Polarizzazione, l'opinione di Eileen, Professore Bullizzato


TLDRModifica

Un professore vittima di bullismo colpisce uno studente. Questa vicenda, pur condannando la reazione violenta del docente, apre una riflessione sull'emergenza educativa. In molte scuole tecniche, alcuni studenti mancano di motivazione e rispetto. Le responsabilità sono condivise tra studenti, professori e famiglie. L'analista, una psicologa, propone l'introduzione della psicoterapia come soluzione potenziale. Tuttavia, il dibattito su questi temi è spesso difficile da sostenere in certi contesti social.

Episodio del professore bullizzato che colpisce l'alunnoModifica

L'esempio di cronaca del professore che perde le staffe e dà un pugno allo studente che lo stava bullizzando, offre un esempio significativo su cui riflettere[1]. Non credo ci sia la necessità di ribadire che la reazione del docente, seppur umana, è sbagliata e da biasimare, ma limitare l'analisi della vicenda a questa condanna sarebbe alquanto superficiale.

Prima premessaModifica

Devo premettere che ho lavorato all'ITIS, conosco bene la situazione e, sono degli animali impazziti. Ora, da psicologa posso analizzare e comprendere le dinamiche che ci sono dietro, ovvero che non sono "ragazzi cattivi", ma hanno certe mentalità che spesso derivano dal fatto di essere cresciuti in determinati contesti socioeconomici o culturali, per cui le loro azioni hanno senso date le circostanze; il loro comportamento è influenzato da ciò che i loro genitori avranno fatto (o non fatto, che è parimenti importante a livello di possibili ricadute), tuttavia questo non giustifica ciò che accade in quelle scuole. È necessario cercare una soluzione per quella che è stata giustamente definita un'emergenza educativa.

Seconda premessaModifica

Riguardo l’ITIS è che tra gli studenti c’è sicuramente chi parte con un buon presupposto a frequentare quel tipo di scuola perché magari non vuole impegnarsi troppo nello studio e al contempo magari ha il padre che ha un'officina o una piccola azienda metalmeccanica e vede quindi come fare l'ITIS seriamente. Cioè c’è sicuramente chi segue questa scuola per studiare; ma di fatto per molti non è così. Infatti non la finiscono per mancanza di motivazione e si comportano in maniera offensiva verso i docenti.

E qui cito un caso di esempio: c'è un ragazzo che voleva fare il parrucchiere. Gli chiesto perché non frequentasse la scuola apposta per parrucchieri (che c’è in zona) e mi spiegava che sua mamma non voleva, dice che lì si studia troppo poco, così l’ha spinto a fare di l'IPSIA (in cui comunque fai anche le materie normali). Io vorrei dire a quella povera donna: ma se tu me lo mandi all'IPSIA diventa uno spacciatore xD! Se lo mandi alla scuola per parrucchiere a fare quel che gli piace non diventerà Shakespeare, non diventerà Schopenhauer, ma diventerà un ottimo e onesto parrucchiere. Qual è il problema, mi chiedo?

Perché serve trovare una soluzione?Modifica

Tutto ciò per dire che è una situazione complicata. Non si può dare la colpa al 100% ai ragazzi, così come non si può darla interamente ai professori. Non dico che questi ragazzi vadano picchiati ma andrebbe usata della disciplina in un modo diverso. Bisognerebbe rispondere nella loro lingua e fargli capire che non possono comportarsi così.

Sarebbe comodo limitarsi a sentenziare in astratto su come dovrebbe essere un mondo perfetto, senza tuttavia fare il minimo sforzo per rapportarci al mondo reale. Gli estremi non vanno mai bene, così come è disfunzionale il gesto del professore, è parimenti disfunzionale che i ragazzi vengano lasciati come animali. Di fatto ci sono delle classi che i professori non riescono a gestire e non possono certo venire a dire che le sanzioni disciplinari funzionano. Bisogna trovare una terza via.

Psicoterapia come possibile soluzioneModifica

Una possibilità sarebbe quella di fare 5 ore di psicoterapia al pomeriggio oltre alle 5 ore di studio della mattina. Questa sarebbe la mia soluzione, se solo si potesse fare. Perché è evidente che questi ragazzi a fare psicoterapia non ci vanno o non ci sono andati abbastanza da piccoli. Ti parlo di gente che ha il cappotto di Calvin Klein o North Face, che non sono affatto economici, non è gente povera, non è una questione economica. Ma del resto io stessa, non è che vengo da una famiglia povera, ma quando ho iniziato ad avere problemi io stessa ai miei non è passata manco dall'anticamera del cervello di mandarmi da uno psicoterapeuta, finché non sono arrivata a starci proprio male.

Tra l'altro ti racconto un altro episodio in tema con lo psicologo a scuola: qualche giorno fa stavo parlando con una mia amica psicologa, mi raccontava che la sua terapeuta è in gamba, almeno per quello che ha visto lei e io, dico anche il mio mi sembra in gamba, solo che ho visto solo lui. E lei mi risponde: “no, io ne ho visti vari… Aspetta però, quella della scuola conta?” Ed io ero tipo: “no, che non conta, ovvio, va lì gratis o quasi! Si farà pagare 5-10€ l'ora per star lì”. E infatti l'unica volta che ho deciso di andarci io, di usufruire di questo servizio importante fornito dalla scuola, ogni cinque cazzo di minuti sta qua prendeva il telefono e parlava coi clienti veri, quelli che le davano i soldi.

Impossibile parlarne sui social, però dipendeModifica

A me sembra evidente che la realtà è complessa e non si può banalizzarla, ma se provassi a fare un discorso articolato su certi gruppi Facebook mi ucciderebbero. Sul “Polemista”, ad esempio, se avessi detto anche solo come battuta, che un po' capisco il professore – anche rimarcando che ovviamente ha sbagliato a picchiare l'alunno e che è sempre sbagliato usare la violenza fisica (cosa che penso davvero) – mi avrebbero uccisa.

E a tal proposito voglio ribadire che cambia molto da gruppo a gruppo. Il giardino di Mike the Meme ad esempio è un posto civile e lo è perché Mike banna chiunque faccia dei flame o commenti stupidi non desiderabili. Si litiga lo stesso, ma si litiga in maniera civile. Infatti mi piace un sacco per i dibattiti più o meno seri. Noto che comunque alcune persone non arrivano a comprendere certi messaggi (non gliene va fatta una colpa), ma si possono avere dei dibattiti seri, sul Polemista no.

NoteModifica