neofemminismo (vedi [[postfemminismo]]), che ritiene estremista e per questo apertamente in conflitto con tutto il genere maschile. Nel suo canale YouTube, che conta più di 61000 iscritti, Marco Crepaldi crea contenuti contro il neo-femminismo. Egli sostiene che non sia finalizzato all’uguaglianza di genere, ma il termine stesso “femminismo” rimanda a qualcosa che riguarda solo le donne. Con ciò sottolinea come coloro che si ritengono femministe in realtà non lavorino per creare una società dove vige l'egualitarismo, in quanto non si preoccupano delle ripercussioni delle loro azioni sulla sfera maschile. Per Crepaldi viviamo in una società permeata dal politically correct, dove gli uomini non possono più esprimere i loro disagi poiché le donne cercano di prendere la scena e oscurare le oppressioni che subiscono ogni giorno i maschi. Si è creato un clima sociale che sta rendendo la discussione impossibile, alterando la percezione della realtà; in particolare sui social, se un uomo si difende, viene tacciato di maschilismo. Nel video “[https://www.youtube.com/watch?v=YmPNWbxiOL8 I pericoli del femminismo moderno]” elenca cinque punti per cui questo movimento sta creando più problemi che soluzioni: * '''Deresponsabilizzazione della donna''': sui media si tende sempre a criticare solo le affermazioni di un uomo nei confronti di una donna e non il contrario. Il sessismo non viene perpetrato solo dagli uomini verso le donne ma anche il contrario; il femminismo giustifica questo sessismo come colpa degli uomini, perché frutto del sistema patriarcale voluto da questi. Perciò la considerazione delle donne è che gli uomini non si possano lamentare di un sistema che hanno mandato avanti loro per secoli. * '''Sfrutta le dinamiche social:''' il femminismo genera visualizzazioni, soprattutto quando si parla di femminicidio. Ha un impatto mediatico enorme e dà quindi l’impressione che i casi di omicidio di donne siano maggiori del numero di casi di omicidio verso gli uomini. Quando alcuni temi diventano così virali può capitare che ne oscurino altri ugualmente importanti. Il rischio è che si arrivi a pensare che gli unici problemi della società siano quelli perpetrati dai media. * Le donne sono una parte della '''popolazione maggioritaria''' rispetto agli uomini, perciò le loro tematiche sono ampiamente seguite e diffuse. Invece le problematiche riguardanti i ruoli di genere che obbligano gli uomini a comportarsi in un certo modo passano in secondo piano. * Le femministe compiono atti di '''razzismo''' perché alimentano l’odio verso gli uomini e attribuiscono loro colpe che non hanno. Anche quando questi risultano delle vittime, sono visti allo stesso tempo come carnefici perché la società patriarcale sembra minare il benessere delle donne. * Il neo-femminismo utilizza una '''retorica sessista'''. Molti movimenti alimentano la divisione classista che si basa sul sesso cercando di attribuire alle donne caratteristiche e poteri che gli uomini non hanno per riequilibrare un gap su altri settori che ancora esistono, un esempio è quello della sfera politica. Frasi ricorrenti riportano appunto quanto le donne siano migliori degli uomini a compiere determinate azioni. Lo scrittore diventa particolarmente chiacchierato a giugno 2020, quando su Instagram pubblica delle stories nelle quali sottolinea come le future generazioni di bambini siano già condannate a dover subire l’ira delle femministe, poiché dovranno pagare come responsabili del patriarcato. Crepaldi utilizza il termine nazi-femminismo per definire “l’ostilità nei confronti del maschio, in particolare bianco eterosessuale”, il quale viene incolpato di aver costruito un sistema sociale per favorire se stesso. Egli, usando un tono scientifico e pacifico, si mostra apparentemente aperto al dialogo. In verità le sue idee sono evidenti, soprattutto quando dà voce a persone appartenenti ai forum della maschiosfera italiana. Un altro fattore che nasconde la sua polarizzazione è quello che non nomina mai apertamente i suoi oppositori o comunque ripete che vuole solamente dialogare per trovare un punto in comune. Egli tenta di prendere le distanze dal gergo utilizzato dalla manosphere; tuttavia, sottintende il sesso come una necessità maschile guidata dagli istinti primordiali. Tali necessità viene repressa, poiché ''“l’uomo ideale è il maschio borghese che sa tenere a freno le proprie passioni e seguire la strada della moderazione e della ragionevolezza”'' (M. Farci, O. Ricci, 2021). A differenza di ciò che pensano le femministe, per Crepaldi i ruoli di genere sono da abbattere perché danno alle donne maggiore controllo sugli uomini, le quali fanno pressione psicologica grazie alla loro maggiore selettività in campo amoroso. Secondo il sociologo nascere maschio oggi è una condanna, poiché vengono addossate le problematiche della società a questo genere, il quale viene al mondo già con la consapevolezza di dover chiedere scusa per azioni che non ha compiuto egli stesso. Crepaldi, infatti, critica fortemente la diffusione di uomini “[https://g.co/kgs/vFGXRu Simp]”: <blockquote>“tutti quelli individui maschi che hanno perduto il controllo di sé, che portano avanti istanze sociali femministe non perché realmente interessati, ma in quanto incapaci di tener testa alla forza manipolatrice della sessualità femminile (White, 2019)</blockquote> ===== '''2.1.2 Cerbero Podcast: “La Zanzara” di Twitch''' ===== [https://www.twitch.tv/cerbero_podcast?lang=it Cerbero Podcast] nasce con l’intento di parlare di temi importanti per la generazione Z, temi che se affrontati anche solo con parole sbagliate possono generare delle shitstorm online; tra questi ci sono i temi della comunità LGBTQ+, del femminismo e della comunità afro. I tre componenti del podcast criticano in maniera goliardica questioni di attualità e grazie a questa modalità di comunicazione riescono a nascondere certe idee maschiliste come nel caso di Marco Crepaldi. Altre volte non è ben comprensibile se la loro sia una critica in forma satirica o se quello che affermano sia il loro pensiero. Nelle loro live hanno più volte criticato il revenge porn oppure il fatto che le donne abbiano meno opportunità di lavoro, allo stesso tempo però sottolineano come gli estremismi siano un problema anche quando la causa è lodevole. Loro definiscono il “femminismo tossico” come “una formula che indica una deriva di persone che si definiscono femministe ma che stanno solo cavalcando un’onda. Cercano di riportare tutti i problemi al tema del patriarcato.” (“Il Cerbero Podcast è tornato” di V. Berra, “Open”, <nowiki>https://www.open.online/2021/02/11/il-cerbero-podcast-e-tornato-intervista/</nowiki>). Durante la pandemia di COVID-19 i tre podcaster hanno mosso una forte polemica nei confronti di Roberto Saviano, il quale ha affermato pubblicamente sul suo profilo Twitter “Le donne hanno pagato un prezzo altissimo durante i perché le ha costrette a una vicinanza continua con i propri carnefici.” Da questa affermazione Saviano ha voluto denunciare il fenomeno della violenza domestica, che si è intensificato quando vittime e carnefici si sono trovati a dover condividere gli spazi per un periodo così lungo; tuttavia, egli si rivolge soltanto in sostegno delle donne e non considera la possibilità che la violenza possa essere anche inflitta nei confronti degli uomini. Dare per scontato che sia sempre un fenomeno a senso unico è ovviamente sbagliato, ma ciò che le donne percepiscono è che il problema che vivono sulla loro pelle sia messo nuovamente all’oscuro dal “sesso dominante”, il quale da secoli si pone al centro dell’attenzione. [[File:Image4.png|nessuno|(Fig. 3)|miniatura|414x414px]] Come già ampiamente sostenuto da Crepaldi, anche gli uomini sono vittime del patriarcato perché devo adempiere a dei doveri; inoltre, le donne hanno delle aspettative verso di essi e usano espressioni come “comportati da uomo” e godono di benefici dati dall’aspetto o dal fatto che esistano più leggi in tutela della donna/madre, piuttosto che dell’uomo. Sicuramente il loro tono irrisorio ha reso vittime dei loro fans alcune femministe del web, tra le quali Irene Facheris o meglio conosciuta sul Web come “cimdrp”. Questa è stata più volte offesa pubblicamente perché apertamente femminista e per la sua rubrica su YouTube “Parità in pillole”, dove dà voce ai problemi legati alle minoranze. [[File:Image6.png|nessuno|miniatura|344x344px|(Fig. 5)]] Attraverso alcuni video dove parla di femminicidio, mascolinità tossica e patriarcato, ha generato delle bufere sui social che sono sfociate negli insulti alla sua persona. ==== '''2.2 Il Forum dei Brutti''' ==== Il movimento degli Incel in Italia ha trovato nel “Forum dei Brutti” una comunità prolifica per portare avanti le idee misogine della maschiosfera, la quale dalle sue radici americane si è espansa in tutto il mondo. ===== '''2.2.1 Il proemio del forum''' ===== Nel 2007 un uomo apre un blog sulla bruttezza conosciuto sul Web come “unbruttoblog”; dato il periodo ancora acerbo nell’utilizzo delle piattaforme online, il blog è poco frequentato e molto rustico, tuttavia nel 2008 il suo ideatore decise di aprire contemporaneamente un luogo virtuale di discussione: “unbruttoforum”. Quando la piattaforma “easyfreeforum” viene cancellata, il forum si sposta su “forumfree” e cambia amministratore, “brutto38”. A differenza delle condizioni attuali che si devono rispettare all’interno della piattaforma, all’epoca erano accettate le donne. Quando una di queste prese l’incarico di amministratrice però iniziò il declino del forum e portò anche alle dimissioni della stessa. Da questo momento in poi la piattaforma rimane in balia di sé stessa e diventa il covo di bulli, misogini, razzisti e blasfemi. I troll divennero talmente frequenti e pesanti che un utente, conosciuto come “Scarabocchio”, crea nel 2013 una nuova piattaforma: “Il forum dei Brutti”. ===== '''2.2.2 L’ascesa dei Brutti''' ===== Da questo momento in poi le discussioni sono regolate e per questo più moderate, le decisioni da prendere sono messe ai voti e nascono delle sezioni dove farsi vere e proprie confidenze sul proprio aspetto fisico. Gli utenti diventano sempre più diversificati, poiché non ci sono solo italiani che si ritengono brutti, ma alla discussione partecipano anche gli stranieri che condividono la teoria LMS e la teoria Redpill. Ognuno è in grado di trovare le discussioni più inerenti alle proprie problematiche o alle correnti a cui appartengono. Gli unici utenti che non possono avere accesso sono le donne, perché secondo i Brutti non hanno problemi sessuali e/o sentimentali; sono capaci di rendere l’ambiente tossico in quanto arrivano sul forum per difendere la categoria femminile già ampiamente tutelata. Quando il moderatore “Scarabocchio” lascia la piattaforma perché a favore della presenza delle donne, il forum torna al suo stato di disordine. Intanto le utenti donne si lamentano con “forumfree” per quello che viene divulgato su di loro e ottengono uno stato di panico da parte dei moderatori, i quali cominciano a cancellare tutto quello che potrebbe fare risultare loro colpevoli. Il forum viene cancellato e rinasce nel 2015 su una nuova piattaforma straniera con lo stesso nome. ===== '''2.2.3 Il periodo delle scissioni''' ===== Nel nuovo forum le regole diventano più rigide, sia per l’ingresso che per la definitiva estromissione delle donne. Un momento di svolta si ha quando “Anakin”, un utente abbastanza recente, si impadronisce del vecchio forum. Questo utente propone un modo meno duro di approcciarsi, per esempio vengono bannate le bestemmie e sono ammesse anche le donne. Gli utenti che non apprezzavano il suo approccio decisero di aprire una nuova piattaforma e chiamarla “unbruttoforum”, tornando così alle origini. Il gruppo di “Anakin”, poco apprezzato, subisce una seconda scissione con la creazione de “Il Forum degli Incel”. Da qui si può iniziare a parlare di manifesto del movimento Incel, capitanato in Italia da “Deusfur”. Questo, a differenza degli Incel precedenti, non si nasconde e attraverso delle interviste tenta in qualche modo di difendere le motivazioni del movimento. ==== '''2.3 Il comportamento degli Incel italiani''' ==== ===== '''2.3.1 Gli utenti “brutti” e arrabbiati''' ===== In una intervista a Deusfur che Crepaldi ha pubblicato sul suo canale, l’ospite sostiene che i forum italiani siano nati prendendo spunto da quelli stranieri perché anche nel nostro Paese è difficile dare voce ai propri disagi senza essere criticati. Il Forum dei Brutti o quello degli Incel nascono quindi per poter essere un luogo di sfogo, poiché su altre piattaforme o nella vita di tutti i giorni queste persone verrebbero additate dalle femministe. Da questa intervista traspare anche il fatto che, a differenza degli Stati Uniti, il fenomeno della maschiosfera non sia strettamente legato anche al clima politico: nella maggioranza dei casi i partecipanti nemmeno esprimono il loro orientamento politico. Un’altra differenza che viene sottolineata è quella della violenza; pare che di fatto gli Incel non mettano in pratica gli orrori che esprimono nei confronti del sesso opposto, piuttosto certe cattiverie vengono pubblicate per sfogo. Deusfur, creatore del Forum degli Incel, dice anche che questo nome è stato dato loro dai media, ma non si riconoscono nella corrente americana, più violenta. Infatti, la maggior parte degli utenti sono ragazzi molto giovani, con difficoltà nel relazionarsi e ad uscire di casa. Questi uomini giustificano i loro comportamenti scorretti affermando che è colpa delle donne se sono così frustrati. Esse detengono tutto il potere, perché la loro bellezza fisica non le esclude dall’avere rapporti sessuali, mentre gli uomini brutti vengono scartati a priori. Nella fig. 6 si può notare come la frustrazione si trasformi facilmente in rabbia: l’utente “Sociopatico” dice che le molestie verbali sono giustificate da qualche bicchiere di troppo e dalla completa solitudine a cui sono reclusi. Addirittura, l’Incel ritiene che il sesso femminile tratti loro come bestie, le quali non prendono loro in considerazione nemmeno per un’amicizia. [[File:Image7.png|nessuno|miniatura|905x905px|(Fig. 6)]] In risposta a questo messaggio, un altro utente rincara la dose (Fig. 7) sostenendo che se una ragazza viene violentata da un uomo Chad con una valutazione superiore al 7 allora questa violenza non viene considerata tale. Inoltre, le ragazze si vestono da “troie” e quindi è colpa loro se ricevono fischi e commenti. La sua delusione lo porta al desiderio di diventare un MGTOW e non provare quindi più attrazione verso le ragazze. [[File:Image8.png|nessuno|miniatura|961x961px|(Fig.7)]] I commenti non riguardano solo le Stacy, ma anche i ragazzi che hanno successo con le donne sono fortemente criticati sui forum. La fig.8 è la prova di come i maschi Beta siano in competizione con i loro amici Alpha, che a parer loro non mostrano un minimo di sensibilità verso l'emarginazione involontaria a cui sono reclusi. [[File:Image9.png|nessuno|miniatura|961x961px|(Fig. 8)]] Infine, i più estremi, affermano che quello che stanno apportando le donne è come un genocidio: discriminano chi non ha determinate caratteristiche fisiche e quindi impediscono la riproduzione; inoltre, sono causa di torture fisiche nei confronti dei maschi, che hanno la necessità fisiologica di avere rapporti sessuali (fig. 9). [[File:Image10.png|nessuno|(Fig. 9)|miniatura|747x747px]] ===== '''2.3.2 I “Brutti” fuori dal Web''' ===== A differenza di ciò che gli Incel italiani sostengo, anche l’Italia è stata già vittima di stragi per mano di uomini frustrati perché incapaci di avere una relazione. Un fatto di cronaca che ha fatto molto discutere è quello di Antonio De Marco, avvenuto il 21 settembre 2020 a Lecce. Di questo ragazzo di soli ventuno anni non si ha la certezza che già appartenesse alla comunità dei Brutti, ma da fine 2020 ne è diventato il manifesto. Infatti, dalla sua confessione, pare che abbia ucciso una coppia di conoscenti “perché erano troppo felici, lui doveva ucciderli”. Nei forum viene difeso in maniera allarmante, molti utenti dicono che è normale che abbia reagito così dal momento che erano suoi coinquilini e avrà visto loro farsi effusioni in pubblico in diverse occasioni. Sul Web lo definiscono come “un’altra vittima di questo mondo di merda” e lo considerano un Elliot Rodger italiano, il quale ha agito contro una società “troppo femminista”. La maggior parte dei suoi sostenitori afferma che questi fenomeni aumenteranno sempre di più se non si fermerà questa ondata femminista e il terrorismo Incel potrebbe sostituire quello islamico. In questa società etoronormativa gli uomini si sono abituati al fatto che avere rapporti sessuali sia un diritto che le donne devono garantire loro; la verità è che non sono abituati al rifiuto, poiché fino a qualche decennio fa alle donne non era permesso avere parola sulla propria vita. Quindi ci si chiede se questi uomini “rifiutati” siano tali perché effettivamente sotto degli standard imposti dalle donne, oppure perché incapaci di rispettare il ruolo paritario che il genere femminile si sta costruendo. La retorica del sesso come diritto diventa pericolosa in quanto strettamente collegata con la concezione maschilista del sesso: l’uomo è un consumatore che utilizza il corpo della donna, o come viene nominata sui forum “della Non Persona”, come merce. ==== '''2.4. L’area moderata: i gruppi MRA''' ==== In Italia il movimento femminista è fortemente contrastato da quello degli MRA, che da pochi anni hanno trovato sul Web un luogo di dibattito. Fare parte del Men’s Rights activism significa fare luce sui diritti maschili, che secondo questi utenti non vengono tutelati e garantiti a livello legislativo e sociale tanto quanto quelli femminili. A differenza del Forum dei Brutti, il quale si mostra estremante polarizzato, i gruppi MRA si dichiarano aperti al dibattito e, sull’onda di Crepaldi, sostengono di essere progressisti; ciò porta ad una maggiore adesione da parte di chi non conosce effettivamente le idee conservatrici che stanno alla base di queste ideologie. Infatti, nonostante non venga apertamente dichiarato, i gruppi MRA nascono dalla politica di destra, quella meno progressista e legata ad idee conservatrici. Comunemente si dichiarano antifemministi e antisessisti. Il femminismo, contenendo al suo interno la parola “femmina” esclude l’interesse verso il genere maschile, il quale prende automaticamente connotazioni negative. Se da un lato le femministe hanno alla base la volontà di abbattere il patriarcato, gli uomini appartenenti alla maschiosfera si sentono discriminati da questo atteggiamento, il quale li addita come coloro che hanno creato un sistema sociale fatto solo per uomini. È anche interessante fare un’analisi degli utenti che circolano all’interno dei gruppi Facebook di antisessismo: solitamente sono ragazzi e ragazze di media-alta cultura, che non utilizzano un linguaggio rozzo e misogino, ma nonostante questo celano al loro interno contenuti molto simili a quelli che appaiono sulla pagina del Redpillatore o del Forum dei Brutti. Analizzando alcuni gruppi online si possono notare varie sfumature che questo movimento cela al suo interno. Infatti, seppure alla base ci siano le stesse ideologie, si possono facilmente distinguere utenti estremisti, che denigrano la donna e la condannano come l’artefice dei loro problemi, e utenti moderati, i quali semplicemente vorrebbero che donne e uomini avessero la stessa tutela da parte della legge e della società. Tra gli argomenti più dibattuti ci sono la violenza fisica e psicologica su gli uomini, la sacrificabilità dell’uomo, la sessualità, le leggi sul divorzio, la genitorialità, i ruoli di genere, il maschismo e la narrazione utilizzata dai media per parlare di femminicidi o morti sul lavoro. Il modo di interagire degli utenti è più aperto al dibattito rispetto a luoghi online come “Il forum dei Brutti”: è accettato il pensiero femminista o contrario a quello perpetrato dal gruppo, purché le proprie idee vengano espresse in maniera educata e aperta al dibattito. Tra le pagine Facebook più famose possiamo citare “Ti prego Karen sono anche i miei ruoli di genere”, che nel 2019 ha fondato il gruppo “Ti prego Karen è anche il mio gruppo”, il quale oggi conta poco meno di 1000 utenti. Una pagina appartenente alla frangia più estremista è occupata da “Diritti maschili - Equità e Umanità”, dove i toni si alzano e gli utenti che interagiscono tendono ad accettare di meno la divergenza di opinioni. Ciò che emerge leggendo i post e i commenti è che dietro a queste posizioni c’è alla base molto studio. Infatti, gli MRA tendono a informarsi attraverso altri canali: libri di sociologi, psicologi e filosofi; la frequentazione di altri gruppi e pagine web come “Stalker sarai tu”, oggi conosciuto come “La fionda”, blog di Davide Stasi; i video di attivisti come Marco Crepaldi o live de “Il Cerbero”. Se da una parte questo lato del Web sembra contenere la branca più moderata della maschiosfera, dall’altra è difficile distinguere i tratti misogini celati all’interno dei loro contenuti proprio grazie a questo atteggiamento “democratico”. Pertanto è bene conoscere individualmente le persone che si celano dietro a gli account Facebook per capire da dove nascono queste sofferenze, che nutrono la base di questa ideologia.
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