Altruismo efficace

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L'altruismo efficace (AE) è una filosofia e un movimento che applica evidenza scientifica e la ragione per determinare i modi più efficaci per migliorare il mondo. Gli altruisti efficaci prendono in considerazione tutte le cause e i corsi d'azioni possibili, agendo poi nella maniera che genera il maggior effetto positivo.[1][2] È questo approccio basato sulla ricerca scientifica di prove che distingue l'altruismo efficace da forme tradizionali di altruismo o beneficenza. Sebbene una parte sostanziale degli altruisti efficaci si focalizza sul settore non-profit, la filosofia dell'altruismo effettivo si estende a progetti scientifici, aziende e politiche che possano salvare o migliorare il numero più alto di vite. Il filosofo etico Peter Singer è un noto sostenitore dell'altruismo efficace.[3] Il movimento ha diverse sezioni ed organizzazioni in tutto il mondo.

Principi[modifica | modifica sorgente]

L'altruismo efficace comincia con un impegno personale a portare un cambiamento nel mondo ed essere interessato abbastanza da rimanere coinvolto nel lungo termine e concentrarsi sulle migliori pratiche che portano ad un cambiamento. Le ore dedicate o le risorse che un filantropo dona sono dirette ad azioni che portano il cambiamento positivo desiderato. L'altruismo efficace è diverso da altri tipi di filantropia perché il risultato massimizza il bene sociale. L'altruismo effettivo si focalizza sui risultati delle donazioni ed altri metodi di fare del bene come scelte in termini di carriera e di volontariato.

Assegnazione delle priorità alle cause[modifica | modifica sorgente]

Molti altruisti efficaci ritengono fondamentale l'individuazione delle cause più importanti da sostenere.[4] Questo è uno dei modi in cui l'altruismo efficace si distingue da altre forme più tradizionali di altruismo o beneficenza.

Per esempio, nonostante ci sia una crescente attenzione su efficacia e comprovazione dei risultati da parte delle organizzazioni non-profit, ciò solitamente avviene con riguardo a una singola causa, come l'educazione o il cambiamento climatico. È raro che la causa stessa venga analizzata criticamente.[5]

Gli altruisti efficaci scelgono le cause più efficaci in base a valori come la riduzione della sofferenza. Essi indirizzano il loro tempo e denaro verso attività e organizzazioni che perseguono gli obiettivi individuati in modo efficace ed efficiente. Varie organizzazioni conducono ricerca sul processo di selezione delle cause.[6][7] Molti altruisti efficaci ritengono che le più importanti cause attualmente siano la povertà nei paesi in via di sviluppo (in particolare la povertà estrema), la sofferenza degli animali nell'allevamento intensivo e i pericoli per l'intera umanità legati ai rischi di catastrofe globale.[4]

Costo-efficacia[modifica | modifica sorgente]

Applicata ai programmi di beneficenza, la relazione costo-efficacia si riferisce a quanto bene è ottenuto per unità di denaro speso. Per esempio, la relazione costo-efficacia di interventi sanitari può essere misurata in quality-adjusted life years (QALY). Donare efficacemente è un componente fondamentale dell'altruismo efficace in quanto alcune organizzazioni di beneficenza (charity) sono molto più efficaci ed efficienti di altre.[8] Alcune organizzazioni semplicemente non raggiungono i propri obiettivi.[9] Di quelle che riescono ad essere efficaci, alcune sono molto più efficienti, cioè ottengono risultati più significativi spendendo meno.[10][11] Ricercatori di GiveWell hanno calcolato che alcune organizzazioni di beneficenza sono centinaia o addirittura migliaia di volte più efficaci di altre.[10]

Sebbene il concetto di costo-efficacia sia nuovo nel campo della beneficenza, esso è frequentemente usato dagli economisti. Molti altruisti efficaci hanno una formazione in filosofia, economia o matematica, campi che coinvolgono ragionamento logico e quantitativo.[10] Il movimento sostiene anche il concetto di margine per ulteriori finanziamenti: l’idea che nello scegliere l'organizzazione a cui donare vada tenuto conto anche della sua capacità di assorbire efficacemente ulteriori finanziamenti, nonché della relazione costo-efficacia delle attività che l’organizzazione intraprenderà grazie ai nuovi finanziamenti.

Esempio[modifica | modifica sorgente]

Un esempio è il caso della malattia dell'occhio denominata tracoma, un'infezione batterica della congiuntiva e della cornea, causata da Chlamydia trachomatis. Durante il decorso della malattia la rima palpebrale si rivolta verso l'interno della palpebra (entropion), e con essa si ha anche inversione delle ciglia (trichiasi). Queste ultime creano per sfregamento lesioni via via sempre più gravi alla cornea e cicatrici che causano distorsione visiva. Questo processo è molto doloroso e progressivamente conduce alla completa cecità.

Il costo di formazione e addestramento di un cane guida per ciechi negli Stati Uniti è di $ 42'000, e non permette di ridare la vista a chi lo utilizza.[12][13] Per contro, il costo di una terapia chirurgica vale solo $ 40 o poco più nei paesi in via di sviluppo.[14] La chirurgia ha decorso positivo per l'80% dei casi [senza fonte].

Pertanto si può ridare la vista a 840 persone, nei paesi in via di sviluppo, per il costo di un solo cane guida, negli Stati Uniti.[15]

Imparzialità[modifica | modifica sorgente]

Gli altruisti efficaci abbracciano profondamente l’idea che le vite di tutte le persone siano egualmente preziose, ideale cristallizzato nell’Articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani. Di conseguenza, essi ritengono che una persona in un paese in via di sviluppo abbia uguale importanza a una che fa parte della propria società. Come notato da Peter Singer nel suo saggio “Carestia, Ricchezza e Morale” del 1971:[16]

«Non ha alcuna importanza che la persona che posso aiutare sia un bambino del mio quartiere a dieci passi da me o uno bengalese di cui non saprò mai il nome, distante diecimila miglia. […] Il punto di vista etico ci richiede di guardare oltre gli interessi della società di cui facciamo parte.»

(Peter Singer, Carestia, Ricchezza e Morale)

Inoltre, numerosi altruisti efficaci ritengono che le generazioni future abbiano eguale valore morale a quello delle persone attualmente esistenti, perciò si concentrano sui rischi di catastrofe globale. Altri ritengono che agli interessi degli animali non umani vada data pari considerazione morale a quella per simili interessi umani e perciò lavorano per ridurre la sofferenza degli animali, ad esempio di quelli allevati intensivamente.[17]

Ragionamento controfattuale[modifica | modifica sorgente]

Ragionare in modo controfattuale significa tener conto delle conseguenze complessive generate dalle varie azioni a propria disposizione. Gli altruisti efficaci ritengono che il ragionamento controfattuale sia fondamentale per determinare quale azione abbia il massimo effetto positivo. Per esempio, molte persone danno per scontato che il modo migliore di aiutare gli altri sia attraverso metodi diretti, come ad esempio lavorando per un'organizzazione di beneficenza o occupandosi di servizi sociali.[18][19] Tuttavia, va considerato che per le organizzazioni di beneficenza e di servizi sociali è spesso facile trovare persone disponibili a lavorare per loro. Di conseguenza, gli altruisti efficaci comparano quanto bene è generato da una persona che intraprende una tipica carriera altruistica con quanto bene sarebbe stato generato se il successivo miglior candidato fosse stato assunto per quella posizione. Secondo questo ragionamento, l'impatto di scegliere una tipica carriera altruistica potrebbe essere minore di quanto appare a prima vista.[20]

La strategia guadagnare per dare è stata proposta come un'interessante opzione per altruisti efficaci. Essa consiste nell'intraprendere carriere redditizie con lo specifico obiettivo di donare larghe somme di denaro. Ci sono state critiche riguardanti la dubbia moralità di intraprendere carriere in settori redditizi ma potenzialmente immorali, ad esempio la finanza. In risposta a tali critiche, vari altruisti efficaci hanno sostenuto che l'impatto marginale delle azioni potenzialmente negative compiute da una persona in una tale carriera sarebbe piccolo, dato che qualcun altro le avrebbe compiute comunque, mentre l'impatto delle donazioni sarebbe grande.[21][22] Questo principio è messo in discussione anche da Bernard Williams, il quale impiega un esperimento mentale riguardante un posto di lavoro presso una fabbrica di armi chimiche per criticare l'approccio utilitarista. Secondo Williams, l'utilitarismo dell'atto è irragionevole se richiede di agire in modi che violano la propria integrità morale.[23]

Posizione riguardo agli atti supererogatori[modifica | modifica sorgente]

Vari influenti filosofi parte del movimento AE, tra cui Peter Singer e Peter Unger, respingono l'opinione comune secondo cui fare beneficenza è supererogatorio. Un atto è supererogatorio quando è considerato buono ma non moralmente necessario. Questi filosofi affermano che donare ad organizzazioni di beneficenza efficaci che aiutano le persone più povere al mondo sia moralmente doveroso. In altre parole, ritengono che non far ciò sia eticamente sbagliato. Gli altruisti efficaci non respingono necessariamente l'esistenza di atti supererogatori, ma tendono a riconoscere meno atti come tali.

Singer e Unger usano vari esperimenti mentali per illustrare questo punto. La struttura di base consiste nell'immaginare di incontrare una persona in pericolo di morte, potendola salvare con un piccolo sacrificio; se non la si aiuta, questa persona morirà. La maggior parte delle persone concordano che non aiutare sarebbe immorale. Singer e Unger continuano dicendo che quindi è da ritenersi moralmente sbagliato non donare ad organizzazioni che possono salvare vite a poco costo. Questo argomento assume che la distanza fisica non influenza la moralità di un'azione, un principio chiave dell'altruismo efficace. Numerosi altruisti efficaci ogni anno donano larga parte del proprio reddito a cause come la povertà globale e il benessere degli animali.[24]

Comportamento[modifica | modifica sorgente]

Scelta della carriera[modifica | modifica sorgente]

La scelta della propria carriera è un determinante importante del bene che si può fare sia direttamente (tramite i servizi che si offrono al mondo) ed indirettamente (attraverso i modi in cui il denaro guadagnato viene speso). Il sito Internet 80,000 Hours offre consigli a questo riguardo per massimizzare il proprio impatto positivo ed afferma che le carriere andrebbero scelte sulla base dell'impatto immediato (diretto ed indiretto) e la possibilità di ottenere delle abilità che potranno essere utilizzate successivamente.

Donazioni[modifica | modifica sorgente]

L'altruismo efficace consiste nel fare donazioni nella maniera che permette di fare il massimo del bene. Ci sono due aspetti collegati: quanto donare e per che cosa. Il valutatore di organizzazioni GiveWell si focalizza principalmente sulla seconda domanda, identificando le migliori opportunità per donazioni e la capacità che queste organizzazioni hanno di utilizzare ulteriori fondi. L'organizzazione Giving What We Can si propone di considerare entrambi gli aspetti: si impegna ad incoraggiare le persone a donare il 10% dei loro guadagni e le sue raccomandazioni rispetto alle migliori organizzazioni aiutano le persone a determinare a quali donare.

Molti altruisti efficaci donano sostanzialmente più di quanto sia tipico nella loro società. Alcuni credono sia un dovere morale alleviare le sofferenze attraverso donazioni se gli acquisti che una persona evita per poter donare non causano una comparabile sofferenza a se stessi[26]. Considerato che chiunque abbia un reddito superiore a $ 52,000 a parità di potere d'acquisto fa parte del 1% più ricco del pianeta, molti altruisti efficaci ritengono di poter utilizzare la loro ricchezza relativa per fare moltissimo bene. Questo porta alcuni di essi a vivere una vita frugale così da poter donare di più.

Noti sostenitori[modifica | modifica sorgente]

Peter Singer[modifica | modifica sorgente]

Lo stesso argomento in dettaglio: Peter Singer.

Peter Singer ha scritto diverse opere sull'altruismo efficace, tra cui Salvare una vita si può (titolo originale: The Life You Can Save), in cui sostiene che la gente dovrebbe seguire dei valutatori di organizzazioni umanitarie per indirizzare le proprie donazioni all'organizzazione più efficace possibile[25] e l'articolo “Carestia, Ricchezza e Moralità” (titolo originale: “Famine, Affluence and Morality”), in cui sostiene che molte persone nelle società sviluppate hanno il dovere di aiutare i bisognosi:[26]

«Se è in nostro potere impedire che della sofferenza si verifichi, senza dover sacrificare niente di comparabile rilevanza morale, allora abbiamo il dovere, moralmente, di farlo.»

(Peter Singer, Carestia, Ricchezza e Morale)

Singer ha fondato un'organizzazione non-profit, anch'essa chiamata The Life You Can Save, che promuove le donazioni a organizzazioni umanitarie efficaci. Egli è membro di Giving What We Can e del consiglio di Animal Charity Evaluators.[27][28] Dà in beneficenza almeno il 25% del proprio reddito,[29] attualmente prefiggendosi l'obiettivo di donarne circa il 50%.[30]

Toby Ord[modifica | modifica sorgente]

Toby Ord è un filosofo morale all'Università di Oxford. È un sostenitore del consequenzialismo ed è principalmente interessato alla povertà globale e ai rischi di catastrofi.[31] Nel 2020 Ord ha pubblicato il suo libro "The Precipice: Existential Risk and the Future of Humanity". Ord ha fondato Giving What We Can, un'organizzazione che incoraggia le persone a fare una promessa pubblica (pledge) in cui si impegnano a donare 10% del proprio reddito alle organizzazioni umanitarie individuate. Ord si impegna a spendere £ 18'000 (circa € 23'000) all'anno, al fine di dare in beneficenza il resto del suo reddito.

Thomas Pogge[modifica | modifica sorgente]

Studente di John Rawls, Thomas Pogge pensa all'altruismo efficace da un punto di vista meno consequenzialista. Pogge è un membro di Giving What We Can e del Health Impact Fund, il cui scopo è rendere disponibili medicine moderne a basso costo per chi vive in povertà,[32] nonché di Academics Stand Against Poverty, un'organizzazione che spinge il mondo accademico ad avere un maggior impatto positivo sulla povertà.

Nel libro World Poverty and Human Rights, Pogge sostiene che le persone delle società sviluppate stiano danneggiando attivamente quelle dei paesi in via di sviluppo: “La maggior parte di noi non lascia semplicemente morire di fame la gente, ma contribuiscono attivamente alla loro morte.[33] Quindi, a differenza di Singer e Unger, i quali sostengono che dovremmo aiutare i bisognosi a causa di doveri positivi, Pogge ritiene che la responsabilità di aiutare i poveri del mondo derivi dal fatto che la gente nel primo mondo stia attivamente danneggiando queste persone, ad esempio prestando denaro a governi corrotti.[34]

Shelly Kagan[modifica | modifica sorgente]

Nel libro The limits of morality, Shelly Kagan sostiene che le persone non hanno opzioni morali che permettono di agire in maniere che produrranno esiti non ottimali. Kagan afferma in apertura del libro che “L'etica richiede che tu compia – tra gli atti moralmente permissibili – quell'atto che si può ragionevolmente ritenere conduca alle migliori conseguenze complessive.[35] Kagan cerca di difendere tale affermazione attraverso una dettagliata analisi di diverse possibilità e limiti morali.

Stile di vita[modifica | modifica sorgente]

I principi dell'altruismo efficace possono implicare cambiamenti significativi allo stile di vita. Molti altruisti effettivi cercano di vivere in modo frugale per gli standard delle nazioni ricche, in modo da poter donare di più. Una coppia di altruisti effettivi descritta dal Washington Post spese $10'000 nel 2012, consumando in media meno di $200 al mese in alimentari e circa $300 in spese non essenziali.[36] Alcuni altruisti efficaci intraprendono carriere redditizie al fine di aver più soldi da donare.[37] Un altro altruista efficace descritto dal Washington Post lavora come un analista quantitativo per una società finanziaria e dona metà del suo stipendio.[36]

Altri altruisti efficaci danno meno importanza alla vita frugale, pensando che sia più importante mantenere uno stile di vita che proietti un’immagine piacevole dell’altruismo efficace, che renda agevole continuare a donare per tutta la vita o che faciliti far del bene direttamente col proprio lavoro.

Organizzazioni[modifica | modifica sorgente]

Varie organizzazioni si riconoscono come parte del movimento AE. Queste sono:

  • GiveWell, un'organizzazione che si occupa di identificare le migliori opportunità per donazioni e la necessità che queste organizzazioni hanno di ulteriori fondi.
  • Giving What We Can, un'associazione internazionale che promuove le più efficienti ed efficaci organizzazioni di beneficenza che lottano contro la povertà. Questo organismo ricerca le organizzazioni caratterizzate dalla miglior relazione costo-efficacia, incoraggiando a donare intelligentemente. Esso sostiene anche un crescente gruppo di persone che donano una parte significativa del proprio reddito alla cause identificate.[38]
  • The High Impact Network, un'organizzazione che diffonde le idee dell'altruismo efficace assistendo la creazione di gruppi locali.[39]
  • The Life You Can Save, un movimento che promuove la lotta contro la povertà assoluta mediante donazioni a organizzazioni altamente efficaci. È stato fondato dal filosofo Peter Singer in seguito alla pubblicazione del suo libro Salvare una vita si può.[40]
  • 80,000 Hours, un servizio di orientamento su carriere etiche per chi vuole utilizzare la propria carriera per avere un impatto positivo sul mondo.[41]
  • Animal Charity Evaluators, un'organizzazione non-profit dedicata a trovare a trovare e promuovere opportunità altamente efficaci nel migliorare la vita degli animali.[42]
  • Instituto Ética, Racionalidade e Futuro da Humanidade, un'organizzazione brasiliana che incoraggia il donare efficacemente e indaga come la tecnologia può aiutare le generazioni future.[43]

Le organizzazioni più efficaci raccomandate da GiveWell e Giving What We Can nel 2017 ci sono:

  • Against Malaria Foundation[44], un'organizzazione che dona zanzariere trattate con insetticida a lunga durata. 100% dei soldi donati vengono utilizzati per l'acquisto di zanzariere, al costo di $5.31 l'una (2015). Studi hanno dimostrato che questa è la maniera più efficace ed economica per prevenire la malaria.
  • Deworm the World Initiative[45] lavora per supportare i governi nello sviluppare programmi per ridurre i casi di vermi intestinali all'interno delle scuole. I suoi programmi hanno raggiunto 140 milioni di bambini in Kenya, India, Etiopia e Vietnam.
  • Evidence Action[46] promuove attività per ridurre le cause di povertà e sofferenza con particolare attenzione alla quantificazione del risultato ottenuto.
  • GiveDirectly[47], lavora attualmente in Kenya ed Uganda e fornisce a persone in estrema povertà un trasferimento di denaro di $1000, una sola volta, senza porre condizioni su come il denaro verrà speso. Le valutazioni mostrano come il denaro permetta di ridurre la fame ed aumentare l'investimento su animali e piccole imprese. Non è ancora chiaro se sul lungo termine comporti una riduzione della povertà.
  • Helen Keller International[48] promuove programmi per combattere le cause della cecità e della malnutrizione.
  • Schistosomiasis Control Initiative (SCI)[49] aiuta i governi di paesi africani e dello Yemen a combattere una delle più comuni malattie tropicali neglette, la schistosomiasi. SCI aiuta i governi con supporto logistico: identificando i luoghi in cui vi è una prevalenza di questa malattia, formulare una strategia per il trattamento, richiedere ed ottenere il medicinale necessario per il trattamento, addestrare il personale nell'implementare, monitorare e valutare il programma di trattamento.
  • Sightsavers[50] si occupa di prevenire la cecità e di affermare i diritti dei disabili.
  • The End Fund[51], dedicata alla risoluzione del problema della schistosomiasi.

Critiche[modifica | modifica sorgente]

Una controversia sull'altruismo efficace è imperniata sull'idea che può essere ritenuto etico intraprendere una carriera altamente redditizia in un settore potenzialmente immorale se ciò permette di donare somme maggiori. David Brooks, un editorialista per il New York Times, criticò gli altruisti efficaci che adottano la strategia guadagnare per dare. Oltre al rischio di commettere atti immorali, egli fa notare che la maggior parte delle persone che lavorano nella finanza e in altri settori molto redditizi danno valore al denaro per ragioni egoistiche e che essere attorniati da queste persone farà diventare un altruista efficace meno altruista.[52] Anche alcuni altruisti efficaci menzionano questa possibilità, e mirano a ridurre questo rischio attraverso comunità online, promesse pubbliche e donazioni attraverso donor-advised fund (organizzazioni che assistono nel processo di donazione).[53]

In risposta alle critiche su questo aspetto dell'altruismo efficace, un articolo pubblicato sulla National Review indaga se i settori comunemente ritenuti di dubbia moralità, come la finanza, siano veramente immorali. L'autore afferma che spesso questi settori producono più benefici che danni.[54] La rivista di business Euromoney ha elogiato l'altruismo efficace per la sua enfasi sull'azione benefica individuale.[55]

Paul Brest della William and Flora Hewlett Foundation e cofondatore di GiveWell, ha scritto un articolo per la Stanford Social Innovation Review in cui concluse dicendo: “In fin dei conti, il mio consiglio, non sollecitato, per i proponenti dell'altruismo efficace è di mantenere salda la rotta.”[56] Al contrario, Ken Berger e Robert Penna, dell'organizzazione Charity Navigator, hanno criticato la filosofia dell'altruismo efficace con un articolo nella Stanford Social Innovation Review. La loro critica sostiene che gli altruisti efficaci si ergono a moralizzatori, eleggendo un ristretto numero di cause come meritevoli e ritenendo tutte le altre come “uno spreco di risorse preziose.”[57] La critica provocò una forte reazione da parte degli altruisti efficaci, sia nei commenti all'articolo della SSIR, che in altre sedi, incluso un articolo di risposta (anche questo pubblicato nella SSIR) in cui William MacAskill difese la logica utilitarista che il movimento usa per valutare l'efficacia delle diverse organizzazioni di beneficenza.[58][59][60][61]

Anche alcuni simpatizzanti dell'altruismo effettivo hanno scritto critiche su di esso, in parte per dar voce a proprie apprensioni o come esercizio dialettico.[62][63]

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Newest Submissions - Effective Altruism Forum
  2. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  3. Peter Singer: Il come e perché di "Effective Altruism" (altruismo efficace), su ted.com. URL consultato il 18 gennaio 2015.
  4. 4,0 4,1 William MacAskill, What Is Effective Altruism?, su Effective Altruism. URL consultato il 17 luglio 2013.
  5. Holden Karnofsky, Strategic Cause Selection, su The GiveWell Blog, GiveWell. URL consultato il 22 giugno 2013.
  6. Causes, su 80,000 Hours, Centre for Effective Altruism. URL consultato il 22 giugno 2013.
  7. GiveWell Labs Overview, su givewell.org, GiveWell.
  8. Your dollar goes further when you fund the right program, su givewell.org, GiveWell.
  9. Giving 101: The basics, su givewell.org, GiveWell. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  10. 10,0 10,1 10,2 Your dollar goes further overseas, su givewell.org, GiveWell. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  11. Holden Karnofsky, Hunger here vs. hunger there, su blog.givewell.org, GiveWell. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  12. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  13. The New York Times: ‘Putting charities to the test’, su givingwhatwecan.org. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  14. (EN) Trachoma, in Helen Keller International. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  15. (EN) Tina Rosenberg, Putting Charities to the Test, in Opinionator. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  16. Singer 1972, pp. 231-232, 237.
  17. Animal Charity Evaluators, su animalcharityevaluators.org.
  18. Donna Rosato e Grace Wong, Best jobs for saving the world, in CNN, novembre 2011. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  19. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  20. Benjamin J. Todd, Just What Is 'Making a Difference'? - Counterfactuals and Career Choice, su 80,000 Hours, Centre for Effective Altruism. URL consultato il 17 luglio 2013.
  21. Benjamin Todd, Which ethical careers make a difference?, su academia.edu.
  22. William MacAskill, Replaceability, Career Choice, and Making a Difference, in Ethical Theory and Moral Practice, 2013.
  23. Damian Cox, Marguerite La Caze e Michael Levine, Integrity, su plato.stanford.edu, Stanford Encyclopedia of Philosophy, 2013. URL consultato il 7 marzo 2013.
  24. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  25. Peter Singer, The Life You Can Save: Acting now to end world poverty, New York, Random House, 2009.
  26. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  27. List of Members, su givingwhatwecan.org. URL consultato il 22 novembre 2012.
  28. Board of Directors, su animalcharityevaluators.org. URL consultato il 19 settembre 2014.
  29. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
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  31. Toby Ord, Academic Site, su A Mirror Clear. URL consultato il 2 marzo 2013.
  32. Thomas Pogge, Medicine for the 99 percent, su ted.com, settembre 2011.
  33. Template:Cite isbn
  34. doi: 10.1023/B:ETTA.0000004700.20750.0d
  35. doi: 10.1093/0198239165.001.0001
  36. 36,0 36,1 Matthews, Dylan. "Join Wall Street. Save the World." Washington Post, May 31, 2013. https://www.washingtonpost.com/blogs/wonkblog/wp/2013/05/31/join-wall-street-save-the-world/
  37. "Earning to Give." 80,000 Hours. http://80000hours.org/earning-to-give
  38. Giving What We Can
  39. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  40. Errore Lua in Modulo:Citazione alla linea 1550: attempt to call local 'decodeArchiveDate' (a nil value).
  41. http://80000hours.org/about-us
  42. Animal Charity Evaluators | Helping People Help Animals
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  50. (EN) Sightsavers | Protecting sight and fighting for disability rights, su Sightsavers. URL consultato il 2 gennaio 2018.
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  52. Brooks, David. "The Way to Produce a Person." New York Times. June 3, 2013. https://www.nytimes.com/2013/06/04/opinion/brooks-the-way-to-produce-a-person.html
  53. "FAQ." 80,000 Hours. http://80000hours.org/faq#faq-what-is-earning-to-give Archived 2012-11-01 at the Wayback Machine
  54. Reihan Salam, The Rise of the Singerians, su National Review, National Review Online. URL consultato il 17 luglio 2013.
  55. Kanika Saigal, Impact Investing: The Big Business of Small Donors, su Euromoney, Euromoney Institutional Investor PLC. URL consultato il 16 luglio 2013.
  56. Paul Brest, The Promise of Effective Altruism: The effective altruism movement has the potential to create an aspirational anchor, which may change giving practices over time., su ssireview.org, Stanford Social Innovation Review, 28 ottobre 2013. URL consultato il 26 novembre 2013.
  57. Ken Berger e Robert Penna, The Elitist Philanthropy of So-Called Effective Altruism, su ssireview.org, Stanford Social Innovation Review, 25 novembre 2013. URL consultato il 26 novembre 2013.
  58. William MacAskill, What Charity Navigator Gets Wrong About Effective Altruism, su ssireview.org, Stanford Social Innovation Review, 3 dicembre 2013. URL consultato il 3 dicembre 2013.
  59. Effective Altruists (Facebook comment thread), su facebook.com, Effective Altruists (Facebook group), 25 novembre 2013 (original post). URL consultato il 26 novembre 2013.
  60. Darren McKee, Charity Navigator is Dead to Me and This is Why., su dbcm.blogspot.ca, 25 novembre 2013. URL consultato il 26 novembre 2013.
  61. Paul Crider, "elitist philanthropy" and charitable prioritization, su quittingprovidence.blogspot.com, Quitting Providence, 27 novembre 2013. URL consultato il 27 novembre 2013.
  62. Ben Kuhn, A critique of effective altruism, su benkuhn.net, 1º dicembre 2013. URL consultato il 25 marzo 2014.
  63. Jacob Steinhardt, Another Critique of Effective Altruism, su lesswrong.com, 5 gennaio 2014. URL consultato il 25 marzo 2014.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • William MacAskill (2022). What We Owe the Future: A Million-Year View. ISBN 978-1541618626
  • Toby Ord (2020). The Precipice: Existential Risk and the Future of Humanity. Bloomsburg, London. ISBN 978-1-5266-0021-9

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]