Critica di Benedetta Sabene a Gianni Riotta

Da Tematiche di genere.
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Gianni Riotta[1] scrive sull'HuffPost

Quelle che all'estero sono voci distoniche, isolate, in Italia diventano una campagna assordante, coordinata, battente, attiva su giornali, tv, web, ambasciate, centri di ricerca presunti indipendenti. Perché siamo diventati il paese tribuna della disinformazione, dell'odio antidemocratico, del riscrivere il passato per i giochi del presente


Benedetta, nelle sue storie replica: Riotta tesoro prova a dirlo senza piangere (comunque ho studiato come si svolge il monitoraggio dei conflitti tramite l'analisi delle fonti, tra l'altro seguendo quello del Donbass su cui nessuno dei nostri amici - oggi riscopertisi esperti di est Europa - ha mai partorito mezzo stralcio di articolo o analisi in 8 anni, e questa fantomatica campagna pro-russa a reti unificate esiste а solo nei sonni tormentati di Gianni Riotta e di chi confonde la propaganda con la libertà di espressione).

Tra l'altro suggerisco al nostro Riotta seguire i media statunitensi, dove (al contrario di ciò che afferma) il dibattito sulla guerra e sulla gestione del conflitto da parte di Biden è molto vivace e a tratti anche feroce. Della serie che spesso volano stracci, nonostante gli USA siano uno dei luoghi più russofobici al mondo (dopo Polonia e Paesi Baltici). Darei per assodato che negli USA nessuno faccia propaganda filorussa.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. è un giornalista, scrittore, conduttore televisivo e accademico italiano naturalizzato statunitense. Dal 2011 lavora per il quotidiano La Stampa. Collabora con l'edizione italiana di HuffPost e dall'aprile 2021 è editorialista per la Repubblica. Da Wikipedia