Ha senso questo pensiero?

Da Tematiche di genere.
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Posso darti uno spunto di riflessione? Ricordi l'episodio delle pallavoliste che si lamentarono di non aver potuto indossare la divisa che preferivano (ovvero una meno sessualizzante)?

Tantissime ragazze gli diedero ragione. Eppure è una questione controversa, perché è una divisa e viviamo in un mondo con infinite regole condivise. Non ci si sveglia la mattina e si decide di cambiarle.

Tuttavia se delle persone si lamentano di non riconoscersi in mascherine di colore rosa vale il discorso opposto?

Devono riconoscercisi? Devono pensarla come la pensiamo noi?

è una forma di controllo del pensiero degli altri. è una cosa molto brutta. Come la giustifichiamo?

Sostenendo che il loro pensiero sia razzista? omofobo?

A me sembra che ci serva convincercene perché altrimenti saremmo noi gli squadristi.

Tutti hanno diritto ad avere delle opinioni, però la psicologia sociale ha dedicato così tante energie a studiare come funzionano gli esseri umani, a comprendere i meccanismi che hanno permesso il sorgere di tante brutture nel corso della storia.

Se ti va di informarti dai un'occhiata alle critiche fatte da intellettuali del calibro di Noam Chomsky a questa forma di inclusività.

https://it.wikipedia.org/wiki/Politicamente_corretto#Critiche

"Secondo Preve, il tardo-capitalismo statunitense ed europeo, avendo esaurito, con la caduta dell'URSS, la sua spinta emancipatrice in direzione di uno Stato sociale, avrebbe convogliato tutte le sue energie "progressiste" verso battaglie morali-culturali, in un sostanziale regresso dei diritti sociali ed economici conquistati nel Novecento. Il politicamente corretto, dunque, sarebbe servito come arma retorica dei media dominanti, al fine di esasperare i conflitti "culturali" presenti nella società, così da mettere uno contro l'altro progressisti e conservatori, bianchi e neri, uomini e donne, etero e gay. Tutti i conflitti possibili sarebbero saliti alla ribalta dell'agenda politica. Tutti, tranne il conflitto di classe. In questo modo le forze economiche dominanti, "culturalmente" divise tra progressisti e conservatori, avrebbero beneficiato di una fonte perenne di legittimazione politica."