Il sesso non viene vissuto liberamente

Da Tematiche di genere.
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Riflessione by Karen[modifica | modifica sorgente]

Se consideriamo la sessualità come qualcosa di moralmente neutro, non degradante, non disgustoso, di cui disporre liberamente, allora perché le attenzioni indesiderate di natura sessuale sono così problematiche rispetto ad attenzioni di altro tipo? Perché il consenso è di fondamentale importanza per gli atti sessuali ma non per altre attività, anche riguardanti il corpo? Perché, anche in una visione sex-positive/sex-neutral, mettiamo l'autodeterminazione sessuale su un gradino più alto, specifico, rispetto ad altre forme di autodeterminazione personale e sul corpo? Per esempio, molte persone trovano piacevole un commento di apprezzamento sul viso, sull'abbigliamento, sulla voce e così via, anche quando magari non c'è tutta questa confidenza. Se il contesto è adeguato, risulta un semplice atto di gentilezza. Invece, se l'apprezzamento riguarda una parte del corpo sessualizzata o un'avance sessuale, diventa inappropriato. Una pacca sulla spalla data senza consenso non è considerata un problema, a differenza di una pacca data sul sedere senza consenso. Come si spiega questa differenza? C'è dell'ipocrisia? No, secondo me.

Riflessione sui valori inculcati sulla sessualità femminile da parte di un'altra persona che ha diversi punti in comune con lo spunto di riflessione qui proposto.

Innanzitutto, il fatto che a livello razionale possiamo riconoscere che il sesso non è intrinsecamente immorale e degradante non significa che la nostra reazione emotiva quando veniamo esposti a contenuti sessuali sia allineata a questa convinzione. Fin da piccoli tutto ciò che riguarda il sesso e le parti sessuali è ricoperto da un alone di imbarazzo, pudore, vergogna, colpa, incertezza, insicurezza. Questo tende ad amplificarsi per le donne e le persone socializzate come tali, perché è la sessualità femminile a essere considerata preziosa, sacra e passiva.

Non se ne parla quasi mai in famiglia e tra pari se ne parla secondo un'idea goliardica, competitiva, romanzata e sminuente. La prima esposizione al sesso sono i porno, fin dagli 11 anni; per molte ragazzine sono i coetanei maschi che parlano dei porno, in modo non esattamente edificante, rispettoso e antisessista. Tutto ciò condiziona profondamente la nostra percezione inconscia del sesso, anche in età adulta. Di conseguenza, pensare di poter trattare la sessualità come un tema totalmente neutro in una società che nel complesso non la tratta come tale è irrealistico.

Non importa se in teoria il sesso non dovrebbe scandalizzare, perché nella pratica non è così, dunque prima di introdurre il sesso nell'interazione con una persona bisogna accertarsi che ci sia consenso. In caso contrario, è molestia o violenza sessuale. In questo caso si tratta di rispettare la sensibilità individuale nel privato, che è diverso dalla stigmatizzazione del sesso in ogni ambito della vita pubblica (costumi, istruzione, politica, diritto, informazione, dibattito, arte, moda, ecc...), tipica della morale tradizionalista.[1]

Inoltre, la sessualità è personale, dunque varia in base ai gusti, alle inclinazioni, alle predisposizioni, al background familiare e socioculturale, ecc... Così come si può essere più o meno introversi, si può essere anche più o meno pudici. Dato che non si può sapere ex-ante di fronte a chi ci si trova, è opportuno verificarlo prima di risultare inappropriati e irrispettosi dei limiti altrui.

Obiezioni

Quindi, se vivessimo in una società in cui il sesso non è stigmatizzato fin dall'infanzia, allora il consenso sarebbe importante solo nel relazionarsi con persone particolarmente pudiche, mentre nei confronti di tutti gli altri una violazione del consenso in ambito sessuale non sarebbe diversa da una violazione del consenso in qualsiasi altro ambito (pacca sulla spalla, complimento sugli occhi, ecc...)? No.

Infatti, le motivazioni appena citate non sono esaustive. C'è ancora un elemento da prendere in considerazione, che è scientificamente documentato: il sesso, in assenza di desiderio, tende a essere disgustoso.

Saliva, sudore, sperma, liquidi vaginali, peli, odori, parti del corpo appiccicose, potenziale dolore, invasione dello spazio personale, contatto profondo e prolungato con parti del corpo altrui, ecc...: sono tutte cose che se non ci fosse il desiderio sessuale troveremmo tutto sommato schifose e irritanti. Immaginate di mettere in bocca la mano di qualcun altro: non è esattamente la sensazione più piacevole del mondo, ma alla fine è quello che si fa con i genitali nel sesso orale. La repulsione verso membrane, fluidi corporei e simili è funzionale alla sopravvivenza, perché, se, per esempio, non ci facessimo problemi a scambiare sangue con chiunque, potremmo andare incontro a conseguenze spiacevoli. Nel caso del sesso, questa fisiologica pulsione repulsiva viene appunto mitigata dal desiderio sessuale. Se, però, il desiderio sessuale manca - perché non c'è attrazione, perché c'è troppa poca confidenza, perché ci si sente a disagio, perché si hanno problemi di salute, perché si ha una scarsa libido, ecc... -, allora rimane solo la sensazione di disgusto, che a seconda dei casi può arrivare a essere molto profonda e addirittura traumatica.

A questo punto, se riconosciamo che provocare disgusto e disagio negli altri è sbagliato, non dovrebbero esserci più dubbi. Se è inappropriato chiedere a qualcuno a caso di sputargli in faccia, è inappropriato anche chiedere a qualcuno a caso di vedergli o toccargli i genitali.

È interessante notare che la soglia oltre la quale il desiderio sessuale ha la meglio sulla sensazione di repulsione tende a essere più alta nelle donne. Non si sa se la causa di questa differenza sia biologica o culturale e in che misura, ma si sa che la repulsione per determinate pratiche sessuali può essere indotta e che quella mentale risulta più resistente di quella fisica. Un esempio sono i casi di donne che durante un episodio di violenza sessuale mostrano eccitazione a livello strettamente fisico pur vivendo ovviamente l'esperienza in modo traumatico.

In definitiva, la sessualità non è sporca né sacra, però, per motivi biologici, psicologici e socioculturali, è in grado di incidere pesantemente sul benessere psico-fisico della persona. Senza contare che il sesso può produrre conseguenze di un certo peso (gravidanza e MST) e quindi richiede responsabilità e consapevolezza, che senza autodeterminazione non sussistono: non posso assumermi la responsabilità né la piena consapevolezza di un'azione che non scelgo liberamente di compiere. Per questi motivi l'autodeterminazione sessuale, di cui il consenso è manifestazione, va tutelata con un riguardo speciale, anche in assenza di concezioni negative sul sesso. [ndr. a me verrebbe da dire che le concezioni negative sul sesso ci sono, ma sono interiorizzate a livello più profondo e inconscio].

Altra riflessione sul sesso vissuto come sporco[modifica | modifica sorgente]

Claudia la questione sta nel riuscire a non considerare il corpo come fonte di peccato o come qualcosa di sporco. Per capirci: il piacere fisico che può dare il pensare ad una persona di bell'aspetto è lo stesso che si prova dopo una lunga chiacchierata con qualcuno con cui siamo entrati in empatia. La masturbazione è solo il corrispettivo fisico di quella comune eccitazione mentale. Tra l'altro se uno si sega pensando a te in realtà nemmeno ti considera perché utilizzerà una propria proiezione mentale .

Per questo non vi è alcuna prevaricazione perché non è della tua persona che si fa uso.

Tu consideri il corpo come un qualcosa di inferiore alla mente ed invece è semplicemente una parte di noi come tante altre (tra l'altro più difficile da controllare). Finché non supererai questa dicotomia non potrai avere un rapporto libero e leggero col tuo corpo. Riusciresti, per esempio, a fare naturismo?

Ti consiglio davvero di ragionare su tutti questi blocchi (che ho avuto anche io fino a qualche anno fa). Non puoi immaginare il beneficio personale che si ottiene liberandosi di una visione bloccata ed opprimente del proprio corpo. Niente più fisime, niente disagio, niente fastidio: solo in pace con la totalità di sé stessi. È un percorso complicato ma cambia la vita.

Le donne non la danno? In quale misura è colpa dei maschi?[modifica | modifica sorgente]

Ludovica Marra

Andrea Buratti Figa d'oro - Morti di figa[modifica | modifica sorgente]

Forse doppione, «Sia ai maschi che alle femmine viene inculcato fino dalla tenera età il concetto che la vagina sia un bene prezioso in quanto portatrice di vita. Di solito ci si scherza sopra e non si dà peso alla cosa, le mamme dicono alle figlie frasi come "con il bello non si mangia", "devi trovartene uno ricco", battute innocenti che in realtà innestano l'idea inconscia che le donne abbiano una leva di negoziazione in più rispetto all'uomo. Questo discorso presuppone però l'inferiorità della donna in tutti gli ambiti non riproduttivi e non domestici, e questo ci porta al paradosso odierno per cui la donna italiana sottometterebbe l'uomo italiano, ma nella società conta come il due di picche. Nei Paesi del Nord e Centro Europa (ho vissuto per moltissimo tempo in Germania e in Danimarca) vi è molta più parità sociale dei sessi, ma la donna non viene vista come bene prezioso. E al ristorante si paga fifty- fifty.» Che ne pensate?

Altro[modifica | modifica sorgente]

«Il nostro retaggio culturale cristiano cattolico ha lasciato un virus potente nelle donne.... Quello della fighetta d'oro. C'é un buon numero di ragazze che crede di averla d'oro massiccio e che non ne troverai mai una valida quanto la sua. É una brutta malattia ma piano piano ci lavoriamo su. Esiste anche il contraltare maschile. Di solito però voi la giocate come "io sono un bravo ragazzo che muore per te e se mi lasci non ne troverai un altro ma sarai condannata ad una vita di drogati che picchiano le vecchie e ti mettono le corna"»

No. In nessun caso. Lei che si fregia di avere l'unica vagina del pianeta Terra viene puntualmente mollata per una ragazza più spigliata e sincera.

Lui che pensa di essere Lancillotto viene puntualmente mollato per uno che gioca meno sui sensi di colpa e che si mette più sullo stesso piano di lei.

  • Le ragazze, in Italia, sono meno disponibili al sesso occasionale

Altro[modifica | modifica sorgente]

Sesso occasionale[modifica | modifica sorgente]

Fonte: link

Le donne sono tendenzialmente più pudiche? Più caute? Cosa cambia tra l'educazione maschile e quella femminile? *affermare che ogni essere umano è diverso non impedisce alle scienze di trattare verità euristiche. Chiunque voglia informarsi può cercare la differenza tra generalizzazione e ipergeneralizzazione e leggersi i processi di induzione e deduzione.

Perché le donne sono più restie verso il sesso?[modifica | modifica sorgente]

Miriam Bando: ogni volta che una ragazza è contattata da uno prima di incontrarlo deve fare mille considerazioni e sperare che non sia un pazzo stupratore serial killer e non sto scherzando, oltretutto ci son stati i casi degli untori di aids (quello di Roma che faceva vedere certificati di salute falsi per ficcare senza preservativo) e casi di telecamere nascoste per riprendere l'atto.

Oltretutto se vai con uno della cerchia delle conoscenze possono uscire malelingue su di te, il tuo fisico, la presunta larghezza della vagina e il quanto sei porca.

Insomma, forse c'è un motivo per cui prima di arrivare al sesso occasionale ce ne passa di tempo.

Sicuramente in Italia c'è pure un problema di mentalità, mi hanno dato della zoccola e sono stata accusata di non avere i veri valory per aver commesso il terribile crimine dell'essere sessualmente attiva (friendly remember anche il delirante post scritto qui dove si diceva che chi fa sesso senza amore è una persona triste e squallida che non ha mai provato sentimenti veri) , non mi stupisce che alcune donne per evitare i giudizi si auto impongano una castità che in realtà non desiderano affatto.

Io direi che per gli uomini conta più il carattere che altro, in buona parte dei casi. Ho conosciuto ragazzi fidanzati che sinceramente mi son chiesta chi se li fosse presi, perché va bene non essere Brad Pitt ma insomma.. però conoscendoli erano dei tipi davvero simpatici ed interessanti, quindi l'aspetto può passare in secondo piano in questi casi.

I miei fidanzati, a detta delle mie amiche, erano tutti dei cessi e sinceramente so di avere gusti particolari, ma anche se non erano bellissimi e perfetti, io ho sempre apprezzato i loro difetti cercando di non renderli tali o di farglieli pesare.

Io di solito faccio il primo passo o mi faccio quanto meno ben notare, e quando lo faccio non voglio essere invadente, e se non noto subito interesse lascio perdere direttamente (e non è un discorso di dignità o orgoglio, ma perché se non c'è interesse non vedo perché insistere.) Nel tempo ormai ho preferito più la combo aspetto decente + gran carattere rispetto alla sola bellezza che dopo un po' stufa, mi piace chi è intraprendente e sa stupire, chi mi fa entrare nel suo mondo e non che mi lascia fuori come se fossi una cosa a parte. Alcuni quando sentono queste cose si sentono un po' inferiori (?) e non pensano di essere all'altezza quando invece ne sarebbero tranquillamente il grado. Da donna però, devo ammettere che la pressione fatta sugli uomini su questo argomento è tanta, oserei dire che è di più di quella delle donne perché, purtroppo (o per fortuna) gli uomini dovrebbero essere più intraprendenti e le donne scegliere e lasciarsi conquistare. Diciamo che se sei uomo e non scopi sei sfigato, se scopi troppo sei un puttaniere (ed è nel senso brutto del termine) e insomma è un po' drammatica anche per voi men. Status (che non vuol dire ricchezza, vuol dire essere "un personaggio" - che frequenta certi posti, esce con certe persone, e meno comune è più attira) e sicurezza (che non è da intendersi come spavalderia, egocentrismo ecc. Ma come coscienza del proprio valore).Ho visto ragazzi brutti beccare molto più di ragazzi belli ma timidi

Ps io dopo che ho fallito post primo appuntamento con uno dei pochi ragazzi più interessanti (e fighi) della scuola le mie compagne di classe quando lo vedono continuano ancora a percularmi. E giuro che brucia ahaha

Miriam Bando Il problema è che il 90% di quelli che ti approcciano lo fanno in modo inquietante e imbarazzante, senza capire la differenza tra il "farsi desiderare" di una ragazza e il rispondere a monosillabi che significa "lasciami stare che sei strano". Inoltre approcciare via internet è patetico, quasi nessuno ha voglia di mettersi in gioco e provarci sul serio "dal vivo" con una ragazza. Spesso poi chi approccia diventa ossessivo e pesante per la ragazza, che a sentire sempre le stesse banalità non vede l'ora di liberarsi del ragazzo in questione. È anche vero che sono le donne che potrebbero fare il primo passo, ma a molte scoraggia che non sia l'uomo a farlo, perché ci fa sentire come "ridicole". Ma in ogni caso un rifiuto non ha mai ucciso nessuno, quindi fuori le palle! non ho letto proprio tutto ma in definitiva concordo con l'autore del post: essere femmina - parlando di quantità e facilità nell'avere proposte, in internet e fuori - é più facile rispetto all possibilità che hanno i maschi. In Italia più che altrove.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Ci sarebbero però due punti da approfondire: - definire in maniera più precisa quale sia questo periodo storico inibito dal sesso (nel '68 ad esempio eravamo agli antipodi) - ribadire che tutta la riflessione riguarda il rispetto sul piano psicologico, ma i valori interiorizzati possono essere comunque disfunzionali e dannosi per sé stessi e per gli altri