Discorso di Barbero sulle donne in passato

Da Tematiche di genere.
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Uomini e donne sono uguali? - Alessandro Barbero (2022)[modifica | modifica sorgente]

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Due facce di una stessa medaglia[modifica | modifica sorgente]

Indubbiamente noi siamo la prima società di tutti i tempi che ha deciso di fare questa scommessa.

Cioè di dire,

Primo: Uomini e donne possono fare esattamente le stesse cose e

Secondo se glielo facciamo fare, la società sarà più felice nel suo complesso. Staremo tutti meglio.

Ecco, io direi che tutte le società del passato che io conosco, invece non volevano e non riuscivano a uscire dal dato della differenza fisica e fisiologica e davano per scontato che la differenza fisiologica volesse dire che uomini e donne devono fare cose diverse. E più o meno tutte le società del passato si sono organizzate in questa direzione.

Provo a spiegarmi, detto così uno potrebbe anche dire vabbè, gli uni fanno delle cose, gli altri fanno delle altre e magari noi potremmo avere un'idea diversa, ma in fondo perché no? [nel senso, cosa c'è di negativo?].

Il problema è che in tutte le società del passato questa idea che uomini e donne sono destinati a fare cose diverse si accompagnava al fatto che a comandare erano gli uomini e che quindi davano per scontato che le cose che facevano loro erano quelle più importanti e comunque più difficili. E che le facevano loro gli uomini, perché le donne non avrebbero saputo farle.

Poi, come dire, costretti anche gli uomini dell'antica Grecia o della Firenze di Dante avrebbero ovviamente detto: "no, ma scherzi? La gravidanza, il parto, fare i figli importantissimo, senza le donne non esisteremmo. Assolutamente fondamentale. Dopodiché abbi pazienza, ma la politica la facciamo noi uomini, eh? E la guerra la facciamo noi uomini. Gli affari li facciamo noi uomini".

Quindi in tutte le società che io conosco, con sfumature, si uniscono questi due aspetti che sono due facce della medaglia: da un lato siamo diversi e destinati a fare cose diverse. E dall'altro però sotto i riflettori ci sono gli uomini.

Contestualizziamo[modifica | modifica sorgente]

La cosa che impari studiando una di queste epoche - io studio il Medioevo, ma credo che anche studiando l'antica Grecia con un po' di sforzo verrebbe fuori la stessa cosa. Benché coi greci sia proprio difficile, perché loro le donne le tenevano proprio chiuse in casa - però quando vai dentro una società da tanti punti di vista come da ormai da quarant'anni faccio io con quella medievale, allora ti rendi conto che senza in nessun modo negare che è una società maschilista in cui le donne hanno un ruolo ristretto e sono oppresse ovviamente.

E però al tempo stesso ti rendi conto che loro di questo quasi non si sarebbero accorti e verosimilmente anche tantissime donne non se ne accorgevano perché vivevano immersi dentro quella cultura in cui era chiaro che ognuno aveva il suo destino.

E beninteso, non è che gli uomini fossero liberi di fare chissà cosa e le donne schiave perché tutti quanti obbedivano a papà e mamma, sottolineo a papà e mamma, perché in quelle cose lì papà e mamma poi in casa discutono e non è ovvio che comandi papà.

Le analisi si fanno per confronto[modifica | modifica sorgente]

Ecco, tutti quanti obbedivano, tutti quanti avevano il proprio destino, erano papà e mamma che dicevano allora tu erediti, tu invece fai il cavaliere templare e tu fai il monaco, tu ragazzina ti sposi e tu ragazzina invece vai in monastero. E ovviamente, appunto, quando un'intera società trasmette un sistema di valori compatto, apparentemente ben fondato nella realtà, è difficile che negli individui venga in mente di ribellarsi a questa cosa.

La prima femminista[modifica | modifica sorgente]

Poi, beninteso, noi abbiamo tracce di coscienza femminile che si ribella, non tanto contro l'idea della diversità, ma contro l'idea che in questa diversità ci sia anche una superiorità maschile. Una di queste tracce, molto grossa e forte, però è legata ad un singolo individuo Christine De Pizan, la scrittrice francese di fine 1300 inizio 1400 che vive dentro quel mondo senza contestarlo.

Tanti di voi magari la conosceranno però non tutti, che poi in realtà è un'italiana, un'immigrata italiana a Parigi, Cristina da Pizzano si chiamava. Ed è la figlia di un medico e astrologo italiano che è chiamato a corte a Parigi a fare il medico e l'astrologo di corte, quindi figlia di un intellettuale di un grande intellettuale. Non dovete pensare che astrologo sia una cosa che ci abbassa, perché per loro l'astrologia è una scienza complessa, sofisticata, strettamente legata alla filosofia e alla medicina.

Il padre la incoraggia a studiare (ma non avveniva spesso)[modifica | modifica sorgente]

Cristina in uno dei libri che scrive ci dice anche che il papà le ha insegnato a leggere e l'ha incoraggiata a leggere e voleva avere una figlia capace di essere alla sua altezza intellettualmente.

E dice anche che il suo non è poi neanche un caso unico eh. "Io mi ricordo un collega di papà che insegnava all'università Bologna. Ogni tanto mandava la figlia a far lezione al suo posto. Dopodiché questi dice questo certo non è comune."

In generale le donne non le fanno studiare e poi dicono "eh, vedi che le donne non saprebbero mai fare questo, che facciamo noi uomini?". E Cristina dice "Ma ragazzi, provate a farle studiare e poi vedete un po' se non son capaci di farlo".

Matrimonio combinato, ma felice[modifica | modifica sorgente]

Dopodiché Cristina, figlia di un alto personaggio di corte, ha sposato un altro burocrate di corte. Ovviamente matrimonio combinato dalle famiglie, gli ha dato dei figli. Poi questo è morto e Kristin dice per tutta la vita ho continuato a rimpiangerlo. Quest'uomo era il mio uomo e io non mi sono mai più risposata e per tutta la vita il dolore di averlo perso ce l'ho qui.

Quindi era possibile anche questo: insieme a infiniti matrimoni combinati che avranno provocato infelicità... Però se tutti i matrimoni combinati avessero provocato infelicità, qualunque società avrebbe detto "no, forse c'è qualcosa da correggere". Invece stai dentro a certe coordinate...

Testimonianza, le donne non si curavano degli affari di famiglia[modifica | modifica sorgente]

Poi, naturalmente Christine scrive anche un libro in cui si rivolge a suo figlio con insegnamenti su come deve trattare sua moglie e in cui gli dice non fare come fanno di solito i mariti che pensano che la moglie sia troppo stupida per conoscere gli affari di famiglia. Io, quando sono rimasta vedova, ho scoperto che non sapevo niente degli affari di mio marito e ho dovuto recuperare dei crediti. Era un segretario del re. Anni e anni di stipendio non pagato. Ho dovuto fare il giro degli uffici, una causa, dodici anni di processo. Io non sapevo niente. Non fare così, è una cosa stupida che i mariti non dicono niente alle mogli degli affari di casa.

La carriera da scrittrice[modifica | modifica sorgente]

Cristina è una che è rimasta vedova e siccome scrive canzoni ballate ed è conosciuta a corte. E queste sue canzoni e ballate piacciono e qualcuno a un certo punto comincia a dire ma perché non scrivi su quell'argomento? Tu hai conosciuto il vecchio re Carlo 5º, il saggio. Perché non ci scrivi una vita del vecchio re Carlo 5º? E Cristine scrive e scopre che così si guadagna e diventa, per quanto ne so io, la prima donna al mondo - non la prima donna che ha scritto dei libri - ma la prima che li ha scritti per guadagnare e mantenersi scrivendo dei libri.

Il libro a difesa delle donne[modifica | modifica sorgente]

Dopo di che scrive un libro specificamente destinato a difendere le donne dalle stupide cose che gli uomini raccontano su di loro. Si chiama "La città delle donne" ed è un libro in cui Cristin comincia, con un prologo in cui lei racconta come le è venuto in mente di scriverlo. "Ero a casa una sera, dopo aver lavorato tutto il giorno, stanca.

"Avevo voglia di rilassarmi" - Siamo a fine 300 - "Tiro giù dallo scaffale un libro comico. “Le Lamentazioni” di Matheolus - è un libro di un genere che andava molto di moda all'epoca, rivolto agli uomini e dice

"Ragazzi, non sposatevi!! Sapete che l'errore peggiore della vostra vita, perché poi dovrete mantenerla e lei sarà sempre lì che chiederà delle cose e vi rompere le scatole e tornerete a casa stanchi. La sera lei sarà di cattivo umore, dovrete correre a comprarle questa cosa o quell'altra non sarà mai contenta".

Per approfondire consigliamo la lettura di questo articolo.

Ecco, Kristin comincia a leggere, appena cominciato ha bussato mia mamma che la cena è pronta. Ho messo giù il libro e dato a cenare il mattino dopo, Ben sveglia. Torno nello studio, trovo questo libro sulla scrivania, comincio a leggerlo e mi cominciano a girare. Ma perché? perché tutte queste balle sulle donne? Ma perché gli uomini si divertono a raccontare che noi siamo una piaga e che siamo pettegole e che abbiamo le lacrime in tasca? Io voglio, voglio scrivere per dimostrare alla gente che queste sono scemenze e che non bisogna più ripetere tutte queste stupidaggini. E si propone il compito di scrivere un libro per dimostrare che senza le donne saremmo all'età della pietra. Loro non conoscono l'età della pietra, ma loro hanno l'idea, nel medioevo, del selvaggio, dell'uomo selvatico coperto di pelli che vive nella foresta come gli animali.

E Kristin dice Ragazzi, guardate che - l'altra cosa bellissima, che appunto il Medioevo non esiste - noi viviamo in un mondo così prospero e civile, abbiamo tutto quello che ci serve, viviamo nel lusso più sfrenato, abitiamo meravigliose case, abbiamo bellissimi abiti, mangiamo cibi squisiti. Ecco, e siamo arrivati a questo vertice di civiltà... Se non ci fossero state le donne, ve lo potevate scordare. 

E comincia sistematicamente saccheggiando la Bibbia, la mitologia, per dimostrare che tutto, tutte le arti, tutte le industrie, tutte le tecniche c'è stata sempre una donna dietro che in qualche modo l'ha inventata.

Uomini violenti, racconti suoi e di Sant'Agostino[modifica | modifica sorgente]

Dopodiché Christine nel suo libro di consigli per suo figlio, dice anche non picchiarla tua moglie. E il fatto che al figlio di un segretario del re, nipote di un medico di corte, sia necessario dire non picchiare tua moglie... Ma del resto sapete appunto quando dicevo tutte le società del passato, io di recente ho fatto una cosa che per mia colpa vergognosa non avevo mai fatto cioè ho letto da cima a fondo

Le Confessioni di Sant'Agostino. Sapete che nelle Confessioni Sant'Agostino a un certo punto lui parla di suo papà e sua mamma e dice papà era uno violento e si arrabbiava molto e mamma tante volte non osava andare a trovare le amiche perché aveva la faccia pesta di lividi. E lì siamo in una famiglia, diremmo oggi ottima borghesia dell'impero romano. Quindi quella cosa lì e appunto quel risvolto lì mai dimenticarlo, insomma, ecco.