Riassunto dei vari articoli sui femminicidi: differenze tra le versioni

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<nowiki>https://www.pensierocritico.eu/manipolazioni-statistiche.html</nowiki>
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== Femminicidio e violenza maschile: falso binomio ==
http://lnx.ispitalia.org/archives/article/femminicidio-e-violenza-maschile-un-binomio-da-sfatare-la-violenza-non-ha-genere


== Femminicidio e violenza maschile: falso binomio ==
<nowiki>http://lnx.ispitalia.org/archives/article/femminicidio-e-violenza-maschile-un-binomio-da-sfatare-la-violenza-non-ha-genere</nowiki>
Di [https://www.linkedin.com/in/monica-aitanga-leva/ Monica Leva], psicoterapeuta e presidente I.S.P.
Di [https://www.linkedin.com/in/monica-aitanga-leva/ Monica Leva], psicoterapeuta e presidente I.S.P.


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Per quanto non sia così facile risalire alle origini di tale espressione, la si incontra ufficialmente per la prima volta nella '''“''Declaration on the elimination of violence against women''”''', adottata dall’'''ONU''' nel '''1993''', che testualmente recita: <blockquote>«Per gli scopi di questa Dichiarazione, il termine “violenza contro le donne” significa ogni atto di violenza di genere che esita in (o è probabile che esiti in) danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche verso le donne, includendo minacce di questi atti, coercizione o deprivazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica o in privato».</blockquote>Sebbene <u>appaia qui evidente la volontà di circoscrivere tale definizione</u> a un ambito specifico e circoscritto nel tempo e nello spazio, <u>l’espressione “violenza di genere” ha iniziato a essere, perlomeno nel nostro Paese, ampiamente associata alla violenza nei confronti della donna ''tout-court'',</u> <u>senza il necessario discernimento</u> rispetto alle sole situazioni in cui  è il diverso genere della persona che subisce violenza rispetto a chi la perpetra, il ''movente'' essenziale di colui/colei che la agisce.
Per quanto non sia così facile risalire alle origini di tale espressione, la si incontra ufficialmente per la prima volta nella '''“''Declaration on the elimination of violence against women''”''', adottata dall’'''ONU''' nel '''1993''', che testualmente recita: <blockquote>«Per gli scopi di questa Dichiarazione, il termine “violenza contro le donne” significa ogni atto di violenza di genere che esita in (o è probabile che esiti in) danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche verso le donne, includendo minacce di questi atti, coercizione o deprivazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica o in privato».</blockquote>Sebbene <u>appaia qui evidente la volontà di circoscrivere tale definizione</u> a un ambito specifico e circoscritto nel tempo e nello spazio, <u>l’espressione “violenza di genere” ha iniziato a essere, perlomeno nel nostro Paese, ampiamente associata alla violenza nei confronti della donna ''tout-court'',</u> <u>senza il necessario discernimento</u> rispetto alle sole situazioni in cui  è il diverso genere della persona che subisce violenza rispetto a chi la perpetra, il ''movente'' essenziale di colui/colei che la agisce.
E sebbene soltanto da quest’ultima prospettiva sia possibile far discendere <u>il concetto di “femminicidio”</u>, altrettanto si tratta di un termine ormai da tempo usato e <u>abusato in modo spesso improprio e fuorviant</u>e.
E sebbene soltanto da quest’ultima prospettiva sia possibile far discendere <u>il concetto di “femminicidio”</u>, altrettanto si tratta di un termine ormai da tempo usato e <u>abusato in modo spesso improprio e fuorviant</u>e.


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Possiamo quindi, anche qui, rilevare la matrice patriarcale dell’assunto che circoscrive palesemente l’uccisione di una donna in quanto donna per mano maschile, indipendentemente dalla specificità della vittima e della relazione con l’autore di violenza. ''Il paradigma <u>patriarcale</u>'', che a sua volta ''nasce col <u>femminismo marxiano</u>'', '''interpreta''' la società dell’epoca precipuamente sul criterio del genere
Possiamo quindi, anche qui, rilevare la matrice patriarcale dell’assunto che circoscrive palesemente l’uccisione di una donna in quanto donna per mano maschile, indipendentemente dalla specificità della vittima e della relazione con l’autore di violenza. ''Il paradigma <u>patriarcale</u>'', che a sua volta ''nasce col <u>femminismo marxiano</u>'', '''interpreta''' la società dell’epoca precipuamente sul criterio del genere
* il maschile dominante sul femminile
* il maschile dominante sul femminile
* la famiglia come luogo elettivo di oppressione  
* la famiglia come luogo elettivo di oppressione  
* la violenza nella coppia quale strumento maschile privilegiato per mantenere le donne in uno stato di dipendenza e sottomissione
* la violenza nella coppia quale strumento maschile privilegiato per mantenere le donne in uno stato di dipendenza e sottomissione
In realtà, ''<u>oggi, gran parte della violenza e della conflittualità nella coppia, non deriva affatto di una ideologia</u>'' di sopraffazione dell’uomo sulla donna e non ha alcuna specificità di genere: prova ne è la rilevante presenza di violenza femminile non esclusivamente in risposta a quella maschile e quella agita, ad esempio, all’interno delle relazioni intime tra persone dello stesso sesso.  
In realtà, ''<u>oggi, gran parte della violenza e della conflittualità nella coppia, non deriva affatto di una ideologia</u>'' di sopraffazione dell’uomo sulla donna e non ha alcuna specificità di genere: prova ne è la rilevante presenza di violenza femminile non esclusivamente in risposta a quella maschile e quella agita, ad esempio, all’interno delle relazioni intime tra persone dello stesso sesso.  


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Una ''lettura'' puntuale e profonda del ''comportamento violento'', porta a identificarne le ''radici'' in ''due configurazioni relazionali tipiche'' e tra loro molto differenti, ovvero  
Una ''lettura'' puntuale e profonda del ''comportamento violento'', porta a identificarne le ''radici'' in ''due configurazioni relazionali tipiche'' e tra loro molto differenti, ovvero  
* all’interno di una situazione di conflittualità di coppia molto elevata, caratterizzata dall’incapacità di separarsi
* all’interno di una situazione di conflittualità di coppia molto elevata, caratterizzata dall’incapacità di separarsi
* oppure in una struttura di personalità dell’autore di violenza francamente patologica  
* oppure in una struttura di personalità dell’autore di violenza francamente patologica  
Se nel <u>primo</u> caso è la relazione disperante l’elemento fondante del maltrattamento, relazione che genera sofferenza e nella quale la violenza diventa l’espressione difensiva disfunzionale da un dolore antico destabilizzante che si rivive,  
Se nel <u>primo</u> caso è la relazione disperante l’elemento fondante del maltrattamento, relazione che genera sofferenza e nella quale la violenza diventa l’espressione difensiva disfunzionale da un dolore antico destabilizzante che si rivive,  


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Attraverso una richiesta precoce di aiuto, la psicologia può efficacemente intervenire nello spezzare la spirale della relazione violenta, così contribuendo alla diminuzione degli episodi di maltrattamento spesso ad esito letale di cui oggi constatiamo la crescita esponenziale.»
Attraverso una richiesta precoce di aiuto, la psicologia può efficacemente intervenire nello spezzare la spirale della relazione violenta, così contribuendo alla diminuzione degli episodi di maltrattamento spesso ad esito letale di cui oggi constatiamo la crescita esponenziale.»
== È ora di porre fine all'isteria della "cultura dello stupro" (del Time) ==
== È ora di porre fine all'isteria della "cultura dello stupro" (del Time) ==
Di seguito l'articolo tradotto: https://time.com/30545/its-time-to-end-rape-culture-hysteria/
Di seguito l'articolo tradotto: https://time.com/30545/its-time-to-end-rape-culture-hysteria/