Processo interpretativo

Da Tematiche di genere.
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Molti dei dissidi tra noi avvengono per il diverso modo in cui diamo avvio al nostro processo interpretativo. Se ne può trovare uno specchio (se non vogliamo parlare necessariamente di vera e propria spiegazione) nelle elaborazioni delle teorie della comunicazione.

- Il modello 𝐜𝐨𝐝𝐢𝐧𝐠/𝐞𝐧𝐜𝐨𝐝𝐢𝐧𝐠 descrive 3 percorsi diversi:

1) 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 (o decodifica) 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚: il destinatario condivide il punto di vista comunicato dall'emittente;

2) 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 (o decodifica) 𝐧𝐞𝐠𝐨𝐳𝐢𝐚𝐭𝐚 (o negoziabile): il destinatario riconosce la fondatezza delle opinioni comunicate dall'emittente (ne prende atto, si può dire), ma per via delle proprie idee se ne distacca, integrandole nel proprio bagaglio di conoscenze e idee, dando al messaggio dell'emittente un significato originale rispetto a quello comunicato;

3) 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 (o decodifica) 𝐝𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 (o aberrante): il destinatario si oppone alla prospettiva dell'emittente e si caratterizza per una piena negazione del messaggio, riuscendo perfino a dare al messaggio emesso un significato contrario alle intenzioni. Per Stuart Hall (che nel 1980 ha elaborato il presente modello, anche se della distorsione di un messaggio da parte del pubblico se ne parlava già nei decenni antecedenti*) ciò avviene per un'incomprensione del messaggio per la mancata conoscenza del codice che emittente e destinatario dovrebbero condividere o per via delle interferenze del contesto, oppure il destinatario delegittima l'emittente così il suo messaggio si opacizza o si deforma.

Dal punto di vista delle conseguenze di un messaggio mediale sul pubblico, esistono gli antitetici effetti primacy e recency:

1) 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚𝐜𝐲: il soggetto presta maggiore attenzione alle argomentazioni della parte iniziale del testo. Lo si spiega con una mancata conoscenza dell'argomento trattato, oppure con un suo scarso interessamento. Da parte mia, credo di veder verificarsi una tale tendenza in persone molto intelligenti e dotate della capacità (non così comune) di sintesi: è un vantaggio, ma ha dei limiti;

2) 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐜𝐲: il soggetto offre più attenzione alle parti conclusive di un messaggio. Quest'inclinazione la si attribuisce a una conoscenza preventiva (da parte del soggetto) dell'argomento in esame, oppure a un suo marcato interesse verso lo stesso.

[* vedi i libri di Umberto Eco del 1965, 1968 e 1975; Stuart Hall stesso nel 1974; il saggio di Paolo Fabbri "Le comunicazioni di massa in Italia: sguardo semiotico e malocchio della sociologia" (1973, ora 2018)]

Federico Provenzano, link