False accuse, intervento di Davide Stasi al senato del 20 6 2022

Da Tematiche di genere.
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YouTube: Audizione al Senato di Davide Stasi (La Fionda) sulle false denunce, 20/06/2022

L'intervento di Fabio Nestola, autore de "La Fionda", in audizione presso la II Commissione (Giustizia) del Senato, relativamente al Disegno di Legge 2530 sulla violenza domestica. Qui la proposta di legge oggetto del commento sul sito del senato.

Transcript dell'intervento:[modifica | modifica sorgente]

Dottor Davide Stasi autore blogger analista sociale

Buongiorno a tutti i senatori di tutte le senatrici, un ringraziamento per questo invito. Vorrei focalizzare la mia analisi delle proposte di legge in esame non tanto sui dispositivi quanto sulle loro premesse importanti perché oltre a essere tendenzialmente comuni e trasversali a tutti i testi analizzati spiegano quello che ritengo sia un elemento fondamentale del processo legislativo, ovvero l'individuazione della ratio cioè delle ragioni che rendono necessario legiferare su una materia specifica; quelle che consentono di rispondere alla domanda: "una legge del genere è davvero necessaria?". Il mio parere che un intervento legislativo di questo tipo non abbia alcuna ratio lo si nota già dalla terminologia usata tutte le proposte si intitolano infatti alla difesa di un genere soltanto quello femminile, salvo poi nelle premesse nell'articolato parlare di violenza di genere senonché grammaticalmente concettualmente la violenza di genere è quella perpetrata da un genere quale che sia verso l'alto un'apparente contraddizione in realtà un espediente per non incappare in una censura per incostituzionalità di fronte all'articolo 3 della costituzione non c'è tempo però per parlare dell'imbarazzante tara incostituzionale di molte parti di queste proposte di legge dunque torniamo sulla loro assenza di fondatezza quello che secondo me è un assenza di fondatezza come emerge dai molti utili dati presenti nella premessa del DDL 2530.

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Mi sono permesso di utilizzare quelle stesse cifre di riorganizzare uno schema comparativo nella tabella che preparata impossibile seguire l'andamento dei circa 70 mila procedimenti annui per le maggiori fattispecie di reato negli ultimi tre anni e salta agli occhi come il 50% delle denunce finisca in archiviazione è soltanto il 45% in condanna. Percentuali sempre uguali negli ultimi dieci anni, come rilevabile dal portale violenza donne dell'ISTAT. Percentuali che dovrebbero interrogare il legislatore sul motivo per cui l'amministrazione giudiziaria da anni verifichi come consistente soltanto un 45% delle denunce. La cronaca da un lato gli esperti del settore dall'altro aiutano a trovare una spiegazione per quanto considerata eretica a questo divario l'enorme differenziale tra denunce e condanne e ascrivibile al fenomeno delle false accuse accuse strumentali ai miei collaboratori raccogliamo da anni le numerose notizie di assoluzioni di uomini accusati di violenza di genere sono già 188 quest'anno e 341 l'anno scorso soltanto tra quelle notiziate dai media. A sostenere la tesi del dilagare delle false accuse sono però anche soggetti ben più importanti di me e dei miei collaboratori: mi riferisco ad autorevole operatrici di giustizia procuratrici periti legali avvocatesse tutte donne che nel 2011 hanno depositato, peraltro proprio in senato, un documento emerito. Cito dallo stesso:

"è appurato che le versioni fornite dalle presunte vittime sono gonfiate ad arte solo in due casi su dieci si tratta di maltrattamenti veri il resto sono quelle le enfatizzate e usati come ricatto nei confronti dei mariti durante la separazione. parole del sostituto procuratore del tribunale di Bergamo dottoressa Carmen Pugliese"

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Era vero nel 2011 non è più vero oggi? Non ne sono convinto. Specie alla luce dei numeri che abbiamo appena visto credo che legislatore dovrebbe andare a fondo di anomalie di questo tipo scoprirebbe facilmente, ad esempio, che un intervento legislativo efficacemente preventivo di una grossa porzione di violenza di genere sarebbe quello di garantire la piena e rigorosa e magari ampliata applicazione della legge 5054 del 2006 su separazioni affidi. Rigorosa applicazione che non viene fatta dai tribunali italiani da ormai 16 anni. Niente di tutto questo si ritrova però nei disegni di leggi qui analizzati che piuttosto sembrano voler affermare a forza la sussistenza in Italia di un'emergenza legata alla violenza maschile contro le donne; dico a forza perché soltanto come una forzatura possono considerarsi emergenza casistiche che portano alla condanna tra i 2.000 ei 3.000 uomini ogni anno da più di dieci anni su un totale di 25 milioni di uomini. Dico a forza perché non posso dire altrimenti nel momento in cui nel testo di una proposta di legge del senato e mi riferisco alla 2530 vedo una tabella come questa che mostra come i colpevoli siano in costante calo nel corso degli anni.

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Il tutto però viene fatto seguire la sconcertante frase alla luce dei dati riportati che evidenziano un trend in aumento dei cosiddetti reati spia di fronte a forzatura del genere mi chiedo con la pressione se la nuova tendenza delle istituzioni non sia quella di sovvertire la realtà come ha già dimostrato di voler fare ad esempio la presidente del Senato, l'onorevole Casellati, che in occasione dell'ultima festa del lavoro ha dichiarato che la maggior parte dei morti sul lavoro in Italia di sesso femminile. Ad onta del di quell'oltre 95% più di mille uomini che muoiono sul lavoro ogni anno. Insomma i casi sono due o queste proposte di legge di Milano ad applicarsi a un contesto di fiction, oppure vogliono rappresentavano in realtà emergenziale che ferma restando la condanna di ogni violenza in realtà emergenza non è forzato re di questo genere sono presenti in tutti i disegni di legge analizzati che non mancano di cercare una legittimazione in strumenti come la debolissima convenzione di Istanbul o in vecchie indagini campionarie ISTAT e radicalmente smentite da ricerca dell'unione europea che assegnano all'Italia agli ultimi posti per incidenza di violenza maschile sulle donne con un quartultimo posto nella fattispecie omicidi in generale in particolare con vittime donne all'ovvia condanna per ogni omicidio è un dato di cui orgogliosi invece no nessun orgoglio di emergenza di costruire un emergenza il grave che questo tentativo viene fatto in un set di proposte di legge che potrebbero forse avevano qualche efficacia in Lettonia in Finlandia o in Messico dove il tasso di violenza contro le donne è davvero emergenziale.

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In Italia tale disposizione non hanno una ratio, non hanno fondamenta. Un palazzo senza fondamenta crolla, una legge senza fondamenta, se ne ravvisasse il disastro conseguente all'entrata in vigore di disposizioni di questo tipo è evidente e se con il pretesto della prevenzione esigono infatti il maggior numero possibile di uomini specie se padri in carcere o sottoposto a una qualche sanzione che ne certifichi la colpevolezza prima che lo faccia il giudice proposto da 25 30 lo dice esplicitamente con disinvolta impudenza:

"e c sul numero di condanne sarà opportuno verificare un loro eventuale aumento di ragione degli strumenti investigativi di nuovo conio".

Più che una disposizione di legge suona come un istigazione istituzionale alla persecuzione giudiziaria di ogni cittadino un sesso maschile manca solo l'obbligo per tutti i maschi etero se il paese di appuntarsi sul bavero le lettere scarlatte mt di maschio tossico il quadro sarebbe completo in conclusione in assenza di reali condizioni emergenziali in presenza di un fenomeno falso cosa proprio dilagante norme come questa innescano soltanto una caccia all'uomo sistematica e a norma di legge in un'ottica manettara e dura già da troppo tempo e che andrebbe interrotta non ulteriormente alimentata norme come queste significano anche il totale intasamento di procure tribunali come già accaduto dopo l'approvazione del cosiddetto codice rosso ma soprattutto significano ed è questa la mia ipotesi finale sulla razza di questo enorme un aumento del numero dei casi che verranno registrati come critici in modo da giustificare l'aumento dei già enormi trasferimenti di risorse pubbliche ad associazioni prive di ogni vincolo di trasparenza e rendicontazione come centri antiviolenza i centri per uomini maltrattanti non a caso entrambi citati con ampiezza in tutte le proposte di legge con una reiterazione che a mio parere si dedica soltanto alla clientela oi gruppi di influenza da con piacere concludo questo è il meno uno spartiacque ben riconoscibile tra la politica che si preoccupa razionalmente della realtà e del futuro dei cittadini è quella che si preoccupa della propria rielezione proposte di legge come queste vengono soltanto più evidente con lo spartiacque che a mio avviso risulta più grasso quello che a mio avviso risulta più grave è l'impianto ideologico che impregna le proposte fino nelle loro falde più profonde quell'idea per quegli uomini in Italia senza distinzione specie se padri sono per loro stessa natura 20 abusanti orchi organizzati per perseguitare opprimere concertata mente tutto intero l'odiato genere femminile che dal canto suo in quanto tale è intrinsecamente vittima incolpevole un teorema di ideologico banalizzante maniche e settari una fiction niente di più l'approvazione di queste norme nel portare benefici per la colica porterebbe confusione e frustrazione nell'amministrazione della giustizia e disastri irreparabili nelle potenzialità relazionali di donne e uomini con questi ultimi costantemente sottoposte a una minaccia incombente sulla base di una colpevolezza preconcetta che però non li riguarda un'emergenza studiata a tavolino e di un falsato senso della realtà.