Critica a Noam Chomsky di History of psychology

Da Tematiche di genere.
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Il 7 dicembre 1928 nacque Noam Chomsky. Il suo lavoro più famoso è "Aspects of the Theory of Syntax", del 1965, dove ha promosso la visione innatista del linguaggio come sistema complesso.

Chomsky è diventato famoso per la critica del '59 a "Il comportamento verbale" del '57 di Skinner. Chomsky, nonostante il New Yorker lo abbia definito come una delle più grandi menti del XX secolo, deve la sua fama all’accettazione acritica di ciò che postula (spesso da parte di non linguisti); molte delle sue teorie si sono infatti dimostrate sbagliate o senza un reale valore contenutistico.

Skinner racconta che nel '58 ricevette una lettera di 55 pagine dal linguista e, dopo essersi reso conto che i toni erano fin troppo polemici, accesi, aggressivi e soprattutto non venne colto il punto della sua opera (Chomsky non aveva le minime conoscenze di base dell'analisi del comportamento), mise da parte la lettera e non la toccò più. L'anno successivo la stessa lettera, ridotta a 32 pagine, venne pubblicata dalla rivista Language. Chomsky non fu il primo a criticare Skinner, ma fu quello che gli mancò più di rispetto.

Chomsky non è riuscito ad apprezzare la natura interpretativa del comportamento verbale, confondendo i costrutti teorici con i dati da cui sono stati ricavati.

MacCorquodale, allievo di Skinner, fece notare come, sebbene fosse d'accordo con Chomsky nel definire la teoria di Skinner non testata, non era corretto giungere alla conclusione che fosse errata, soprattutto perché nel 2002 Chomsky stesso, messo alle strette nel definire i suoi risultati scientifici, ha scelto di disprezzarne l’idea stessa affermando che tutto è soggetto a discussione, anche nelle scienze (grottesco, per uno scienziato).

MacCorquodale ribadisce come Chomsky ha ignorato molte cose fondamentali della posizione di Skinner, non riuscendo a riflettere sulla ripetuta insistenza che B.F. ha posto sul fatto che la piena adeguatezza del suo apparato esplicativo per casi complessi, incluso il comportamento verbale, non può essere valutata (a meno che non vengano create le possibilità).

Chomsky toppa dal punto di vista scientifico e, soprattutto, per onestà intellettuale.

Un lettore controbatte: Sì ma non potete fare un post contro Chomsky senza entrare nel merito delle posizioni scientifiche da lui propugnate. Mi piacerebbe molto sapere quali sono queste "teorie dimostratesi sbagliate o senza un reale valore contenutistico" perché a me vengono in mente solamente i suoi successi teorici confermati da studi sull'acquisizione del linguaggio e dalla neurolinguistica. Passando a Skinner, oggi la visione comportamentista del linguaggio è ritenuta ancora valida da una manciata di studiosi. Tutti gli studi degli ultimi 60 anni ne hanno decretato il fallimento descrittivo. Skinner può essere ricordato per altro. La sua impostazione psicologica ha contribuito a creare una scuola di un certo successo nell'ambito scientifico e laè stata ereditata dal Neo-comportamentismo. Ma per quanto riguarda il linguaggio, il modello di Skinner è troppo grezzo per essere seriamente preso in considerazione da qualsiasi linguista.

La pagina gli risponde: Chomsky adotta una prospettiva interiorizzante che si basa su presupposti filosofici razionalisti. Questa filosofia ha tradizionalmente considerato le idee di “mente” e “rappresentazione” come elementi fondamentali per comprendere la natura umana. Chomsky riprende discussioni secolari sul rapporto mente-corpo, presentando argomentazioni piuttosto sofisticate, ma con una base chiaramente razionalista (basti pensare a quando afferma che la natura peculiare appartenente al linguaggio non è qualcosa di esterno e indipendente dalla mente). In completo contrasto, la scienza comportamentale (evoluzione diretta di Skinner) è empirica e fondata su una prospettiva epistemologica, il contestualismo funzionale, di natura radicalmente pragmatica. L'impegno per un modello contestualista della scienza implica l'adozione di un criterio pragmatico di verità (come insegna Hayes). Ogni grande visione del mondo si deve distinguere in base a due caratteristiche: la metafora radice e il criterio di verità.

La metafora radice deve essere intesa come l'analogia di base che viene impiegata, in ogni visione del mondo, per comprendere e spiegare la realtà.

Il criterio di verità può essere definito come la misura di confronto che si propone per decidere, in ogni visione del mondo, se una data proposizione è vera o falsa.

Come detto, la scienza comportamentale adotta un criterio pragmatico di verità, ciò significa che una certa analisi sarà considerata vera solo se, grazie ad essa, verranno raggiunti gli obiettivi prefissati. Ora quest'ultima visione della scienza (propria della Relational Frame Theory inclusa nell'opera di Skinner) si presta bene a includere anche la teoria di Chomsky, se solo ci fosse da parte sua un'apertura al dialogo, che purtroppo manca. Chomsky ha fortemente criticato il modello skinneriano senza comprenderlo e dal quel momento ha chiuso le porte a tutti e tutto ciò che andasse anche solo leggermente contro le sue idee.