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Femminismo e donna oggetto:Dialogo in bozza
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==== '''risposta''' ==== certamente il diritto all'autodeterminazione è fondamentale, però ricordiamoci che una delle più grandi scoperte della psicologia è la nostra fortissima tendenza a ridurre la dissonanza cognitiva. Jung, pur non conoscendone ancora il motivo, scrisse che arriviamo ai limiti dell'assurdo pur di non confrontarci davvero con la verità e Nietzsche disse qualcosa di simile. Perché ribadisco questo concetto? Per dire che non siamo liberi. Viviamo in una società talmente limitante delle libertà che, teoricamente, rischiamo fino a 4 anni di carcere se sparliamo di qualcuno in sua assenza (reato di diffamazione) davanti a 2 o più persone. Questa sarebbe libertà? Negli ultimi mesi ero abbastanza rattristato e infastidito da alcuni movimenti, apparentemente positivi negli intenti, che tuttavia stavano causando grossi problemi nell'applicazione concreta. Ho poi scoperto che questi movimenti si erano dati dei nomi (Woke, significa svegli, vigili, attenti). Da lì quella che inizialmente era solo una mia percezione individuale ha trovato riscontri prima nel documentario The Social Dilemma (che parla di polarizzazione sui social), poi in un libro sarcastico della Soncini (l'era della suscettibilità, che cita episodi di ingiustizie commesse in nome di alti valori ideologici), poi nel libro Panico morale e diavoli popolari di un sociologo e infine in un lavoro più equilibrato e illuminante (il libro si chiama Sociability) scritto dal giornalista Francesco Oggiano (c'è su instagram) che parla di come i social abbiano portato al ritorno di gogne pubbliche, condanne senza processo, crollo del contesto, ecc e di come la causa sia la ricerca, da parte dei giornalisti, di viralità per mezzo dell'indignazione. Oggiano riferisco come l'economist abbia identificato questi "woke" come "illiberali di sinistra", mentre altri li hanno etichettati come esponenti della "cancel culture". La cosa interessante? Oggiano parla anche delle primavere arabe. Facciamo un passo indietro. Abbiamo detto che questa gente, pensando di agire per il bene, di fatto compie atti che ricordano quelli descritti da Manzoni (caccia agli untori, assalto ai forni, prendersela con capri espiatori) e questo "abominio" nasce dalla superficialità dal basso e dai secondi fini dall'alto. sto mettendo davvero troppa carne al fuoco ma il punto a cui sto cercando di arrivare è che in geopolitica spesso si utilizzano tecniche volte a destabilizzare governi esteri ostili per poi avere la scusa per agire. Lo vediamo in ucraina ad esempio, basta leggere una rivista di geopolitica per vedere come alcuni autori sottolineano il ruolo di Usa, Polonia e Russia a spingere la popolazione in una direzione o nell'altra. Esattamente come i media inseguono la viralità fregandose delle conseguenze ed esattamente come il marketing insegue il profitto sempre fregandosene delle conseguenze. Io credo che le minacce nel corso dei secoli cambino forma in maniera molto "gattopardesca". Nel nostro piccolo dobbiamo certamente puntare alla soluzione ideale, ma dobbiamo anche prestare attenzione agli interessi nascosti di gente senza scrupoli e al percorso che si fa. Si sa che la via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni. Non è la libertà, a mio avviso, la cartina tornasole. Sono le emozioni. Siamo più felici oggi? Questa libertà assoluta è funzionale? Io non ho la risposta, ma nel percorso stiamo sbagliando qualcosa... [[Categoria:Differenze di genere]] [[Categoria:Sessualizzazione]] [[Categoria:Femminismo]] [[Categoria:Mass Media]] [[Categoria:Psicologia sociale]] [[Categoria:Oggettificazione]] [[Categoria:Problematiche sociali]] [[Categoria:Modelli di bellezza]] [[Categoria:Violenza di genere]] [[Categoria:Ipocrisia]]
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