Riflessioni sul patriarcato con CC

Da Tematiche di genere.
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Sintesi del dialogo:[modifica | modifica sorgente]

Il patriarcato è un sistema socio-culturale che permea la natura umana, correlabile a strutture come l'harem, presenti in molte specie di primati. Al di sopra di queste fondamenta, si erige un modello familiare utilitaristico in continua evoluzione. A prescindere dalle dinamiche interne, come l'atteggiamento dispregiativo di una donna verso un uomo, il patriarcato perpetua la donna come elemento secondario. Oggigiorno, il patriarcato si manifesta nella mascolinizzazione delle donne, sia in ambito di competizione tra i sessi che internamente al genere stesso.

In situazioni in cui la donna non ha trovato spazio per esprimersi, si è trasformata in un attore attivo del patriarcato, un percorso che rispecchia il ciclo istintivo dell'Homo sapiens. È fondamentale distinguere il patriarcato di base dall'aspetto sessuale, dal modello sociale e dall'estetica della società.

  • Il primo è inevitabile perché è evoluzionistico,
  • il secondo dovrebbe essere gestito con naturalezza,
  • il terzo rappresenta l'equilibrio su cui lavorare
  • il quarto è la conseguenza distorta che emerge da una serie di forzature

Storicamente, le donne hanno avuto solo due modi per emergere:

  • attraverso la sessualità
  • imitando l'uomo

In entrambi i casi, alimentano il patriarcato. Le interpretazioni del patriarcato come sistema oppressivo, soprattutto quelle diffusesi sui social media, sono spesso superficiali.

Il patriarcato non riguarda tanto chi è più invadente o le mutevoli dinamiche sociali, ma è una questione più profonda, radicata nelle caratteristiche intrinseche di conquista, sottomissione e riproduzione.

Le strutture patriarcali derivano fondamentalmente dal fatto che gli uomini, essendo fisicamente più forti, offrono protezione alle donne.

Questo aspetto fondamentale dell'istinto, per quanto modelli le società, non può essere eliminato se non in decine di migliaia di anni di evoluzione. Infine, sarebbe più produttivo potenziare l'educazione alle differenze e alle potenzialità, invece di focalizzarsi sullo stigma. La libertà femminile è ancora incompleta e quella maschile sta peggiorando, pertanto richiede una riflessione più approfondita.

Versione integrale[modifica | modifica sorgente]

CC: Nel dibattito a cui ho assistito, rilevo alcune inesattezze di fondo, pur apprezzando l'ampiezza di analisi presentata dalla tua interlocuttrice.

Gli errori principali consistono nel percepire il patriarcato unicamente come una sensazione individuale, dal tuo punto di vista, e nell'associarlo alla visione sessualizzata dell'uomo, dall'altro lato.

Il patriarcato è un sistema socio-culturale che permea la "natura" umana, riconducibile a strutture come l'harem, tipico di molti primati.

Sopra a queste fondamenta, si costruisce un modello familiare utilitaristico, che si evolve nel tempo.

Pertanto, anche se tu notavi un trattamento dispregiativo di tuo nonno da parte di tua nonna, il sistema di rapporti di genere vedeva sempre la donna come elemento secondario.

Oggi, il patriarcato è evidente nella mascolinizzazione delle donne sia nell'ambito della competizione tra i sessi sia all'interno del genere stesso.

CC: In situazioni in cui la donna non ha trovato spazio per esprimersi, si è trasformata in un attore attivo del patriarcato. È un percorso intricato che, in un certo senso, rispecchia il ciclo istintivo dell'Homo sapiens.

CC: È fondamentale distinguere il patriarcato di base dall'aspetto sessuale, dal modello sociale e dall'estetica della società.

Il primo è inevitabile poiché è evoluzionistico; il secondo dovrebbe essere gestito con naturalezza, mentre è spesso represso da dottrine sia religiose che laiche; il terzo è l'equilibrio su cui dovremmo lavorare, ma che finisce per cadere vittima dei punti precedenti; il quarto è il risultato distorto che si produce attraverso una serie di forzature.

Io: Potresti chiarire cosa intendi per "mascolinizzazione delle donne"?

CC: Le donne, storicamente, hanno avuto solo due modi per emergere: attraverso la sessualità o imitando l'uomo. Nel primo caso diventano oggetti, nel secondo (mascolinizzazione) diventano copie. In entrambi i casi, alimentano il patriarcato.

Io: Ho una riflessione... quindi le interpretazioni del patriarcato come un sistema oppressivo che circolano sui social media sono piuttosto superficiali?

Voglio dire, non si tratta tanto di chi è più invadente o del cambiamento dell'equilibrio sociale dal '68 ad oggi, ma piuttosto di qualcosa di più profondo?

Ad esempio, "in passato una donna prima di concedersi ad un uomo chiedeva in cambio un contratto scritto di mantenimento", potrebbe essere solo una conseguenza?

E la struttura patriarcale deriva semplicemente dal fatto che gli uomini sono fisicamente più forti e le donne cercano protezione da loro? È qualcosa di questo genere, corretto?

CC: In linea di massima, sì. Questi fenomeni possono essere ricondotti a caratteristiche intrinseche di conquista, sottomissione e riproduzione. Un uomo può fecondare diverse donne in un giorno; immagina quanto più complesso sia il patriarcato derivante dall'idea di harem nelle mantidi religiose.

Questo aspetto fondamentale dell'istinto, secondo me, non può essere eliminato se non in decine di migliaia di anni di evoluzione. Qui si tende a confondere il patriarcato di fondo con la visione sessualizzata dell'uomo: il primo modella le società, il secondo è solo un atteggiamento personale e istintivo.

CC: A livello sociale, sarebbe più utile potenziare l'educazione alle differenze e alle potenzialità, piuttosto che lavorare sullo stigma. Oggi, la libertà femminile è ancora incompleta e quella maschile sta peggiorando. Forse dovremmo rifletterci un po' di più.