Se non ho nulla da nascondere, che mi importa se mi controllano inaspriscono le leggi

Se non ho nulla da nascondere, che mi importa se mi controllano?Modifica

Lei: Non è che la percepisco forzata/ utile/giustificata..ecc è che la leggo come se mi trasmettesse le cose cose che leggessi in "l'acqua è liquida e trasparente" 😂. Cioè, la percepisco come vera in primis perché sono meccanismi che attivo, ma non capisco sinceramente, non penso tu sia stronzo ma

è come se io provassi un'emozione forte davanti un ragazzo nero che mi racconta del suo bullismo da bambino per il colore della pelle e che per paura oggi eviti di dare confidenza alle persone bianche; in quanto bianca non avrei alcuna reazione forte perché mi sento a posto. So quello che lui vive è un meccanismo di protezione e dunque impreciso per forza, perché non potrà calarsi nella soggettività di ogni bianco per scoprire se è razzista o no. Ma io starei tranquilla affinché possa scoprire in me, una persona che appunto non gli fa del male, se vuole e ne ha piacere ovviamente.

Non riesco ad immaginare in questo contesto di avere IO una reazione forte, se non fossi una di quelle persone che hanno fatto bullismo in passato 🙄.

La storia insegna o preoccupazioni eccessive?Modifica

Io: ok... mi vengono in mente diversi esempi storici per cercare di chiarire il mio punto di vista, ma sono tutti estremi e non vorrei che mi fraintendessi. Perché sono esempi forti, in cui la situazione che descrivi (che non ti suscita preoccupazioni) si è trasformata in drammatica. Quindi io temo che tu mi dirai che il paragone è esagerato, che non posso mettere le due cose sullo stesso piano, ma non è questo che sto cercando di fare. Non sto cercando di porre episodi così diversi a confronto, ma di analizzare il pattern[1] che hanno in comune. E inoltre essendo un tema delicato, ho paura che si generi dissonanza cognitiva (genera una sensazione di fastidio molto forte[2]). Ma il punto è che la reazione giusta sarebbe cercare tu stessa altri esempi meno gravi (da notare la mia paranoia, ho paura di essere allontanato).

Lei: Bon vediamo Sono curiosa 😂

Io: Pensa alle guerre fatte dagli USA. Crollano le Twin Towers → la gente prova emozioni negative → viene fatta passare una legge (il patrioct act)[3] che restringe molto le libertà e i diritti dei cittadini e viene mossa guerra contro l'Iraq. Avremmo potuto non immaginare la preoccupazione di un iraqueno non terrorista ed una eventuale reazione di fastidio o paura, ma col senno di poi avremmo avuto torto.

Nella storia è accaduto molto spesso che si siano usate delle motivazioni ideologiche come scusa (casus belli[4]) per muovere guerra. Ma non è qualcosa limitato ai conflitti, anche le dinamiche tra Israele e Palestina ne sono un altro esempio, poco sopra parlavo di Patrioct Act e, se non erro, anche Orwell parla di queste tecniche. Anche il docufilm Fahreneit 9/11 e il libro Shock Economy parlano di queste cose.

NoteModifica

  1. Pattern viene utilizzato per descrivere un "disegno, modello, schema, schema ricorrente, struttura ripetitiva". Il termine è utilizzato soprattutto in ambito scientifico o tecnico, ma anche in altri contesti - anche nella politica, aspetti sociali, affettivi o lavorativi - quando si vuole indicare uno schema di comportamenti, azioni, fenomeni o situazioni ricorrenti.
  2. Dissonanza cognitiva
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/USA_PATRIOT_Act
  4. Casus belli è una locuzione latina il cui significato letterale è "motivo della guerra". Tale espressione è usata per indicare un evento addotto a motivazione ufficiale per la dichiarazione di guerra, in genere diverso o secondario rispetto a motivazioni economiche, politiche e sociali che gli storici ritengono essere alla base di un conflitto. Tra i più importanti "casus belli" ricordiamo, in ordine temporale: il ratto di Elena, l'assedio di Sagunto, la defenestrazione di Praga, l'imboscata di Jumonville, l'attentato di Sarajevo, l'incidente di Ual Ual e l'incidente di Gleiwitz.