Perché alcune persone coscienziose si triggerano per il femminismo

Da Tematiche di genere.
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Il discorso riflette un'analisi critica delle questioni di genere e giustizia nell'attuale società. Il relatore esprime preoccupazione per le percezioni distorte e le reazioni eccessive nei confronti delle questioni di genere, come i femminicidi, sostenendo che la situazione è molto più complessa e sfaccettata. Mette in discussione la validità di alcune statistiche e il modo in cui vengono presentate dai media e dalle istituzioni, sostenendo che queste rappresentazioni possono contribuire a creare un clima di "panico morale".

Tra i punti principali:

  • Esame critico dei dati sui femminicidi, sottolineando possibili distorsioni statistiche e pregiudizi nella narrazione.
  • Discussione sulla giustizia di genere e l'ingiustizia verso gli uomini nel sistema giuridico, evidenziando problemi come le false accuse di maltrattamenti.
  • Critica ai modelli di bellezza irreali promossi dal consumismo, collegandoli alla diffusione dell'anoressia.
  • Analisi del fenomeno del "panico morale" e della tendenza a chiedere punizioni severe per le molestie sessuali, paragonandolo alla caccia alle streghe o all'inquisizione.
  • Esplorazione delle conseguenze di un potenziale conflitto di genere, sottolineando la necessità di evitare una guerra dialettica tra uomini e donne.
  • Critica del pensiero dicotomico nel diritto e nella psicologia, sollevando la necessità di leggi meno dicotomiche e di un pensiero più sfaccettato.
  • Riflessioni sulle norme sociali e culturali e il loro impatto sulle nostre percezioni di ciò che è giusto e sbagliato.

Il discorso invita a una visione più equilibrata e approfondita delle questioni di genere, e a evitare una reazione eccessiva guidata dal "panico morale".


Nella seconda parte del discorso, il relatore enfatizza l'importanza di concetti classici e fondamentali come "divide et impera" e "panem et circenses", sottolineando il valore di queste massime nel contesto della società moderna. Questi concetti sono presentati come chiavi di lettura per comprendere i problemi contemporanei come la polarizzazione e le disuguaglianze sociali.

Tra i punti principali:

  • Rilievo del valore educativo di concetti classici e massime storiche, visti come strumenti per interpretare e affrontare questioni sociali contemporanee. A scuola ci fanno studiare molti concetti che sembrano molto astratti e relativi, ma io trovo fondamentali e concretissimi una volta che si impara a comprenderli
  • Il pensiero dicotomico, che vede le questioni solo in termini di due estremi opposti, è, secondo Scardovelli, alla base di ogni conflitto. Tale mentalità, spingendo all'eliminazione di uno dei due poli, genera un ciclo di oppressione e ribellione perpetuo, senza soluzioni durature.
  • Analisi critica dell'attuale clima sociale e delle sue contraddizioni, come l'inclusività e l'attenzione alle ingiustizie da un lato, e l'incremento di problemi come la polarizzazione e i disturbi alimentari dall'altro.
  • Discussione del ruolo dei social media e del loro impatto negativo sulla società, come evidenziato da documentari come "The Social Dilemma".
  • Evidenziazione delle contraddizioni tra l'affermazione di valori positivi e i dati che mostrano un peggioramento delle condizioni sociali, come l'aumento dei disturbi alimentari
  • Critica della sessualizzazione precoce e dell'iper-emancipazione delle giovani ragazze sui social media, contrapposta alle tragiche statistiche sull'anoressia.

In sintesi, il discorso invita a una riflessione critica sulla società contemporanea, sottolineando l'importanza di guardare oltre le apparenze e di comprendere i problemi alla radice, facendo riferimento a concetti storici per interpretare le sfide moderne. Invoca una maggiore moderazione, come suggerito dal principio "in medio stat virtus", per trovare un equilibrio tra i vari estremi presenti nella società di oggi.


Perché sono convinto che quelle massime siano così importanti? => Perché quelle che a tanti sembrano novità progressiste a me sembrano cambiamenti molto Gattopardiani.

Analizzare:[modifica | modifica sorgente]

  1. Meme divisivo sulla ragazza violentata sul treno 2
  2. Parte lunga da elaborare su Sinistra e Destra

Perchè tanti hanno il dente avvelenato contro il femminismo? Ci sono diverse ragioni:

Divorzi[modifica | modifica sorgente]

False denunce[modifica | modifica sorgente]

Padri separati nuovi poveri[modifica | modifica sorgente]

Lo stesso argomento in dettaglio: Padri separati nuovi poveri.

Oggi le cose si stanno riequilibrando, ma «In Italia aumentano i cosiddetti nuovi poveri, e stando ai dati della Caritas, quasi 1 su 2 (46%) è rappresentato da un padre separato non collocatario, cioè, i cui figli, a seguito della separazione, abitano stabilmente con la madre».

Altro[modifica | modifica sorgente]

  • Sensazionalismo
  • Riflessioni sul Gender Wage Gap: una prospettiva maschile - Considerando la questione del gender wage gap da un punto di vista maschile, emergono alcune incongruenze. Molti lamentano questo divario salariale, tuttavia, è noto che le donne tendono a scegliere carriere universitarie con minori opportunità lavorative. Nonostante ciò, esse attribuiscono tale divario a una presunta oppressione sistemica, ma mancano prove concrete a sostegno di tale affermazione. Dall'analisi delle scelte universitarie femminili, la situazione sembra più sfumata. Quindi, si potrebbe dire che gli uomini stanno pagando un prezzo elevato per la scelta delle donne di non lavorare o di perseguire carriere con minori opportunità lavorative?

Ci sono moltissimi altri esempi di leggi ingiuste, fatte male e troppo a favore delle donne. Se parti da questo contesto forse diventa più semplice capire cosa voglio dire.

Riflessioni sparse[modifica | modifica sorgente]

Problemi attuali di Sensazionalismo, Strumentalizzazione e Processi Mediatici

Affrontiamo attualmente una serie di problematiche gravi, tra cui il sensazionalismo nei media, soprattutto riguardo ai femminicidi, e la strumentalizzazione della violenza di genere. Inoltre, abbiamo assistito a una serie di episodi di gogne mediatiche, con la partecipazione in queste ultime configurata come un reato grave punibile con 6 anni di reclusione. Tra le altre questioni preoccupanti, vi sono i problemi dei padri separati, le false denunce durante i processi di separazione, che rappresentano purtroppo il 70-80% del totale, e le questioni legate alla custodia dei figli. Infine, non dobbiamo dimenticare i processi mediatici recenti, come quelli che hanno coinvolto figure pubbliche come Alessandro Barbero, il direttore della nazionale cantante o il figlio di Grillo. Questi sono solo alcuni aspetti della questione, principalmente online, ma il loro impatto e percezione nel mondo reale rimane da determinare.



"Le donne sono statisticamente più soggette a molestie sui mezzi pubblici"

"A molestare le donne sono principalmente uomini"

"È normale (seppur ingiusto) che le donne prendano delle precauzioni, anche lesive della propria libertà"


avrei mille punti da elencare, non so se ti vada di ascoltare. Non ho il dono della sintesi.

Sono sbagliate le premesse. Sebbene sia vero che le donne sono più soggette a molestie, gli uomini sono le vittime preferenziali sui treni. Quindi la prima domanda è: perché ci si focalizza solo sui problemi delle donne e non su quelli maschili?

Se ci aggiungi che non si parla di molestie, ma di stupro, e che gli stupri fuori dall'ambito famigliare sono estremamente rari, mi viene da chiedere: perché la gente ha dato dei coglioni a chi si preoccupava degli effetti collaterali di astra zeneca e parla di carrozze separate per un episodio singolo su un treno?

Il fatto è che potrei andare avanti per tanto. Ad esempio, il 70-80% delle denunce sporte dalle donne durante il processo di separazione risulta falso. Perché non se ne parla?

Quando arrivassi a scriverti 60 - 70 argomenti tu stesso potresti passare a dire: porcoddue.. certo che i mass media stanno facendo un casino notevole... se ti va di leggere un'altra cosa sui mass media ti incollo il link.


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  • Ne avevamo già parlato quando ti esposi l’ipotesi dell’automedicazione (self-medication hypothesis) estendendola al di là del campo in cui è nata. self-medication hypothesis - In breve, si mettono in atto comportamenti che nel breve termine possono avere conseguenze positive (per gestire magari situazioni estreme, altrimenti ingestibili) risultando paradossalmente adattivi. Nonostante questi comportamenti non vadano bene nel lungo termine, almeno si sostituisce una sofferenza che non si capisce e controlla con una sofferenza che si capisce e controlla. Insomma, si tratta di comportamenti messi in atto nel tentativo di padroneggiare certi vissuti che – nel qui e ora – sono intollerabili, anche a costo di pagarne le conseguenze in un secondo momento.


Si lega all'abuso di indignazione che è ben fotografato dal libro L'era della suscettibilità, Guia Soncini sulle piccole miserie morali dell'era social.

Perché da un lato abbiamo tante ragazze che giustamente si lamentano di essere oggettificate e di patire le tante conseguenze della sessualizzazione, dall'altro però abbiamo centinaia di studi che documentano uno sforzo attivo[1] e quasi ossessivo per "valorizzarsi per sé stesse".

La mia tesi si può dividere in diversi punti:

  1. I danni arrecati alle donne dalla autosessualizzazione sono enormi, parliamo quindi di un fenomeno tossico indipendentemente dalle azioni degli altri. È infatti dimostrato che i modelli di bellezza irrealistici annientano l'autostima delle donne[2], in particolare quella delle italiane[3][4] e se 60 anni fa il femminismo combatteva contro l'uso da parte del marketing dell'immagine della donna, oggi gli psicologi parlano di auto-oggettificazione. Per questi modelli di bellezza irreali muoiono di anoressia 10 volte più donne che di femminicidi[5]. Non possiamo quindi sostenere che la ipersessualizzazione "non faccia danni a nessuno", è un fenomeno tossico.
  2. per una questione di evitare l'uso di due pesi e due misure. Se per i femminicidi c'è una fortissima indignazione (tra l'altro vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento a riguardo, in quanto risultano essere un fenomeno molto sensazionalizzato dalla stampa[6]), ci aspetteremmo una simile reazione a fronte di un fenomeno gravissimo che colpisce le ragazze più giovani. Se invece sembra che l'attenzione femminile sia volta solo all'evitare critiche, qualcosa stona.
  3. Un sistema che annienta le donne è del tutto innocuo per i maschi? La risposta è, ovviamente, no. Anche i maschi sono vittime delle aberrazioni causate dal capitalismo.
  4. Il discorso "ma quindi il modo di vestirsi della ragazza giustifica...?" non regge. Per molti motivi, il primo è che si può ribaltarlo con estrema facilità: "ma quindi il fatto di provare emozioni negative perché il tipo le scatta una foto giustifica...?". È inoltre un argomento fantoccio perché cercare le cause di un fenomeno non equivale a giustificarlo e indagare sul chi sia vittima e chi il carnefice in questo specifico caso non ha nulla a che vedere con episodi di violenza e molestie.

Manca da parlare della comprensibile frustrazione femminile, l'accanimento contro un signore anziano, il ruolo della parte cognitiva nella giustificazione del "bullismo" ai danni del signore. La sua deumanizzazione in risposta ad un disagio emotivo (la cui causa viene attribuita al signore, ma che in realtà è in grandissima parte conseguente alle nostre convinzioni interne; convinzioni che reputo essere fortemente influenzate dai danni all'autostima delle ragazze che si evincono dai vari articoli). Manca anche di riallacciarsi alla diffusione di odio in rete ad opera di vari influencer.

, che il diritto all'autodeterminazione garantisca di poter fare ciò che si vuole (perché si sta danneggiando gli altri e sé stessi e perché l'uso di droghe, anche personale, è sottoposto a regole ferree).[senza fonte]

Approfondimenti[modifica | modifica sorgente]

L’Oggettivazione Sessuale in un’Ottica Psicosociale

Keywords Oggettivazione sessuale, sessualizzazione; autooggettivazione, stereotipi di genere

http://it.in-mind.org/uploads/Italia/Issues/1/Pacilli.pdf

http://everydayfeminism.com/2015/04/empowered-vs-objectified

Self-Objectification in Women: Causes, Consequences, and Counteractions - https://www.goodreads.com/author/show/4288718.Rachel_M_Calogero

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Bombardamento sexy: così Instagram martella l'autostima delle donne. Allarme social
  2. La cultura in cui viviamo influenza la nostra autostima?
  3. L’ autostima delle donne italiane è tra le più basse al mondo
  4. Bellezza e autostima, la perfezione non esiste ma le donne italiane non lo sanno
  5. Si potrebbe obiettare che l'anoressia è un fenomeno complesso. Il che è vero da un punto di vista psicologico, è cioè complesso stabilire se colpirà o meno uno specifico soggetto, ma se invece guardiamo la diffusione della patologia in una popolazione, è estremamente facile prevedere se l'anoressia si diffonderà in quanto: «McCarthy (1989) spiega come tutte le culture che riportano casi di disturbi alimentari abbiano un ideale di magrezza, mentre le culture che non possiedono tale ideale riportino un basso numero di casi di anoressia e bulimia nervosa»Legame tra DCA e modelli di bellezza proposti
  6. Disamina sui dati falsi nei femminicidi