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====Il metodo scientifico: cos'è la scienza==== Il campanello d'allarme qui è fare sistematicamente appello alle prove, cioè dire sempre questa cosa non è stata provata dalla scienza o viceversa. Sì, questa cosa è stata provata scientificamente. Ebbene, <u>questo denota o malafede o enorme ingenuità</u> sulle possibilità della scienza <u>o enorme ignoranza sul funzionamento del metodo scientifico, perché chi conosce il metodo scientifico sa che '''la scienza non prova mai nulla'''</u>. Non è questo il suo compito. Al limite, se funziona bene, la scienza può confutare una teoria, ma non la potrà mai provare, mai non ne ha proprio gli strumenti, non è tra i suoi compiti. Per cui <u>se qualcuno vi dice io mi fido solo delle cose provate dalla scienza. Oppure ah, questa cosa è stata dimostrata scientificamente.</u> Ebbene, lasciatelo perdere perché <u>non sa nemmeno di cosa sta parlando</u>. [00:20:00] Tante volte nei nostri video abbiamo citato il grande epistemologico (vedi [https://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia epistemologia]). [https://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Popper Karl Popper] il suo merito più? È stato il contributo alla <u>sistematizzazione del metodo scientifico</u> e in particolare aver <u>sancito il fondamentale cambio di prospettiva dalla verifica alla falsificazione</u>, cioè <u>farci capire che</u> di fronte a un'ipotesi scientifica, <u>il metodo più valido ed efficace per sottoporlo all'esame scientifico non è cercare di provarne la validità, ma cercare di falsificare</u>. Forse ricordate la barzelletta dell'uomo che batte le mani ogni 10 secondi e quando gli chiedono perché batti continuamente le mani, lui risponde per tenere lontano i leoni. Ma non ci sono leoni qui a Milano, gli dicono. E lui fa, appunto. Moltissime pseudoscienze affermano di essere valide perché le loro teorie sono provate dai fatti. Se un astrologo fa una predizione corretta dirà che questo prova la sua validità. Se uno fa la dieta del melone fritto e sta meglio, dirà che questo prova la validità della dieta che ha seguito. E per il nostro amico della barzelletta il fatto che non ci siano in giro Leoni dimostra che il suo metodo per tenerli lontani sta funzionando alla perfezione. Popper risolse brillantemente il problema dicendo "e no, non è questo il modo giusto di testare un'ipotesi dal punto di vista scientifico", cioè verificare che funziona, ma bisogna fare il contrario, cioè provare a dimostrare che non funziona. <u>Per qualunque ipotesi ci sarà qualche osservazione che la conferma, ma questo non ne prova la verità</u>. Ed è per questo che <u>la scienza non deve procedere cercando di trovare fatti che confermino le sue ipotesi, ma continuando a cercare fatti che tentino di confutare</u>. Perché se tu batti le mani il leone non arriva. <u>Questo non prova che la tua teoria è vera e quindi non prova nulla</u>. Ma se invece il leone arriva a questo si prova qualcosa, cioè che la tua teoria è falsa. Ma da questo fatto deriva immediatamente un gigantesco bagno di umiltà della scienza, perché ci insegna che l'unica cosa che la scienza può provare è che una teoria è falsa, mentre non potrà mai provare che una teoria è vera. Più cerco di falsificare un'ipotesi e non ci riesco più. Quella ipotesi cresce di validità, ma in nessun caso potrà diventare una certezza. Nulla, neanche le teorie più solide. <u>'''La gravità e la relatività sono verità assolute, sono solo temporaneamente accettate'''</u> perché mai provate, ma potenzialmente <u>'''in attesa che qualcuno arrivi a smentirle'''</u>. E quindi il merito straordinario di [https://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Popper Popper] è stato ribadire a chiare lettere che <u>la scienza non arriva mai alla verità né a conoscenze definitive</u>. La scienza <u>propone delle teorie, poi cerca di confutarle</u>, raccogliendo dati o facendo esperimenti <u>e se non ci riesce le accetta in via di tentativo</u> finché qualcuno dovesse smentirle. E fintanto che una teoria ci aiuta a spiegare i fatti osservati e resiste a ripetuti tentativi di falsificare. Possiamo certamente accettarla come valida, ma dobbiamo '''distinguere''' nettamente '''tra conoscenza e verità'''. La <u>'''verità''' non fa parte degli obiettivi della scienza</u>. <u>Quello a cui può mirare la scienza è unicamente la conoscenza</u> che, per quanto tentativo può essere comunque utilissima, e di importanza vitale; gravida di applicazioni pratiche, di straordinari progressi nella qualità della nostra vita. Ma non sarà mai certezza. Grave errore illudersi che la scienza porti a comprendere la verità dell'universo. Guardate cosa scriveva [https://it.wikipedia.org/wiki/Erasmo_da_Rotterdam Erasmo da Rotterdam] nel suo [https://it.wikipedia.org/wiki/Elogio_della_follia Elogio della pazzia], parlando degli scienziati: <blockquote>Quanto dolcemente delira mentre si costruiscono innumerevoli mondi, mentre misurano il sole, la luna, le stelle e i pianeti. Come se bastassero il pollice e il filo, mentre spiegano la causa dei fulmini, dei venti, dell'eclissi e di tutte le altre cose inesplicabili. Ma intanto la natura se la ride magnificamente di loro e di tutte le loro congetture. Nulla essi conoscono con sicurezza. E a dimostrarlo basti il fatto che non c'è un solo problema sul quale non siano in disaccordo. </blockquote>
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