Riflessioni su legittimazione della paura e pandemia

Da Tematiche di genere.
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La riflessione che segue è presa da una storia di una studentessa di filosofia che ho trovato molto interessante. L'autrice critica la gestione della paura e della sicurezza nella società contemporanea, in particolare nel contesto della pandemia. Sottolinea come spesso le paure collettive, come quelle legate al contagio o agli effetti avversi dei vaccini, vengano enfatizzate mentre altre questioni gravi, come l'inquinamento atmosferico, il cambiamento climatico, la crisi migratoria, l'iniquità sanitaria e l'abuso, ricevano meno attenzione. Viene messa in discussione la coerenza e l'efficacia delle risposte pubbliche e private alle varie crisi, evidenziando come spesso le azioni prese sembrino proteggere più gli interessi personali che il bene comune. Invita a una riflessione più ampia e integrata che consideri tutti gli aspetti sociali, politici e ambientali per gestire in modo più efficace e equo la paura e la sicurezza nella società.

Generalizzazione del concetto[modifica | modifica sorgente]

Può essere vista come un'istanza particolare delle problematiche della democrazia. La democrazia, infatti, funziona se la popolazione è capace di pensiero critico. In sociologia si studiano i familismi amorali. In psicologia si studia la need for cognition (che è un concetto simile alla curiosità). dei ragionamenti di pancia.

Si può generalizzare anche in un altro senso, parlando degli attori che strumentalizzano questo limite della democrazia. Qui andiamo verso Naomi Klein.

Qui è importante parlare dei limiti della razionalità e del logos umano.

Vedi qui Riflessione

La storia[modifica | modifica sorgente]

Non piacerà a molti questo discorso, quindi se siete particolarmente suscettibili e permalosi, skippate pure.

Infodemia

La questione della paura è un elemento centrale nell'odierno discorso pubblico. Ci troviamo a rispettare le paure altrui, talvolta oltre quanto potrebbe suggerire la pura razionalità, per una sorta di senso comune di rispetto. Questo atteggiamento è radicato in varie sfere della nostra vita quotidiana, dai timori legati alle malattie alla preoccupazione per la sicurezza in un contesto generale.

Quando parliamo di sicurezza, ci riferiamo spesso alla paura del contagio o agli effetti avversi dei vaccini. Tuttavia, in Italia, un paese con un'alta percentuale di decessi legati all'inquinamento atmosferico, la questione della paura non è stata associata in modo significativo all'urgenza di affrontare altre crisi come il cambiamento climatico, la crisi migratoria, l'iniquità sanitaria o l'abuso umano e non umano.

Nonostante ci siano molte critiche contro coloro che scelgono di non vaccinarsi, le stesse voci si fanno più silenziose quando si tratta di:

tagli alla sanità effettuati negli ultimi decenni, l'abolizione dei brevetti, i gravi effetti collaterali e le conseguenze politiche derivanti da una pandemia che colpisce duramente le popolazioni più giovani.

Questi sono temi che meritano attenzione e sollevano interrogativi riguardo a come valutiamo e gestiamo la sicurezza e la paura nella nostra società.

In questo contesto, ogni persona o famiglia tende a proteggere il proprio interesse personale, che a volte viene percepito come altruismo. Tuttavia, è importante sottolineare che le preoccupazioni relative alla pandemia e alla salute dovrebbero essere comuni a tutti, poiché la malattia può colpire qualsiasi gruppo di persone. La questione della responsabilità è complessa e dovrebbe essere affrontata in un contesto più ampio, che tenga conto di fattori sociali, politici e ambientali.

Vedi anche[modifica | modifica sorgente]