Riassunto ilfattoquotidiano-insostenibile leggerezza del rapporto tra media e femminicidio

Da Tematiche di genere.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

TLDR: Il numero di donne uccise da uomini è in crescita o amplificato dai media? Questo è un argomento di cui si parla spesso negli ultimi tempi. È importante migliorare la qualità dei dati sul femminicidio e dobbiamo muoverci su criteri scientifici. Il rapporto tra media e femminicidio può essere delicato e a volte i media esacerbano o banalizzano la situazione. La cronaca ha spesso un interesse strumentale a creare un'onda emotiva.

Tags: Femminicidio, Violenza di genere, Media, Istat, Dati sul femminicidio, Interesse dei media, differenze di genere, stereotipi di genere, assemblea universitaria. Link: L’insostenibile leggerezza del rapporto tra media e femminicidio - Il fatto quotidiano


Sulle pagine de Il fatto quotidiano lo psicologo psicoterapeuta Mario De Maglie critica la leggerezza con cui le riviste trattano argomenti così delicati per fare clickbait. L'articolo è ben scritto, non aggiunge nulla di nuovo a livello di analisi sull'inconsistenza dei dati, ma è comunque utile per la parte di denuncia della stampa e attacco delle certezze e delle narrazioni opportunistiche. Clicca per leggere l'articolo (con l'aggiunta di sottolineature)

Riassunto[modifica | modifica sorgente]

Un maschile fortemente sotto accusa può  faticare che rischia di:

1) non capire il grido di aiuto delle donne (non quello legato ai femminicidi, ma a tutte le tematiche di genere)

2) di arroccarsi su posizioni di chiusura (rendendo uno dei punti più critici delle questioni di genere, ossia il disinteresse maschile in proposito, ancora più critico).

Dobbiamo migliorare la qualità dei dati sul femminicidio in nostro possesso. Attualmente a farsi carico della loro raccolta sono i Centri Antiviolenza[1] e il sito Bollettino di Guerra e questa avviene attraverso la conta delle uccisioni di donne riportate dalla cronaca. Questa rilevazione è certamente indicativa di come la stampa tratti  la tematica, ma non è necessariamente coincidente con la sua effettiva realtà.

Il rapporto tra media e femminicidio può essere molto delicato, non di rado la cronaca ha i suoi vantaggi dall’esacerbare alcune realtà o dipingerle in modo da suscitare morbosità o banalizzazione. Se il contenuto è buono, ma non attira la notizia può anche passare in secondo piano, se il contenuto non è un granché, ma può essere presentato con modalità che suscitano una certa emotività, l’emotività vende.

Va analizzato quanto l’interesse dei media sia strumentale a creare e a cavalcare un’onda emotiva  per aumentare le copie da vendere o le visualizzazioni in rete. Un tipo di interesse di questa fatta non è che una forma di maltrattamento aggiuntivo, molto subdolo perché ben nascosto dietro una parvenza di una denuncia in aiuto delle donne, ed invece neanche morte possono trovare pace, sfruttate fino all’ultimo ed anche oltre.  Non interessa che la donna sia stata ammazzata, ma che la donna ammazzata faccia notizia.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. che hanno un conflitto di interessi a effettuare una raccolta dati corretta dato che i loro finanziamenti derivano dal sensazionalismo