Panico morale e Diavoli popolari

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La caccia alle streghe era un esempio di comportamento collettivo alimentato dal Panico morale. Stampa tedesca del 1555 (da Wikipedia).

Panico morale e Demoni popolari (Folk Devils and Moral Panics in inglese), è un influente libro di sociologia scritto Stanley Cohen[1] e pubblicato per la prima volta nel 1972. Cohen, un noto sociologo e criminologo britannico, introduce in questo lavoro i concetti di "panico morale" e "demoni popolari", per descrivere fenomeni sociali in cui un individuo o un gruppo viene identificato come una minaccia per i valori e gli interessi della società, portando a una reazione sproporzionata o emotiva. In particolare esamina il ruolo dei media nel demonizzare un certo gruppo e nel diffondere il panico. Nel suo libro Cohen esaminava la copertura da parte dei media delle rivolte tra le subculture di Mods and Rockers negli anni '60[2].

Link al libro: Demoni popolari e panico morale.

Panico morale[modifica | modifica sorgente]

Il panico morale (in inglese Moral panic) è una forma di panico collettivo ingiustificato su una questione ritenuta da molte persone una minaccia o un pericolo. Cohen esamina come tale fenomeno venga spesso causato da notizie più o meno distorte a scopo sensazionalistico dai vari media. Tale panico può derivare da un'esposizione sproporzionata di un fenomeno reale o fittizio, può essere amplificato e distorto dai media, portando a reazioni sproporzionate nei confronti del fenomeno o gruppo in questione.

Un "panico morale" si riferisce a un episodio specifico di panico o preoccupazione collettiva che è amplificata e spesso distorta dai media o da altri attori sociali. Quando si parla di "panici morali", ci si riferisce a più di uno di questi episodi. Ad esempio, potresti avere un panico morale riguardo all'uso di droghe negli anni '60, un altro sul crimine giovanile negli anni '80 e un altro sul terrorismo dopo l'11 settembre. Ognuno di questi sarebbe un esempio di un "panico morale", e insieme costituirebbero "panici morali".

I panici morali spesso rappresentano una figura di 'diavolo popolare', caricaturale o stereotipata, che incarna i mali e i problemi della comunità, fungendo da capro espiatorio. Questo concetto è stato descritto dal sociologo Stanley Cohen nel suo libro.

Demoni popolari[modifica | modifica sorgente]

Il diavolo popolare è una persona o un gruppo di persone che sono ritratte nel folklore o nei media come devianti (cattivi, vedi anche capro espiatorio e devianza (sociologia)) e che sono accusati di crimini vari.

L'inseguimento dei diavoli popolari si intensifica spesso in un movimento di massa chiamato panico morale. Quando il panico morale è in pieno svolgimento, i diavoli popolari sono oggetto di campagne di ostilità vagamente organizzate ma pervasive attraverso pettegolezzi e la diffusione di leggende metropolitane. I mass media a volte entrano in scena o tentano di creare nuovi diavoli popolari nel tentativo di promuovere polemiche. A volte la campagna contro il diavolo popolare influenza la politica e la legislazione di una nazione.

Esempi di panico morale e demoni popolari[modifica | modifica sorgente]

L'amore bugiardo[modifica | modifica sorgente]

L'amore bugiardo - Gone Girl - è un film del 2014 diretto da David Fincher e basato sull'omonimo romanzo di Gillian Flynn. Il film ruota attorno alla scomparsa di Amy Dunne (interpretata da Rosamund Pike) e alle successive accuse di omicidio rivolte al suo marito, Nick Dunne (interpretato da Ben Affleck).

Il film serve come un esempio di panico morale in quanto dipinge la rapida escalation della situazione da una semplice sparizione a un caso di omicidio ad alta visibilità, alimentato dai media e dall'opinione pubblica. Nick viene rapidamente demonizzato come il "diavolo popolare", diventando l'oggetto di un intenso scrutinio mediatico e pubblico, nonostante l'assenza di prove concrete della sua colpevolezza.

La narrazione mediatica e la risposta del pubblico riflettono il concetto di panico morale, in cui le percezioni di una minaccia alla sicurezza o ai valori della società possono essere amplificate e distorte, portando a reazioni esagerate o sproporzionate. In questo caso, la rappresentazione dei media di Nick come un marito freddo e possibilmente omicida alimenta la paura e la diffidenza del pubblico, contribuendo a un clima di panico morale.

Inoltre, l'immagine di Amy nel film, costruita dai media come la moglie perfetta e vittima innocente, serve anche a mascherare la sua vera natura manipolativa e pericolosa, evidenziando come i panici morali possono essere alimentati da narrativa distorta e rappresentazioni stereotipate.

Episodi della "carestia del pane" e della "colonna infame" ne I Promessi Sposi di Manzoni[modifica | modifica sorgente]

  1. Carestia del pane: la folla affamata attacca il fornaio, accusandolo di essere la causa della loro sofferenza a causa dell'alto prezzo del pane. Questo è un esempio di panico morale e di diavolo popolare, dove il fornaio viene visto come la minaccia alla società (o, più specificamente, alla capacità della società di nutrire i suoi membri). La reazione della folla è emotiva e sproporzionata, dato che le cause della carestia sono molto più complesse e non possono essere attribuite a un singolo individuo. Ferrer, un personaggio dell'opera, è un governatore che viene spesso descritto come incompetente. Tuttavia, quando il popolo si rivolta contro il fornaio, Ferrer interviene e "risolve" la situazione, guadagnandosi così la stima del popolo, nonostante la sua inazione abituale.
  2. Colonna Infame: due individui vengono accusati di aver diffuso la peste ungendola sulle porte delle case. Nonostante la mancanza di prove concrete, la società reagisce con panico e indignazione, torturando e giustiziando gli accusati e successivamente erigendo una colonna per commemorare l'evento e perpetuare la paura della peste. Anche qui, abbiamo un esempio di panico morale e di diavoli popolari, dove gli untori vengono visti come la minaccia alla società (in questo caso, alla sua salute e benessere). La reazione della società è eccessiva e basata più sulla paura che sui fatti.

In entrambi gli episodi (che sono ispirati a fatti realmente accaduti[3]), Manzoni illustra come la paura, l'incertezza e le reazioni emotive possono distorcere la percezione della realtà e guidare la società verso reazioni sproporzionate e ingiuste.

Brevi riassunti / prefazioni del saggio[modifica | modifica sorgente]

Foto della recensione del libro di Cohen sul messaggero - credits mimesiedizioni

L'accurato studio di Cohen analizza come nell'Inghilterra degli anni Sessanta la devianza dei Mods e dei Rockers[2] è stata affrontata dalle autorità e dai media. Spesso questi fenomeni hanno generato reazioni di cosiddetto “panico morale”, alimentando leggende metropolitane e forti pregiudizi nei confronti dei nuovi giovani. Cohen contribuisce a ricostruire l'immagine della devianza nella comunicazione di massa, fornendoci un modello di fondamentale importanza per lo studio delle sottoculture ma anche di fenomeni ben più recenti (dal terrorismo all'immigrazione), che a un tratto squarciano la routine del quotidiano e innescano l'interesse ossessivo dei media.

Mod e Rockers[2], skinhead, video nasty, droghe firmate, finti richiedenti asilo e felpe con cappuccio. Ogni epoca ha i suoi panici morali. Fu il racconto classico di Stanley Cohen, pubblicato per la prima volta nei primi anni '70 e regolarmente rivisto, a portare il termine "panico morale" in una discussione diffusa. È un'indagine eccezionale sul modo in cui i media e spesso coloro che occupano una posizione di potere politico definiscono una condizione, o un gruppo, come una minaccia ai valori e agli interessi della società. Alimentato da titoli dei media urlanti, Cohen dimostra brillantemente come questo porti a tali gruppi di essere emarginati e diffamati nell'immaginario popolare, inibendo il dibattito razionale sulle soluzioni ai problemi sociali che tali gruppi rappresentano. Inoltre, sostiene che il panico morale va anche oltre identificando le stesse linee di faglia del potere nella società. Pieno di intuizioni e analisi acute, Folk Devils and Moral Panics è una lettura essenziale per chiunque voglia comprendere questo fenomeno potente e duraturo.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. (Johannesburg, 1942 - Londra, 2013) è stato professore di Sociologia alla London School of Economics. Ha inoltre insegnato Sociologia all’Università dell’Essex e ha diretto l’Istituto di Criminologia dell’Università ebraica di Gerusalemme. Nel 1998 è stato nominato membro della British Academy.
  2. 2,0 2,1 2,2 Le subculture sono gruppi all'interno di una cultura che si differenziano dal resto della società per via di alcuni comportamenti, abitudini o credenze particolari. Le subculture possono formarsi attorno a interessi comuni, etnie, orientamenti sessuali, professioni, e così via. I Mods e i Rockers erano due distinte subculture giovanili che emersero nel Regno Unito negli anni '60. I "Mods" (abbreviazione di "modernisti") erano noti per il loro amore per la musica moderna, come il rhythm and blues, il jazz moderno e il soul, nonché per la loro particolare attenzione all'abbigliamento e allo stile. Erano soliti indossare abiti eleganti, parka e guidare scooter. I "Rockers", al contrario, erano amanti della musica rock and roll degli anni '50 e del rockabilly. Vestivano in modo molto più casual, spesso indossando giacche di pelle e jeans e preferivano guidare motociclette piuttosto che scooter. Nel corso degli anni '60, ci furono scontri noti tra Mods e Rockers che attirarono l'attenzione dei media. Questi scontri sono stati presentati dai media come segni di una profonda crisi giovanile e morale, contribuendo alla creazione di un panico morale.
  3. Alessandro Manzoni ha scritto un saggio intitolato "Storia della colonna infame" che è stato pubblicato per la prima volta nel 1842. Questo saggio è un resoconto storico degli eventi realmente accaduti a Milano durante la grande peste del 1630, che Manzoni ha poi incorporato nel suo romanzo "I Promessi Sposi". Nel saggio, Manzoni analizza il panico collettivo che ha condotto alla tortura e alla condanna a morte di due presunti untori, Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora. Le loro case furono distrutte e al posto di quella di Mora fu eretta una colonna come monito, che Manzoni chiama "colonna infame". Questi eventi vengono poi ripresi e romanzati ne "I Promessi Sposi", dove sono presentati attraverso la lente della narrativa e del commento sociale. La carestia del pane è un altro evento storico del XVII secolo che Manzoni ha incorporato nel romanzo, anche se non ha scritto un saggio separato su questo argomento. Entrambi gli eventi sono utilizzati per evidenziare le dinamiche sociali e politiche dell'epoca e per esaminare i comportamenti umani in situazioni di crisi e paura.