Discorso di Barbero sul Gender Wage Gap

Da Tematiche di genere.
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In un’intervista alla Stampa per introdurre una serie di lezioni che si intitolano appunto Donne nella storia: il coraggio di rompere le regole. Barbero descriverà i casi storici “eccezionali” di Madre Teresa di Calcutta, Caterina di Russia e Nilde Iotti.

Ma per paradosso le sue risposte su gender gap e dintorni. La domanda della giornalista della Stampa è perché le donne “faticano tanto non solo ad arrivare al potere, ma anche ad avere pari retribuzione o fare carriera”.

E Barbero risponde:

“Premesso che io sono uno storico, e quindi che il mio compito è quello di indagare il passato, e non il presente e il futuro, posso rispondere da cittadino che si interroga sul tema. Di fronte all’enorme cambiamento di costumi degli ultimi cinquant’anni, viene da chiedersi come mai non si sia più avanti in questa direzione”, spiega Barbero. “Ci sono donne chirurgo, altre ingegnere e via citando, ma a livello generale siamo lontani da una effettiva parità in campo professionale – continua – Rischio di dire una cosa impopolare, ma vale la pena di chiedersi se non ci siano differenze strutturali tra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi. È possibile che in media le donne manchino di quella aggressività, spavalderia, sicurezza di sé che aiutano ad affermarsi?. Credo sia interessante rispondere a questa domanda. Non ci si deve scandalizzare per questa ipotesi, nella vita quotidiana si rimarcano spesso differenze tra i sessi. E c’è chi dice: ‘Se più donne facessero politica, la politica sarebbe migliore’. Ecco, secondo me, proprio per questa diversità tra i due generi”.

Replica in disaccordo di Karen (a mio avviso superflua)[modifica | modifica sorgente]

Nessuno nega che esistano differenze statistiche tra uomini e donne nel comportamento (anche perché significherebbe negare l'influenza dei ruoli di genere sugli individui e sulla società), la questione è quale ne sia la causa. Gli studi sono tutt'altro che conclusivi al riguardo.

Sostenere che sia interamente o prevalentemente biologica è tanto ideologico quanto sostenere che sia interamente o prevalentemente culturale - in realtà a favore di quest'ultima ipotesi almeno c'è il dato osservativo che i ruoli di genere (e quindi i comportamenti individuali in base al sesso) cambiano molto a seconda delle epoche e delle società.

Dunque no, gli studi non danno ragione a Barbero, perché lui parlando di differenze strutturali tra uomini e donne si riferiva a differenze innate basate sul sesso biologico, come ha spiegato chiaramente quando ha risposto alle polemiche.

A prescindere da quale sia la causa di queste differenze di inclinazioni, che per ora appunto non si conosce, Barbero ha comunque fatto dei grossi errori come studioso e come personaggio pubblico e comunicatore.

Innanzitutto si è espresso su un tema che non è di sua competenza sulla base di sue impressioni personali, senza fornire delle fonti attendibili a supporto delle sue affermazioni e senza stimolare gli ascoltatori a cercarne, cosa che però fa spesso, infatti in generale come divulgatore non mi piace proprio perché non fa molto per mettere un potenziale contraddittorio a disposizione dell'audience: questo per uno studioso è inaccettabile, poiché manca di rigore scientifico e onestà intellettuale.

In secondo luogo, ha fatto tutto ciò sapendo di avere una platea di ascoltatori parecchio estesa, esprimendosi per di più in termini molto vaghi e ambigui, mentre su temi sensibili e controversi è opportuno essere sempre precisi, perché un "le donne sono in media meno aggressive" può dare il via libera a persone sessiste per dire che le donne sono delle mollaccione incapaci che dovrebbero stare solo in cucina "e non lo dico io, l'ha detto un intellettuale del calibro di Barbero".

Io che parlo di tematiche maschili faccio sempre molta attenzione a questo, ma vedo che altri attivisti non lo fanno, e quindi poi diversi utenti sfruttano quello che dicono gli attivisti per supportare le proprie tesi più misogine. Se fosse una persona qualunque lo capirei, ma Barbero è un divulgatore, comunica per lavoro: un livello tale di pressappochismo, per altro in un campo che non è il suo, è ampiamente criticabile.

Detto questo, ridurre il gender wage gap (non a parità di condizioni, ma nel complesso), così come il gender employment gap, alle sole inclinazioni individuali è comunque inaccurato.

È una parte importante (che come scritto sopra potrebbe essere indotta dalla socializzazione sessista, dalla biologia o da un misto di entrambi e chissà quale prevale), ma bisogna prendere in considerazione altri fattori, come per esempio il fatto che un uomo deve avere un buon lavoro per essere considerato un buon partito, mentre una donna subisce maggiori pressioni sociali per avere figli e per averli in fretta.

E ancora, in molti Paesi, tra cui l'Italia, i lavoratori padri non hanno praticamente alcun diritto, quindi un datore di lavoro sarà meglio disposto verso un uomo, che non potrà assentarsi a lungo dal lavoro in caso di figli, piuttosto che verso una donna, alla quale invece dovrà garantire una serie di tutele in caso di maternità.

Eccetera eccetera eccetera. Occhio a non diventare più ideologhi di chi si vuole criticare, perché ci si può polarizzare anche in questo.