Modifica di
Riassunto studio su Femminicidio, Panico Morale e Discorso Progressista
(sezione)
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Attenzione:
non hai effettuato l'accesso. Se effettuerai delle modifiche il tuo indirizzo IP sarà visibile pubblicamente. Se
accedi
o
crei un'utenza
, le tue modifiche saranno attribuite al tuo nome utente, insieme ad altri benefici.
Controllo anti-spam.
NON
riempirlo!
=== “Femminicidio”: una Narrativa Mediatica di Insicurezza e Politiche di Genere === [[File:Epidemia mediatica femminicidi.png|miniatura]] ==== ''1. Sovraesposizione Mediatica di un Fenomeno Stabile ''' ''''' ==== Il database [[wikipedia:Factiva|Factiva]] mostra come il primo dato mediatico che include il termine “femminicidio” risale al 2006: da quel momento è stato riportato 5975 volte e più di 5500 sono stati pubblicati negli ultimi due anni. Lo sviluppo di questa epidemia mediatica risale però solo al 2012. La macro-analisi in realtà rivela come la natura delle notizie fosse principalmente politica, in particolare ruotava attorno a campagne di mobilizzazione, eventi di partiti politici e commenti fatti da femministe e ''candidati alle elezioni''. Il fatto che i testi mediatici inglobino il termine ''femminicidio'' in movimenti sociali e politici e non in specifici eventi criminali suggerisce come il rapido incremento del fenomeno non corrisponda affatto a incrementi effettivi di omicidi ma piuttosto “può riflettere un cambiamento nella consapevolezza principalmente innescato da azioni politiche” (Corradi, 2014). I sostenitori hanno enfatizzato l’urgenza di utilizzare il termine per indicare ''non solo un omicidio'' confluendo quindi in forme diverse di abusi, come lo stalking. In particolare durante il ''One billion rising'' sono state incluse nel termine femminicidio le vittime di tutte le forme di violenza (non solo letale e fisica, ma che sessuale e psicologica) nel mondo (non solo in Italia). ==== 2. ''Violenza domestica/del partner'' ==== L’analisi tematica mostra come il termine ''femminicidio'' sia collocato entro le mura domestiche per mano di partner violenti che solitamente hanno il ruolo di fidanzati, amanti, mariti e parenti. Questo tipo di background è prettamente “made in Italy”. Le ricerche mostrano come il femminicidio sia spiegato al pubblico sempre dal punto di vista femminile e in quella cornice culturale in cui l’uomo uccide la donna per disuguaglianza di genere e sessismo. Tuttavia, citando le parole di Fairclough “se consideriamo i discorsi come significati di alcuni ambiti di pratica sociale da una particolare prospettiva”, ne consegue che la violenza domestica subita dalle donne e il femminicidio stesso sono tutte pratiche sociali esistenti che possono avere diversi punti di vista. Dunque, “la spiegazione culturale di genere propria della narrativa del femminicidio è una delle tante possibili letture coesistenti e complementari del fenomeno sociale” affermano gli autori “che dà per scontata la visione in cui le donne siano il genere svantaggiato in termini di potere e libertà”. ==== 3. ''Un Discorso Progressista'' ==== Il concetto di Femminicidio si intreccia in un Discorso Progressista: la VSD è inquadrata come il prodotto della stessa cultura sciovinista<ref>Nazionalista acceso e fanatico</ref> in cui troppe poche donne occupano posti di potere permettendo una disparità sia in termini di guadagno che di diritti. La soluzione proposta dalla coalizione di Centro-Sinistra per fronteggiare questa presunta emergenza nazionale è stata quella di portare le donne in Parlamento per rappresentare meglio i loro interessi. <blockquote>“Porteremo in Parlamento il 40% delle donne e siamo sicuri che la loro presenza ci darà preziose mani in più per continuare e rafforzare questa battaglia” </blockquote>l’estratto mostra come un’amplificazione della questione sociale fosse funzionale a una ''politica emotiva'' volta a giocare attorno a una retorica femminista che considera le donne come attrici del progresso sociale con lo scopo inoltre di allontanarsi dalle passate accuse rivolte a Berlusconi di essere misogino e sessista. Tutto ruotava, insomma, intorno al consenso elettorale. '''Un’Analisi del Concetto di “Femminicidio” da una Prospettiva Sociologica.''' La narrativa del femminicidio, secondo gli autori, ha sortito l’effetto di autorizzare quel paradigma di genere nell’ambito della violenza domestica e in un quadro di rappresentazioni stereotipate in cui la donna è sempre la vittima e l’uomo è sempre l’aggressore. Tutto questo non riflette, però, i risultati degli studi empirici sulla violenza domestica che “mostrano una realtà in cui anche le donne sono violente contro i loro partner e che la violenza è più spesso simmetrica e reciproca ma con delle differenze: le lesioni prodotte dalle donne sono meno visibili in quanto gli uomini per natura hanno un più alto livello di auto difesa, inoltre non le ritengono eccessivamente pericolose e tendono a denunciare meno gli eventi.” (Macrì-Salerno 2012) Né il termine deve essere associato alla tipica rappresentazione della VSD come una “minaccia straordinaria contro la sessualità femminile da parte di un nemico sconosciuto.” (Carll, 2003). In questo senso il Femminicidio trascina il nemico dalle strade a uomo eterosessuale nelle mura domestiche di una tipica famiglia italiana ridefinendo così la VSD da sessuale, fisica e letale a normale amministrazione di una cultura patriarcale. Il termine Femminicidio è stato introdotto in Italia come traduzione di una parola nata in Messico in risposta agli omicidi del cartello della droga negli anni 90 e riproposta poi per connotare una gamma diversa di discriminazioni e VSD (non limitate agli omicidi) che accadono a causa di questa disuguaglianza tra uomo e donna normalizzata nelle società. Nel discorso pubblico italiano il termine ha assunto un significato ancor più generalizzato. Tuttavia, dal punto di vista Sociologico, il Femminicidio è inteso come l’omicidio di una donna che può essere commesso per diverse ragioni inclusa la disuguaglianza di genere e di potere ma non escludendo altre variabili sociali e psicologiche. Dunque, il Femminicidio appartenente al regno dei media deve considerarsi ben distinto da quello sociologico. I diversi quadri teorici multidisciplinari indirizzano il loro sforzo ancora giovane verso la comprensione della violenza interpersonale in generale e quella sulle donne in particolare. '''Conclusione: “Femminicidio” letto attraverso la Sociologia della Cultura''' [[File:Imagedfsdfdsfdw.png|miniatura]] In conclusione, la possibile interpretazione di questo fenomeno mediatico analizzato in chiave culturale è questa: il femminicidio diventa un mezzo di costruzione socioculturale della realtà (narrativa) finalizzata alla realizzazione di un progetto di educazione e modernizzazione della Società Italiana. Seguendo la definizione proposta da Schein e Morgan, la cultura sarebbe “costituita da tre strati principali”. Partendo dall’esterno troviamo gli “artefatti e i simboli”: qui gli autori inseriscono i cambiamenti avvenuti nella società e nelle famiglie italiane negli ultimi cinquant’anni e i nuovi modelli di genere che sono improvvisamente comparsi e che interessano principalmente il ruolo maschile all’interno della famiglia. Il livello intermedio è quello dei “miti e delle narrazioni”: qui possiamo inserire il Femminicidio come una narrativa culturale del cambiamento. Infine, il livello centrale dei cosiddetti “assunti di base” che sono, secondo Schein, le convinzioni scontate e le visioni del mondo. Come suggerisce Hofstede in narrativa vengono rappresentati gli eroi e gli antagonisti in base ai valori che la sceneggiatura vuole trasmettere. Nel caso del Femminicidio il copione rappresenta l’uomo come unico responsabile della violenza contro le vittime femminili, castigandoli a “cattivi della storia”. Tuttavia, la trasformazione della narrativa non corrisponde a un cambio anche in termini di valori condivisi. La narrativa mediatica rappresenta solo la parte predominante della cultura italiana, ma vanno in realtà considerati anche i modelli culturali più tradizionali che ancora sopravvivono in molte zone d’Italia. La nuova narrativa mediatica deve essere interpretata e decodificata quindi dal pubblico alla luce dei modelli culturali tradizionali e con i loro specifici ruoli di genere. Per questo, gli autori propongono ulteriori studi ai fini di indagare su come i modelli culturali minori decodificano questa campagna mediatica italiana. In questo senso il Femminicidio andrebbe considerato un passaggio culturale molto importante nelle lotte ideologiche intorno a questa delicato tema. [[Categoria:Mass Media]] [[Categoria:Femminicidi]] [[Categoria:Violenza]]
Oggetto:
Per favore tieni presente che tutti i contributi a Tematiche di genere si considerano pubblicati nei termini d'uso della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo (vedi
Tematiche di genere:Copyright
per maggiori dettagli). Se non desideri che i tuoi testi possano essere modificati e ridistribuiti da chiunque senza alcuna limitazione, non inviarli qui.
Inviando il testo dichiari inoltre, sotto tua responsabilità, che è stato scritto da te personalmente oppure è stato copiato da una fonte di pubblico dominio o similarmente libera.
Non inviare materiale protetto da copyright senza autorizzazione!
Annulla
Guida
(si apre in una nuova finestra)
Menu di navigazione
Strumenti personali
Accesso non effettuato
discussioni
contributi
entra
Namespace
Pagina
Discussione
italiano
Visite
Leggi
Modifica
Modifica sorgente
Cronologia
Altro
Navigazione
Pagina principale
Ultime modifiche
Categorie
Principali Categorie
Pagine orfane
Pagine prive di categorie
Semantic Ask
Una pagina a caso
Aiuto su MediaWiki
Modifica Sidebar
Strumenti
Puntano qui
Modifiche correlate
Carica un file
Pagine speciali
Informazioni pagina