Da Fare: Femminicidi bozza dopo morte Giulia Cecchettin: differenze tra le versioni

Da Tematiche di genere.
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Integrando questa visione con la prima parte, emerge un quadro generale in cui la società, particolarmente in Italia secondo queste opinioni, è descritta come incline alla superficialità e al qualunquismo, con una preferenza marcata per contenuti di facile consumo come gossip e soap opera. Questa tendenza si riflette anche nel modo in cui si conducono le discussioni online, dove il desiderio di auto-affermazione e il piacere personale (ego/edonismo) spesso prevalgono su un vero e proprio interesse per l'argomento trattato o per un'analisi approfondita. In sintesi, si critica una cultura che privilegia il dibattito superficiale e l'autopromozione a discapito di un approccio più maturo e informato alla discussione di temi importanti.
Integrando questa visione con la prima parte, emerge un quadro generale in cui la società, particolarmente in Italia secondo queste opinioni, è descritta come incline alla superficialità e al qualunquismo, con una preferenza marcata per contenuti di facile consumo come gossip e soap opera. Questa tendenza si riflette anche nel modo in cui si conducono le discussioni online, dove il desiderio di auto-affermazione e il piacere personale (ego/edonismo) spesso prevalgono su un vero e proprio interesse per l'argomento trattato o per un'analisi approfondita. In sintesi, si critica una cultura che privilegia il dibattito superficiale e l'autopromozione a discapito di un approccio più maturo e informato alla discussione di temi importanti.
----Riassunto
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=== Riflessioni su femminicidi, violenza domestica e strumentalizzazioni ===
Giuwanni Gioss Citterio capisco perfettamente ciò che stai dicendo. Quello degli attivisti è uno stile comunicativo molto assertivo, quasi provocatorio, e deve essere così per suscitare dibattito e interesse, altrimenti non se ne parlerebbe e non ci sarebbe speranza di risolvere i problemi. Benissimo.
Giuwanni Gioss Citterio capisco perfettamente ciò che stai dicendo. Quello degli attivisti è uno stile comunicativo molto assertivo, quasi provocatorio, e deve essere così per suscitare dibattito e interesse, altrimenti non se ne parlerebbe e non ci sarebbe speranza di risolvere i problemi. Benissimo.


Parliamone. La prima cosa che voglio dire è che i dati sui femminicidi sono tutti completamente sballati. Mi segui? Non solo i giornali fanno sensazionalismo, ma anche ISTAT ed Eures.
Parliamone.  


Nel conteggio dei femminicidi includono anche i matricidi (ricordi Erika e Omar), gli infanticidi (ricordi Anna Maria Franzoni), gli omicidi pietatis causa (Luana Englaro). Ti sembra normale?
La prima cosa che voglio sottolineare è la netta discrepanza nei dati sui femminicidi, i quali sono evidentemente sballati. Non è solo una questione di sensazionalismo dei giornali; anche le fonti ufficiali come ISTAT ed Eures presentano dati errati. Nel loro conteggio dei femminicidi, includono erroneamente casi di matricidio, come quello di Erika e Omar, infanticidi, come il caso di Anna Maria Franzoni, e omicidi pietatis causa, come quello di Luana Englaro. Questa generalizzazione inappropriata porta a una distorsione dei numeri, facendo apparire i femminicidi tra i 140 e i 170 all'anno, mentre studi più accurati e specifici indicano che i femminicidi, nel senso stretto del termine, si attestano a circa 55 l'anno. È fondamentale affrontare questa tematica con dati precisi e una corretta categorizzazione dei diversi tipi di omicidi per avere un quadro chiaro e veritiero della situazione.


I femminicidi nel senso corretto del termine sono circa 55 l'anno, ma Istat ed Eures diffondono dati falsati affermando che sono tra i 140 - 170.
Non è abbastanza? Ok andiamo più a fondo, parliamo di violenza domestica.


Non è abbastanza? Ok, hai ragione, andiamo più a fondo.
Conosci il "modello Duluth"? è un approccio alla violenza domestica che si concentra sulla rieducazione degli autori di violenza. Sviluppato negli anni '80 a Duluth, Minnesota, si basa sull'idea che la violenza domestica derivi da una struttura patriarcale nella quale gli uomini esercitano il potere e il controllo sulle donne. Molto brutto, vero?


Parliamo di violenza domestica.
La ricercatrice che l'ha teorizzato in seguito dichiarò nel 1999 che questo modello è stato frutto di una serie di bias di Conferma, che l'hanno portata a credere molto più facilmente a ciò che già credeva (ovvero il classico patriarcato come primo e principale motivo delle violenze domestiche). Aveva preso un abbaglio e lo sappiamo da 20 anni.
 
Conosci il modello Duluth? è un modello utilizzato per conoscere le dinamiche della violenza di genere, in estrema sintesi: l'uomo viene associato alla parte forte e potente, che controlla.
 
Molto brutto, vero?
 
La ricercatrice che l'ha teorizzato in seguito dichiarò nel 1999 che questo modello è stato frutto di una serie di bias di Conferma, che l'hanno portata a credere molto più facilmente a ciò che già credeva (ovvero il classico patriarcato come primo e principale motivo delle violenze domestiche). Capisci? Aveva preso un abbaglio e lo sappiamo da 20 anni.


Queste invece sono le parole di Erin Pizzey, ex femminsita e fondatrice di uno dei primi centri antiviolenza in UK, «Il movimento femminista ovunque ha distorto il problema della violenza domestica per i propri fini politici e per riempirsi i portafogli. [...] Osservai le femministe costruire le loro fortezze di odio contro gli uomini, dove insegnavano alle donne che tutti gli uomini erano stupratori e bastardi. Testimoniai il danno fatto ai bambini in tali rifugi»
Queste invece sono le parole di Erin Pizzey, ex femminsita e fondatrice di uno dei primi centri antiviolenza in UK, «Il movimento femminista ovunque ha distorto il problema della violenza domestica per i propri fini politici e per riempirsi i portafogli. [...] Osservai le femministe costruire le loro fortezze di odio contro gli uomini, dove insegnavano alle donne che tutti gli uomini erano stupratori e bastardi. Testimoniai il danno fatto ai bambini in tali rifugi»
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Da finire a copiare da qui: https://www.facebook.com/marco.quaranta.524/posts/pfbid0woPHQN7CsY4tcQzaeeX39FekCHTQJCdLbnkuKVtGSw3d1oA1rjazUvTwraxGuwuRl?comment_id=3835490023345976
Da finire a copiare da qui: https://www.facebook.com/marco.quaranta.524/posts/pfbid0woPHQN7CsY4tcQzaeeX39FekCHTQJCdLbnkuKVtGSw3d1oA1rjazUvTwraxGuwuRl?comment_id=3835490023345976
----Non si parla di razza ma di etnia perché le differenze a livello di DNA sono talmente piccole da rientrare tutti nella stessa razza, l'homo sapiens sapiens, seppur di etnie diverse con diverse caratteristiche fisiche.
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=== Razza, Etnia ===
Non si parla di razza ma di etnia perché le differenze a livello di DNA sono talmente piccole da rientrare tutti nella stessa razza, l'homo sapiens sapiens, seppur di etnie diverse con diverse caratteristiche fisiche.


Ai cani, gatti eccetera viene dato l'appellativo di razza perché le differenze a livello di DNA fra un pastore tedesco e un chiuaua sono profonde  
Ai cani, gatti eccetera viene dato l'appellativo di razza perché le differenze a livello di DNA fra un pastore tedesco e un chiuaua sono profonde  

Versione delle 10:53, 28 nov 2023

La pagina instagram "Uomini Eleganti" (@uomini.eleganti) crea questo post: https://www.instagram.com/p/C0B2lSAN69Q/

Un commento importante sotto quel post sottolinea: Letteralmente il primo utente instagram che vedo parlare di azioni concrete, con voglia di aiutare e senza uno spiccato senso di superiorità morale, ed è una pagina di meme ultra fritti. Mai stato così felice di essere anche io un fan di Uomini Eleganti e del Grindset (sociale).


Riassumere i dati da https://www.lindipendente.online/2023/11/24/quali-sono-i-veri-numeri-dei-femminicidi-in-italia/


Video di Aeliste, Tweener e Sbortus sulla strumentalizzazione della morte di Giulia Cecchettin

https://www.youtube.com/watch?v=_g9ZYNgFfm8 (sbortus)

https://www.youtube.com/watch?v=lpWNzUVJ6Sk (aelister)

https://www.youtube.com/watch?v=z81b0sDSvTg (tweener)

https://www.youtube.com/watch?v=R_1o3jSu1rc (tweener)


In recent years researchers have approached populations without preconceptions as to the direction of violence. Large epidemiological studies have demonstrated that domestic violence is most commonly reciprocal and that when only one partner is violent there is an excess of violent women. Whitaker et al, in a study of 14 000 young US couples aged 18-28 years, found that 24% of relationships had some violence and half of those were reciprocally violent. In 70% of the non-reciprocally violent relationships women were the perpetrators of violence.

Reciprocal violence appears to be particularly dangerous, leading to the highest rate of injury (31.4%). This may be because reciprocal violence is more likely to escalate.

Preso da qui: https://www.youtube.com/watch?v=R_1o3jSu1rc


Anche i soldi sono usati nella violenza sulle donneForme più diffuse in Italia di violenza economica in %: * Donne dipendenti finanziariamente dal partner: 11% * Donne che hanno subito decisioni del partner: 11% * Donne che devono giustificare le proprie spese: 15% * Donne costrette a mostrare gli scontrini: 28% * Donne a cui è stato impedito di lavorare: 31% DISUGUAGLIANZE FONTE: IPSOS, EPISTEMECredit: https://www.instagram.com/p/C0EWYoVs1T0/

Violenza economica 1

Il 49% delle donne dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita. Percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate. Più di una donna separata o divorziata su 4 (28%) dice di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% degli italiani.

La violenza economica è rappresentata da tutti quei comportamenti che limitano la capacità della donna di acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche. Un abuso che si manifesta soprattutto all'interno di relazioni intime e familiari e può essere parte di un ciclo più ampio di violenza.

È una forma subdola e meno riconosciuta di abuso contro le donne. Tra le varie manifestazioni di violenza, ci sono:

• Il controllo (fare domande alla vittima su come ha speso il denaro)

• Lo sfruttamento (l’autore della violenza usa le risorse economiche e finanziarie della vittima a suo vantaggio)

• Il sabotaggio economico (impedire alla vittima di cercare o mantenere un lavoro).

Esiste poi una relazione tra violenza di genere e stereotipi. Una parte significativa degli intervistati (il 27%, quindi più di uno su quattro), per esempio, ritiene che la violenza dovrebbe essere risolta all'interno della coppia. E una percentuale considerevole (il 15%) pensa che la causa della violenza siano “comportamenti provocatori delle donne”.

Risulta che solo il 59% dei cittadini considera la violenza economica molto grave, mentre per il 9% delle donne separate o divorziate gli atti persecutori rappresentano la forma più grave di violenza. Dopo la separazione o il divorzio, molte donne riportano un peggioramento della situazione economica e alcune trovano difficoltà a trovare un lavoro sufficiente al sostentamento.

✍🏻 di Amalia Apicella


Matt Carus fa notare la strumentalizzazione di queste statistiche:

E le donne che usano la leva emotiva sul partner per fare shopping con la sua carta di credito? Ma stiamo scherzando? Questo fenomeno sta arrivando a livelli di bassezza incredibili. I media, i movimenti d'attivismo e influencer vari stanno rendendo tutto una grandissima commedia, molto lontano dal caso che ha scatenato tutto questo. Mi sembra chiaro che l'intento non sia trovare una soluzione, bensì una guerra tra generi. Bravissimi tutti quelli che stanno contribuendo in questo, ci voleva proprio qualcosa che ci allontanasse di più piuttosto che cooperare.

Vedi anche: Divide et Impera

Violenza economica 2

Il 37,8% delle donne che si è rivolto a un centro antiviolenza lo ha fatto per violenza economica. Fonte : Istat

https://www.instagram.com/p/C0EDDrSMeWL/


Comunque le uniche “femministe” che hanno mai supportato Calenda sono, guarda caso, quelle che non ne sanno abbastanza di geopolitica per chiedere un semplice “cessate il fuoco" a fronte di 14.000 civili morti, di cui oltre 5.000 bambini, ma che salgono sul carrozzone della piazza femminista perché certi temi permettono loro di vendere la favola dell'empowerment femminile e del supporto tra donne, meglio se bianche e imprenditrici. Forse è bene ricordare anche oggi che il femmismo senza lotta di classe è pink washing[1]


Da trascrivere audio

https://www.instagram.com/p/C0EEGiGIoVD/


https://www.instagram.com/p/C0ELyqmCqXr/

Non devi cacarti sotto.

#donne #italia #diritti #25novembre


Dati sui femminicidi

https://www.instagram.com/p/Cz_3LFXPN4A/


https://www.instagram.com/p/C0D_dtlorJv/


Osservatorio Feltrinelli L'Italia che legge è donna. Il 63,6% frequenta le librerie contro un 36,4% maschile HEHA ВИСТЬ Nel 2023 le ragazze under18 hanno movimentato quasi il 75% degli acquisti. Raddoppiati i giovani

https://www.instagram.com/p/Cz1WUqrs4G3/


Post che mette in dubbio la mascolinità tossica

MA QUALE PATRIARCATO, “QUESTO” È’ IL VOSTRO UOMO RIEDUCATO

Guardateli, guardateli bene in faccia.

Guardate le altre immagini presenti sul web di questi due qua: i volti puliti, le sopracciglia curate, le spalline strette nelle loro camicette su misura, i braccini sottili, le manine intonse.

Sono i figli della mascolinità tossica? Non crediamo proprio, questi sono i vostri uomini rieducati, decostruiti, femminilizzati.

Parlano di loro come bravi ragazzi, famosi per la loro mitezza, gente che non ha mai dato un problema e noi ci crediamo; questi qua, pavidi e remissivi, probabilmente non hanno nemmeno mai partecipato ad una scazzottata.

Ed è esattamente di questi ometti che dovete avere paura: gelosi, insicuri, invidiosi, spaventati, egocentrici, possessivi, isterici, incapaci di affrontare i problemi. In una parola, DEBOLI.

Da questi qua non troverete protezione, perché non ne sono in grado e perché sono in eterna competizione col genere femminile.

Da questi qua non troverete un alleato, ma un limite alla vostra crescita.

In questi qua non troverete le caratteristiche di un UOMO, ma tutti i difetti di una complessa e femminilizzata personalità debole e remissiva.

Questi qua, purtroppo, sono capaci di ammazzarvi per gelosia, possessione o invidia.

Questi sono gli uomini da cui dovete star lontane, riconoscendo subito il pericolo alle prime sceneggiate.

Questi sono il prodotto MARCIO di una società che combatte il maschio forte, il patriarcato è una storiella che vi raccontano quelle orribili streghe sovrappeso coi capelli viola nei loro deliranti proclami.

Combattete il maschio debole con le unghie e con i denti, combattete il femminismo col cervello.


Sicuri che c'entri il patriarcato? (Riflessione presa dal web:link)

Il dramma di Filippo è nel rapporto simbiotico con la madre rivissuto con la ragazza, il rapporto madre-figlio che non può essere spezzato pena la disperazione e la follia o, come direbbe Melanie Klein, la posizione schizo-paranoide. Il dramma della nostra gioventù è il prolungamento dell'infanzia, della condizione di dipendenza economica e affettiva necessaria al prolungarsi degli studi e della preparazione al lavoro e all'indipendenza. Il prolungarsi dell'infanzia prolunga il potere della madre, cioè del matriarcato sui ragazzi. IL PATRIARCATO NON C'ENTRA NIENTE, questo è il fallimento del patriarcato, è il frutto della distruzione della figura paterna e del suo significato simbolico. Il dramma di questo tempo è la televisione instrumentum regni invece di critica del potere e difesa del popolo.


Hai 40 anni, dopo il divorzio ti ritrovi a vivere in auto, per pagare gli alimenti riesci a stento a sopravvivere ed arriva una ragazzina a dirti che ti devi vergognare e chiedere scusa a tutte le donne

https://www.instagram.com/p/C0DutCqt12e/


Ibristofilia

Lettere d'amore e raccolta fondi : sui social proliferano gruppi pro-Turetta La community di fan di Turetta ha scatenato l'indignazione degli utenti. Molte le segnalazioni inviate a Meta e alla Bolizia Postale

https://www.instagram.com/p/C0CQR3XoWxG/

https://www.instagram.com/drgiuseppelavenia/


In Italia 7 milioni di donne hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale

https://www.instagram.com/p/C0BtnH_sZyY/


«Quando ho cominciato a occuparmi del diritto di famiglia, nel 1987, le donne erano la parte debole. Non avete idea di cosa sono diventate : prepotenti, arroganti, furbe. Oggi le vittime sono gli uomini»> ANNA MARIA BERNARDINI DE PACE

https://www.instagram.com/p/CzPdyNfNLIL/


https://www.instagram.com/p/C0B4odtIDo8/

https://www.instagram.com/p/C0B2lSAN69Q/

https://www.instagram.com/p/Cz4B41dsn2o/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz8iVAuISAy/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz_wV3cNLuD/

https://www.instagram.com/p/Cz_CmnTIgMQ/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz8mfsXsfRp/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz8xs7DoS8s/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/CzoyzOrpdW8/

https://www.instagram.com/p/Cz6On8ytPZh/

https://www.instagram.com/p/Cz2DJQNvl1O/?img_index=1 - problemi maschili

https://www.instagram.com/p/Cz22qp5BWYt/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz4JqXwseC3/

https://www.instagram.com/p/Cz4A_kFtkf9/

https://www.instagram.com/p/CsjMc81KHWm/?img_index=1 https://www.instagram.com/p/CtHNkKvqGmc/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Cz0zuw9AEzP/?img_index=1 - progetto parità

https://www.instagram.com/p/Cz0uR6Xgd_C/?img_index=1

https://www.instagram.com/p/Czvm4Gls6Jx/ - Misandria di moda Yasmina Pani

https://www.instagram.com/p/CzJzd3ZtdpL/ padri separati https://www.instagram.com/p/Cy5PE5iMkrE/ https://www.instagram.com/p/Cy0wGfttMcJ/

https://www.instagram.com/p/CyQbFA1MRGp/ Luiza

https://www.instagram.com/p/Cz0y_8dtNKD/ Nonmipiaci

https://www.instagram.com/p/CzgW8jToig1/ - bimboismo Matt Carus

https://www.facebook.com/reel/1540044786737891 Luiza discriminazione uomini

https://www.facebook.com/stories/10218157866327650/UzpfSVNDOjk4OTQzMDc4NTQ4Njg4Nw==/?view_single=1&__tn__=%2CO%2CP - Luiza


io però, oltre alla premura di cui giustamente parli tu, vorrei vedere anche un altro tipo di supporto. Siamo tutti soli al giorno d'oggi. Il ragazzo in questione viene descritto come un mostro possessivo, ma la realtà è che avrebbe dovuto ricevere supporto psicoterapico. E le amiche di lei, davvero... mi domando se siano riuscite a darle consigli adeguati. Dall'audio è evidente che lei non temeva di essere ferita da lui, ma temeva che lui si facesse del male. Ai ragazzi mancano spesso figure di riferimento. Vorrei aggiungere, inoltre, che molto spesso le relazioni in questa società liquida sono complesse. Se quel ragazzo era così insicuro da arrivare a un gesto che ha distrutto due famiglie, non è perché è il mostro cattivo dei film. Diamo ai ragazzi modelli disfunzionali (penso al boom di disturbi dell'alimentazione e al legame con i social, penso alla televisione, a programmi come Uomini e Donne, ecc.), e poi tutti si svegliano solo in quel caso su 100.000 in cui si verifica una tragedia. Non va bene così.


LA VERITA' CHE SICURAMENTE NON PIACERA' A TANTI GENITORI:

“ Educare vuol dire togliere”

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.

Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.

Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.

Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran brutta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.

Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.

Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.

#paolocrepet.


Risonanza mediatica, percezione dei pericoli

La cattiva informazione nutrizionale uccide Nel 2019, solo in Italia, sono morte (tralasciamo gli anni di salute persi) 114.000 persone a causa di infarti, ictus, tumori, malattie del tratto gastroenterico, respiratorie, renali, patologie neurodegenerative, ecc. UNICAMENTE legate a rischi dietetici >

https://www.instagram.com/p/C0D1-2Wshqw/


Centri Antiviolenza

Nei primi 9 mesi dell’anno 9.272 chiamate sono state ricevute dal numero telefonico di emergenza 1522 e riguardavano richieste di aiuto o segnalazione di casi di violenza subita dalle donne. In circa 3 casi su 5 le telefonate erano relative a donne con figli per più della metà (54%) minorenni. Alla vigilia della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Save the Children lancia un forte allarme per i gravi e duraturi effetti della violenza di genere domestica o intra-familiare sui figli delle vittime.


Riguardo lo stato d'animo di chi viene abbandonato e anche in relazione al vocale di Giulia vorrei dire che serve un supporto psicologico e ricollegarmi a questo: io però, oltre alla premura di cui giustamente parli tu, vorrei vedere anche un altro tipo di supporto. Siamo tutti soli al giorno d'oggi. Il ragazzo in questione viene descritto come un mostro possessivo, ma la realtà è che avrebbe dovuto ricevere supporto psicoterapico. E le amiche di lei, davvero... mi domando se siano riuscite a darle consigli adeguati. Dall'audio è evidente che lei non temeva di essere ferita da lui, ma temeva che lui si facesse del male. Ai ragazzi mancano spesso figure di riferimento. Vorrei aggiungere, inoltre, che molto spesso le relazioni in questa società liquida sono complesse. Se quel ragazzo era così insicuro da arrivare a un gesto che ha distrutto due famiglie, non è perché è il mostro cattivo dei film. Diamo ai ragazzi modelli disfunzionali (penso al boom di disturbi dell'alimentazione e al legame con i social, penso alla televisione, a programmi come Uomini e Donne, ecc.), e poi tutti si svegliano solo in quel caso su 100.000 in cui si verifica una tragedia. Non va bene così.. link


Scambio di pensieri da calssificare:

=> parte per capire di che si parla

Io: Raga che coglioni comunque. Ogni volta che diffondo dati precisi e incontestabili nessuno/a legge o fiata (quindi cadono nel vuoto).

Più il post è attaccabile invece, specialmente se è attaccabile a suon di slogan, e più "Gne Gne" si leggono. Ma che palle, c'è una superficialità e una mediocrità devastante.

=> parte migliorata

Da questo scambio di messaggi emerge una posizione comune che critica la tendenza delle persone a ignorare o non reagire a informazioni precise e incontestabili, mentre mostrano un maggiore interesse verso contenuti più facilmente attaccabili o superficiali. C'è una percezione condivisa di una crescente superficialità e mediocrità nella società, in parte attribuita all'influenza della televisione e ad una cultura che privilegia il qualunquismo e il narcisismo. Questa tendenza è vista come un problema che colpisce anche le persone intelligenti, ed è evidenziata dalla mancanza di reazioni o discussioni significative su argomenti seri o dati oggettivi, a differenza di quelli più controversi o meno fondati.

La seconda parte dell'argomento introduce un ulteriore aspetto critico riguardo alla cultura del dibattito e dell'informazione: la mancanza di interesse nel cercare approfondimenti e una tendenza a preferire discussioni superficiali o basate su intrattenimento piuttosto che su fatti concreti. Questa osservazione suggerisce che molte persone evitano di impegnarsi in dibattiti seri che richiedono analisi di dati o conoscenze approfondite. Viene rilevato che spesso si risponde con insulti o argomentazioni poco mature quando si tenta di sollevare questioni più complesse.

Integrando questa visione con la prima parte, emerge un quadro generale in cui la società, particolarmente in Italia secondo queste opinioni, è descritta come incline alla superficialità e al qualunquismo, con una preferenza marcata per contenuti di facile consumo come gossip e soap opera. Questa tendenza si riflette anche nel modo in cui si conducono le discussioni online, dove il desiderio di auto-affermazione e il piacere personale (ego/edonismo) spesso prevalgono su un vero e proprio interesse per l'argomento trattato o per un'analisi approfondita. In sintesi, si critica una cultura che privilegia il dibattito superficiale e l'autopromozione a discapito di un approccio più maturo e informato alla discussione di temi importanti.


Riflessioni su femminicidi, violenza domestica e strumentalizzazioni

Giuwanni Gioss Citterio capisco perfettamente ciò che stai dicendo. Quello degli attivisti è uno stile comunicativo molto assertivo, quasi provocatorio, e deve essere così per suscitare dibattito e interesse, altrimenti non se ne parlerebbe e non ci sarebbe speranza di risolvere i problemi. Benissimo.

Parliamone.

La prima cosa che voglio sottolineare è la netta discrepanza nei dati sui femminicidi, i quali sono evidentemente sballati. Non è solo una questione di sensazionalismo dei giornali; anche le fonti ufficiali come ISTAT ed Eures presentano dati errati. Nel loro conteggio dei femminicidi, includono erroneamente casi di matricidio, come quello di Erika e Omar, infanticidi, come il caso di Anna Maria Franzoni, e omicidi pietatis causa, come quello di Luana Englaro. Questa generalizzazione inappropriata porta a una distorsione dei numeri, facendo apparire i femminicidi tra i 140 e i 170 all'anno, mentre studi più accurati e specifici indicano che i femminicidi, nel senso stretto del termine, si attestano a circa 55 l'anno. È fondamentale affrontare questa tematica con dati precisi e una corretta categorizzazione dei diversi tipi di omicidi per avere un quadro chiaro e veritiero della situazione.

Non è abbastanza? Ok andiamo più a fondo, parliamo di violenza domestica.

Conosci il "modello Duluth"? è un approccio alla violenza domestica che si concentra sulla rieducazione degli autori di violenza. Sviluppato negli anni '80 a Duluth, Minnesota, si basa sull'idea che la violenza domestica derivi da una struttura patriarcale nella quale gli uomini esercitano il potere e il controllo sulle donne. Molto brutto, vero?

La ricercatrice che l'ha teorizzato in seguito dichiarò nel 1999 che questo modello è stato frutto di una serie di bias di Conferma, che l'hanno portata a credere molto più facilmente a ciò che già credeva (ovvero il classico patriarcato come primo e principale motivo delle violenze domestiche). Aveva preso un abbaglio e lo sappiamo da 20 anni.

Queste invece sono le parole di Erin Pizzey, ex femminsita e fondatrice di uno dei primi centri antiviolenza in UK, «Il movimento femminista ovunque ha distorto il problema della violenza domestica per i propri fini politici e per riempirsi i portafogli. [...] Osservai le femministe costruire le loro fortezze di odio contro gli uomini, dove insegnavano alle donne che tutti gli uomini erano stupratori e bastardi. Testimoniai il danno fatto ai bambini in tali rifugi»

Ne vogliamo parlare? Vuoi sapere cosa dicono le statistiche sulla violenza domestica? Cerca progetto PASK, è il più grande e autorevole in assoluto, raccoglie migliaia di studi. Indovina un po'? La violenza domestica è simmetrica.

Da finire a copiare da qui: https://www.facebook.com/marco.quaranta.524/posts/pfbid0woPHQN7CsY4tcQzaeeX39FekCHTQJCdLbnkuKVtGSw3d1oA1rjazUvTwraxGuwuRl?comment_id=3835490023345976


Razza, Etnia

Non si parla di razza ma di etnia perché le differenze a livello di DNA sono talmente piccole da rientrare tutti nella stessa razza, l'homo sapiens sapiens, seppur di etnie diverse con diverse caratteristiche fisiche.

Ai cani, gatti eccetera viene dato l'appellativo di razza perché le differenze a livello di DNA fra un pastore tedesco e un chiuaua sono profonde

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Alessandra Camerino davvero interessante! non avevo mai riflettuto su questa precisazione.

Approfitto per condividerti un dubbio su cui mi interessa molto la tua opinione. Prenditi il tempo che vuoi. A me colpisce come spesso questi argomenti scatenino intense battaglie ideologiche che arrivano a causare odio e sofferenza in rete. Mi colpisce perché l'intento iniziale è ideologico, ma quello che si verifica è una spaccatura tra gruppi che si odiano.

Credo che molto del dibattito acceso sull'uso della parola 'razza' (invece di 'etnia'), derivi dalla preoccupazione che il termine 'razza' possa incoraggiare il razzismo e generare stigma. Credo che questa preoccupazione non sia una semplice idiosincrasia* e derivi invece dalle conoscenze scolastiche relative ai secoli scorsi.

Io però personalmente non sono d'accordo con questa prospettiva. Secondo la mia visione, il razzismo rappresenta solo una forma specifica di xenofobia. La xenofobia (paura del diverso), a sua volta, è parte di un ambito più ampio esplorato dalla psicologia sociale, ossia la teoria dei gruppi. È affascinante notare come, assegnando semplicemente ai partecipanti di un esperimento cartellini di colori diversi, si possano osservare favoritismi all'interno dei gruppi che condividono lo stesso colore. E anche lo stigma non funziona come crede la gente.

Quindi proviamo un attimo a ripartire da zero. la psicologia chiama "psicologia ingenua" la tendenza umana a giudicare sulla base di ciò che si crede di sapere (si contrappone alla scienza che è quella cosa pallosissima che mette alla prova ogni singolo, minuscolo passaggio logico). Ma torniamo alle persone. Esse giudicano, anche energicamente, sulla base di ciò che già sanno o credono di sapere (nonostante non dovrebbero). Le convinziuoni sono infatti fortemente influenzabili tramite i mass media, sono spesso stereotipate e distorte dalle nostre emozioni. Lo si è visto bene col doppio pesismo tra ucraina e palestina ad esempio, ma lo si vede anche in moltissimi altri casi.

La psicologia ci dice che le persone vogliono sentirsi razionali, buone, uniche; ma questo non equivale ad esserlo. Esserlo costa fatica, tanta fatica e la gente spesso non trova la motivazione per mettervi tanto impegno. Alcuni psicologi sociali e sociologi ci ricordano di quanto ancora oggi usiamo capri espiatori, doppi standard, ragionamenti di comodo, ecc.

Quindi la domanda che mi pongo è: è possibile che il male somigli più alla superficialità? è possibile che le persone motivate da alti ideali (es. combattere il razzismo) diventino tanto bigotte e intolleranti da creare un grosso problema di xenofobia (ad esempio contro quelli che etichettano come razzisti)?

*(le persone con tendenze ossessive, vedi grammarnazi, potrebbero dare un peso enorme ad errori simili, ma non penso che sia questo appunto il motivo)