Da Fare: Femminicidi bozza dopo morte Giulia Cecchettin

Da Tematiche di genere.
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La pagina instagram "Uomini Eleganti" (@uomini.eleganti) crea questo post: https://www.instagram.com/p/C0B2lSAN69Q/

Un commento importante sotto quel post sottolinea: Letteralmente il primo utente instagram che vedo parlare di azioni concrete, con voglia di aiutare e senza uno spiccato senso di superiorità morale, ed è una pagina di meme ultra fritti. Mai stato così felice di essere anche io un fan di Uomini Eleganti e del Grindset (sociale).


Riassumere i dati da https://www.lindipendente.online/2023/11/24/quali-sono-i-veri-numeri-dei-femminicidi-in-italia/


Video di Aeliste, Tweener e Sbortus sulla strumentalizzazione della morte di Giulia Cecchettin

https://www.youtube.com/watch?v=_g9ZYNgFfm8 (sbortus)

https://www.youtube.com/watch?v=lpWNzUVJ6Sk (aelister)

https://www.youtube.com/watch?v=z81b0sDSvTg (tweener)

https://www.youtube.com/watch?v=R_1o3jSu1rc (tweener)


In recent years researchers have approached populations without preconceptions as to the direction of violence. Large epidemiological studies have demonstrated that domestic violence is most commonly reciprocal and that when only one partner is violent there is an excess of violent women. Whitaker et al, in a study of 14 000 young US couples aged 18-28 years, found that 24% of relationships had some violence and half of those were reciprocally violent. In 70% of the non-reciprocally violent relationships women were the perpetrators of violence.

Reciprocal violence appears to be particularly dangerous, leading to the highest rate of injury (31.4%). This may be because reciprocal violence is more likely to escalate.

Preso da qui: https://www.youtube.com/watch?v=R_1o3jSu1rc


Anche i soldi sono usati nella violenza sulle donneForme più diffuse in Italia di violenza economica in %: * Donne dipendenti finanziariamente dal partner: 11% * Donne che hanno subito decisioni del partner: 11% * Donne che devono giustificare le proprie spese: 15% * Donne costrette a mostrare gli scontrini: 28% * Donne a cui è stato impedito di lavorare: 31% DISUGUAGLIANZE FONTE: IPSOS, EPISTEMECredit: https://www.instagram.com/p/C0EWYoVs1T0/

Violenza economica 1

Il 49% delle donne dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita. Percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate. Più di una donna separata o divorziata su 4 (28%) dice di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% degli italiani.

La violenza economica è rappresentata da tutti quei comportamenti che limitano la capacità della donna di acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche. Un abuso che si manifesta soprattutto all'interno di relazioni intime e familiari e può essere parte di un ciclo più ampio di violenza.

È una forma subdola e meno riconosciuta di abuso contro le donne. Tra le varie manifestazioni di violenza, ci sono:

• Il controllo (fare domande alla vittima su come ha speso il denaro)

• Lo sfruttamento (l’autore della violenza usa le risorse economiche e finanziarie della vittima a suo vantaggio)

• Il sabotaggio economico (impedire alla vittima di cercare o mantenere un lavoro).

Esiste poi una relazione tra violenza di genere e stereotipi. Una parte significativa degli intervistati (il 27%, quindi più di uno su quattro), per esempio, ritiene che la violenza dovrebbe essere risolta all'interno della coppia. E una percentuale considerevole (il 15%) pensa che la causa della violenza siano “comportamenti provocatori delle donne”.

Risulta che solo il 59% dei cittadini considera la violenza economica molto grave, mentre per il 9% delle donne separate o divorziate gli atti persecutori rappresentano la forma più grave di violenza. Dopo la separazione o il divorzio, molte donne riportano un peggioramento della situazione economica e alcune trovano difficoltà a trovare un lavoro sufficiente al sostentamento.

✍🏻 di Amalia Apicella


Matt Carus fa notare la strumentalizzazione di queste statistiche:

E le donne che usano la leva emotiva sul partner per fare shopping con la sua carta di credito? Ma stiamo scherzando? Questo fenomeno sta arrivando a livelli di bassezza incredibili. I media, i movimenti d'attivismo e influencer vari stanno rendendo tutto una grandissima commedia, molto lontano dal caso che ha scatenato tutto questo. Mi sembra chiaro che l'intento non sia trovare una soluzione, bensì una guerra tra generi. Bravissimi tutti quelli che stanno contribuendo in questo, ci voleva proprio qualcosa che ci allontanasse di più piuttosto che cooperare.

Vedi anche: Divide et Impera

Violenza economica 2

Il 37,8% delle donne che si è rivolto a un centro antiviolenza lo ha fatto per violenza economica. Fonte : Istat

https://www.instagram.com/p/C0EDDrSMeWL/


Comunque le uniche “femministe” che hanno mai supportato Calenda sono, guarda caso, quelle che non ne sanno abbastanza di geopolitica per chiedere un semplice “cessate il fuoco" a fronte di 14.000 civili morti, di cui oltre 5.000 bambini, ma che salgono sul carrozzone della piazza femminista perché certi temi permettono loro di vendere la favola dell'empowerment femminile e del supporto tra donne, meglio se bianche e imprenditrici. Forse è bene ricordare anche oggi che il femmismo senza lotta di classe è pink washing[1]


Da trascrivere audio

https://www.instagram.com/p/C0EEGiGIoVD/


https://www.instagram.com/p/C0ELyqmCqXr/

Non devi cacarti sotto.

#donne #italia #diritti #25novembre


Dati sui femminicidi

https://www.instagram.com/p/Cz_3LFXPN4A/


https://www.instagram.com/p/C0D_dtlorJv/


Osservatorio Feltrinelli L'Italia che legge è donna. Il 63,6% frequenta le librerie contro un 36,4% maschile HEHA ВИСТЬ Nel 2023 le ragazze under18 hanno movimentato quasi il 75% degli acquisti. Raddoppiati i giovani

https://www.instagram.com/p/Cz1WUqrs4G3/


Post che mette in dubbio la mascolinità tossica

MA QUALE PATRIARCATO, “QUESTO” È’ IL VOSTRO UOMO RIEDUCATO

Guardateli, guardateli bene in faccia.

Guardate le altre immagini presenti sul web di questi due qua: i volti puliti, le sopracciglia curate, le spalline strette nelle loro camicette su misura, i braccini sottili, le manine intonse.

Sono i figli della mascolinità tossica? Non crediamo proprio, questi sono i vostri uomini rieducati, decostruiti, femminilizzati.

Parlano di loro come bravi ragazzi, famosi per la loro mitezza, gente che non ha mai dato un problema e noi ci crediamo; questi qua, pavidi e remissivi, probabilmente non hanno nemmeno mai partecipato ad una scazzottata.

Ed è esattamente di questi ometti che dovete avere paura: gelosi, insicuri, invidiosi, spaventati, egocentrici, possessivi, isterici, incapaci di affrontare i problemi. In una parola, DEBOLI.

Da questi qua non troverete protezione, perché non ne sono in grado e perché sono in eterna competizione col genere femminile.

Da questi qua non troverete un alleato, ma un limite alla vostra crescita.

In questi qua non troverete le caratteristiche di un UOMO, ma tutti i difetti di una complessa e femminilizzata personalità debole e remissiva.

Questi qua, purtroppo, sono capaci di ammazzarvi per gelosia, possessione o invidia.

Questi sono gli uomini da cui dovete star lontane, riconoscendo subito il pericolo alle prime sceneggiate.

Questi sono il prodotto MARCIO di una società che combatte il maschio forte, il patriarcato è una storiella che vi raccontano quelle orribili streghe sovrappeso coi capelli viola nei loro deliranti proclami.

Combattete il maschio debole con le unghie e con i denti, combattete il femminismo col cervello.


Sicuri che c'entri il patriarcato?

Il dramma di Filippo è nel rapporto simbiotico con la madre rivissuto con la ragazza, il rapporto madre-figlio che non può essere spezzato pena la disperazione e la follia o, come direbbe Melanie Klein, la posizione schizo-paranoide. Il dramma della nostra gioventù è il prolungamento dell'infanzia, della condizione di dipendenza economica e affettiva necessaria al prolungarsi degli studi e della preparazione al lavoro e all'indipendenza. Il prolungarsi dell'infanzia prolunga il potere della madre, cioè del matriarcato sui ragazzi. IL PATRIARCATO NON C'ENTRA NIENTE, questo è il fallimento del patriarcato, è il frutto della distruzione della figura paterna e del suo significato simbolico. Il dramma di questo tempo è la televisione instrumentum regni invece di critica del potere e difesa del popolo.


Hai 40 anni, dopo il divorzio ti ritrovi a vivere in auto, per pagare gli alimenti riesci a stento a sopravvivere ed arriva una ragazzina a dirti che ti devi vergognare e chiedere scusa a tutte le donne

https://www.instagram.com/p/C0DutCqt12e/


Ibristofilia

Lettere d'amore e raccolta fondi : sui social proliferano gruppi pro-Turetta La community di fan di Turetta ha scatenato l'indignazione degli utenti. Molte le segnalazioni inviate a Meta e alla Bolizia Postale

https://www.instagram.com/p/C0CQR3XoWxG/

https://www.instagram.com/drgiuseppelavenia/


In Italia 7 milioni di donne hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale

https://www.instagram.com/p/C0BtnH_sZyY/


«Quando ho cominciato a occuparmi del diritto di famiglia, nel 1987, le donne erano la parte debole. Non avete idea di cosa sono diventate : prepotenti, arroganti, furbe. Oggi le vittime sono gli uomini»> ANNA MARIA BERNARDINI DE PACE

https://www.instagram.com/p/CzPdyNfNLIL/


https://www.instagram.com/p/C0B4odtIDo8/

https://www.instagram.com/p/C0B2lSAN69Q/

https://www.instagram.com/p/Cz4B41dsn2o/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz8iVAuISAy/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz_wV3cNLuD/

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https://www.instagram.com/p/Cz8mfsXsfRp/?img_index=1

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https://www.instagram.com/p/CzgW8jToig1/ - bimboismo Matt Carus

https://www.facebook.com/reel/1540044786737891 Luiza discriminazione uomini

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io però, oltre alla premura di cui giustamente parli tu, vorrei vedere anche un altro tipo di supporto. Siamo tutti soli al giorno d'oggi. Il ragazzo in questione viene descritto come un mostro possessivo, ma la realtà è che avrebbe dovuto ricevere supporto psicoterapico. E le amiche di lei, davvero... mi domando se siano riuscite a darle consigli adeguati. Dall'audio è evidente che lei non temeva di essere ferita da lui, ma temeva che lui si facesse del male. Ai ragazzi mancano spesso figure di riferimento. Vorrei aggiungere, inoltre, che molto spesso le relazioni in questa società liquida sono complesse. Se quel ragazzo era così insicuro da arrivare a un gesto che ha distrutto due famiglie, non è perché è il mostro cattivo dei film. Diamo ai ragazzi modelli disfunzionali (penso al boom di disturbi dell'alimentazione e al legame con i social, penso alla televisione, a programmi come Uomini e Donne, ecc.), e poi tutti si svegliano solo in quel caso su 100.000 in cui si verifica una tragedia. Non va bene così.


LA VERITA' CHE SICURAMENTE NON PIACERA' A TANTI GENITORI:

“ Educare vuol dire togliere”

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.

Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.

Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.

Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran brutta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.

Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.

Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.

#paolocrepet.