Politically Correct Episodio Chimamanda Adichie

Da Tematiche di genere.
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Voce principale: Politically Correct.

Chimamanda Aidichie

Riassunto articolo del corriere.it - giugno 2017, Chimamanda contro il politicamente corretto. Da premettere che l'articolo ha un tono molto polemico (che riproponiamo nel riassunto sotto), ma i concetti che sottolinea e gli spunti di riflessione che porta sono interessanti e ribaditi anche da diversi autori:

Il bullismo via social media (con il pretesto della difesa dei diritti) e la cosiddetta «cancel culture» che commina pene gravissime a chiunque non si dimostri abbastanza fedele alla linea (come sempre succede tra moralisti inflessibili poi, alla fine arriva qualcuno più puro di te che ti mette sotto accusa, ma è un altro discorso).

L’autrice di «Dovremmo essere tutti femministi», Chimamanda Adichie (43 anni, scrittrice famosa), accusata di transfobia da un’ex amica e allieva Akwaeke Emezi (34 anni).

I precedenti[modifica | modifica sorgente]

Adichie aiuta la giovane Emezi all’inizio della carriera, diventano amiche, ma quattro anni fa Adichie dice alla Bbc che «le donne trans sono donne trans» all’interno di un discorso più complesso

(«Penso che se hai vissuto nel mondo come uomo, con i privilegi che il mondo accorda agli uomini, e poi cambi genere, diventa difficile per me equiparare la tua esperienza con l’esperienza di una donna che ha vissuto fin dall’inizio nel mondo come donna, donna alla quale non sono stati concessi i privilegi degli uomini»).

Una posizione sulla quale si può legittimamente discutere in modo civile, o che si può usare come pretesto per lanciarsi in accuse di transfobia.

Emezi (non binaria, identifica se stessa usando il pronome «they») criticò immediatamente Adichie sui social, attirando su di lei l’ira funesta dei follower.

Adichie aveva poi – scavandosi la fossa social – definito «ragionevole» l’articolo che scaraventò l’autrice della saga di «Harry Potter», J.K. Rowling, nel famelico tritacarne dei cancellatori di Twitter.

È deprimente che l’autrice di libri importanti come

  • «Metà di un sole giallo»
  • «Americanah»
  • «Dovremmo essere tutti femministi»

finisca tacciata di crimini orrendi contro l’umanità? Sì, ma è come lamentarsi del maltempo.

Adichie si è ribellata, ha spiegato che la cultura del bullismo a fin di bene è «oscena», e ha fornito la definizione finora più bella mai data dei social media (Emezi usa con abilità le storie di Instagram) usati come manganelli:

«Ci sono molte persone, sui social media, piene d’ipocrisia e prive di compassione, capaci di pontificare con facilità su Twitter se si parla di gentilezza ma non sono in grado di mostrare vera gentilezza. Persone le cui vite sui social media sono casi di studio di aridità emotiva. Persone per le quali l’amicizia – e le sue aspettative: lealtà, compassione e sostegno – non contano più».

L'evento[modifica | modifica sorgente]

C'è stato uno scontro tra Chimamanda Adichie (43 anni, scrittrice famosa) e l’ex amica-allieva Akwaeke Emezi (34 anni).

Emezi ha insultato l’amica ma poi l’ha indicata come persona di riferimento per ottenere il visto americano.

Chimamanda Adichie ha chiesto alla ex amica attraverso il suo sito: «Mi dai pubblicamente dell’assassina e ti senti ancora in diritto di usare il mio nome quando ti fa comodo?».

La risposta, nell’era dei social media sui quali i processi sono sommari e l’espiazione è senza fine, è «certo che sì, perbacco».

Perché Emezi ha giocato all’attacco fin dall’inizio, e sui social media chi picchia per primo picchia mille volte (Adichie è più grande come scrittrice, ma l’altra ha i follower più avvelenati).