Capro espiatorio, autonarrazioni senza contraddittorio e gogna pubblica: differenze tra le versioni

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Da qui, '''l’ultimo principio''', forse il prerequisito di tutti gli altri: la presunzione d’innocenza. Dice che insomma qualcuno è innocente fino a prova contraria. Concetto semplice eppure complicatissimo da fare proprio. So benissimo che la liceità o la moralità di un certo comportamento spesso non ha nulla a che vedere con la sua rilevanza penale. Ma il principio resta: è l’accusa (cioè i linciatori) che dovrà preoccuparsi di dimostrare la colpevolezza di un linciato, mica il contrario. Nelle gogne è come se il processo si invertisse, sempre per quel fatto di non avere alcun dubbio. Prima condanniamo il malcapitato. Poi, se quello dimostrerà che ci siamo sbagliati, magari equivocando le sue parole o i suoi comportamenti, tanto meglio. Noi ce ne saremo già dimenticati, presi da un’altra polemica.
Da qui, '''l’ultimo principio''', forse il prerequisito di tutti gli altri: la presunzione d’innocenza. Dice che insomma qualcuno è innocente fino a prova contraria. Concetto semplice eppure complicatissimo da fare proprio. So benissimo che la liceità o la moralità di un certo comportamento spesso non ha nulla a che vedere con la sua rilevanza penale. Ma il principio resta: è l’accusa (cioè i linciatori) che dovrà preoccuparsi di dimostrare la colpevolezza di un linciato, mica il contrario. Nelle gogne è come se il processo si invertisse, sempre per quel fatto di non avere alcun dubbio. Prima condanniamo il malcapitato. Poi, se quello dimostrerà che ci siamo sbagliati, magari equivocando le sue parole o i suoi comportamenti, tanto meglio. Noi ce ne saremo già dimenticati, presi da un’altra polemica.
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