Violenza domestica: differenze tra le versioni

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Col permesso degli autori riportiamo un articolo molto interessante con alcune modifiche e integrazioni. L'intento è di intervenire a spiegare perché è dannoso parlare di '''violenza sulle donne''' e non di '''violenza intrarelazionale''' in generale.
Col permesso degli autori riportiamo un articolo molto interessante con alcune modifiche e integrazioni. L'intento è di intervenire a spiegare perché è dannoso parlare di '''violenza sulle donne''' e non di '''violenza intrarelazionale''' in generale.
== Analisi parziale, soluzione parziale ==
== Analisi parziale, soluzione parziale ==
In Italia i dati sulla violenza domestica contro gli uomini '''non vengono neanche raccolti'''. Idem per la violenza domestica nelle relazioni LGBT+. Se poi consideriamo che ArciLesbica &company si oppongono anche all'inclusione delle donne trans<ref>https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/04/dire-che-sesso-e-identita-di-genere-sono-due-cose-diverse-non-vuol-dire-essere-transfobiche/5823272/</ref>, possiamo concludere che i dati italiani sulla violenza domestica parlano solo ed esclusivamente di donne cis vittime di uomini all'interno di relazioni etero. E già qui non ci siamo: l'attivismo e le istituzioni non possono basare campagne di sensibilizzazione e politiche pubbliche su fenomeni indagati a metà o, meglio, per un quarto. Per risolvere un problema, bisogna prima analizzarlo, e un'analisi parziale porta a una soluzione parziale se non controproducente.
In Italia i dati sulla violenza domestica contro gli uomini '''non vengono neanche raccolti'''. Idem per la violenza domestica nelle relazioni LGBT+. Se poi consideriamo che [https://it.wikipedia.org/wiki/Arcilesbica ArciLesbica] &company si oppongono anche all'inclusione delle donne trans<ref>https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/04/dire-che-sesso-e-identita-di-genere-sono-due-cose-diverse-non-vuol-dire-essere-transfobiche/5823272/</ref>, possiamo concludere che i dati italiani sulla violenza domestica parlano solo ed esclusivamente di donne [https://it.wikipedia.org/wiki/Cisessualit%C3%A0 cis] vittime di uomini all'interno di relazioni etero. E già qui non ci siamo: l'attivismo e le istituzioni non possono basare campagne di sensibilizzazione e politiche pubbliche su fenomeni indagati a metà o, meglio, per un quarto. Per risolvere un problema, bisogna prima analizzarlo, e un'analisi parziale porta a una soluzione parziale se non controproducente.
== I dati smentiscono il paradigma di genere nella violenza ==
== I dati smentiscono il paradigma di genere nella violenza ==
Fortunatamente, all'estero non è così. Diverse ricerche straniere mettono pesantemente in discussione il paradigma dell'asimmetria di genere nella violenza intrarelazionale. Un esempio tra tanti (altre fonti nei commenti): “La violenza domestica, come ogni violenza, è un problema umano. Non è meramente una questione di genere. Classificare la violenza coniugale e sul partner come un problema delle donne, piuttosto che come un problema umano, è erroneo. Nelle relazioni domestiche, le donne sono inclini quanto gli uomini a essere coinvolte in atti fisicamente abusivi.”. “Questi risultati sono stati, e sono, sorprendenti per gli osservatori casuali del fenomeno della violenza domestica. Questo perché le persone hanno difficoltà con il concetto di donne che infliggono ferite agli uomini perché gli uomini, in media, sono più grandi, più forti e più abili a combattere. Ma la dimensione e la forza dell’uomo medio vengono neutralizzate da pistole e coltelli, acqua bollente, attizzatoi per il camino, mattoni, e mazze da baseball. Molti non riescono a rendersi conto che le aggressioni domestiche non comportano correttezza pugilistica, o a considerare che gli attacchi si possono verificare quando i maschi sono addormentati, o incapacitati dall’alcol, dall’età o dalle infermità (McNeely & Mann, 1990). Forse ancora più sorprendente è che i giovani mariti non sono risparmiati dalla vittimizzazione. I militari nel loro combattimento per primi sono non di rado accoltellati o sparati in episodi non provocati di violenza (Ansberry, 1988).”<ref>[McNeely RL, Cook PW, Torres JB. Is domestic violence a gender issue, or a human issue? Journal of Human Behavior in the Social Environment. 2001;4:227–251.]</ref>
Fortunatamente, all'estero non è così. Diverse ricerche straniere mettono pesantemente in discussione il paradigma dell'asimmetria di genere nella violenza intrarelazionale. Un esempio tra tanti (altre fonti nei commenti): “La violenza domestica, come ogni violenza, è un problema umano. Non è meramente una questione di genere. Classificare la violenza coniugale e sul partner come un problema delle donne, piuttosto che come un problema umano, è erroneo. Nelle relazioni domestiche, le donne sono inclini quanto gli uomini a essere coinvolte in atti fisicamente abusivi.”. “Questi risultati sono stati, e sono, sorprendenti per gli osservatori casuali del fenomeno della violenza domestica. Questo perché le persone hanno difficoltà con il concetto di donne che infliggono ferite agli uomini perché gli uomini, in media, sono più grandi, più forti e più abili a combattere. Ma la dimensione e la forza dell’uomo medio vengono neutralizzate da pistole e coltelli, acqua bollente, attizzatoi per il camino, mattoni, e mazze da baseball. Molti non riescono a rendersi conto che le aggressioni domestiche non comportano correttezza pugilistica, o a considerare che gli attacchi si possono verificare quando i maschi sono addormentati, o incapacitati dall’alcol, dall’età o dalle infermità (McNeely & Mann, 1990). Forse ancora più sorprendente è che i giovani mariti non sono risparmiati dalla vittimizzazione. I militari nel loro combattimento per primi sono non di rado accoltellati o sparati in episodi non provocati di violenza (Ansberry, 1988).”<ref>[McNeely RL, Cook PW, Torres JB. Is domestic violence a gender issue, or a human issue? Journal of Human Behavior in the Social Environment. 2001;4:227–251.]</ref>