Per la legge, sottoporre a pena un innocente è più grave che rinunciare a punire un colpevole?

Da Tematiche di genere.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Per la legge, sottoporre a pena un innocente è più grave che rinunciare a punire un colpevole?

«Per a risposta a questa domanda occorre rifarsi ad un principio che, si dice, venga rispettato dalla legge penale francese (e non solo) e formalmente rispettato in Italia dopo l'entrata in vigore dell'attuale codice di procedura penale italiana e la riforma costituzionale dell'articolo che fa proprio riferimento al giusto processo (art. 111 cost.).

In sintesi, nella maggior parte delle democrazie vige il principio che "è meglio 10 colpevoli in libertà che 1 innocente in galera". Probabilmente si ritiene più dannoso per il diritto un innocente in galera (rappresenterebbe il fallimento del diritto stesso e delle garanzie di libertà individuali) che 10 colpevoli in libertà che, comunque, farebbero un danno molto limitato in relazione al diritto stesso. Lo stesso fondamento sul quale si basa il principio della "colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio" si basa sulla tesi che in caso di insufficienti prove a carico dell'imputato (e quindi il dubbio sulla sua colpevolezza) egli debba andare assolto.

Nonostante in Italia formalmente vige lo stesso principio, purtroppo la realtà è ben diversa.»

Giovanni Ferina, Laurea breve Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Torino (2009) E se il colpevole impunito ammazza delle persone?

«Sotto il profilo giuridico - politico - sociale (ed anche economico) il principio non cambia. Qui la questione non è tanto l'individuo in sé, sia che si tratti dell'imputato, sia che si tratti della persona offesa. Uno Stato non rivolge mai il proprio sistema ad un individuo, ma al sistema sociale generale. Se si guarda, ad esempio al sistema della procedura penale francese, ogni reato è trattato allo stesso modo e le indagini per trovare ed individuare il responsabile è sempre lo stesso. Sia che si tratti del furto di una bicicletta, sia che si tratti di un omicidio le indagini ed i mezzi tecnologici sono gli stessi (impronte digitali, rilevamento DNA ecc…) e la responsabilità di chi fa le indagini (il PM) è sempre la stessa: se l'imputato risulta innocente al processo, il PM paga di tasca sua i danni recati all'imputato, quindi quando emette un mandato i carcerazione preventiva per un imputato egli ha già tutti gli elementi per poter dimostrare la sua colpevolezza. Se una persona viene condannata è perché ci sono prove a sufficienza contro di lui, quindi l'opera del PM è stata portata aventi con correttezza ed in modo soddisfacente. In queste condizioni è molto più difficile commettere errori giudiziari, diversamente da quello che succede in Italia dove le carceri sono piene di "innocenti formali" perché condannati senza prove sufficienti o, peggio ancora, in stato di carcerazione preventiva durante le indagini ancora in corso (se le indagini sono ancora in corso è perché ancora non ci sono prove sufficienti per la condanna). Non per niente Stai come la Francia, il Regno Unito ed altre nazioni europee hanno una lunga tradizione democratica e garantista verso la popolazione ed in Italia sono ancora in vigore leggi penali varate durante una dittatura.»