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OnlyFans, critiche di I Have a Voice
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== Ragioniamo assieme == La narrazione secondo la quale è facile arricchirsi con OnlyFans (narrative seduttive) è chiaramente messa in discussione dai dati forniti, che mostrano un ampio divario tra i guadagni del proprietario della piattaforma e la media dei guadagni dei creators. Tuttavia, quando ci si avventura nella critica secondo cui le creators siano sfruttate, la situazione diventa più sfumata e richiede una maggiore riflessione. I dati su OnlyFans offrono una visione interessante ma necessitano di un'analisi attenta per prevenire giudizi affrettati e di comodo. Cerchiamo un quadro completo! === Riflessione sulla parte economica === '''Dinamiche di Domanda e Offerta:''' la capacità degli intermediari di accumulare profitti significativi non è un fenomeno esclusivo di OnlyFans. Molte piattaforme online, dai servizi di streaming ai marketplace, manifestano simili disparità di guadagno tra gestori e utenti. '''Economie di Scala:''' con la crescita, piattaforme come OnlyFans possono operare con maggiore efficienza, capitalizzando sulla propria vasta base di utenti senza aumentare i costi in proporzione. Questo è un principio di base delle economie di scala. Pertanto, mentre OnlyFans potrebbe guadagnare molto, ciò non indica necessariamente uno sfruttamento diretto dei creators. '''Complessità della Piattaforma:''' oltre ai guadagni, bisogna considerare le sfide e i costi di gestione di OnlyFans. Costruire, mantenere e promuovere una piattaforma come OnlyFans richiede una serie di competenze, risorse e investimenti. Questo include la sicurezza dei dati, l'infrastruttura tecnologica, il marketing, la gestione degli utenti e molto altro. L'entità di questi costi, le competenze e le difficoltà di implementazione dovrebbero essere considerate. '''Numero di Creators e Distribuzione dei guadagni:''' * La vastità di creators contribuisce significativamente ai guadagni complessivi della piattaforma: se ci sono, ad esempio, un milione di creators e ciascuna guadagna in media 145€, ciò significa che in totale esse hanno generato 145 milioni di euro. * Il guadagno medio potrebbe mascherare variazioni significative tra i creators, con alcuni che guadagnano ben oltre la media e altri molto al di sotto. Ci sono (poche) creators che guadagnano migliaia di euro al mese e altri che guadagnano molto meno di 145€. La presenza di "big earners" è un problema presente anche nelle scommesse sportive, nei gratta e vinci, ecc. '''Analisi della "Cresta":''' per determinare quanto OnlyFans guadagna effettivamente da ogni creator, sarebbe utile sapere la percentuale esatta che la piattaforma trattiene dai guadagni dei creators. Senza questi dati, è difficile calcolare il margine esatto su ciascuna creator. In conclusione, mentre la cifra di 145€ offre uno spunto iniziale per la discussione, una comprensione completa della dinamica tra OnlyFans e i suoi creators richiede un'analisi molto più approfondita. '''Narrativa Vs. Realtà:''' i dati evidenziano una chiara discrepanza tra la narrativa pubblicitaria di OnlyFans e la realtà dei guadagni per la maggior parte dei creators. Tuttavia, questo non dimostra necessariamente uno sfruttamento, ma piuttosto una mancanza di trasparenza nella presentazione delle potenzialità di guadagno. '''Definizione di Sfruttamento:''' sostenere che le creators siano sfruttate richiederebbe una definizione chiara di cosa si intende per sfruttamento in questo contesto. Mentre la discrepanza nei guadagni tra il proprietario e le creators è evidente, ciò non basta da solo per costituire uno sfruttamento. === Riflessione sull'oggettificazione e ruolo delle donne === Cito l'articolo:<blockquote>A fianco a lui, nella foto, c’è una delle tantissime donne che si vendono su OF. Guardatela bene: praticamente plastica, con un volto ormai sfigurato dalla chirurgia, magrissima, sicuramente a dieta ristrettissima perenne, oggettificata e s*ssualizzata al massimo.</blockquote>Mentre apprezzo il punto centrale di questa riflessione, ritengo che ci siano delle problematiche nella modalità con cui viene esposto. Scegliere, come rappresentante dell'intera comunità di creators, una singola ragazza che ha deciso di sottoporsi a interventi estetici in maniera marcata, è una semplificazione eccessiva. È vero che alcune persone possono decidere di modificare il proprio aspetto fisico, talvolta in maniera più marcata di quanto sarebbe funzionale, ma è ingiusto utilizzarle come esempio per generalizzare all'intera comunità di creators.<blockquote>Credete davvero che questa donna sia libera, indipendente, emancipata? O è solo schiava di un inganno che la rende un oggetto di consumo per gli uomini, per cui finché sarà giovane verrà usata, e poi gettata, poiché priva di qualsiasi “valore di mercato”. Quel che è peggio, è che questa donna non fa male solo a sé stessa, ma di riflesso anche a tutte le altre donne, perché con questi comportamenti non si fa altro che reiterare l’immaginario che le donne siano oggetti s*ssuali a disposizione degli uomini, privandole di qualsiasi dignità umana. Non solo, la stragrande maggioranza dei casi in cui le donne cadono in questa trappola, si tratta di donne con bassa istruzione, magari senza una famiglia solida alle spalle, prive di alternative e/o molto giovani e quindi senza esperienza e facilmente influenzabili. Insomma, OF è un tritacarne per donne vulnerabili, al servizio di uomini privi di moralità, che vogliono sfruttare le donne o per il proprio tornaconto economico, o per soddisfare le proprie perversioni. Care donne, aprite gli occhi: non cadete in questa trappola e combattete tutto questo!</blockquote> ==== OnlyFans e il Dibattito sull'Oggettificazione ==== La piattaforma OnlyFans e i contenuti per adulti online hanno riacceso il dibattito sull'oggettificazione della donna. Da una parte, c'è chi vede in OnlyFans un'opportunità di emancipazione economica<ref name=":0">https://medium.com/the-shadow/is-only-fans-empowering-women-930dd4192790</ref> ed empowerment per le donne<ref>permettendo loro di avere il controllo sul proprio corpo e sulla propria immagine e <u>di guadagnare denaro attraverso la condivisione di contenuti a pagamento</u></ref>, che possono monetizzare la propria immagine in autonomia. Dall'altra, molti criticano il fatto che la piattaforma promuova una visione della donna come mero oggetto sessuale<ref>essere viste come un "oggetto di consumo", sfruttamento, ecc</ref>, rafforzando stereotipi negativi (e non solo). la piattaforma è spesso associata all'idea che le donne siano ridotte a oggetti di consumo per il piacere altrui<ref>https://it.wikipedia.org/wiki/Oggettificazione_sessuale</ref><ref>https://it.wikipedia.org/wiki/Oggettificazione_sessuale</ref>. È una discussione complessa, che tocca corde sensibili relativamente al ruolo della donna nella società contemporanea. È quindi essenziale non cadere in tranelli retorici e semplificazioni. Come spesso accade in questi casi, le posizioni radicali rischiano di polarizzare eccessivamente il dibattito. Forse una riflessione più equilibrata dovrebbe evitare giudizi morali affrettati. Occorre analizzare lucidamente sia i potenziali benefici economici per le protagoniste, sia i possibili effetti di lungo termine sulla percezione sociale della donna. Anche il pubblico maschile ha una responsabilità: fruire di certi contenuti in modo consapevole, senza adeguarsi a stereotipi sessisti. Insomma si tratta di un compito non facile, che richiede sforzo da tutte le parti coinvolte. ==== L'Origine e la Complessità dell'Oggettificazione Sessuale ==== C'è una grande confusione quando si parla di oggettificazione, sessualizzazione e auto-oggettificazione. L'oggettificazione sessuale è un fenomeno complesso, con radici che vanno oltre la singola responsabilità individuale. Deriva da dinamiche biologiche, sociali, culturali che hanno contribuito a creare e promuovere l'immagine stereotipata della donna come oggetto di desiderio sessuale. Sebbene l'equilibrio raggiunto nelle società patriarcali possa aver rappresentato un terreno fertile, quest'immagine della donna <u>si è diffusa soprattutto in seguito grazie al marketing</u> capitalista che ha sfruttato abilmente i meccanismi biologici e gli equilibri culturali. Nelle società patriarcali, le donne infatti erano viste principalmente come figure materne, non come icone mediatiche (basta pensare alla letteratura italiana). ==== Introduzione all'Auto-oggettificazione ==== La problematica della "donna oggetto" è oggi un problema estremamente diffuso, che trascende OnlyFans. Essa si declina in molti aspetti della nostra società, dai social media (in particolare Instagram e TikTok), ai luoghi di intrattenimento come le discoteche. E in un grandissimo numero di casistiche oggi si parla di auto-oggettificazione. È importante anche spiegare cosa sia esattamente; è un concetto di psicologia e sociologia che non ha nulla a che vedere con il sentirsi un oggetto o provare emozioni negative, bensì con il guardarsi dall'esterno e valutarsi secondo criteri estetici. Quando questo atteggiamento, come nella nostra società, è incentivato a livelli estremi e si verifica quindi in modo pervasivo nei singoli, può arrivare a generare forte sofferenza. Il grosso problema è quindi legato al fatto che la sofferenza femminile, in questo contesto, è a valle di una scelta che le donne percepiscono come libera. ==== Individuo e Società: Riflessioni sulla Libertà e l'Empowerment ==== Per quanto riguarda il rapporto tra individuo e società (collettivismo vs individualismo), anche se è indubbia la pressione sociale sulle donne (l'immagine proiettata nei media spesso enfatizzi un certo tipo di estetica), è fondamentale non ridurre ogni individuo a un prodotto di questo sistema. Inoltre i mass media oggi, tramite i social, riflettono scelte collettive fatte da miliardi di individui. Dobbiamo riflettere su cosa significhi realmente essere "liberi" e "emancipati" in un mondo dove l'immagine personale è così strettamente legata al valore percepito. Alcune donne possono ricercare empowerment personale attraverso la propria immagine sessualizzata sui social o su OnlyFans, essendo consapevoli dei pro e contro e scegliendo con cura la propria strada. ==== Cosa ne pensa il femminismo? ==== Il femminismo ha portato alla luce diverse sfaccettature del dibattito sull'oggettificazione. Mentre una parte critica l'oggettificazione del corpo femminile nei media e nella pornografia<ref>https://filosofiaenuovisentieri.com/2016/02/28/oggettivazione-del-corpo-femminile/</ref>, altre correnti sostengono l'importanza della libera scelta femminile, soprattutto se ben remunerata. ==== Riflessioni Finali e la Necessità di Un Approccio Equilibrato ==== In sintesi, il discorso sull'empowerment versus l'oggettificazione delle donne su OnlyFans è complesso e richiede un'analisi attenta delle dinamiche di potere, delle scelte individuali e delle conseguenze sociali. Le motivazioni dietro queste scelte sono complesse e non possono essere ricondotte a narrative semplicistiche siano esse legate alla "ragazza ingenua" (quindi vittimistiche, come accade un po' anche in questo articolo) o, viceversa, all'idea della "calcolatrice opportunista" / "donna in cerca della scorciatoia" (come in narrative redpill). Ogni donna è prima di tutto un individuo con una propria agency (capacità decisionale) e può essere controproducente giudicare le scelte individuali o appiattirle su stereotipi, così come è deleterio ignorare che tali scelte hanno delle conseguenze (spesso distruttive sulle ragazze stesse nel futuro, sulle altre donne, sugli uomini, ecc). Ciò non toglie quindi che sia necessario, come società, riflettere criticamente su come combattere la cultura che continua a "ridurre" (o incentivare la donna a ridursi) a un corpo da consumare. Una riflessione che richiede profondità e sfumature, lontana da facili slogan o colpevolizzazioni. ==== Attenzione ai discorsi di comodo ==== Il dibattito sull'oggettificazione della donna è complesso e pieno di zone grigie. Da un lato, è giusto contrastare la riduzione della donna a mero oggetto sessuale. Dall'altro, non possiamo negare l'autonomia di scelta individuale. Tuttavia, a volte questo ragionamento rischia di diventare un comodo alibi. Se una donna decide di monetizzare la propria immagine sui social, è una scelta legittima. Ma poi non può lamentarsi se l'attenzione cala con l'età (anche perché uno studio ha dimostrato come la giovinezza è associata all'attrattività in tutte le culture). D'altro canto, se escludiamo i casi in cui si monetizza, quanto è davvero libera questa scelta, e quanto è dettata da pressioni sociali e aspettative di genere? E - per contro - non potremmo fare un discorso analogo a giustificazione di qualsiasi problema? (es. il machismo). Molte criticano l'oggettificazione, salvo poi cavalcare l'onda della sensualità sui social per ottenere fama e guadagni (o anche semplicemente soddisfare i propri bisogni). Come si concilia ciò con gli ideali femministi? Forse il problema sta alle radici, in una società che da sempre mercifica il corpo femminile. Ma in tal caso è giusto che la libertà individuale prevalga su ciò che la comunità reputa funzionale? È troppo semplicistico liquidare certe scelte di carriera come frutto d'ignoranza o contesti familiari difficili. Ma allo stesso tempo, parlare di "libera scelta" rischia di suonare ipocrita (viste, ad esempio, le pressioni del marketing). I confini tra empowerment e auto-oggettificazione sono labili. Forse dovremmo interrogarci sinceramente su quanto le nostre scelte siano condizionate dagli stereotipi interiorizzati. E assumerci la responsabilità, come società, di creare un immaginario più rispettoso e meno sessista (senza però fare sconti a chi percepiamo come debole). Senza pregiudizi né pigrizia mentale, ma con onestà intellettuale<ref name=":0" /><ref>e tutte le armi messe a disposizione dai meccanismi biologici e sapientemente affinate dal marketing, sui social e su OF per ottenere considerazioni, attenzioni, potere o soldi</ref>.
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