Prima riflessione: differenze tra le versioni
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Versione delle 19:30, 6 nov 2021
potrei scrivere un po' alla stream of consciousness:
Parto da come viene trattata la cosa, cioè basandosi completamente sul pregiudizio di sopravvivenza. Un po' come dire che il nord Italia è omofobo perché solo lì ci sono gay, e perché "al sud finocchi non ne esistono"
Quindi la selezione prevista da questo pregiudizio è un misto tra divario di empatia e stereotipi di genere, e porta a contare solo alcune vittime
Poi la questione teorica
È possibile stabilire se uno mena la moglie solo perché è geloso e possessivo o perché crede che sia di sua proprietà? No
Quindi non si fa distinzione, e il patriarcato si dovrebbe misurare dalla differenza tra uomini e donne che agiscono con possessività
Qui sta l'inghippo: parlando di violenza sulle donne e femminicidio si snellisce tutto il fenomeno dalla componente che viene ritenuta accessoria o facoltativa
Quindi il patriarcato non si misura più dalla differenza tra uomini e donne, ma solo se esiste almeno un caso agito da uomo verso donna. A prescindere da quanti siano nella casistica opposta
Poi la questione concettuale
Femminicidio si basa su una tradizione, cioè il fatto che la possessività dell'uomo sulla donna sarebbe vecchia di millenni, mentre quella inversa (secondo alcuni non esiste) solo da uno o due secoli
Mi sembra una distinzione ridicola all'atto pratico visto che bastano 20 o 30 anni di idee e stereotipi ripetuti per sedimentare certe convinzioni nelle persone, che ci crescono immerse dentro
Poi la questione poteri forti
Dato che il patriarcato è percepito come un partito politico a cui gli uomini si iscrivono alla nascita e da cui dovrebbero purificarsi in vita, i femminicidi vengono intesi come "uomini che agiscono secondo le loro linee guida"
Mentre gli omicidi possessivi di altra natura vengono intesi come casi sporadici dettati da situazioni diverse ciascuna da analizzare e chi siamo noi per giudicare
Poi tutta la parte di omertà e disonestà
Di tutte le cose già risapute, dell'operato dei centri antiviolenza, alle commissioni varie, ai politici e le loro iniziative,
una delle più importanti che vedo glissate è che i femminicidi vengono conteggiati come tali, cioè non incorporando tutti gli omicidi possessivi, perché sono usati come statistica per giustificare la narrazione sulla violenza domestica (cioè 99 donne ammazzate ogni uomo)
Però, secondo le stesse persone (secondo quasi tutti), il divario tra uomini e donne nel ricorrere alla violenza cresce con l'aumentare della gravità degli atti: con mani e utensili siamo pari, con mazze meno, con pistole meno ancora e gli uomini ucciderebbero comunque di più delle donne
Però, se gli uomini uccidono di più, vuol dire che i casi di violenze che non finiscono con un omicidio sono maggiori tra carnefici donne rispetto a carnefici uomini
Quindi la violenza domestica non si distribuirebbe tra i sessi come i femminicidi, e cadrebbe tutta la narrativa secondo cui ogni uomo menato ci sarebbero 99 donne menate
A questo punto dogmi non ce ne sarebbero più, e si dovrebbe fare indagini, cosa che si vuole evitare a tutti i costi
Facendo un parallelo, se ci dovessimo occupare del soccorso in mare alla maniera dei femministi, succederebbe che se ci sono un israeliano e un palestinese che affogano, solo uno salirebbe su una barchetta a 6 posti perché i soccorritori femministi credono che la presenza di uno sulla scialuppa potrebbe creare un trauma ulteriore all'altro, che fa parte del popolo che gli ha lanciato razzi o fatto incursioni
La legge vuole che i Centri antiviolenza (CAV) non accolgano uomini perché chi la sostiene è convinto che un uomo abbia più risorse di una donna, che sia più forte, che abbia più soldi, che non possa mai innamorarsi e legarsi indissolubilmente a una persona e che possa reimmaginare la propria vita da una settimana all'altra, tempo di lasciare la propria casa e famiglia e di pagarsi un mese di residence, e se quella gli danneggia l'auto lui non si sentirà intimorito.
Quindi è un gigantesco "man up" (sarebbe un misto tra "cresci" e "diventa uomo" e analoghi) che spero non venga mai sostenuto da chi abbia detto che anche gli uomini possono piangere.