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===L'origine del termine, la città in messico, il film e i cartelli della droga=== | ===L'origine del termine, la città in messico, il film e i cartelli della droga=== | ||
Il termine “Femminicidio” è stato coniato da [https://it.wikipedia.org/wiki/Marcela_Lagarde Marcela Legarde], una antropologa, politica e femminista messicana. Legarde è rappresentante di spicco del femminismo latinoamericano ed è considerata la prima teorizzatrice del concetto di femminicidio<ref>[http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-si-chiama-femminicidio-2/ "Perché si chiama femminicidio", la 27ª ora] - l'articolo è firmato da [https://it.wikipedia.org/wiki/Barbara_Spinelli Barbara Spinelli] femminista, saggista e politica.</ref><ref>"Il notevole lavoro di Diana Russell appassionò [...] Marcela Lagarde, un'antropologa e politica messicana [...] figura di spicco movimento femminista latinoamericano. | Il termine “Femminicidio” è stato coniato da [https://it.wikipedia.org/wiki/Marcela_Lagarde Marcela Legarde], una antropologa, politica e femminista messicana. Legarde è rappresentante di spicco del femminismo latinoamericano ed è considerata la prima teorizzatrice del concetto di femminicidio<ref>[http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-si-chiama-femminicidio-2/ "Perché si chiama femminicidio", la 27ª ora] - l'articolo è firmato da [https://it.wikipedia.org/wiki/Barbara_Spinelli Barbara Spinelli] femminista, saggista e politica.</ref><ref>"Il notevole lavoro di Diana Russell appassionò [...] Marcela Lagarde, un'antropologa e politica messicana [...] figura di spicco movimento femminista latinoamericano. | ||
L'Autrice ha contribuito fortemente alla divulgazione del termine femmicidio [ndr. notare la distinzione tra femmicidio e femmi'''ni'''cidio], arrivando ampliarlo con l'introduzione di un nuovo concetto, quello di "femminicidio". | L'Autrice ha contribuito fortemente alla divulgazione del termine femmicidio [ndr. notare la distinzione tra femmicidio e femmi'''ni'''cidio], arrivando ampliarlo con l'introduzione di un nuovo concetto, quello di "femminicidio". | ||
Diana Russell viene identificata come la teorica del femmicidio, Marcela Lagarde viene considerata la teorica del femminicidio. | Diana Russell viene identificata come la teorica del femmicidio, Marcela Lagarde viene considerata la teorica del femminicidio. | ||
<u>L'intento principale di Marcela Lagarde era quello di</u> utilizzare e di <u>tramutare l'ideologia della Russell in una campagna politica</u> per il suo paese, il Messico. | <u>L'intento principale di Marcela Lagarde era quello di</u> utilizzare e di <u>tramutare l'ideologia della Russell in una campagna politica</u> per il suo paese, il Messico. | ||
In particolare, <u>l'Autrice utilizza per la prima volta il termine "femminicidio" nel 2004</u> per descrivere una sconvolgente realtà, quella di Ciudad Juarez, una città appartenente allo stato messicano del Chihuahua. | In particolare, <u>l'Autrice utilizza per la prima volta il termine "femminicidio" nel 2004</u> per descrivere una sconvolgente realtà, quella di Ciudad Juarez, una città appartenente allo stato messicano del Chihuahua. | ||
Si stima che tra il 1993 e il 2004, solo in Ciudad Juarez, siano state assassinate 391 donne." | |||
Si stima che tra il 1993 e il 2004, solo in Ciudad Juarez, siano state assassinate 391 donne." | |||
Tratto con alcune rielaborazioni da: [https://www.tesionline.it/tesi/brano/la-prospettiva-di-marcela-lagarde-il-femminicidio-come-violenza-istituzionale/36089 La prospettiva di Marcela Lagarde: il femminicidio come violenza istituzionale]</ref>. | Tratto con alcune rielaborazioni da: [https://www.tesionline.it/tesi/brano/la-prospettiva-di-marcela-lagarde-il-femminicidio-come-violenza-istituzionale/36089 La prospettiva di Marcela Lagarde: il femminicidio come violenza istituzionale]</ref>. | ||
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In realtà la città di [https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez Ciudad Juarez]<ref>Ciudad Juárez è una città del Messico situata al confine con il Texas. Negli ultimi anni ha acquisito <u>notorietà per gli alti livelli di violenza</u>, tra cui rapimenti, stupri, omicidi e mutilazioni di donne. È stata definita "La città del male" per il suo alto tasso di criminalità ed è stata considerata <u>una delle città più violente del mondo</u>. La <u>violenza è in gran parte attribuita al traffico di droga</u>.</ref> (la vecchia El Paso dei film western), è diventata il <u>crocevia mondiale del narcotraffico</u> e la <u>città con più omicidi al mondo</u>. | In realtà la città di [https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez Ciudad Juarez]<ref>Ciudad Juárez è una città del Messico situata al confine con il Texas. Negli ultimi anni ha acquisito <u>notorietà per gli alti livelli di violenza</u>, tra cui rapimenti, stupri, omicidi e mutilazioni di donne. È stata definita "La città del male" per il suo alto tasso di criminalità ed è stata considerata <u>una delle città più violente del mondo</u>. La <u>violenza è in gran parte attribuita al traffico di droga</u>.</ref> (la vecchia El Paso dei film western), è diventata il <u>crocevia mondiale del narcotraffico</u> e la <u>città con più omicidi al mondo</u>. | ||
==== Approfondimento sulla Criminalità a Ciudad Juárez (da [https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez Wikipedia]) ==== | ==== Approfondimento sulla Criminalità a Ciudad Juárez (da [https://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez Wikipedia]) ==== | ||
Ciudad Juárez è considerata la città più pericolosa del mondo (nel solo [https://it.wikipedia.org/wiki/2009 2009] ci sono stati oltre 2500 omicidi).<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo472707.shtml|titolo=Messico, 13 studenti uccisi a festa. Il massacro a Ciudad Juarez - mondo -Tgcom - pagina 1|accesso=2 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100409074425/http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo472707.shtml|dataarchivio=9 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/31/news/messico-morte-2145997/|titolo=Sparatoria a una festa massacrati 13 studenti - Repubblica.it|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> | Ciudad Juárez è considerata la città più pericolosa del mondo (nel solo [https://it.wikipedia.org/wiki/2009 2009] ci sono stati oltre 2500 omicidi).<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo472707.shtml|titolo=Messico, 13 studenti uccisi a festa. Il massacro a Ciudad Juarez - mondo -Tgcom - pagina 1|accesso=2 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100409074425/http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo472707.shtml|dataarchivio=9 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/31/news/messico-morte-2145997/|titolo=Sparatoria a una festa massacrati 13 studenti - Repubblica.it|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> | ||
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La guerra del narcotraffico è cominciata nel 2004 quando il [https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_di_Sinaloa Cartello di Sinaloa] ha puntato gli occhi sulla città di Juárez, a quel tempo saldamente nelle mani del [https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_di_Ju%C3%A1rez Cartello di Juárez].<ref>{{Cita web|url=http://borderland-beat.924382.n3.nabble.com/Juarez-Cartel-s-Strength-Further-Undermined-td3692882.html|titolo=Borderland Beat Forum - Juarez Cartel's Strength Further Undermined|sito=borderland-beat.924382.n3.nabble.com|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> | La guerra del narcotraffico è cominciata nel 2004 quando il [https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_di_Sinaloa Cartello di Sinaloa] ha puntato gli occhi sulla città di Juárez, a quel tempo saldamente nelle mani del [https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_di_Ju%C3%A1rez Cartello di Juárez].<ref>{{Cita web|url=http://borderland-beat.924382.n3.nabble.com/Juarez-Cartel-s-Strength-Further-Undermined-td3692882.html|titolo=Borderland Beat Forum - Juarez Cartel's Strength Further Undermined|sito=borderland-beat.924382.n3.nabble.com|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> | ||
Nel 2011 c'è stato un calo degli omicidi del 32% (da 3042 a 2086), portando il coefficiente di assassinio dal 229 al 171 (ogni 100.000 abitanti). Nella classifica delle città con più omicidi al mondo, Ciudad Juárez sembrava aver perso il <u>primato dopo 3 anni consecutivi</u> fino a quando non si è scoperto che i residenti erano calati ancora di 112.000<ref>[http://juarezdialoga.org/ls-articulistas/juarez-todavia-la-mas-violenta-del-mundo Juárez, Todavía La Más Violenta Del Mundo – Juarez Dialoga | Nel 2011 c'è stato un calo degli omicidi del 32% (da 3042 a 2086), portando il coefficiente di assassinio dal 229 al 171 (ogni 100.000 abitanti). Nella classifica delle città con più omicidi al mondo, Ciudad Juárez sembrava aver perso il <u>primato dopo 3 anni consecutivi</u> fino a quando non si è scoperto che i residenti erano calati ancora di 112.000<ref>[http://juarezdialoga.org/ls-articulistas/juarez-todavia-la-mas-violenta-del-mundo Juárez, Todavía La Más Violenta Del Mundo – Juarez Dialoga]</ref>, probabilmente molti di questi esasperati dalle continue violenze (<u>in 4 anni di guerra della droga la città ha perso 212.000 abitanti</u>, circa il 18% della popolazione). | ||
==== Approfondimento sui femminicidi ==== | ==== Approfondimento sui femminicidi ==== | ||
Dal 1993 la città messicana è diventata tristemente famosa per le 4.500 donne scomparse e a causa degli omicidi perpetrati ai danni di giovani donne,<ref>{{Cita news|autore=Alessandra Farkas|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/06/Jennifer_indaga_sulla_strage_delle_co_9_051006099.shtml|titolo=Jennifer indaga sulla strage delle donne|pubblicazione=Corriere dalla Sera|accesso=25 marzo 2012|giorno=6|mese=ottobre|anno=2005}}</ref><ref name="A">[http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-si-chiama-femminicidio-2/ Perché si chiama femminicidio | La ventisettesima ora]</ref> generalmente di umile estrazione sociale e impiegate nelle numerose ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Maquiladora maquiladora]'', fabbriche in cui si producono i beni d'esportazione destinati al primo mondo.<ref name="Repubblica">{{Cita news|autore=Omero Ciai|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/27/messico-il-segreto-della-frontiera-trecento-donne.html|titolo=Messico, il segreto della frontiera trecento donne uccise nel deserto|pubblicazione=la Repubblica|accesso=25 marzo 2012|giorno=27|mese=luglio|anno=2003}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/08/Messico_condanne_per_gli_omicidi_co_9_050108066.shtml|titolo=Messico: 10 condanne per gli omicidi di donne|pubblicazione=Corriere dalla Sera|accesso=25 marzo 2012|giorno=8|mese=gennaio|anno=2005}}</ref><ref>[http://it.peacereporter.net/articolo/2016/La+citt%E0+della+morte PeaceReporter - La città della morte]</ref> Il fenomeno è anche noto come le ''croci rosa di Chihuahua''. È stato girato un film di denuncia sul [https://it.wikipedia.org/wiki/Femminicidio_a_Ciudad_Ju%C3%A1rez femminicidio di Ciudad Juárez] con [https://it.wikipedia.org/wiki/Jennifer_Lopez Jennifer Lopez] e [https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Banderas Antonio Banderas] intitolato ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Bordertown_(film_2006) Bordertown]'' (2006), sostenuto dalla campagna di Amnesty International contro i delitti della città messicana. | Dal 1993 la città messicana è diventata tristemente famosa per le 4.500 donne scomparse e a causa degli omicidi perpetrati ai danni di giovani donne,<ref>{{Cita news|autore=Alessandra Farkas|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/06/Jennifer_indaga_sulla_strage_delle_co_9_051006099.shtml|titolo=Jennifer indaga sulla strage delle donne|pubblicazione=Corriere dalla Sera|accesso=25 marzo 2012|giorno=6|mese=ottobre|anno=2005}}</ref><ref name="A">[http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-si-chiama-femminicidio-2/ Perché si chiama femminicidio | La ventisettesima ora]</ref> generalmente di umile estrazione sociale e impiegate nelle numerose ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Maquiladora maquiladora]'', fabbriche in cui si producono i beni d'esportazione destinati al primo mondo.<ref name="Repubblica">{{Cita news|autore=Omero Ciai|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/27/messico-il-segreto-della-frontiera-trecento-donne.html|titolo=Messico, il segreto della frontiera trecento donne uccise nel deserto|pubblicazione=la Repubblica|accesso=25 marzo 2012|giorno=27|mese=luglio|anno=2003}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/08/Messico_condanne_per_gli_omicidi_co_9_050108066.shtml|titolo=Messico: 10 condanne per gli omicidi di donne|pubblicazione=Corriere dalla Sera|accesso=25 marzo 2012|giorno=8|mese=gennaio|anno=2005}}</ref><ref>[http://it.peacereporter.net/articolo/2016/La+citt%E0+della+morte PeaceReporter - La città della morte]</ref> Il fenomeno è anche noto come le ''croci rosa di Chihuahua''. È stato girato un film di denuncia sul [https://it.wikipedia.org/wiki/Femminicidio_a_Ciudad_Ju%C3%A1rez femminicidio di Ciudad Juárez] con [https://it.wikipedia.org/wiki/Jennifer_Lopez Jennifer Lopez] e [https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Banderas Antonio Banderas] intitolato ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Bordertown_(film_2006) Bordertown]'' (2006), sostenuto dalla campagna di Amnesty International contro i delitti della città messicana. | ||
Altro film che tratta la realtà di Ciudad Juárez, l'immigrazione clandestina attraverso la frontiera di El Paso e i suoi aspetti collegati alla malavita locale è ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Frontiera_(film) Frontiera]'' (1982), con [https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Nicholson Jack Nicholson] e [https://it.wikipedia.org/wiki/Elpidia_Carrillo Elpidia Carrillo]. Sono stati scritti molti libri sull'argomento, tra i quali "Huesos en el desierto" ("Ossa nel deserto") di Sergio González Rodríguez.<ref>Sergio González Rodríguez. ''Ossa nel deserto'', Adelphi, 2006. ISBN 978-88-459-2043-1</ref> L'artista visiva Elina Chauvet ha ideato il progetto d'arte pubblica "Zapatos Rojos" ("scarpe rosse femminili", 2009-in corso), realizzato per la prima volta a Ciudad Juárez nel 2009 e portato in Italia nel 2012 dalla curatrice d'arte Francesca Guerisoli. Composto da una marcia silenziosa di scarpe rosse femminili, raccolte attraverso il passaparola e i social network, il progetto reclama giustizia per le vittime di Juárez ed è diventato un simbolo largamente condiviso in Italia da istituzioni, associazioni e cittadini nella lotta contro la violenza di genere. | Altro film che tratta la realtà di Ciudad Juárez, l'immigrazione clandestina attraverso la frontiera di El Paso e i suoi aspetti collegati alla malavita locale è ''[https://it.wikipedia.org/wiki/Frontiera_(film) Frontiera]'' (1982), con [https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Nicholson Jack Nicholson] e [https://it.wikipedia.org/wiki/Elpidia_Carrillo Elpidia Carrillo]. Sono stati scritti molti libri sull'argomento, tra i quali "Huesos en el desierto" ("Ossa nel deserto") di Sergio González Rodríguez.<ref>Sergio González Rodríguez. ''Ossa nel deserto'', Adelphi, 2006. ISBN 978-88-459-2043-1</ref> L'artista visiva Elina Chauvet ha ideato il progetto d'arte pubblica "Zapatos Rojos" ("scarpe rosse femminili", 2009-in corso), realizzato per la prima volta a Ciudad Juárez nel 2009 e portato in Italia nel 2012 dalla curatrice d'arte Francesca Guerisoli. Composto da una marcia silenziosa di scarpe rosse femminili, raccolte attraverso il passaparola e i social network, il progetto reclama giustizia per le vittime di Juárez ed è diventato un simbolo largamente condiviso in Italia da istituzioni, associazioni e cittadini nella lotta contro la violenza di genere. | ||
=== Tornando al riassunto dell'articolo === | === Tornando al riassunto dell'articolo === | ||
Le fonti citano che circa l'''’80% dei 10.000 omicidi''' compiuti, '''sono''' '''ai danni di uomini'''. | Le fonti citano che circa l'''’80% dei 10.000 omicidi''' compiuti, '''sono''' '''ai danni di uomini'''. | ||
Inoltre '''alcuni''' di questi omicidi sono stati compiuti da '''donne killer'''<ref name=":0">"Costantemente alla ricerca di nuovi “soldati” per portare avanti il conflitto, <u>i cartelli continuano a reclutare molte ragazze</u>, senza preoccuparsi dell’età. E dal 2007 il numero sarebbe cresciuto in modo impressionante. Una volta nell’organizzazione sono addestrate in zone remote all’uso di pistole e fucili d’assalto. Poi le spediscono nelle diverse “piazze” in supporto ai complici maschi. Quasi un anno fa, la polizia ha dato l’assalto ad un campo dei Los Zetas a San Cristobal de la Barranca, stato di Jalisco. Dopo una dura battaglia gli agenti hanno ucciso diversi narcos e catturato 6 donne che avevano appena iniziato “il corso”. Ancora pochi giorni e sarebbero state operative." | Inoltre '''alcuni''' di questi omicidi sono stati compiuti da '''donne killer'''<ref name=":0">"Costantemente alla ricerca di nuovi “soldati” per portare avanti il conflitto, <u>i cartelli continuano a reclutare molte ragazze</u>, senza preoccuparsi dell’età. E dal 2007 il numero sarebbe cresciuto in modo impressionante. Una volta nell’organizzazione sono addestrate in zone remote all’uso di pistole e fucili d’assalto. Poi le spediscono nelle diverse “piazze” in supporto ai complici maschi. Quasi un anno fa, la polizia ha dato l’assalto ad un campo dei Los Zetas a San Cristobal de la Barranca, stato di Jalisco. Dopo una dura battaglia gli agenti hanno ucciso diversi narcos e catturato 6 donne che avevano appena iniziato “il corso”. Ancora pochi giorni e sarebbero state operative." | ||
[https://www.corriere.it/esteri/12_maggio_08/donna-killer-messico_1313e276-98c8-11e1-a280-1e18500845d6.shtml Messico, la donna-killer che spaventa il Paese]</ref> attive soprattutto nel [https://it.wikipedia.org/wiki/Los_Zetas cartello di Los Zetas], <u>preferite agli uomini perché meno sospettabili</u>. | |||
[https://www.corriere.it/esteri/ | Le più note sono [https://elcierredigital.com/investigacion/674707617/Comandante-Bombon-jefa-seccion-femenina-Zetas.html Maria del Pilar Narro Lopez], alias “la comandante Bombon” e ''Maria Jimenez'', che catturata dopo decine di omicidi ha confessato:<blockquote>«noi donne lo facciamo per il denaro. Mi misi ad uccidere diventando sicario a tempo pieno insieme a ragazze così belle e con unghie grandi e affilate come coltelli che ispiravano pensieri inverecondi».<ref>Fonte: Corriere della Sera, 16/8/2011, “[https://www.corriere.it/esteri/speciali/2010/i-reportage-di-ettore-mo/notizie/ciudad-juarez_480905ee-c7de-11e0-9dd1-bf930586114f.shtml Le donne di Ciudad Juarez: vittime, madri e sicarie]”.</ref></blockquote> | ||
=== Ndr === | |||
Anche l'articolo su Wikipedia in inglese, [[Femminicidi a Ciudad Juárez|qui tradotto]], riporta effettivamente dati che danno un'idea abbastanza diversa da quella che siamo soliti associare al termine femminicidio. Ad esempio:<blockquote>Una commissione governativa ha esaminato una parte degli omicidi (155 dei 340 documentati) rilevando che <u>circa la metà erano motivati da rapine e guerre tra bande,</u> mentre circa un terzo presentava segni di violenza sessuale. </blockquote>Secondo [https://beyondborders.nmsu.edu/campus-partners/molly-molloy.html Molly Molloy], professoressa alla [[New Mexico State University]], la situazione a Juárez è una di "impunità <u>indipendentemente dal genere</u>"<ref name="grassroots2">{{Cite web|url=http://www.grass-roots-press.com/2010/05/12/3615/|title=Juárez murders: Impunity regardless of gender : Grassroots Press|access-date=2019-10-18|url-status=dead|archive-url=https://web.archive.org/web/20140316110340/http://www.grass-roots-press.com/2010/05/12/3615/|archive-date=16 marzo 2014|first=Molly|last=Molloy}}</ref>. Dice infatti che:<blockquote>"le vittime di omicidio femminile non hanno mai rappresentato più del 18% del totale delle vittime di omicidio a Ciudad Juárez, e negli ultimi due decenni quella figura media meno del 10%. Questo è meno degli Stati Uniti, dove circa il 20-25% delle persone che vengono uccise in un dato anno sono donne".<ref name="TO2">{{Cite web|url=https://www.texasobserver.org/qa-molly-molloy-story-juarez-femicides-myth/|title=Molly Molloy: La storia dei femminicidi di Juárez è un 'mito'|date=09-01-2014|website=The Texas Observer|language=en-US|access-date=2019-10-18}}</ref></blockquote>Altri studiosi affermano anche che <u>i tassi di femminicidio a Ciudad Juárez sono inferiori a quelli delle città americane come Houston e Ensenada</u> e, come quota del totale dei tassi di omicidio, sono tipicamente inferiori ad altre città.<ref>{{Cite journal|last1=Albuquerque|first1=Pedro H.|last2=Vemala|first2=Prasad|date=2015-11-09|title=Femicide Rates in Mexican Cities along the US-Mexico Border: Do the Maquiladora Industries Play a Role?|language=en|location=Rochester, NY|ssrn=1112308}}</ref> | |||
Inoltre le fonti confermano che: "<u>i cartelli continuano a reclutare molte ragazze</u>, senza preoccuparsi dell’età. E dal 2007 il numero sarebbe cresciuto in modo impressionante<ref name=":0" />". | |||
Considerando la definizione di femminicidio<ref>"Qualsiasi forma di <u>violenza esercitata sistematicamente</u> sulle donne <u>in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale</u>, allo <u>scopo</u> di perpetuarne la <u>subordinazione</u> e di <u>annientarne l'identità</u> attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte."</ref> la situazione sembra essere più variegata. | |||
===Media, associazioni interne all'ONU=== | ===Media, associazioni interne all'ONU=== | ||
L’articolo cita che il femminicidio è un fenomeno esploso in Italia dal 2010, in particolare grazie ai media. Secondo la propaganda ripresa dalla stampa, l’<u>ONU avrebbe detto</u> che ''“Il femmicidio e il femminicidio sono crimini tollerati dalle pubbliche istituzioni”'', <u>ma si è scoperto che questa affermazione non è mai stata citata dall’ONU</u>, ma da una femminista chiamata [[wikipedia:Rashida_Manjoo|Rashida Manjoo]], che possiede un comitato femminista ([https://www.ohchr.org/en/hrbodies/cedaw/pages/cedawindex.aspx CEDAW]) tollerato all’interno dell’ONU. | L’articolo cita che il femminicidio è un fenomeno esploso in Italia dal 2010, in particolare grazie ai media. Secondo la propaganda ripresa dalla stampa, l’<u>ONU avrebbe detto</u> che ''“Il femmicidio e il femminicidio sono crimini tollerati dalle pubbliche istituzioni”'', <u>ma si è scoperto che questa affermazione non è mai stata citata dall’ONU</u>, ma da una femminista chiamata [[wikipedia:Rashida_Manjoo|Rashida Manjoo]], che possiede un comitato femminista ([https://www.ohchr.org/en/hrbodies/cedaw/pages/cedawindex.aspx CEDAW]) tollerato all’interno dell’ONU. | ||
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Agli oneri derivanti dalla presente legge, pari a 85 milioni di Euro…»</blockquote>Il decreto legge italiano sul “femminicidio”<ref>Decreto-Legge 14 agosto 2013, n. 93 - [http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/08/16/13G00141/sg Gazzetta Ufficiale]</ref> prevede, secondo quanto scrive l'autore dell'articolo, che le donne non possano ritirare le denunce e che lo stato rimborsi tutte le spese legali, anche in deroga ai limiti di reddito: l'intento - secondo l'autore dell'articolo - sarebbe quello di tutelare le parcelle e non le donne. | Agli oneri derivanti dalla presente legge, pari a 85 milioni di Euro…»</blockquote>Il decreto legge italiano sul “femminicidio”<ref>Decreto-Legge 14 agosto 2013, n. 93 - [http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/08/16/13G00141/sg Gazzetta Ufficiale]</ref> prevede, secondo quanto scrive l'autore dell'articolo, che le donne non possano ritirare le denunce e che lo stato rimborsi tutte le spese legali, anche in deroga ai limiti di reddito: l'intento - secondo l'autore dell'articolo - sarebbe quello di tutelare le parcelle e non le donne. | ||
== Vedi anche == | == Vedi anche == | ||
* [[Femminicidi a Ciudad Juárez]] | * [[Femminicidi a Ciudad Juárez]] | ||
* [[María del Pilar Narro López]] | * [[María del Pilar Narro López]] | ||
* [[Riassunto dei vari articoli sui femminicidi]] | * [[Riassunto dei vari articoli sui femminicidi]] | ||
== Note == | == Note == |