Malcontento di un ragazzo verso la sessualizzazione femminile

Da Tematiche di genere.
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Fonte (gruppo facebook Questioni di genere e di giustizia sociale ed economica)

Di seguito una discussione presa da Facebook, il testo sembra è un commento critico e piuttosto carico di frustrazione riguardo a diverse problematiche e contraddizioni

Critica a TikTok e Femminismo[modifica | modifica sorgente]

L'autore critica TikTok, suggerendo che la piattaforma sia degenerato in un veicolo di odio e denigrazione per gli uomini che non si conformano agli standard estetici, piena di misandria, in particolare nei confronti degli uomini grassi, bassi e poveri.

Il femminismo tenta di mantenere lo status quo, implicando che esso rinforza piuttosto che sfidare i ruoli di genere tradizionali come quello dell'uomo come sostentamento della famiglia anche quando ciò va a discapito della propria salute mentale. A tal proposito l'autore si riferisce a un caso locale di suicidio, suggerendo che l'uomo abbia preferito terminare la propria vita piuttosto che continuare a lavorare in un ambiente soffocante[1].

OnlyFans, Sessualizzazione, Insoddisfazioni e Victim Blaming[modifica | modifica sorgente]

L'autore esprime la sua disapprovazione rispetto a coloro che attribuiscono agli uomini la colpa della sessualizzazione femminile su OnlyFans e si dice deluso per il fatto che ciò accada anche in un gruppo Facebook che tratta di diritti degli uomini (Men Right's Activist). A suo avviso, etichettare tali uomini come responsabili rappresenta una forma di victim blaming nei confronti di coloro che fruiscono i contenuti di questa piattaforma. L'autore sostiene che l'ascesa di un femminismo neoliberale post-moderno, che porta le donne ad avere aspettative sempre più alte verso gli uomini, li privi della capacità di interagire efficacemente con le donne nel mondo reale.

Secondo l'autore, questi individui, descritti come "malcapitati", si iscrivono a tale piattaforma principalmente perché, di fronte ai nuovi criteri tossici e sempre più selettivi del femminismo contemporaneo, avrebbero scarse possibilità di avvicinarsi alle donne nella vita reale.

L'autore sottolinea la frustrazione degli uomini che si sentono discriminati, come quelli rifiutati ripetutamente o quelli che vedono le donne avanzare sul posto di lavoro grazie alle quote rosa. Critica il doppio standard esistente nei codici di abbigliamento, dove le donne possono vestirsi in modo più liberale rispetto agli uomini.

L'autore critica poi l'idea che il problema risiederebbe ne nell'uomo corpulento, poco attraente o di bassa statura che, bombardato da modelli di bellezza assurdi da media, sociale persino in ufficio e sistematicamente rifiutato, si sfoga.

né nell'uomo che assiste alla libertà femminile di esibire seno e gambe, mentre a lui viene richiesto un rigoroso dress code."

Dress Code Femminile, Sessualizzazione e Uso del Potere Sessuale da Parte delle Donne[modifica | modifica sorgente]

L'autore osserva l'uomo comune mentre guarda una collega femminile godere di favoritismi sul posto di lavoro, magari a causa di politiche come le quote rosa. Questo mentre la stessa collega esibisce apertamente parti del suo corpo, a dispetto del severo codice di abbigliamento che lui è obbligato a rispettare. L'autore infatti lamenta del fatto che esistono eccezioni per il codice di abbigliamento delle donne. Cita come esempio la scena universitaria, dove raramente si impedisce alle studentesse di sostenere gli esami in abiti provocanti. E anticipa già un futuro in cui la critica di tali comportamenti sarà vista come sessista e anti-emancipativa. E infine chiede alla interlocutrice: "Ora capisci perché c'è chi si radicalizza?"

L'autore sostiene che le donne siano pienamente consapevoli del loro potere di seduzione e che lo usino come un mezzo per attirare l'attenzione, soprattutto da parte dei maschi dominanti, anche se questi ultimi possono essere bulli. Questa affermazione, che l'autore vorrebbe incisa nel marmo, si applica, a suo avviso, a tutti i contesti: istituti di istruzione, luoghi di lavoro, social media e ambiti sociali. "Le ragazze sono perfettamente consapevoli del loro potere sessuale, infatti lo usano come uno strumento a tutti gli effetti: quelle più sessualizzate sono quelle che ricercano (e ottengono) la considerazione dei maschi più in vista in classe, anche se bulli."

L'autore riconosce[2] e critica una doppia morale percepita nell'oggettificazione: da un lato, condannata quando imposta, ma dall'altro, accettata e talvolta incoraggiata quando è una donna a sfruttare il proprio aspetto per ottenere vantaggi. Cita un esempio da un'esperienza universitaria, in cui una studentessa sedusse un professore per ottenere un punteggio migliore in un esame difficile.

Estende poi questa critica ai social media, osservando come alcune donne utilizzino il loro aspetto fisico, pur discutendo di argomenti seri, per attirare un seguito maschile. Sottolinea che chiunque osi criticare questo comportamento può facilmente essere tacciato di sessismo.

Secondo l'autore, l'oggettificazione volontaria (auto-oggettificazione) non dovrebbe essere vista come qualcosa di assurdo, ma come un'espressione del potere sessuale e sessualizzante. Prosegue esplorando come la bellezza fisica, combinata con un dress code meno rigoroso, può favorire la carriera di alcune donne a discapito degli uomini, che raramente godono di questo vantaggio.

L'autore tiene a precisare che non sta parlando di tutte le donne, né di una maggioranza. Riconosce, tuttavia, che il fenomeno esiste ed è importante discuterne apertamente.

Commento ragazza: sono gli uomini a sessualizzare[modifica | modifica sorgente]

L'interlocutrice risponde[3] ribadendo che la sessualizzazione delle donne è un fenomeno alimentato principalmente dagli uomini. Sottolinea come una donna possa scegliere di indossare abiti corti per una varietà di motivi personali, come il comfort o il gusto personale, ma gli uomini spesso interpretano queste scelte come inviti sessuali.

Esprime la sua preoccupazione riguardo al tono del post originale, descrivendo l'indignazione di un uomo più anziano verso ragazze che indossano abiti corti. Accusa l'autore originale di proiettare le proprie fantasie sessuali su ragazze innocenti, la cui unica "colpa" è di vestirsi in modo che ritengono adeguato per il caldo estivo.

Affronta poi il tema della sessualizzazione femminile nel marketing e nel comportamento personale delle donne. Condivide il punto di vista che il marketing svolge un ruolo chiave in questo processo, ma ribadisce che, in ultima analisi, dietro questa sessualizzazione c'è la mano dell'uomo. Fornisce l'esempio di OnlyFans, una piattaforma con un enorme pubblico maschile e un basso numero di donne che la utilizzano come clienti, argomentando che ciò dimostra come gli uomini siano condizionati fin dalla giovane età a sessualizzare le donne.

Conclude esortando i lettori a calmarsi quando vedono una donna in un abito corto o una maglietta scollata. Invita tutti a riconoscere e accettare la sessualità femminile come una parte normale e naturale della vita, senza lasciarsi sopraffare da ansia o preoccupazione.

Le diverse risposte maschili[modifica | modifica sorgente]

**Mario Rossi**: Sostiene che le fantasie non sono perversioni ma una cosa bella e naturale. Sottolinea che le donne usano OnlyFans e gli uomini sono i clienti perché è normale che gli uomini guardino le donne. Trova ingiusto che la normale attrazione biologica maschile venga chiamata "oggettificazione". Accusa a tal riguardo le donne di fare la vittima e di demonizzare il genere maschile quando viene citata l'oggettificazione in questo modo. Inoltre, ritiene che anche le ragazze sessualizzano gli uomini, sin da piccole, ma solo quelli ricchi e famosi. <<si vede Anke ke le ragazze sin da piccole sessualizzano gli uomini famosi e rikki.... e hanno le perversioni e fantasie proprio con gli uomini...ma solo con ragazzi ricchi e famosi>>

**Chiara Quaranta**: Risponde a Mario Rossi sottolineando che l'oggettivizzazione sessuale riguarda entrambi i generi, e che tra le generazioni più giovani sia abbastanza bilanciata.

**Margherita Cobain**: Contesta le affermazioni di Mario Rossi distinguendo l'attrazione sessuale e il piacere consensuale da un comportamento pervertito.<<confondi l'attrazione sessuale e il piacere consensuale con un pervertito che sbava dietro alle sue studentesse minorenni. Perversione ha un'accezione negativa, non sto parlando di meri kink.>>

**Paolo Bianchi**: Critica Margherita Cobain sostenendo che OnlyFans lucra su una fascia debole della popolazione (gli uomini considerati poco desiderabili) e che la colpa della maggioranza di clienti maschili sarebbe degli uomini stessi. Inoltre, ritiene che il problema sia la pressione estetica crescente sugli uomini.<<Margherita Cobain certo, perché OF è un modo alquanto bieco di lucrare su una fascia debole della popolazione (uomini considerati troppo poco desiderabili per avere del sesso), ora la colpa della maggioranza di clienti maschili sarebbe pure degli uomini? Mi sembrano davvero argomentazioni-fantoccio tipiche delle femministe, è victim blaming a tutti gli effetti Margherita Cobain e se esiste OF è perché negli ultimi 20 anni sono sempre più gli uomini tagliati fuori dalle scelte femminili in quanto si sono inaspriti i canoni estetici, esacerbando al posto di ridurre gli stereotipi che gravano sull'uomo (prestante, abbiente, provider).>>

**Marco Ferri**: Risponde a Margherita dicendo che, sebbene gli individui cerchino di allontanare da sé le etichette negative, ci sono studi che mostrano come le madri sessualizzino le figlie sin da piccole, causando loro problemi psicologici.

**Margherita Cobain**: Critica il livello del dibattito nel gruppo e suggerisce che gli uomini dovrebbero ascoltare di più le donne e non basare le loro opinioni su gruppi di Reddit. Invita a rispettare le decisioni delle donne e a capire che non tutte le donne hanno le stesse priorità.<<un altro prima parla di "Victim Blaming" se parlo di OF (si le vittime sono i fruitori di OF a quanto pare, sì a quanto pare gli uomini sono così animaleschi per questa persona da essere letteralmente schiavizzati dalle proprie pulsioni sessuali, e questo di nuovo è colpa della donna, assolutamente), poi piange perché le donne non gliela danno (tirando fuori le tipiche argomentazioni che trovi nei gruppi incel di Reddit)>>

E questo è tipo il livello di ogni conversazione provata ad avere su questo gruppo ogni volta.

Forse se usciste da questo gruppo un po' di più, e cercaste di ascoltare le donne, anziché i gruppi redpill di redditt dove normalmente la gente non sa un cazzo di donne, forse capireste che molte delle paure e insicurezze che avete sono infondate.

Se non piacete ad una donna accettalo e rispettatelo, e passate avanti. Succede a tutti. Le donne che sono disposte a volervi bene ci sono.

Se anche una ragazzina di 18 anni ha detto immaturamente su tik tok che lei gli uomini li vuole solo dai 3 metri in su, perché bisogna assumere che tutte le donne vogliono questo?

Da donna tante volte ho visto che alle donne piace essere ascoltate, e tutte le insicurezze che avete in merito al vostro aspetto fisico, a quanto guadagnate ecc sono importanti ma passano comunque in secondo piano.

Non tutte le donne sono uguali, per alcune le cose più "materiali" sono più importanti, per altre no. Basta capire quale sia la persona che fa più per voi.

Mia replica[modifica | modifica sorgente]

Nella discussione, Marco Ferri solleva delle critiche nei confronti di Margherita, accusandola di utilizzare argomenti fantoccio nelle sue accuse. Un esempio fornito da Ferri riguarda l'accusa di Margherita nei confronti di un ragazzo, il quale è accusato di confondere l'attrazione sessuale con comportamenti pervertiti. Ferri evidenzia che la sessualizzazione è un problema intrinseco e che non può essere giustificata in alcun modo. Sottolinea inoltre l'ipocrisia e la malafede nel comportamento di Margherita.

Ferri fa riferimento ai dossier dell'American Psychological Association (APA), che evidenziano i danni subiti da bambine e ragazze a causa della sessualizzazione forzata da parte delle madri e della società. Egli critica l'atteggiamento di quelle ragazze che negano tali danni fino a quando non vengono messe alle strette, definendo tale negazione egoistica e grottesca.

Inoltre, Ferri condivide un link a uno dei rapporti APA sulla sessualizzazione delle ragazze, sottolineando l'esistenza di numerosi altri studi e testimonianze sull'argomento.

Ferri critica anche l'atteggiamento di chi difende il proprio ego a discapito delle evidenze che mostrano come i modelli di bellezza a cui le ragazze cercano di conformarsi causino danni, inclusi decessi. Egli invita Margherita a riflettere su questo aspetto, invece di concentrarsi su una "catfight". Ferri condivide inoltre un articolo che tratta dei danni causati alle donne dalla pubblicità che enfatizza violenza, stupro e magrezza.

Inoltre, Ferri sostiene che non c'è nulla di male nei capezzoli femminili, il problema sorge quando vengono sessualizzati per ottenere rinforzi positivi secondo le modalità imposte dalla società, che egli definisce tossica. Critica altresì l'atteggiamento di coloro che attribuiscono sempre la colpa agli altri, in particolare agli uomini.

Infine, Ferri invita le ragazze a lavorare su se stesse, superando l'individualismo, la paura del giudizio altrui e la tendenza a incolpare gli altri per evitare sensi di colpa. Egli chiede loro di iniziare a preoccuparsi realmente del proprio genere.

Ferri si scusa per il tono del suo sfogo e promette di modificare il messaggio in seguito.

Nel suo ulteriore intervento, Ferri sottolinea che il processo di sessualizzazione e oggettificazione del corpo femminile non inizia con la vendita di un prodotto, ma con la sua prima esposizione. Afferma inoltre che, indipendentemente dalla consapevolezza delle ragazze coinvolte, tutti hanno un ruolo in questo fenomeno. Ferri sostiene che non si può adottare un 'locus of control esterno', ovvero credere che tutto ciò che accade sia fuori dal proprio controllo, solo quando ci fa comodo. Egli sostiene inoltre che tutti, in un modo o nell'altro, contribuiscono a una forma di sessismo, inclusa quella 'benevola' che dipinge l'uomo come il "cattivo". Questo atteggiamento può finire per favorire coloro che, volenti o nolenti, diventano complici di un sistema che li sfrutta.

  1. "vedere l'uomo [come] provider, oggi si è suicidato un finanziere dalle mie parti, chiediti perché un uomo preferisca suicidarsi piuttosto che lasciare un lavoro che lo sta opprimendo"
  2. certo, perché infatti non è assolutamente vero che sempre più donne approfittino della doppia morale sull'oggettificazione per ottenere vantaggi, nooo. La storia delle studentesse che si presentano discinte all'esame è storia vecchia, che (io testimone) è tuttora presente, e non mi sorprenderei che nel prossimo futuro qualcuna non urli al sessismo se il prof la respinga all'esame per l'abbigliamento. Ho visto addirittura una studentessa (di bell'aspetto ovviamente) praticamente sedurre il docente dell'esame più difficile del corso di laurea (era divorziato) pur di ottenere un 30. Senza contare chi si presenta iper succinta o con la scollatura in video magari parlando di diritto o di fisica quantistica per convogliare i follow maschili, tanto se qualcuno dovesse lamentarsi si urla al sessismo e al maschilismo. Insomma, la doppia morale sull'oggettificazione (che se volontaria oggi è espressione del potere sessuale e sessualizzante) non mi sembra affatto cosa grottesca o ancora la bella presenza. Ci sono donne che approfittano della bella presenza (e del dress code "attenuato") per fare carriera, a scapito dell'uomo che molto difficilmente ha questo vantaggio. Certo, non parliamo di tutte le donne e nemmeno della maggioranza, ma il fenomeno esiste ed è bene parlarne
  3. I primi a sessualizzare le donne sono gli uomini però. Una donna potrebbe vestire con i vestiti molto corti perché ha caldo, o perché semplicemente le piace come le stanno. Sono sempre gli uomini che intervengono a dire "eh ma poi non mi trattengo". Peraltro questo tipo che l'autore del post ha ripreso mi fa anche abbastanza paura, un signore di una certa età che scrive queste cose su delle bambine! Sta praticamente addossando a delle bambine la cui unica "colpa" (e non è una colpa!) è quella di indossare dei vestiti corti (con 40 gradi all'ombra fuori peraltro) le sue perverse fantasie sessuali. Non prendiamoci in giro. E di nuovo, nei commenti ho visto che è stata citata la sessualizzazione della donna come risultato del marketing ma anche della donna stessa. E qui vorrei chiarire. Personalmente mi trovate d'accordo sulla parte del marketing, ma di nuovo vi scordate che dietro la sessualizzazione della donna c'è sempre l'uomo; un piccolo esempio: guardando un video che parlava di only fans, viene fatto notare come la piattaforma abbia un numero enorme di iscritti fruitori maschili, mentre sono veramente poche le donne che effettivamente usufruiscono di only fans come clienti. Questo a mio parere mostra come gli uomini siano educati sin da piccoli ad sessualizzare le donne mentre le donne no. Dovete imparare che se una donna si mette un vestito corto, o una maglietta scollata, non c'è bisogno che andiate nel panico. Rilassatevi, accettate che una donna ha una figa e delle tette (sì! Proprio come vostra madre) e andate avanti con la vostra vita.