Riflessione sulla polarizzazione by Yozora

Da Tematiche di genere.
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Tratto dal gruppo: https://www.facebook.com/groups/595884441325918/posts/1002983947282630


IL LIBERO PENSIERO AI TEMPI DI INTERNET

Oggi è il 17 Febbraio. Né Facebook né Google ci informano che oggi – forse anche perché è più ufficiosa che ufficiale – è anche la Giornata Internazionale del Libero Pensiero.

Questo perché oggi, esattamente nel 1600, moriva sul rogo Giordano Bruno, frate e filosofo, considerato martire del libero pensiero.

Voglio approfittare della giornata per portarvi una mia riflessione circa cosa significhi il libero pensiero al giorno d’oggi, anche in relazione alla esperienza che ho avuto moderando questo gruppo.

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È palese a tuttə che la rovina del dialogo tra le parti è la polarizzazione estrema. Volendo essere un po’ più tecnici, siamo nell’era del trionfo della fallacia detta “falsa dicotomia: si iper semplificano argomenti complessi portandoli soltanto a due estremi opposti e si pretende che le posizioni intermedie non esistano.

Inoltre vi è questa tendenza a vedere la parte opposta come unə nemicə da abbattere a tutti i costi e con cui non ricercare un dialogo.

Non penso che debba farvi esempi in tal senso: credo proprio che tuttə voi abbiate già in mente decine se non centinaia di situazioni in cui avete assistito o di cui siete statə partecipi. Perché sì, siamo sinceri, almeno una volta in vita nostra tuttə noi ci siamo arroccati in un fronte intellettuale, politico e/o sociale, abbiamo pensato “io sono nel giusto, sono quegli altri che sbagliano”, unito a un bel “le cose o sono così o non sono così, non esiste via di mezzo”.

Questo non perché siamo tuttə dellə st**** arroganti o dei fanaticə, ma perché è così che funziona l’umana specie: non riusciamo a tenere nella testa tutte le informazioni, e allora tendiamo a semplificare per chiarirci meglio le idee. Peccato che però questo spesso conduca alla ipersemplificazione, cioè l’ignorare sfumature del discorso che non dovrebbero essere ignorate, e appunto a delle dicotomie che non hanno ragione di essere.

“Ok Yozora, ma cosa centra questo con il libero pensiero?” Centra perché quanto detto sopra porta alla marginalizzazione, alla discriminazione (anche solo di carattere morale) o addirittura all’eliminazione di due dei principali tipi di libero pensiero.

Tipi di libero pensiero: opinione intermedia e terza parte[modifica | modifica sorgente]

Uno dei tanti punti intermedi tra i due estremi opposti A e B.

Il primo è quello che potremo chiamare dell’”opinione intermedia”, cioè essere tra i due estremi. Questo non significa essere necessariamente nell’esatto mezzo, ma comunque orbitarci più o meno intorno. L’altro è quello definibile come terza parte”, ossia assumere una posizione distinta tra i due supposti estremi e che porta un terzo nuovo punto di vista.

Siamo su un gruppo Antisessista/MRA, quindi facciamo degli esempi “nostrani”. La contrapposizione tra il femminismo radicale e gli MRA è cosa nota.

La frase “secondo me ambo le parti hanno ragione per alcuni versi, ma presentano entrambi delle criticità” è una opinione intermedia.

Una terza parte invece è una frase come “Secondo me sia la teoria sociale del patriarcato sia quella del doppio sessismo sono entrambe sbagliate, ritengo piuttosto che” e scusate ma non ho idea di come terminarla.

Un esempio sulla schwa[modifica | modifica sorgente]

Volete un altro esempio, magari su un tema OT che è andato molto di moda nelle ultime due settimane nel gruppo? Ditemi, avete notato che in questo post sto usando lo schwa? Ebbene nei commenti di alcuni post ho visto praticamente la guerra tra chi è assolutamente a favore e tra chi è assolutamente contro, con buona pace delle opinioni intermedie. Già so che nei commenti c’è chi si lamenterà del mio utilizzo dello schwa senza magari leggere il post fino in fondo. E io sarò lì, pronto a copia e incollare queste due frasi con un bel “Questo commento ce l’aspettavamo tuttə”.

Libertà di avere opinioni molto diverse sul gruppo[modifica | modifica sorgente]

Io sono dell’idea che la salute di una discussione o di un gruppo si misuri anche dal grado in cui la varietà dell’opinioni sia varia, non sia dicotomica, sia garantita e che porti a delle riflessioni da tutte le parti. Da questo punto di vista sono davvero felice di dire che questo è uno dei gruppi più sani in cui sono mai stato. Credo che lo sappiate anche voi, ma è raro che in un gruppo “convivano” tra di loro gente politicamente orientata a sinistra e a destra, ma so che qui dentro vi è uno scibile che va dalla sinistra progressista a gente simpatizzante di Giorgia Meloni, da esponenti della comunità LGBT+ ai super straights, da persone che pur non essendo femministe ne condividono delle battaglie ai Redpill che vedono in quelle battaglie il male assoluto.

Ma proprio in virtù di questo meraviglioso calderone ho potuto anche toccare con mano perché sia difficile mantenerlo e non invece fare una sorta di selezione naturale delle opinioni fino a creare una echo chamber.

Nemici del libero pensiero[modifica | modifica sorgente]

  • Una prima cosa è che la stessa moderazione è la prima che deve andare oltre, per quanto possibile, oltre le loro convinzioni ed entrare nel mood “Sono contrario a questa opinione, ma visto che la sta esponendo in toni pacifici, non sta insultando nessuno, né quello che sta dicendo è palesemente antiscientifico o falso, allora è giusto che rimanga lì”.
  • La seconda è che in ogni gruppo c’è sempre qualche persona che è convinta di avere la verità in tasca, che grida ai quattro venti la sua versione, ma se voi si prova a contro argomentare va su tutte le furie, e se la si prova a calmare grida alla censura. Perché purtroppo è un dato di fatto: ad alcunə va benissimo discutere ma solo fino a quando la discussione verte in loro favore o rinforza i loro bias, altrimenti si spazia dall’asserire che nessunə capisca nulla tranne sé stessi al gridare allo sfacelo generale.
  • In tutto questo poi non sto nemmeno mettendo in conto quellə che asseriscono palesi falsità – ma proprio di carattere obiettivo – e che se gli provi a dire “Guarda che è falso” gridano alla censura o peggio ancora al diritto di dire la loro.
  • Purtroppo un altro nemico del libero pensiero, ma molto più subdolo perché si finge tale, è quello che definisco “il supposto diritto a sparare str*****e”. Facendo un esempio estremo, se uno asserisce che la Casa Bianca ha i muri esterni pittati di rosso, dire “Ma guarda che è falso, ha i muri pittati di bianco”, rispondere con un “È il mio pensiero, lo devi rispettare” non regge.

Il libero pensiero parte anche dal presupposto di saper scindere quando è possibile (perché la maggioranza delle volte non è semplice) l’obiettivo dal soggettivo, di non partire dal presupposto di essere dalla parte della ragione, e sapere quando è il caso di fare un passo indietro. Purtroppo in questi tempi in cui impera il “Ho ragione io!”, il verbo “dubitare” sta diventando un paria.

Spero che abbiate trovato questa riflessione proficua


Firmato, Yozora