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Riassunto articolo violenzafamiliare.wordpress.com 2013 calunnia - femminicidio
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===L'origine del termine, la città in messico, il film e i cartelli della droga=== Il termine “Femminicidio” è stato coniato da [https://it.wikipedia.org/wiki/Marcela_Lagarde Marcela Legarde], una antropologa, politica e femminista messicana. Legarde è rappresentante di spicco del femminismo latinoamericano ed è considerata la prima teorizzatrice del concetto di femminicidio<ref>[http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-si-chiama-femminicidio-2/ "Perché si chiama femminicidio", la 27ª ora] - l'articolo è firmato da [https://it.wikipedia.org/wiki/Barbara_Spinelli Barbara Spinelli] femminista, saggista e politica.</ref><ref>"Il notevole lavoro di Diana Russell appassionò [...] Marcela Lagarde, un'antropologa e politica messicana [...] figura di spicco movimento femminista latinoamericano. L'Autrice ha contribuito fortemente alla divulgazione del termine femmicidio [ndr. notare la distinzione tra femmicidio e femmi'''ni'''cidio], arrivando ampliarlo con l'introduzione di un nuovo concetto, quello di "femminicidio". Diana Russell viene identificata come la teorica del femmicidio, Marcela Lagarde viene considerata la teorica del femminicidio. <u>L'intento principale di Marcela Lagarde era quello di</u> utilizzare e di <u>tramutare l'ideologia della Russell in una campagna politica</u> per il suo paese, il Messico. In particolare, <u>l'Autrice utilizza per la prima volta il termine "femminicidio" nel 2004</u> per descrivere una sconvolgente realtà, quella di Ciudad Juarez, una città appartenente allo stato messicano del Chihuahua. Si stima che tra il 1993 e il 2004, solo in Ciudad Juarez, siano state assassinate 391 donne." Tratto con alcune rielaborazioni da: [https://www.tesionline.it/tesi/brano/la-prospettiva-di-marcela-lagarde-il-femminicidio-come-violenza-istituzionale/36089 La prospettiva di Marcela Lagarde: il femminicidio come violenza istituzionale]</ref>. Il termine è divenuto popolare per via del film “[https://it.wikipedia.org/wiki/Bordertown_(film_2006) Bordertown]”, uscito in Italia nel 2007, ispirato alle reali vicende delle migliaia di [[Femminicidi a Ciudad Juárez|donne uccise nella città messicana di Ciudad Juarez]]. "Secondo la teoria femminista" - scrive l'autore dell'articolo - "venivano uccise in quanto donne da maschi violenti nell’indifferenza della polizia". In realtà la città di [https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez Ciudad Juarez]<ref>Ciudad Juárez è una città del Messico situata al confine con il Texas. Negli ultimi anni ha acquisito <u>notorietà per gli alti livelli di violenza</u>, tra cui rapimenti, stupri, omicidi e mutilazioni di donne. È stata definita "La città del male" per il suo alto tasso di criminalità ed è stata considerata <u>una delle città più violente del mondo</u>. La <u>violenza è in gran parte attribuita al traffico di droga</u>.</ref> (la vecchia El Paso dei film western), è diventata il <u>crocevia mondiale del narcotraffico</u> e la <u>città con più omicidi al mondo</u>. ==== Approfondimento sulla Criminalità a Ciudad Juárez (da [https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez Wikipedia]) ==== Ciudad Juárez è considerata la città più pericolosa del mondo (nel solo [https://it.wikipedia.org/wiki/2009 2009] ci sono stati oltre 2500 omicidi).<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo472707.shtml|titolo=Messico, 13 studenti uccisi a festa. Il massacro a Ciudad Juarez - mondo -Tgcom - pagina 1|accesso=2 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100409074425/http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo472707.shtml|dataarchivio=9 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/31/news/messico-morte-2145997/|titolo=Sparatoria a una festa massacrati 13 studenti - Repubblica.it|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> La spirale di violenza è causata in buona parte dal [https://it.wikipedia.org/wiki/Traffico_di_droga narcotraffico], molto attivo nella frontiera con gli Stati Uniti. Ci sono circa 950 bande armate che vi operano, con decine di migliaia di operativi di cui circa 3000 sono considerati leader. La guerra del narcotraffico è cominciata nel 2004 quando il [https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_di_Sinaloa Cartello di Sinaloa] ha puntato gli occhi sulla città di Juárez, a quel tempo saldamente nelle mani del [https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_di_Ju%C3%A1rez Cartello di Juárez].<ref>{{Cita web|url=http://borderland-beat.924382.n3.nabble.com/Juarez-Cartel-s-Strength-Further-Undermined-td3692882.html|titolo=Borderland Beat Forum - Juarez Cartel's Strength Further Undermined|sito=borderland-beat.924382.n3.nabble.com|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> Nel 2011 c'è stato un calo degli omicidi del 32% (da 3042 a 2086), portando il coefficiente di assassinio dal 229 al 171 (ogni 100.000 abitanti). Nella classifica delle città con più omicidi al mondo, Ciudad Juárez sembrava aver perso il <u>primato dopo 3 anni consecutivi</u> fino a quando non si è scoperto che i residenti erano calati ancora di 112.000<ref>[http://juarezdialoga.org/ls-articulistas/juarez-todavia-la-mas-violenta-del-mundo Juárez, Todavía La Más Violenta Del Mundo – Juarez Dialoga]</ref>, probabilmente molti di questi esasperati dalle continue violenze (<u>in 4 anni di guerra della droga la città ha perso 212.000 abitanti</u>, circa il 18% della popolazione). ==== Approfondimento sui femminicidi ==== Dal 1993 la città messicana è diventata tristemente famosa per le 4.500 donne scomparse e a causa degli omicidi perpetrati ai danni di giovani donne,<ref>{{Cita news|autore=Alessandra Farkas|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/06/Jennifer_indaga_sulla_strage_delle_co_9_051006099.shtml|titolo=Jennifer indaga sulla strage delle donne|pubblicazione=Corriere dalla Sera|accesso=25 marzo 2012|giorno=6|mese=ottobre|anno=2005}}</ref><ref name="A">[http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-si-chiama-femminicidio-2/ Perché si chiama femminicidio | La ventisettesima ora]</ref> generalmente di umile estrazione sociale e impiegate nelle numerose ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Maquiladora maquiladora]'', fabbriche in cui si producono i beni d'esportazione destinati al primo mondo.<ref name="Repubblica">{{Cita news|autore=Omero Ciai|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/27/messico-il-segreto-della-frontiera-trecento-donne.html|titolo=Messico, il segreto della frontiera trecento donne uccise nel deserto|pubblicazione=la Repubblica|accesso=25 marzo 2012|giorno=27|mese=luglio|anno=2003}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/08/Messico_condanne_per_gli_omicidi_co_9_050108066.shtml|titolo=Messico: 10 condanne per gli omicidi di donne|pubblicazione=Corriere dalla Sera|accesso=25 marzo 2012|giorno=8|mese=gennaio|anno=2005}}</ref><ref>[http://it.peacereporter.net/articolo/2016/La+citt%E0+della+morte PeaceReporter - La città della morte]</ref> Il fenomeno è anche noto come le ''croci rosa di Chihuahua''. È stato girato un film di denuncia sul [https://it.wikipedia.org/wiki/Femminicidio_a_Ciudad_Ju%C3%A1rez femminicidio di Ciudad Juárez] con [https://it.wikipedia.org/wiki/Jennifer_Lopez Jennifer Lopez] e [https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Banderas Antonio Banderas] intitolato ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Bordertown_(film_2006) Bordertown]'' (2006), sostenuto dalla campagna di Amnesty International contro i delitti della città messicana. Altro film che tratta la realtà di Ciudad Juárez, l'immigrazione clandestina attraverso la frontiera di El Paso e i suoi aspetti collegati alla malavita locale è ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Frontiera_(film) Frontiera]'' (1982), con [https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Nicholson Jack Nicholson] e [https://it.wikipedia.org/wiki/Elpidia_Carrillo Elpidia Carrillo]. Sono stati scritti molti libri sull'argomento, tra i quali "Huesos en el desierto" ("Ossa nel deserto") di Sergio González Rodríguez.<ref>Sergio González Rodríguez. ''Ossa nel deserto'', Adelphi, 2006. ISBN 978-88-459-2043-1</ref> L'artista visiva Elina Chauvet ha ideato il progetto d'arte pubblica "Zapatos Rojos" ("scarpe rosse femminili", 2009-in corso), realizzato per la prima volta a Ciudad Juárez nel 2009 e portato in Italia nel 2012 dalla curatrice d'arte Francesca Guerisoli. Composto da una marcia silenziosa di scarpe rosse femminili, raccolte attraverso il passaparola e i social network, il progetto reclama giustizia per le vittime di Juárez ed è diventato un simbolo largamente condiviso in Italia da istituzioni, associazioni e cittadini nella lotta contro la violenza di genere.
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