Egocentrismo Piagetiano

Da Tematiche di genere.
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Piaget fu uno fra i primi a rompere con i comportamentisti, studiando lo sviluppo dei bambini.

In uno degli esperimenti veniva chiesto a bambini di diverse età di assumere il punto di vista (visivo) di un'altra entità.

Per esempio in una rappresentazione tridimensionale in scala con delle colline, veniva collocata una figurina o una bambola in una parte del modello e veniva chiesto ai bambini di indicare quale foto rappresentasse il punto di vista della figurina. Prima di una certa età i bambini faticano a indicare la fotografia corretta, mentre dopo riescono con più successo. Oppure veniva raccontata una storia attraverso il supporto visivo di un teatrino o delle vignette, e nella storia degli oggetti venivano nascosti da un personaggio all'insaputa di un altro. Si chiedeva allora ai bambini di calarsi nei panni del personaggio e indicare dove questi pensa che si trovi, ma i bambini più piccoli indicano dov'è l'oggetto realmente, non dove il personaggio pensa erroneamente che sia.

Piaget giunse alla conclusione che prima di una certa età i bambini non possedevano la teoria della mente, ovvero di ipotizzare o comprendere il punto di vista altrui.

Successivamente si è visto che questo è anche uno stato temporaneo: ci sono momenti in cui tutti noi siamo egocentrici, ovvero prestiamo attenzione solo al nostro punto di vista e non a quello altrui. Si può discutere se e quando ciò sia una strategia adattiva, per esempio per difendere i propri interessi o i propri bisogni.